Mancano leader politici di spessore, Renzi è l’esempio più eclatante, ma anche le nuove leve della commissione cultura non scherzano. Hanno studiato la storia con le battute di un comico.


leuzzi_lorussoSi sa che i leader di una volta non esistono più, ce li siamo giocati tutti con la prima Repubblica.
Se pensiamo che il candidato, in pectore, a guidare il Pd è un liberista come Matteo Renzi che si distingue da Berlusconi perchè non mette ancora il cerone, si capisce perchè penso che i leader di una volta non esistono più.
Sembra che le nuove leve della politica abbiano tutti studiato ad Arcore, sentire parlare Renzi dell’art.18, della riforma Fornero e del “suo” nuovo che avanza fa venire i brividi.
Si, perchè si può dire di tutto della Dc, del Psi e del Pci ma non dimentico che la Dc fu anche Giorgio La pira e Giuseppe Dossetti, il Psi fu anche quello di Pertini, Lombardi, Nenni, Turati e non solo di Craxi.
Il “mio” Pci fu quello di Gramsci, Togliatti e Berlinguer, della via democratica al socialismo.
Leggo che in Commissione Cultura le nuove leve della politica italiana, elette nelle file del M5S, in occasione di un premio istituito alla Camera in memoria di Giuseppe Di Vagno, socialista pugliese ucciso dai fascisti nel 1921 e ricordato come il Matteotti del sud, si oppongono all’uso della parola socialista, meglio sostituirla con “uomo di cultura sociale, economica, ambientale”.
Dal M5S mi aspetto di tutto, chi si ritiene oltre e sopra la destra e la sinistra non ha il senso della storia ma che le radici delle loro convinzioni sul  nuovo affondino nella cultura da cabaret del loro comandante ed in qualche memorabile battuta del capopopolo mi sembra preoccupante.
Nati e cresciuti dopo la battuta memorabile sui socialisti hanno creduto opportuno non documentarsi, non leggere, non studiare, non sapere.
A loro basta ed avanza l’assioma socialista-ladro ed a nulla serve il sangue versato dai socialisti per la democrazia e la libertà.
Socialista, per loro, equivale ad un insulto meglio:
“uomo di cultura sociale, economica, ambientale”.
E’ la stessa filosofia con la quale hanno accettato di discutere con quelli di Casa Pound.

Grillo ai militanti di Casa Pound:
“Se lo volete, benvenuti nei 5 Stelle”
Il leader M5S davanti al Viminale
con il candidato del movimento
di estrema destra: “Io antifascista?
Non è un problema che mi compete.
Alcune delle loro idee condivisibili”
Ecco se togliete fascista e mettete “uomo di cultura sociale, economica, ambientale” capirete che destra e sinistra non esistono più e che socialista o fascista fa lo stesso, tutti sono uomini di cultura sociale, economica, ambientale.
Perchè sia chiaro che “alcune idee sono condivisibili”, non importa da dove vengono e la storia che hanno dietro, se siano i forni o la democrazia.
Sciacquatevi la bocca prima di parlare di socialismo, documentatevi nel web e smettetela di sparare cazzate.
Non vorrei che la parola socialista sia un aggettivo rifiutato dal M5S in quanto rappresentante di una deriva a sinistra della quale hanno terrore.
Meglio Casa Pound, la casa è sempre accogliente.

 

Renzi, come speravo, ha perso ma questa è l’ultima chiamata per Bersani, per il Pd. Non date retta alle analisi dei giornalisti di sistema che vedono l’apparato dietro la vittoria. Questo è il popolo che chiede più sinistra.


imagesTra l’altro è la vittoria della realtà sul virtuale, sul web, non è la rete che ci dirà dove vogliamo andare.
La rete è di pochi la vita reale ed i problemi reali sono di tutti.
Tutti, dico tutti, i sondaggi on line dei giornali davano Renzi oltre il 60% e Bersani sotto al 30% ed è questo che porterà i maggiori quotidiani a fare le solite analisi per la loro testa, che la vittoria di Bersani è una vittoria dell’apparato contro il nuovo che avanza.
Niente di tutto questo chi è andato a votare crede nella politica, sana, ed ha voluto scegliere di mandare un messaggio chiaro e preciso non solo a Renzi ma, soprattutto, a Bersani ed è talmente lampante da passare inosservato a chi si ferma solamente ai numeri.
Il popolo del Pd vuole più sinistra per il semplice fatto che la maggioranza degli elettori del Pd sono orfani di un grande partito che per molti di noi è stato una scuola politica il PCI.
Come ho già detto io non sono iscritto al Pd però sono un orfano del Pci e so con certezza che nei circoli del Pd, come si chiamano adesso le sezioni, sono tantissimi i miei ex compagni del Pci.
La base del Pd chiede da anni un chiarimento all’interno del partito e rigiarda le posizioni che assumevano la Binetti, Rutelli, ieri e Fioroni, Veltroni e compagnia oggi.
La base vuole più sinistra. Qualche giorno fa ho sentito Renzi dichiarare: io non credo ad un PCI.2 ed è l’unica cosa dove ha ragione, purtroppo non lo credo possibile nemmeno io solo che lui è uscito dalla porta sbagliata quella a destra.
I tempi, i modi, gli ideali sono cambiati e mentre il nuovo che avanza ritiene che destra e sinistra siano concetti superati la gente comune ha dimostrato che non è vero, la sinistra, la voglia di sinistra esiste e lotta insieme a noi.
Se non potremo più avere un PCI.2 nulla ci impedisce di sognare un partito che sia, almeno, nel solco del socialismo europeo. IL resto sono chiacchiere, perchè il vero problema è che mentre le nuove leve ritengono che destra e sinistra siano concetti superati il capitalismo ci azzanna al fegato, ci morde le gambe, ed anche se qualche bravo imprenditore potrebbe anche condividere un’idea di socialismo con noi dobbiamo sempre tenere presente che il capitalismo, in se, non lo farà mai. Essere equi, democratici, rispettosi della persona e dei diritti, della nostra costituzione non fa parte e non farà mai parte della mentalità del capitalismo in se, loro hanno altri valori che sono mercato, profitto e proletariato il più possibile sotto ricatto e senza diritti, precaio in eterno.
Chi mi ha letto sa che pur non essendo del Pd mi sono iscritto per votare alle primarie per fermare Renzi e come me sono in tanti che l’hanno fatto senza tenere conto di chi criticava, come i grillini,  per i due euro che il Pd chiedeva di sottoscrizione, peraltro non obbligatoria.
Io ne ho versati 5 e non mi sono scandalizzato perchè essendo stato nel PCI per oltre vent’anni so, perfettamente, come si finanzia un partito, le sue sezioni nel territorio.
Tra l’altro trovo che versare 2 euro ad una sezione per votare sia un segno di alta democrazia, verso la sezione che ci ospita per le elezioni.
Grillo non avrà mai bisogno di chiere 2 euro per le sezioni, primo perchè non le ha e fanno tutto sul web e secondo perchè ha un moltilicatore mediatico che rende molto di più.
Sono sempre in attesa che ci facciano vedere quanto sono bravi, non a chiacchiere, nei fatti. Prendendosi le responsabilità di gestire il bene comune come hanno fatto a Parma. Troppo facile restare all’opposizione in eterno e criticare tutto e tutti altra cosa è la gestione, i fatti, i problemi ed i disoccupati.
Ho sentito su Rai news 24 il discorso di Renzi, sembrava Papa Giovanni, mancava solo quando andate a casa date una carezza ai vostri figli e dite loro che è la carezza di Renzi.
Pur essndo ateo sono talmente attaccato alla grandezza dell’Uomo Papa Giovanni che sono stato a Sotto il MOnte a vedere la sua casa natale. Il famoso discorso della luna lo ricordo perfettamente.
Detto questo considero queste primarie l’ultima chiamata utile per Bersani o capisce che c’è una richiesta di sinistra nella società italiana o il Pd è finito.
Guardate che il problema non è, non sarebbe, l’eventuale alleanza con Casini, se non si hanno i numeri è normale, democratico, fare alleanze il PCI ed il Psi le hanno fatte per decenni e molto spesso governando pure bene. Il problema di Bersani e del Pd non è Casini, il problema del Pd e di Bersani sono i casiniani dentro il Pd che hanno sbagliato partito, devono cambiare aria.
C’è una grande parte di italiani che vogliono più socialismo e, per l’ultima volta, si sono rivolti al PD che ha al suo interno molti provenienti da schieramenti progressisti di sinistra, più o meno rossa.
Mettere in dubbio la buona fede di queste persone è l’errore più grave che ha fatto il presuntuoso di Firenze.
Bersani: i 100.000 volontari e la maggioranza degli elettori che hanno votato alle primarie vogliono più sinistra, ricordi la parola? SINISTRA, non  progressisti all’acqua di rose, o di garofano.

