Renzi è cresciuto in parrocchia ed una cosa l’ha imparata: predica bene e razzola male. Populista come il pregiudicato e Grillo. Deleteri comunque.


R4UGU0O43636-1455-kJoE-U10302896592317JZ-640x320@LaStampa.itIl suo è un populismo diverso da quello del pregiudicato e di Grillo ma non per questo meno deleterio.
I sindacati: grazie ai loro errori ed a una propaganda capitalista incessante la fiducia nei sindacati non è mai stata così bassa. Nella mentalità della massa lo sciopero non è più un diritto ma un fastidio e quindi è quasi scomparso.
E lui attacca i sindacati come facenti parte della casta.
I dipendenti statali, parastatali o comunali sono sempre stati considerati dal resto dei lavoratori e dei cittadini comuni come dei mantenuti, dei parassiti. Noi sappiamo, per esperienza, che i dipendenti statali, parastatali, comunali ed affini sono sempre stati il serbatoio elettorale di qualche partito o di qualche ministro.
Qualche decennio fa al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni c’era un ministro di Bari del Psdi, partito socialdemocratico italiano, il quale poco prima delle elezioni assunse 1000 baresi alle poste ed il Psdi volò al 35% in quel di Bari.
E’ solo un esempio ma i privilegi di cui godono, o hanno goduto, gli statali derivano da sempre dal clientelismo elettorale.
Anche nel Ministero dell’Istruzione.
Renzi attacca, indiscriminatamente, statali ed affini perchè porta consenso, accontenta la pancia di chi li considera, da sempre, dei parassiti.
Renzi attacca la finanza, i salotti buoni. E, purtroopo, qualcuno abbocca e ci crede.
Non andare a Cernobbio non significa niente, per uno attento, mentre per la massa del Pd sembra un’azione rivoluzionaria.
Non c’è bisogno di andare a Cernobbio per frequentare i salotti buoni dei quali è ospite durante l’anno.
Nella propaganda non va a Cernobbio, nei fatti il Parlamento ha convertito in legge un provvedimento governativo (il decreto Competitività) che, fra le altre cose, permette ai signori dei salotti di continuare a comandare in importanti aziende quotate. Le fondazioni bancarie sentitamente ringraziano.
Gli 80 euro sono meglio di un pugno in un occhio ma se tagli i servizi essenziali con una mano li dai e con l’altra li togli senza toccare minimamente quel 10% di italiani che possiede il 50% della ricchezza nazionale.
Quelli, per curarsi, hanno delle ottime assicurazioni.
Renzi attacca, e conquista, il Pd. Tra l’entusiamo dei militanti che finalmente si trovano con un leader che decide, come il pregiudicato e Grillo, attacca la Democrazia e punta decisamente all’attacco della Costituzione.
I partiti, dopo il ventennio berlusconiano ed anche per colpe loro, non sono più considerati strumento di democrazia e controllo ma un peso e nessuno crede più nella Repubblica parlamentare. La massa è stata portata dalla propaganda di regime a sperare nell’uomo forte che faccia andare i treni in orario.
Attaccare statali, sindacati, partiti, lo Stato stesso (Lo Stato siamo noi) rende nel populismo dilagante e lui li attacca, prende consensi, perchè la massa va dove la porta il flauto.
Tra una S. Messa ed una visita agli scout tutto continua come prima dando l’impressione, a chi frequenta le Feste dell’Unità, che sia in atto una rivoluzione.
“Merito e talento sono di sinistra” dice il premier, alludendo a se stesso.
La foto sopra è tratta dalla Stampa e sotto c’è scritto: Il giro di Renzi tra i volontari della Festa dell’Unità di Bologna, la sua prima festa da segretario.
Per me è la sua prima festa in assoluto….