Renzi dice che la nuova sinistra deve andare oltre e considerare l’imprenditore una opportunità per creare lavoro. Per questo sostengo che ci vuole riportare al 900′. Era pieno di bravi imprenditori.


novecento2Nel 900 erano quasi tutti proprietari terrieri che ospitavano fornendo l’alloggio i famosi mezzadri che oggi nessuno ricorda più ma, abbiate fede, ancora un decennio di capitalismo e tutti saprete chi erano.
Lo diventerete anche voi. Vorrei poter dire noi ma la mia data di nascita  me lo vieta, ma non è detto, magari ci arrivo anch’io. Con la differenza che ne sarò cosciente.
Il mezzadro curava la stalla, gli animali da cortile e coltivava i campi del proprietario terriero.
Faccio un preambolo, non sono uno storico sono solo uno che si è informato con qualche libro e con qualche film che ha trattato il problema, uno per tutti Novecento di Bertolucci.
Dico questo perchè probabilmente non sarò preciso nel particolare ma, certamente, nella sostanza del ragionamento.
Dicevo che i mezzadri, di solito erano famiglie imparentate e molto numerose, coltivavano le campagne dei bravi imprenditori, quelli con il calesse e le braghe bianche, ed al monento del raccolto dividevano al 50% con la proprietà.
Per chi volesse approfondire metto un link: Che cosa è la mezzadria.
Allora, ma quando toccherà a  noi forse non succederà, al momento della divisione la bilancia era quella del padrone, sembrava alla pari ma raramente lo era ed è in modo particolare nei calcoli matematici sul peso o il volume che avveniva la truffa, il padrone aveva studiato, mandato i figli all’università, i mezzadri erano analfabeti o quasi, pochissimi sapevano fare la loro firma.
Dovevano anche stare accorti perchè se il bravo proprietario terriero si irritava non rinnovava il contratto, perdevano casa, lavoro, galline, uova e sopravvivenza.
Di solito l’ 11 novembre segnava la fine dei contratti agricoli dei mezzadri e chi doveva abbandonare il lavoro ed i tuguri in cui vivevano, messi a loro disposizione dal buon cuore del padrone, faceva S. Martino, inteso come trasloco.
Io sono di origine veneta e nella bassa veronese quando uno traslocava non si diceva mai trasloca ma fa S. Martino, anche se non era l’11 di novenbre e la casa era di sua proprietà.
Questo per dire che l’obbligo di lasciare i loculi, non erano locali, che colpiva il mezzadro non accondiscendente o polemico era talmente frequente da chiamare il trasloco  S. Martino.
Spesso il S. Martino era senza una meta, era la disperazione di intere famiglie se non avevano trovato un altro padrone di buon cuore che li sfruttasse per un altro anno.
Non siamo molto lontani da ritornare a quei tempi, ovviamente tenendo presente i cambiamenti avvenuti in questi 200 anni.
L’unica cosa che non è cambiata è il capitalismo e se lo ha fatto è cambiato in peggio affinando la tecnica per mortificare, sfruttare, spremere il proletario con tecniche nuove, aggiornate, per aumentare il profitto, la rendita per ettaro o della speculazione.
I cinesi ci hanno preceduto, usano già il nuovo sistema di mezzadria, anche se non conoscono la nostra storia e quella delle nostre campagne se ne sono inventato uno tutto loro, in patria e fuori.
Ogni tanto viene fuori che in capannoni della Toscana, del nord est, nella ricca Lombardia ci sono decine di cinesi che lavorano 18 ore o più, dormono uno sull’altro in locali fatiscenti, luridi, messi a disposizione dal loro datore di lavoro, cinese ma anche no, che li spreme come limoni.
La stessa cosa avviene nell’edilizia, nei ristoranti, nell’agricoltura. Qualcuno di voi ricorda ancora la rivolta di Rosarno?
La raccolta degli agrumi, dei pomodori, dell’uva ecc.ecc. avviene ancora con lo sfruttamento di immigrati in nero, invisibili, ai quali non viene nemmeno messo a disposizione un tugurio, un tetto, devono arrangiarsi a vivere in baracche abbandonate senza luce, acqua e gas.
Non fanno più notizia ma esistono ancora.
Come ho già scritto più volte sono certo che esiste il bravo imprenditore, qualcuno l’ho pure conosciuto ma c’è un problema ed è che il bravo capitalismo non l’hanno ancora inventato e non lo inventeranno mai.
I più fortunati nel mondo sono quelli che hanno un governo socialista che condiziona il capitalismo, lo costringe a produrre ricchezza non solo per se ma anche per la collettività.
Nel sud America questa “rivoluzione” è già in atto ed è iniziata quando gli stati si sono liberati dalle multinazionali americane che li hanno depredati per decenni.
Per quanto riguarda l’Africa,depredata, non si tratta di decenni ma di secoli e poi ci meravigliamo se questi disperati africani sbarcano da noi nella speranza di un futuro migliore.
E’ da qualche giorno che ho la fissa di scrivere, far sapere, queste cose. Da quando ho sentito l’ex sindaco di Piacenza, quello che gestisce la campagna elettorale di Renzi, dire che la sinistra storica ha la fissa di combattere i ricchi chiedendo nuove tasse più alte e pretendendo il rispetto della Costituzione, mentre Renzi che è giovane ed intelligente considera la finanza, gli imprenditori una opportunità per creare nuovi posti di lavoro.
Dato che non specificano le condizioni, alludo a Renzi ed ai suoi, dato che constatiamo tutti i giorni che i nuovi posti di lavoro sono precari o a termine e sottopagati. Preso atto che Renzi ha un’ammirazione particolare per il più bravo manager di sempre Marchionne e ne stiamo vedendo i risultati, temo che Renzi non condivida il punto di vista della Cgil e men che meno quello della Fiom.
Oggi è il 30 novembre, 19 giorni dopo S. Martino, vorrei avvisare i nuovi mezzadri del futuro che avanza che se passa la politica di Renzi nel giro di un ventennio lavoreremo tutti nelle stesse condizioni in cui lavorano oggi i cinesi clandestini.
Il bravo imprenditore che ha simpatia per Renzi al punto da finanziare la sua campagna elettorale progetterà i nuovi stabilimenti, laboratori, officine, con dormitorio incorporato.
Compre le docce a schiera come quelle che c’erano in collegio o quando sono andato a militare.
Ovviamente ci sarà anche il refettorio, non la mensa dove bene o male si mangia, il refettorio dove si serviva la sboba.
Come la chiamavamo noi. La brodaglia.
Per me il nuovo che avanza è questo, mi auguro di aver preso un granchio colossale.

Renzi, invece di andare in giro con il camper a dire fesserie, fatti un viaggio in Venezuela ed impara come si muove Chavez. Altro che farti prendere in giro da Marchionne.


L’eletto dagli oratori di Firenze si è montato la testa, vuole rinnovare il Pd già malandato di suo e portarlo ancora più a destra. Un partito inutile che sposa il capitalismo parassita e finanziario.
Renzi è uno come i grillini quelli convinti che destra e sinistra non esistono più e che l’unica cosa che si può fare è accettare e subire le briciole che il capitalismo finanziario e parassita lancia dalle finestre dei palazzi e delle ville.
Anzi, quelli con le ville mandato la servitù a lanciare le briciole alla massa, mandano i vari Marchionne delle multinazionali o delle banche.
La sinistra è viva più che mai e per accorgersene basterebbe guardare all’America del sud  non sempre, e solo, a Wall Street. Purtroppo anche la sinistra italiana guarda solo a Wall Street con la speranza che ci sia uno sgabuzzino anche per loro, forse il sogno di D’Alema è di brindare a champagne dalle finestre di Wall Street mentre i giovani manifestano sotto di loro contro il capitalismo parassita capace solo di produrre nuovi poveri, nuovi problemi.
All’interno del Pd ci sono milioni di elettori che erano nel Pci, che sognavano un mondo diverso, un socialismo diverso dai primi esperimenti effettuati nel mondo. Il socialismo, il comunismo, chiamatelo come volete, per i tempi dei sistemi economici e politici è ancora un infante ha solo 100 anni o poco più e la prima rivoluzione comunista, quella di ottobre, ha appena compiuto 95 anni.
Voi direte che con la caduta del muro di Berlino è crollato tutto e non posso non convenire che in effetti è così il capitalismo ha vinto su tutti i fronti.
Infatti la grande madre Russia è in mano ad un regime e produce solo miliardari e malavita organizzata meglio ancora della mafia.
Hanno fatto dei passi in avanti? Per chi ha i milioni le ville, la casa a Parigi o Londra certamente si, per gli altri è cambiato poco o nulla.
E’ questo il bello della democrazia? E’ questo il lato migliore del capitalismo?
Rispondetevi voi, intanto che il mondo più evoluto va a sinistra e si libera dal giogo delle multinazionali noi siamo ancora qui a chiederci come vanno le borse e lo spread, preoccupandoci che i ricchi non rischino niente e ci succhino il sangue con la complicotà dei governi imposti dalle banche all’Unione europea.
A questo giochino, purtroppo, partecipa anche il Pd e le colpe non sono nemmeno tutte sue come sostengo da anni.
I compagni non sono più quelli di prima, i figli dei compagni sono cresciuti a berlusconismo e con la Milano da bere e se gli parli di lotta di classe ti mandano affanculo.
Quello che noi avevamo capito con l’impegno e lo studio in sezione loro lo impareranno sulla propria pelle con il precariato, lo sfruttamento e purtroppo per molti con la miseria.
Sono anni che non sento più un vero discorso di sinistra, persino i partiti che si richiamano alla sinistra hanno cercato in tutti i modi di infangare Chavez accusandolo di mancanza di democrazia.
Perchè la democrazia, secondo loro, non esiste se il capitalismo non può liberamente sfruttare, licenziare, opprimere la massa che produce.
Non solo, allo sfruttamento della forza lavoro si è aggiunto quello parassita delle banche e della finanza che attraverso i debiti di Stato, in carico al popolino, fa strage di famiglie e di giovani per i quali non c’è un futuro se non a chiena piegata ai loro voleri e poteri.
Vorrei dire ai giovani, ai lettori, che oltre alla propaganda capitalistica occidentale esiste un modo di informarsi come vadano veramente le cose in Venezuela, la maggior banca privata è stata nazionalizzata e senza sparare un colpo ma pagandola con i soldi dei venezuelani, in due anni ci hanno pure guadagnato.
Chavez ha vinto ancora con elezioni democratiche riconosciute in tutto il mondo. Dice Fabio Marcelli sul fatto:
Di questa polarizzazione sociale e politica avevo avuto precisa cognizione quando mi recai in Venezuela per le penultime elezioni presidenziali, nel 2006. Svolsi con obiettività il mio ruolo di osservatore internazionale, che non fu peraltro difficile, dato che il sistema elettorale venezolano, basato su doppia verifica sia manuale che informatica, è a prova di bomba dal punto di vista della possibilità di brogli, come riconosciuto da tutti.
Mentre qui, nell’Italia democratica delle banche, non passa giorno senza che non ci sia un arresto per acquisto dei voti dalla malavita organizzata.
La sinistra c’è, esiste, ed ha in mano il futuro del mondo progressista mentre il mondo capitalista sarà squassato da rivolte di piazza.
Fatevi una cultura leggendo questo articolo da Il Fatto quotidiano, non è scritto da un bolscevico o un castrista, è scritto da un gioranilsta che è stato in Venezuela. Fabio Marcelli.