Dopo la rivalutazione del fascismo buono, da parte del pregiudicato e di una grillina, siamo arrivati alla “dittatura morbida”. Un fascismo ma senza guerra.


indexFortunatamente in Europa non c’è un Hitler disponibile, quelli che ci sono sono caricature, altrimenti ci avrebbe fatto un pensierino giusto per arrivare in fretta al 51%, ed oltre.
Non sto qui a criticare per l’ennesima volta Renzi, cresciuto ed impregnato di berlusconismo, sino al punto di rivalutare il pregiudicato come il pregiudicato bravo imprenditore rivalutò e rivitalizzò i fascisti che in questo ventennio si sono riorganizzati al meglio.
Mi preme mettere in risalto, ancora una volta, la “filosofia” di Grillo che ho paragonato ai fascisti sin dalla prima ora della sua scesa in campo.
Ha indetto un referendum, democratico, sul suo blog chiedendo alla base se volessero che il M5S partecipasse alle consultazioni e la base ha detto si.
Faccio un preambolo, Renzi ha una prosopopea ed una presunzione di se smisurata, forse superiore al pregiudicato di Arcore e, dopo avere sbertucciato Bersani, ha pensato bene di avere un confronto con Grillo
pensando di essere più intelligente e furbo di Bersani.
Dall’Unità: Meno di un anno fa, quando Pierluigi Bersani fece l’errore di accettare la diretta streaming per il turno di consultazioni  con i grillini, Matteo Renzi, in una intervista al Corriere della Sera lo accusò con queste parole: “Mi veniva da dire, Pierluigi, sei il leader del Pd, non farti umiliare così! Ho pensato a cosa doveva provare una volontaria che va a fare i tortellini alla festa dell’Unità: credo ci sia rimasta male nel vedere il suo leader trattato così”.
Sappiamo come è andata.
Non l’ha fatto nemmeno parlare, per la gioa della redazione del Fatto Quotidiano che ha avuto degli orgasmi, ma così facendo ha disatteso il volere della base.
Grillo e Casaleggio non volevano partecipare alle consultazioni con il presuntuso, cosa che tutto sommato condivido, ma è quello che è successo dopo che mi fa riflettere, il fatto che Grillo ha preso per il culo la sua base che l’ha “costretto” a partecipare.
E’ andato preparato per far fallire il tutto così facendo non ha fregato Renzi ma ha tradito il mandato della sua base.
Si è limitato a ripetere sempre le stesse cose che scrive nel blog impedento, di fatto, un confronto.
Intendiamoci, non me ne frega meno di niente di come ne è uscito Renzi il bomba, a Milano lo chiameremmo il pirla, ma di come ne è uscita la base del M5S che intende veramente cambiare le cose, o almeno tentarci.
Lui, con l’atteggiamento tenuto ieri, ha detto alla sua base: Io sono io e voi non siete un cazzo. Copiando il Marchese del Grillo perchè i migliori testi per i suoi spettacoli sono quelli scritti da altri, come in questo caso.
Ha fatto pure lo spiritoso: sono per una dittatura democratica.
Ho pensato subito: lui è per un fascismo “buono” come quello che blaterava il pregiuducato e, se non sbaglio, la sua ex capogruppo.
Insomma un fascismo alla genovese, probabilmente con il pesto ma senza mortaio, senza guerre e senza Ventotene.
I dissidenti, i senatori dissidenti, sono indicati nel blog con nome e cognome e tanto di foto, ma tranquilli, nessuno verrà mandato a Ventotene gli basta farlo in modo virtuale.
Mi sono preso migliaia di  offese per aver considerato Grillo un fascita, fortunatamente c’è lui stesso che non perde occasione per darmi ragione.
Senza pubblicare il mio nome e la mia foto, ma sono contento lo stesso, non cerco visibilità o fama temo solo per la democrazia traballante in un Paese sfinito che pensa all’uomo forte.
Guarda caso quello a cui puntava Gelli che era convinto di arrivarci con il Cavaliere pregiudicato e qualche Generale pronto alla bisogna.
Gli è andata male, ma forse ci riesce con Grillo, se campa abbastanza, il tempo di arrivare al 51%.
Come saranno contenti i bravi elettori di sinistra che hanno votato Grillo sperando nel cambiamento, nella svolta.
Obiettivamente una svolta c’è stata, a destra, ma non penso che questo fosse il loro obiettivo.
Avete voluto che andassi a Roma ad incontrare Renzi? Ed io vi ho fatto un mazzo così.
IO sono io e voi non siete….