Il significato universale della vittoria di Chavez

Altro  che destra e sinistra superati, qui di superato c’è solo il proletario che non si rende conto di come stanno le cose.
Se qualcuno non conosce il significato della parola “proletario” si faccia un giro nel web che troverà la spiegazione.
Per quanto riguarda il significato di Democrazia o la conoscenza della nostra Costituzione ho già perso le speranze, se non l’avete capito sino adesso non lo capirete mai.
Adesso Renzi litiga con Marchionne, un anno fa l’aveva messo sull’altare e gli serviva  messa da bravo chierichetto quale è.

 

Tra poco è primavera, tempo di pulizie, se il Pd vuole salvarsi deve fare una bella pulizia, a fondo. E disinfettare per bene.


Bersani ne ha fatta una giusta firmando un documento di sostegno al candidato socialista per le presidenziali francesi, ha pure firmato un manifesto programmatico delle maggiori forze progressiste europee.
Tutto ciò è passato inosservato ai maggiori quotidiani italiani sia quelli di regime, Corriere della Sera, Stampa, Messaggero, giornale e libero ma anche di Repubblica, evidentemente l’inviato a Parigi di Repubblica era sulle tracce di Carlà per fotografarla con la bambina in braccio. Insomma alla ricerca di uno scoop.
Solo l’Unità ne ha dato notizia  ed è grazie all’Unità che ho scoperto che il senatore Marco Follini, eletto nel Pd, legge l’Unità come Veltroni, Fioroni ed il sottoscritto.
Infatti ha subito dichiarato: La strada di Hollande non è quella del Pd.
Forse questa notizia la troverete anche sui giornali di regime e su Repubblica infatti ogni volta che l’anima reazionaria del Pd ha qualcosa da dire, criticando Bersani, trova ampio spazio e trombe  pronte a suonare la banda, ampliarne l’eco.
Ovviamente un posto di riguardo, la stampa di regime, lo conserva pure ai fuorusciti della Margherita che sono confluiti nel Pd per lo scappellamento a destra con supercazzola prematurata, insomma quelli che sono rimasti nel Pd per portarlo al centro e possibilmente un po’ a destra.
Sono quelli delle larghe intese, ai quali andrebbe bene un Monti che succede a se stesso pur di non finire in una coalizione di centrosinistra. Fingono di collocare il Pd nel centrosinistra ma non vanno mai oltre il centro ed al massimo girano a destra dichiarando incessantemente che i concetti di centrosinistra o centrodestra sono superati, in perfetto stile democristiano loro sono sempre per il concetto di stare il più possibile vicino a Casini che ha la bussola giusta, il grande centro.
Dice Follini: Non siamo la sezione italiana del Pse e sono convinto che nemmeno Bersani pensi una cosa del genere.
Perfetto, sin qui siamo tutti d’accordo, quello che ci divide è il concetto di centrosinistra, se il Pd nella sua stragrande maggioranza vuole recuperare gli ideali del socialismo che puntano ad una società diversa e più equa, ad una politica che condizioni l’economia e non viceversa come scrivo da anni.
Qui non si tratta di alzare la bandiera degli ex Pci che sono nel Pd, sono la maggioranza, ma di decidere quale sia la linea se verso un socialismo riformatore o verso un grande centro conservatore che si accontenta di qualche correzione, qualche briciola che cade dal tavolo della borghesia parassita e dagli speculatori del capitalismo avanzato.
In poche parole, secondo me, il Pd deve fare una bella pulizia al suo interno ed una volta stabilita la linea della socialdemocrazia europea invitare all’uscita tutti i Follini, Veltroni, Fioroni e compagnia bella.
Quelli che ogni volta che il Pd sente il richiamo delle sue radici a sinistra hanno qualcosa da ridire.
Escano dal partito, vadano con Fini o Casini, anche se dato il loro livello politico e culturale l’ideale, per loro, sarebbe che andassero con Rutelli. Il più furbo di tutti.
Caro Bersani ci vuole un bel congresso nazionale del Pd, una bella conta e poi ognuno per la sua strada.
Non sono per principio contro le alleanze tra forze diverse che mantengano una loro identità per formare una giunta, un governo, ma sono contrario alle forze interne ad un partito che non si riconoscono nell’identità dello stesso.
Può darsi che io mi sbagli, ma conosco centinaia di ex comunisti che sono nel Pd, che tengono aperte le sezioni e fanno ancora con impegno volontariato politico e nel sindacato, sono convinto che così facendo il Pd perderebbe qualche dirigente inutile e guadagnerebbe migliaia di voti.
Un sano rinnovamento, una profonda pulizia degli equivoci e dei malumori ed aprire le finestre per cambiare l’aria che ormai è diventata soffocante.
A pag. 9 dell’Unità di oggi c’è l’intervista a Follini, fate in modo che la prossima la conceda al Corriere della Sera, magari insieme a Casini e Rutelli.
Sarebbe già un bel segnale. 