L’ultimo delirio di Grillo: Siamo la nuova resistenza. E’ evidente che Grillo non sa cosa è stata la Resistenza, la cita solo per opportunismo elettorale.


imagesLo spunto per questo post nasce da un commento che mi hanno lasciato su Facebook: sono stati coerenti non si sono alleati con la solita “merda” della politica, per questo non li accettate.
Intanto faccio notare che dal primo onorevole all’ultimo degli internauti grillini se non mettono merda, stronzo, puttana, pompianara, ecc. ecc. non sanno fare un commento.
Detto questo sarà il caso che Grillo lasci stare la Resistenza, e per diverse ragioni, una delle quali è che Grillo considera superato il 25 aprile e che l’ha scoperto dopo che ha creato il movimento.
Penso che non abbia mai partecipato ad una cerimoria del 25 aprile.
Ma il punto è un altro ed è la prova che Grillo non sa, non si è mai interessato, o che se si interessa lo fa per fare una speculazione.
Quello che fa il blog, stando al servizio su Report: Report, la Gabanelli incastra Grillo e Casaleggio: più alzano i toni più guadagnano soldi.
La Resistenza è nata da forze diverse, non che Wikipedia sia il vangelo, ma almeno in questo è documentata e credibile perchè è la Storia che lo dice, i fatti.
Il movimento della Resistenza – inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all’occupazione nazifascista – fu caratterizzato in Italia dall’impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), i cui partiti componenti avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.
Comunisti, azionisti, da non confondere con quelli delle class action cari a Grillo, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani, anarchici diedero vita al Comitato di Liberazione Nazionale che diede vita ai primi governi dopo la Liberazione ed alla nascita della Costituzione poi.
Hanno saputo mettersi insieme rinunciando ognuno a qualcosa dei propri ideali, obiettivi, storia, per il bene comune di tutti la sconfitta del fascismo.
Hanno chiesto il 60% dei voti per governare da soli, la dittatura del web che verrebbe trasformata in una dittatura reale.
L’intolleranza verso tutto e tutto ciò che non si riconosce nelle loro proposte ha in sè l’embrione del fascismo, altro che Resistenza, ed il sentirsi razza pulita e superiore fa venire i brividi come il delirio della razza ariana.
Il modo in cui ha trattato i dissidenti, i giornalisti che hanno alzato qualche critica, il modo in cui vengono trattati nel web tutti coloro ai quali non piace la sua politica è il segno di una intolleranza alla democrazia che ha pochi precedenti.
Il loro pensiero diventa vangelo, infatti gli aderenti lo vivono come atto di fede, un loro giudizio diventa costituzionale come se la Costituzione non sia già stata scritta, è la loro interpretazione dei fatti che diventa realtà, non opinione, diventa un comandamento per chi crede, ha fede.
E’ questa intolleranza che non sopporto, l’incapacità di ribattere alle critiche, alle opinioni diverse, senza offendere ed ha considerare chiunque non la pensi come loro un nemico, un venduto.

Se questo è il futuro che voi volete non è il mio e rivendico il mio diritto di proclamarlo chiaro e  tondo.
Non tutto quello che propone il M5S è da buttare, come non era da buttare tutto quello che hanno fatto il duce ed Hitler, ma è il modo con cui viene proposto che è inaccettabile, il modo in sui trattano chi non la pensa come loro.
Io non difendo il governo, non me ne frega niente di Letta e men che meno di Renzi. Sono 50 anni che sono all’opposizione, difendo la Democrazia e la libertà di esprimersi come diritto di tutti noi, nessuno escluso.
La resistenza che proclama Grillo va bene solo per i suoi, quelli che non si sono documentati o l’hanno fatto solo attraverso il suo blog, ma lasci stare la nostra Resistenza e faccia un corso di Democrazia.
La Resistenza è stata unità di leader e di popolo non populismo disfattista e sfascista.
P.S. dato che qualcuno commenta alla cazzo, senza leggere, ci tengo a precisare che Letta, Renzi e compagnia non sono compagni miei.