Nella destra italiana il Golden Globe della spudoratezza non va alla Santanchè, alla Terry De Nicolò o alle orgettine. Per me deve andare a Stefania Craxi. Mani pulite e facce luride.


L’unica cosa certa è che con quello che ha rubato suo padre la famiglia Craxi potrà prosperare e non lavorare per intere generazioni ne hanno per 5 o 6 generazioni e ne accumuleranno ancora, i soldi della gentaglia sono come le palle di neve rotolando diventano più grandi.
Qualsiasi essere umano con un minimo di dignità sarebbe sparito dalla circolazione e ritirandosi a vita privata a godersi il frutto delle mazzette, se non altro per la vergogna, invece lei no lei rivaluta suo padre e tutta la banda ed ha la pretesa di fare la morale a noi ed alla politica.
Non bastasse il giardinetto dedicato alla memoria del padre, il monumento che qualche sindaco mentecatto gli ha dedicato e qualche giunta disposta a dedicare una Via al latitante più famoso al mondo, dimenticato solo dagli italiani, in occasione del 20° anniversario di mani pulita la figlia di Craxi e qualche picciotto rimasto sulla scena danno il via al revisionismo sulla memoria del cinghiale.
Mani pulite non è stato il fallimento della giustizia italiana è stato il fallimento degli italiani che sono usciti da una stagione indecente eticamente e moralmente affidando il Paese al piduista Berlusconi, il maggiore protagonista della corruzione della vita pubblica che ha superato persino la mafia e la camorra riuscendo addirittura andare al governo per quasi 18 anni portando gli interessi privati e la corruzione a sistema di governo, basti pensare alla leggi ad personam, alla depenalizzazione dei reati, ai tagli della prescrizione per proteggere se stesso ed i suoi complici.
Colui che ha dato una mazzetta da 50 miliardi di lire al latitante ha preso pure le redini del governo, grazie alla maggioranza degli italiani, portando in parlamento i suoi avvocati e la parte più corrotta e compromessa della politica italiana moltiplicando il debito pubblico e le ruberie che hanno arricchito persino un partito fallimentare cole la lega.
Berlusconi, insieme al compare Dell’Utri, si è permesso di tenere l’elogio del mafioso, l’eroe Mangano che non ha parlato da bravo picciotto in carriera.
Stefania Craxi da vent’anni fa parte della cricca di governo o sottogoverno, più o meno invisibile nell’ultimo esecutivo di Berlusconi era sottosegretario pagata da noi, una cosa inammissibile in qualsiasi paese al mondo escluso il paese degli smemorati, il nostro, l’Italia.
Riprendo Dall’Unità:

“Vent’anni fa una falsa rivoluzione ha distrutto i cinque partiti storici che avevano fatto dell’Italia la quinta potenza economica mondiale, ma non ha certo debellato – anzi, se possibile, ha aggravato – la piaga della corruzione”.

Così Stefania Craxi, sottosegretario agli Esteri nel governo Berlusconi (non se n’è accorto nessuno, ma c’era, e la pagavamo), per presentare la manifestazione che si terrà oggi a Milano. Il titolo è un programma elettorale: “I guasti prodotti in Italia da Mani Pulite”.

Non voglio che le colpe dei padri ricadano sui figli ma mi ero illuso che un minimo di dignità, di decoro etico-morale, li facessero ritirare a vita privata, sparire dalla politica italiana.
Così non è stato e la colpa è nostra, non di tutti ma della maggioranza degli italiani che hanno sostituito la banda Craxi con la cosca della P2, Berlusconi ed i suoi seguaci.
Le prime due righe della Craxi sono veritiere solo che rivoltano la questione in un revisionismo inaccettabile da stoppare immediatamente, alla prima Repubblica corrotta è succeduta la seconda che in realtà era l’artefice della corruzione con l’aggiunta dei fascisti e della lega di Bossi.
E’ questo che ha prodotti i guasti d’Italia, non mani pulite ed a parte la mistificazione ed il revisionismo della figlia di Craxi, la colpa maggiora è da imputare alla maggioranza degli italiani che per motivi di interesse, per malaffare o rincoglioniti dalla televisione hanno dato in pasto il paese agli artefici della sua rovina, al cancro che dagli anni settanta ha invaso e corrotto cittadini ed istituzioni.
Da tempo chiedo per gli evasori, i ladri, i politici corrotti e tutti quelli che rubano allo Stato il sequestro dei beni come si fa con la mafia, i mafiosi e quindi prima che la Stefania Craxi possa parlare dei guasti di mani pulite dovrebbe restituire allo Stato almeno i 50 miliardi di mazzetta che suo padre ha avuto dal piduista.
A seguire tutti gli altri e se proprio vuole fare qualcosa in memoria di cotanto statista latitante faccia la proposta non di dedicare vie o piazze a Bettino Craxi ma di reintrodurre  i vespasiani nei giardinetti di quartiere, con tanto di foto del padre nella parte in ceramica, sono convinto oltre ad essere di pubblica utilità  molti di noi sarebbero lieti di rendergli omaggio, anche più volte al giorno.
Non lasciamo passare il revisionismo, orrendo, della figlia di Craxi e dei nostalgici del cinghiale, lo schieramento dei giornali di regime addetti alla bisogna è imponente ed i politici squallidi a servizio della menzogna sono migliaia.
Un caso per tutti di vergognoso revisionismo è quello di Gabriele Cagliari, uno dei pochi socialisti con dignità che si sono suicidati per la vergogna.
Cito solo la Gazzetta di Mantova, figuratevi il Giornale, Libero, il Giorno e tutti gli altri:
di Luca RigodanzeRICORDO SOCIALISTA A diciassette anni dalla morte di Cagliari  Gabriele Cagliari a 17 anni dalla sua morte. L’amico socialista fu arrestato nel marzo 1993 a 67 anni e si è suicidato il 20 luglio dello stesso anno. Rimase in carcere per 4 mesi, pur in assenza dei requisiti richiesti dalla legge (pericolo di fuga, inquinamento delle prove…). Ricordiamo tutti o meglio chi «vuole» ricordare, in quegli anni turbolenti, il carcere era diventato uno strumento di tortura. Gabriele Cagliari di Guastalla era socialista e ricopriva l’incarico di presidente dell’Eni dal 1989. Fu questa una delle tante tragedie dell’epoca di Tangentopoli. Le terribili conseguenze dell’azione del Pool Mani pulite sono ricadute quasi solo sul nostro Partito Socialista, vi furono vittime e situazioni che ancora feriscono gli animi di tutti noi! Ricordiamo, con l’occasione, anche l’amico Sergio Moroni di Brescia… (stessa morte per suicidio).  Vi fu la sofferenza e la vergogna del carcere preventivo, per molti imputati la colpevolezza non venne mai riconosciuta! Non aggiungo altro perché l’amarezza è tanta, mi limito ad un particolare pensiero alla famiglia di Gabriele Cagliari e, citando Sergio Moroni, anche ai suoi cari.
Nessuno di questi amici nostalgici di ladri e corrotti ricorda che la moglie di Cagliari riportò in Italia 9 miliardi di lire frutto delle mazzette , della corruzione e quindi Cagliari non fu una vittima ma semplicemente un ladro.
Aggiungo che lui, come Sergio Moroni, ebbe il coraggio del suicidio per la vergogna ed è una cosa ammirevole, un sussulto di dignità che lava l’onta commessa verso i cittadini italiani e quindi merita il rispetto di tutti, anche il mio.
Detto questo, escludendo Pertini, e molti altri veri socialisti che si rivoltano nella tomba, ne deduco che i socialisti rimasti alla Stefania Craxi non hanno e non l’hanno mai avuta un minimo di dignità.
Invece di organizzare convegni contro mani pulite, battezzare giardinetti, piazze e vie in memoria del padre dovrebbe seguire l’esempio di Cagliari e Moroni ed impiccarsi in Piazzale Loreto per ripulirsi la coscienza.
Prima però si tolga il pelo dallo stomaco, si lavi la bocca e stia in silenzio per qualche giorno.
Giusto il tempo che mi passi la nausea.
Chiudo con qualche riga dall’Unità:
Un paese con le fondamenta sane e solide, che è pulito dentro e fuori, non può che essere soddisfatto quando i disonesti vengono presi e puniti, perché è prima di tutto nell’interesse di tutti gli altri, gli onesti, che funzionano le leggi e i tribunali. Invece, una volta di più leggendo il proclama di Stefania Craxi, si scopre che un’inchiesta giudiziaria avrebbe dovuto dare vita “a un serio sistema di finanziamento dei partiti”. O impedire “il degrado delle istituzioni”. O fermare la “disgregazione sociale”. E anche porre rimedio “alla bancarotta complessiva della giustizia italiana”. Sarebbe come parcheggiare in divieto, andando dal dentista, e poi dare la colpa al dentista se ti rimuovono la macchina o ti fanno una multa.
 

Nel senso di latitante.
Sia chiaro che la Stefania Craxi ha meno colpe, non del padre in se, nessuno può ereditare le colpe dei padri, ma della maggioranza di italiani che in questi vent’anni ci hanno imposto questi banditi, la P2, i fascisti e la lega di Bossi. 

Ieri, mio figlio, mi ha fatto rileggere una domanda, riflessione di Sandro Pertini. Non ha bisogno del televoto, stravince da sola.


“Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli ed educarli? Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è libertà. La libertà senza giustizia sociale è una conquista vana.”
La lista dei destinatari di questa domanda è infinita, meglio non farla nemmeno perchè non la meritano tanta attenzione, ne guadagnerebbero solo in visibilità, la lor è già orrenda per se stessa.
Ognuno di noi può scegliere il suo destinatario ed io scelgo di regalarla ai giovani, a chi pensa che la politica sia una cosa inutile o sporca, a chi ha perso ogni speranza nella coscienza civile e della solidarietà.
Purtroppo, nonostante la resistenza e la liberazione dal fascismo, ci troviamo a combattere con il nemico di sempre i privilegiati.
Una volta era la nobiltà, poi la borghesia parassita ed ora la finanza occulta e maramaldeggiante che specula sullo sfruttamento degli altri.
Pertini era un socialista non aveva niente a che vedere o da spartire con i Craxi, i Sacconi, i Brunetta e tutti gli altri che hanno infangato, ed infangano, il socialismo, i socialisti.
Il tema è più attuale che mai senza una giustizia sociale, equa, come tra l’altro vorrebbe la Costituzione non esiste libertà, non esiste democrazia.
La libertà non è star sopra un albero, diceva Giorgio Gaber, intendendo nel chiamarsi fuori dai problemi, dalla realtà, mettersi in alto ad osservare, passivamente, le ingiustizie e lo sfascio socio politico economico.
Non è neanche avere un’ opinione, continuava Gaber, avere una diversa opinione fine a sè stessa non è libertà di espressione è un ramo secco che non da foglie.
La libertà non è uno spazio libero, continuava Giorgio, perchè lo spazio libero è circoscritto dai confini che il sistema impone con le sue regole, il suo sfruttamento e per quanto ti muovi o ti sbatti sei sempre nel cortile del sistema, del regime economico globale e parassita.
Liberà è partecipazione e questa la frase più bella, splendida che tutti dovremmo scolpirci nella testa e nel cuore e si sposa perfettamente con il concetto espresso dal Partigiano Sandro Pertini:

“Mi dica, in coscienza, lei può considerare veramente libero un uomo che ha fame, che è nella miseria, che non ha lavoro, che è umiliato perché non sa come mantenere i suoi figli ed educarli? Questo non è un uomo libero. Sarà libero di bestemmiare, di imprecare, ma questa non è libertà. La libertà senza giustizia sociale è una conquista vana.”
E’ per questo che tutti dovremmo sentirci in dovere di rispondere alla chiamata della partecipazione, a questa nuova Resistenza globale che abbatta le ingiustizie del mondo e le storture di un capitalismo che fa l’interesse dei pochi sulle miserie dei tanti, troppi, sfruttati ed emarginati.
Questa è democrazia, questa è libertà, questa è la partecipazione alla quale sono chiamati tutti i sinceri democratici di ogni colore politico perchè la libertà non ha razza, non ha cittadinanza se non comprende tutti i colori dell’arcobaleno.
La “canzone” di Giorgio Gaber è tratta da:
Da “Dialogo tra un impegnato e un non so”
Ecco, è il non so il nemico, più ancora di Berlusconi e del capitalismo. 

Renzi i suoi nonni politici ed i miei genitori, che erano fascisti. Come emergere quando intorno c’è il nulla e diventare presuntuosi.