La notizia che in Italia c’è un regime anticostituzionale è passata in secondo piano, non se la fila nessuno. E pensare che la fonte è certa, è il capitalismo che lo dice.


C_4_articolo_2023447_upiImageppIl 27 gennaio è uscita la notizia, su tutti i giornali, data da Bankitalia: Il 10% degli italiani possiede il 50% della ricchezza nazionale.
Ce lo dice il capitalismo stesso, la banca D’Italia, che noi viviamo in un regime anticostituzionale perchè i nostri Padri Costituenti, di tutti i partiti,  hanno inserito l’art. 53 nella Costituzione che recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Ora, prendo atto che il comunismo è sconfitto, il socialismo pure ma mai come oggi avremmo bisogno di comunismo o di un socialismo che non sia socialdemocratico, invaso dal capitalismo.
Se tanto mi da tanto in base alla nostra Costituzione il suddetto 10% di nostri connazionali dovrebbero versare il 50% di tutte le imposte statali, regionali, comunali esistenti nel nostro Paese.
Per i leghisti, che sono un po’ tardi, il 50% dell’ Imu, Tares, Tarsi e tutte le diavolerie che lo Stato impone per garantirci dei servizi che non è un grado di garantire.
Mentre risulta, perchè ci sono le carte che parlano, che l’87% delle imposte viene da lavoratori dipendenti e pensionati.
Mentre noi stiamo discutendo dei vari problemi individualmente e quindi lasciamo a se stessi tutti i più deboli in balia del destino baro e crudele, si continua a vivere in un Paese dominato da un regime economico anticostituzionale che non ha niente di democratico.
Ci sono parlamentari eletti che non sanno nemmeno che la nostra è una Repubblica parlamentare e si rivolge al Capo dello Stato dandogli del boia come se fosse un re o una repubblica presidenziale.

La repubblica parlamentare è un sistema politico o forma di governo, appartenente alla forme di democrazia rappresentativa, in cui la rappresentanza democratica della volontà popolare è demandata, tipicamente tramite elezioni politiche, al parlamento e ai suoi membri che in quanto tale elegge con modalità differenti sia il governo che il presidente. Tuttavia vi sono repubbliche parlamentari in cui il presidente è eletto direttamente a suffragio universale.

Il presidente ha una funzione di garanzia verso le parti politiche e di rappresentanza dell’unità nazionale, perciò usualmente non ha forti poteri di influenza politica sulle istituzioni.

Il parlamento si rapporta con il governo tramite il voto di fiducia: in questo modo esso ha perennemente il controllo sull’agire dell’esecutivo con possibilità di revocarlo e nominarne un altro.

Il giudizio sull’operato di una certa maggioranza parlamentare e del suo governo viene quindi espresso dai cittadini solo tramite il rinnovo dell’assemblea legislativa, diversamente da quanto avviene nelle repubbliche presidenziali.

Tale forma di governo è quella attualmente dominante in Europa.
Se qualcuno ha qualcosa da ridire in merito alla politica delle istituzioni si deve rivolgere alle istituzioni stesse, ai suoi colleghi di Parlamento.
In mezzo a questo polverone inutile destinato solo ad alimentare un populismo d’assalto che invece di portare democrazia porterà alla guerra civile tra poveri, senza liberarne alcuno, l’unica battaglia che gli italiani dovrebbero fare, possibilmente insieme ai parlamentari onesti, sarebbe quella di ripristinare la Democrazia e la Costituzione in questo paese dominato dalla finanza parassita che è la forza del capitalismo mondiale che opprime i popoli.
La colpa, ancora una volta, è la nostra che assistiamo indifferenti allo sfascio istituzionale e democratico nonostante sia il capitale stesso a darci la notizia che siamo in un regime.
Mussolini non ha mai ammesso di avere imposto la dittatura il Capitalismo ce lo comunica cosciente del fatto che la maggioranza di noi non se ne rende nemmeno conto.