 Certamente all’oratorio frequentato da Renzi, che l’ha fatto diventare un fenomeno e negli oratori fiorentini che l’hanno eletto a sindaco si dicevano tante preghiere ma non c’è stata una scuola di partito che gli raccontasse la storia d’ Italia, del fascismo, dei lavoratori e non dell’impero romano o del potere dei Papi.
Basterebbe anche una ripassatina dalla prima guerra mondiale in poi per capire da dove veniamo e dove, purtroppo, stiamo andando.
La sua cultura politica è un misto fra  radicale, nell’eloquio sempre pronto,  con una spruzzatina di Grillo e la sua cultura sub capitalista, l’ho sentito parlare spesso di investitori truffati, di capitalismo ignorante nel captare le risorse che tecnologia e futuro ci mettono a disposizione ma mai di lavoratori o pensionati.
Se a tutta questa “cultura” modello anni ottanta ci aggiungiamo parecchio incenso ecco che il cervello va insieme o, se avvolti dal fumo dell’incenso, prima che qualcuno pensi alle canne, ci si crede Dio o comunque un parente prossimo.
L’altra medaglia del megalomane di Arcore e tante puttane in meno, per il resto sembra la stessa musica.
Intanto i nostri nonni politici, esclusi i miei genitori come specificato nel titolo, ci hanno liberati dal fascismo e, tanto per essere chiari dal centro sino all’estrema sinistra, ci hanno liberato cercando l’alleanza più ampia possibile tra  gli antifascisti comprendendo dai cattolici illuminati al più comunista che c’era.
Dal partito D’Azione, ai Democristiani, i socialisti non ancora inquinati da Craxi, i comunisti e tutti gli altri di libero pensiero hanno fatto la Resistenza, la lotta di liberazione e ci hanno regalato la democrazia e la libertà di pensiero, parola ed opere.
La libertà di parola è una conquista fondamentale e bellissima e non deve avere nessun filtro che stabilisca la cultura ed il livello di intelligenza per usufruirne ed è per questo che si sente un sacco di gente che spara stronzate direttamente proporzionali alla megalomania individuale.
Il pensiero di Renzi, sui nonni politici che ci hanno lasciato il debito, è condiviso dalla P2, dal movimento 5 stelle che attacca un giorno si e l’altro anche i diritti che i pensionati di oggi si sono conquistati con lacrime, sangue, fame e sacrifici e da Renzi che sembra caduto dalla luna direttamente nel biliardino dell’oratorio, trovando subito un compagno per fare una partita, Sacconi.
Per tutti quelli che aprono la bocca per cambiare l’aria, in particolare per il Movimento 5 stelle, ecco il grafico del debito pubblico dal 1960 ad oggi. Meditate figlioli, prima di sparare cazzate.

L’ho messi in verticale per facilitargli la lettura degli anni nei quali il debito pubblico ha iniziato la scalata sino al campanile di Giotto ed oltre, dal 18/10/1980 il governo era formato da: Dc, Psi, Psdi, Pri, se il compagno Renzi non conosce le sigle se le faccia spiegare da qualche vecchio, becero, comunista mi risulta che a Firenze ce ne sono  ancora alcuni.
A seguire i governi dall’ agosto del 1982 in poi da: Dc, Psi, Psdi, Pri, Pli. Nel 1987 ci fu un governo Dc, Indipendenti, quindi un ritorno alla formazione del 1982.
Le nuove leve formarono il primo governo diverso il 10/05/1994, quando arrivarono i migliori e la formazione base era: Fi, Ln. An, Ccd, Udc. Allenatore il piduista.
Poi ci fu il governo Dini, Indipendenti.
Il 17/05/1996 arrivarono i comunisti con il 1° governo Prodi formato da: Pds, Ppi, Lista Dini, Ud. Verdi.
Qundi il governo D’Alema, Ulivo, Pdci, Udeur, poi ancora D’Alema, con Ds, Ppi, Democratici, Udeur, Pdci, Verdi, Rinnovamento.
Siamo al 58° governo con Amato formazione: Ds, Ppi, Democratici, Udeur,Sdi, Pdci, Verdi, Rinnovamento, Indip.
Nel 2001 ritorna il migliore, il piduista, formazione: Fi, An, lega nord, Biancofiore, Indipendenti.
Il 60° ha la stessa formazione.
Poi ritocca  a Prodi: Margherita, Ds, Udeur, Idv, Verdi, Prc, Rosa .
Dal 2008 ritocca al caudillo: Pdl, lega, Mov. sud. Ancora in carica.
Dal maggio 1996 al giugno 2001 il centrosinistra.
Dal giugno 2001 al maggio 2006 il centrodestra.
Dal maggio 2006 al maggio 2008 il centrosinistra.
dal maggio 2008 ad oggi, la P2, i responsabili, il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni e dal 25 giugno 2009 il miglior sindaco che Firenze abbia mai avuto, Matteo Renzi, il chierichetto che ha fatto carriera.
Ora non so chi siano i nonni politici di Renzi certamente non sono i miei, a livello politico, non so nemmeno chi siano i nonni del movimento 5 stelle, so invece quali sono i nonni della P2, dei neofascisti e dei nazileghisti.
Voglio solo far notare che il periodo delle conquiste delle lotte operaie, dello Statuto dei lavoratori, dell’ art. 18, coincidono con il periodo del boom italiano e che gli aumenti di salario e di qualità della vita che i lavoratori si sono conquistati sul campo, con i sacrifici e le lotte, non hanno prodotto debito, anzi ricchezza.
Quindi, per essere chiari, le teste di cazzo del movimento 5 stelle e quelli come Renzi che imputano alle pensioni dei padri e dei nonni, che poi sono quelle che li tengono in vita, il debito ed il fatto che loro non avranno una pensione adeguata facciano il mea culpa ed invece di guardare il dito guardino la luna.
Fanno il gioco della propaganda di un fascista come Sacconi, del capitale parassitario e della P2. Degli evasori e delle banche mondiali e, se si stanno perdendo tutti i diritti che noi gli abbiamo messo nel piatto piangano sè stessi, si diano da fare, li difendano in tutti i modo e, soprattutto, non rompano i coglioni.
Si facciano il culo, i sacrifici, gli scioperi e le lotte che abbiamo fatto noi.
Per la cronaca, gli anni 80 quelli del debito in ascesa, erano gli anni della Milano da bere, e da mangiare. Gli anni di Craxi.
Per quanto riguarda le pensioni baby sono state una invenzione del clientelismo democristiano e socialista, erano la loro scorta di voti per le elezioni politiche, escluse quelle dei poliziotti e carabinieri che hanno un lavoro che è come lo sport, dura pochi anni per via dell’efficienza fisica. A 50 anni è dura inseguire un ladro di 20 nel parco.
Quindi, per ricapitolare, Renzi prima di parlare dica pure le preghiere. Subito dopo, però, si colleghi con il cervello, ripassi la storia e poi stia zitto.
Che ci fa una gran bella figura.
Noi non abbiamo paura ha detto ieri, i cambiamenti li fanno i pionieri non i reduci ma il problema non è questo, non sono i reduci, Renzi deve avere paura dei pionieri come lui, quelli che hanno fatto gol all’oratorio credendo di essere a S. Siro.
A Renzi piacciono i sindacati che non lottano, quelli che fanno i fioretti e recitano le giaculatorie. 