Bankitalia: “Il 10% degli italiani
ha la metà della ricchezza del Paese”

Questa è la notizia che avrebbe dovuto dare il via alla rivoluzione, il resto sono chiacchiere.
I dati sulla ricchezza nazionale venivano studiati dal Pci e ci si organizzava per difender l’art. 53 della Costituzione ed è per questo che l’Europa e gli Usa hanno impedito che il Pci andasse al governo, era solo una questione di soldi e di potere non di Democrazia.
Oggi il sistema capitalistico finanziario e parassita è accettato da tutti, in primis la massa del popolino che si compra l’auto a rate, ed il capitalista non si occupa più di fabbriche, produzione. Non crea posti di lavoro ma investe in debiti di Stato che i cittadini sono costretti a pagare dal sistema politico complice e responsabile della mancanza di equità progressiva.
Se non risolveremo questo problema non saremo mai liberi in un Paese libero e democratico.
IL documento della Banca d’Italia è un documento ufficiale, non ce l’ha detto Mao, Stalin, Chavez, Che Guevara ecc.ecc.
Ce l’hanno detto loro e si scompiscierando dalle risate.
Una risata ci seppellirà, la loro.

Da anni scrivo che la protesta sarebbe esposa pericolosamente in quanto dominata dalla pancia e non dagli ideali. Ciò non toglie che le ragioni ci siano.


Primi_corteiHo vissuto gli anni della contestazione, tutti dal 1968 al 1977, ricordo perfettamente le battaglie metropolitane e non tra dimostranti e polizia ma ricordo pure che c’era un progetto, un obiettivo, sapevamo chi erano i nemici.
Preciso che tutto ciò dal nostro punto di vista, ovviamente.
Ad ogni modo la nostra era una battaglia ideale contro la borghesia, parassita, ed il capitalismo che non era ancora globale ma sfruttava i lavoratori come e più di adesso.
Abbiamo fatto delle conquiste ed abbiamo subito sconfitte e per tutti questi decenni mi sono posto una domanda alla quale non ho ancora risposta: se gli sfruttati sono più degli sfruttatori, i poveri più dei ricchi, come mai non siamo mai diventati vera maggioranza nelle gabine elettorali?
Perchè lo sfruttato vota per gli sfruttatori per paura di perdere le briciole che gli consentono la sopravvivenza, la lotta la lascia fare agli altri, ai sindacalizzati.
I sindacati sono attaccati da sempre, messi in cattiva luce, ed è ovvio che in mezzo a migliaia di problemi ci sia sempre un cavillo per il quale il proletario si senta in diritto di criticare senza tenere in considerazione le conquiste ottenute.
Non ho mai visto nessuno, di quelli assenti dalla lotta, rinunciare ad una conquista del sindacato. Dal diritto alla maternità quando le donne hanno smesso di fasciarsi la pancia per non essere licenziate alla giusta causa per il licenziamento da rappresaglia.
Sia chiaro per tutti che il dipendente disonesto, fannullone, parassita si è sempre potuto licenziare ma non l’hanno fatto perchè faceva comodo ai padroni per attaccare i lavoratori. Con qualche parassita in fabbrica veniva più facile attaccare i lavoratori, i diritti.
Ma quelli erano gli anni dell’ideologia, noi aspiravamo al sol dell’avvenire ed eravamo anche disposti a rinunciare qualcosa dei nostri “privilegi” purchè andasse nell’interesse della massa proletaria non protetta.
Concetti superati, obsoleti, come la solidarità tra lavoratori, precari e senza diritti.
L’impressione mia, potrei sbagliarmi ma ho il diritto di opinione, è che la rivolta, la protesta, la ribellione, non diventeranno mai rivoluzione finchè sarà affidata alla pancia e  non alla ragione, all’ideale.
La ribellione affidata alla pancia è ad alto rischio di populismo utile solo a preparare la strada ad un regime. Aggiungo che siamo in una situazione nella quale non possiamo nemmeno scegliere il colore del regime prossimo futuro nel senso che quando il manifestante dice di non essere di destra e nemmeno di sinistra è automatico, da sempre come insegna la storia, che il regime sarà di destra.
Tutti hanno le loro ragioni, se li ascolti uno per uno ti viene spontaneo dargli ragione, ma se non conosci la storia del manifestante e consideri che è senza ideali capisci che di sociale, di solidarietà di classe, questa rivolata non ha niente farà solo gli interessi del sistema di potere camaleontico che, prima ricula sotto ai colpi della rivolta, poi ne prende la guida e la porta dove vuole.
Persino Brunetta cavalca l’onda come Berlusconi e Grillo.
Le rivolte andrebbero preparate a freddo, con un progetto, un obiettivo, cercando consensi tra chi vorrebbe farla. Il resto è terrorismo ideologico, come fu quello di destra o di sinistra. La rivolta dovrebbe essere in primis culturale se invece l’affidiamo alla pancia si spegnerà appena avranno, avremo, un piatto di pasta.
Dopo un ventennio di dominio culturale che ha distrutto, direi mimetizzato la destra e distrutto la sinistra, non ci va più bene niente ed a prima vista hanno pure ragione. Ragionando a caldo nessuno della classe dirigente o politica è difendibile e questo perchè abbiamo “sposato” in toto il capitalismo dimenticando, calpestando la Costituzione ed i suoi principi.
Tutto ciò prepara la strada alla destra. Il disfattismo nel quale sguazziamo dove tutti sono disonesti, io escluso, ci porta al tanto peggio tanto meglio, al diffidare del vicino, del compagno di strada ed alla speranza di risolvere i problemi individuali e non della massa.
Molti, troppi, soffiano sul fuoco e la prossima marcia su Roma sarà peggiore della precedente perchè mentre la prima era guidata dai fascisti, che ovviamente non apprezzo tutt’altro, questa è affidata alla pancia e non alla ragione seppure sbagliata, sconfitta dalla storia.
Di impresentabile, tra quelli che dovrebbero “andare a casa” non c’è solo la casta politica c’è la classe dirigente italiana, la Confindustria, la mafia, la camorra, l’ndrangheta e buona parte degli italiani che hanno sostenuto questo sistema per decenni e decenni senza rendersi conto che mentre il pregiudicato è diventato sempre più ricco noi siamo diventati più poveri.
Inutile prendersela con L’Europa, che ha i suoi limiti e deve migliorare molto, con l’euro perchè come ha detto Rampini la mafia, la camorra, l’ndrangheta ed una amministrazione corrotta l’abbiamo da un centinaio d’anni prima che arrivasse l’Europa unita.
Anche gli italiani li abbiamo da prima, quelli che hanno votato e sostenuto questa situazione, purtroppo tedeschi, inglesi, francesi o chi per esso non votano al nostro posto ed i farabutti li abbiamo votati noi.
Credevo nell’Europa unita perchè speravo che l’etica del nord Europa ci avrebbe aiutato nel combattere l’etica brancaleonistica che ci contraddistingue da centinaia di anni.
Ci credo ancora perchè se uscissimo dall’Europa saremmo in balia di mafia, camorra, ‘ndrangheta, un’amministrazione corrotta ed un popolo al quale è sempre andato tutto bene, anche il fascismo, pur di avere una scodella di farina e qualche orticello da coltivare.
Se il potere molla qualche euro alle lobbies, ai rivoltosi dominati dalla pancia, la rivolta si spegne e non diventerà mai una RIVOLUZIONE perchè la rivoluzione è di idee  non di pancia.
Sono vecchio, superato, nostalgico e chiudo con la lettera del Che alle sue figlie, il suo testamento.

«Ai miei bambini

Cari Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto

Se mai leggerete questa lettera, sarà perché non sono più con voi. Non vi ricorderete quasi più di me, e i più piccoli non mi ricorderanno affatto.

Vostro padre è stato un uomo che si è comportato secondo il suo credo, ed è stato pienamente fedele alle sue convinzioni.