Se ai leghisti dici che erano democristiani si offendono, ma la mamma è la Dc ed i dati lo dimostrano.


 

 

 

 

 

 

Riepilogo del voto in Veneto dal 1970 al 1992. Democrazia cristiana.

Reg.1970 Pol.1972 Reg.1975 Pol.1976 Pol.1979 Reg.1980 Pol.1983 Reg.1985

51,90%        53%            48%           51,40%   50,10%     49,40%    42,50%    45,90%

Pol.1987 Reg.1990 Pol.1992

43,50%      42,40%     31,50%

lega veneto lombarda.

Reg.1985  Pol.1987  Reg.1990  Pol.1992

0,20%          0,60%        1,90%         7,70%

 I leghisti sono un concentrato, come quello dei tubetti di salsa, solo che dentro nel loro cervello il concentrato ha degli additivi, razzismo, egoismo, moralismo bigotto e falso ereditato dalla mamma dc, e la passione per la mangiatoia , l’evasione fiscale, le poltrone ereditate dal papà, il Psi.
Il loro concentrato è un insieme del peggio della Dc e del Psi, nepotismo compreso e come tubetto, per contenere il prodotto, non hanno un foglio di lamiera trattata e sottile, hanno l’anticomunismo radicale che era prerogativa del Veneto bianco e cattolico. Anche se leggermente fascista e razzista, con tanta devozione.

Chi l’avrebbe mai detto che un giorno avrei condiviso, con Casini, un punto di vista, una riflessione.


  Nemico storico della Democrazia Cristiana, notare le maiuscole, non avrei mai immaginato che la deriva verso lo schifo del Paese e della politica mi avrebbe portato a condividere con Casini una sua riflessione, anche più di una ad essere sinceri.
Ma oggi mi soffermo solo su questa:

Casini elogia la stagione del Pci:
«Esistevano ideali e valori»

 

L’ha pronunciata nel corso di una visita alla mostra «Avanti Popolo: il Pci nella storia d’Italia» promossa dalla Fondazione istituto Gramsci e dal Centro studi di politica economica.
Io l’ho vista a Milano, ci sono andato insieme a mio figlio da orfano del Pci e confesso che mi sono emozionato.
Dentro la storia del Pci c’è anche la storia di una parte della mia vita, la più bella in assoluto durante la quale ho conosciuto persone meravigliose in mezzo alle quali, operai, lavoratori, intellettuali, lavoratori con mansioni di rilievo, c’erano pure Penati e Di Leva.
Fatto salvo che, sino a prova contraria, la verità
 sarà stabilita dalla magistratura, per adesso, dico che non si può avere tutto dalla vita.
Prima di condividere una riflessione con Casini, lo dico senza nessuna ironia e non mi fa schifo per niente altrimenti non l’avrei condivisa, mi è capitato di rivalutare ed ammirare altri ex democristiani come Scalfaro, Bindi, e tanti altri che sono confluiti nel Pd e che ammiro più di Veltroni o qualche altro cercatore di non so che cosa ma solo per unire, come dice lui.
Usa il martello pneumatico per montare i mobili ed unire le idee, gli consiglierei un cacciavite, sarebbe meglio.
Ad ogni modo “quella stagione”  che va dalla Resistenza alla liberazione e poi alla stesura, tutti insieme, della Costituzione più bella del mondo è stata colma, pregna, di ideali da una parte e dall’altra e non bastano delle ceste di mele marce per rovinarne la storia e gli ideali.
Lo schifo odierno, la corruzione, le clientele, i parlamentari a pagamento come le marchette delle case chiuse ed un premier impresentabile evasore,depravato, corruttore, pedofilo, megalomane e pieno di sè quindi, per inciso, pieno di merda, mi fa rimpiangere non solo la stagione democratica e gloriosa del Partito Comunista Italiano di Gramsci, Togliatti e Berlinguer ma anche la Democrazia Cristiana da De Gasperi,  Aldo Moro, Giuseppe Dossetti, Benigno Zaccagnini, Mino Martinazzoli.
La stagione del Pci è stata pure la stagione della Dc, del Psi e di altri partiti minori. E’ stata  una stagione di ideali e valori che qualche volta sono stati condivisi e ci hanno unito, come nella stagione del fascismo.
Poi ognuno ha seguito la sua strada seguendo i propri ideali ed anche qualche valore etico ma per strade , e progetti, di costruzione sociali e politiche  diverse.
Ebbene sono d’accordo con Casini, fu una stagione migliore dello schifo attuale che stiamo vivendo grazie al piduista che guida il governo ed ai complici che ha fatto eleggere o acquistati al mercato della dignità all’interno del parlamento.
Non è per niente nostalgia, è un dato di fatto, nemmeno durante il fascismo  la politica, la cultura, l’economia, l’etica e la morale collettiva ha toccato il fondo come gli ultimi 18 anni con la discesa in campo dell’imprenditore piduista corruttore di testimoni e magistrati ed attentatore di ogni libertà, dall’informazione alla conoscenza.
Ha sei canali televisivi  a disposizione per dispensare il nuovo oppio dei popoli, il suo stile di vita, la sua etica, che ha inquinato parte del popolo italiani.
Lui è piccolo di statura ma grande come corruttore, imbonitore, evasore e chi più ne ha ne metta, altri sono più alti di lui ma moralmente ed eticamente più disprezzabili di lui, degenerati.
Non è un’impresa facile superarlo ma qualche piccolo emulatore fa più schifo di lui, i nomi li conosciamo tutti.