Crescete da bravi rivoluzionari. Studiate tanto e imparate a usare la tecnologia, che ci permette di dominare la natura. Ricordatevi che la rivoluzione è quello che conta, e che ognuno di noi, da solo, non conta niente.

Ma più di ogni cosa, imparate a sentire profondamente tutte le ingiustizie compiute contro chiunque, in qualunque posto al mondo. Questa è la qualità più importante di un rivoluzionario.

Per sempre, bambini miei. Spero comunque di rivedervi.

Un grosso bacio e un grande abbraccio,

Papà
P.S. la foto l’ho messa in onore ai ragazzi della Sapienza. Oggi come ieri.

 

Grillo teme la deriva a sinistra? E’ per questo che spaccia la guerra civile per rivoluzione.


indexOgnuno sceglie il suo capro espiatorio e tutti guardano a quello dimenticando il vero nocciolo in questione.
Grillo scrive ai vertici delle forze dell’ordine invitandoli a non proteggere ” questi politici” che ci hanno portato alla rovina.
Ecco, i politici sono diventati il capro espiatorio di tutte le malefatte distogliendo l’attenzione dai veri problemi dell’Italia e del mondo.
Non sono solo i politici, che ci hanno portati alla rovina, erano in ottima compagnia.
Partiamo dalla classe dirigente italiana a metà tra la corruzione, l’evasione e la lotta ai proletari.
Per oltre un decennio il problema dell’economia italiana è stato l’art. 18. Ci, scusate, vi hanno convinto che la soluzione dei problemi sarebbe stata togliere i diritti ai lavoratori, oggi i lavoratori non hanno diritti e quando va bene sono precari.
Eppure stiamo andando a fondo.
Noi, italiani, siamo un popolo a maggioranza di opportunisti che guardano solo al proprio orticello, se ne fregano delle regole e si attaccano come parassiti a qualche condono ed a chi lo promette.
Quindi dimenticare la maggioranza degli italiani che ci hanno imposto un ventennio di P2 con il loro voto è una colpevole ignoranza sia da parte di chi dimentica, come se fossero innocenti, sia da parte dell’elettore che ha volutamente eletto chi aveva promesso condoni, affari ed ha innescato la guerra tra padri e figli, attraverso le pensioni, nella quale sono caduti i qualunquisti di destra e di sinistra.
Grillo e tutti quelli incattiviti come lui dimenticano la finanza parassita, che non ha niente a che vedere con il capitalismo produttivo, l’unica cosa che li unisce è la guerra ai diritti dei lavoratori la passione sfrenata per rendere la massa precaria, ricattabile in ogni momento se vuole sopravvivere.
Invece di scendere sul campo degli ideali ci hanno fatto scendere sul piano dei conti prettamente economici ed ecco che anche chi si spaccia per opposizione al capitalismo si trova concorde nel chiudere le fabbriche, rendono poco, sono in passivo, ed il risultato è che i ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri non solo sono più poveri ma pure più numerosi.
E’ l’unico indice in crescita che il capitalismo e la politica della destra è stato capace di offrirci. Io direi che ha “voluto” offrirci.
Destra e sinistra e per sinistra intendo gli ideali della sinistra, non esistono più dicono e chi si permette di ricordarli viene tacciato per vecchio rincoglionito che non ha capito un cazzo.
C’è solo un problema: quale prospettiva mi proponete al suo posto? La revisione del capitalismo attraverso le class action?
Compreremo tutti le azioni della Telecom per partecipare alle assemblee dei soci per cambiare il capitalismo dall’interno?

La “rivoluzione” invocata o proposta da Grillo mi puzza molto, troppo, di guerra civile perchè la vera rivoluzione ha un che di democratico anche nella sua crudeltà, le rivoluzioni non si fanno con i fiori e costano lacrime e sangue. Lacrime e sangue in nome dell’uguaglianza, della democrazia, dei diritti della maggioranza e non lacrime e sangue derivanti dall’odio per l’avversario e verso chi non la pensa come noi.
Con questa confusione di ideali, voluta, coltivata, imposta con tutti i mezzi possibili di informazione dalla P2, viene facile la nascita di un populismo di massa incattivito è il terriccio ideale per far crescere la pianta del populismo fascista che come acqua per innaffiarsi e crescere usa il capro espiatorio in attesa della nuova marcia su Roma.
Adesso gli stessi italiani che hanno votato per la P2 per un ventennio sono incattiviti. Alcuni di loro, insieme ai delusi della sinistra che non sono mai andati in sezione ma si sono limitati ai mi piace di Facebook convinti di fare la rivoluzione, si ribellano ed uniscono gli estremismi di destra e di sinistra in un populismo esasperato che è figlio della destra estrema, lo stesso che ha portato alla nascita del fascismo e del nazismo.
Direi che il progetto della Propaganda 2 abbia preso a viaggiare spedito ed anche se il suo principale esecutore è stato estromesso, è diventato un pregiudicato, ha culturalmente infettato gli italiani. Il bastone della staffetta passa di mano in mano: pregiudicato, Grillo, Renzi e per l’ultima frazione basterà anche Brunetta.
L’importante è evitare la deriva a destra, spacciare per rivoluzione la guerra civile.
Cominciamo a fare le liste di prescrizione, mettere alla gogna i nemici, tra qualche anno ci diranno che la colpa di tutto questo è di qualche giornalista che ci critica e non del capitalismo finanziario parassita che sa solo produrre disuguaglianze e poveri, nuovi poveri.
Va bene dunque vivere una vita in precarietà l’importante è evitare la deriva a sinistra e per far questo è utile appellarsi alle forze dell’ordine, notoriamente democratiche.
Augusto José Ramón Grillo Ugarte, è il futuro che ci viene proposto. Tutto va bene purchè si eviti la deriva a sinistra.
La colpa è  dell’Europa o dell’euro, non è del capitalismo. In un Paese dove il 10% degli italiani ha in cassa il 50% della ricchezza nazionale, cosa che non esiste al mondo, la colpa è dei pensionati che hanno troppi diritti e degli operai della Fiom che li difendono e dei comunisti incalliti che sono invitati al suicidio per il bene delle loro famiglie.
L’importante è evitare la deriva a sinistra, non avere % da prefisso telefonico.
Un opportunismo agghiacciante per spegnere il barlume di luce che è rimasto in qualche cervello dopo vent’anni di berlusconimo piduista.
Ecco Grillo, questa è l’unica deriva che dovevi evitare, finire nel berlusconismo piduista della desta ed è lì che ci vuoi portare.
Pasolini, con la poesia su Valla Giulia, ci invitava a non confondere la guerra civile con la rivoluzione. Inascoltato come sempre, come quando ci aveva avvisato dei pericoli della televisione.
Anche Celentano se la prende con i politici, dimentica pure lui che chi costruisce una casa sul greto di un fiume elegge il politico che gli farà il condono e dimentica pure la classe dirigente, la Confindustria. In sintesi.
Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi.

Se l’informazione si limita a segnalare la “violenza”, gli scontri tra manifestanti e polizia senza spiegarne le ragioni fa solo un servizio al sistema.


imagesDa sempre il popolino  è infastidito per scioperi o manifestazioni che non lo toccassero direttamente, quante volte abbiamo sentito lamentele sui disagi di uno sciopero al grido di: io devo andare a lavorare ed i mezzi non vanno.
Ognuno pensa ai fatti suoi e non guarda oltre al metro davanti a se.
L’informazione ci sguazza, vengono messi in risalto gli scontri, enfatizzati, coltivando lo sdegno di chi osserva senza sapere, conoscere, toccare le motivazioni.
Si mette a fuoco, eufemismo, il cassonetto bruciato e non le ragioni che hanno spinto alla protesta migliaia di studenti, lavoratori, disoccupati, famiglie che hanno perso la casa.
Se non fosse per il fatto che, ogni tanto, nelle foto che riprendono gli scontri tra forse dell'”ordine” e manifestanti si intravvede uno striscione con la sintesi della protesta non sapremmo mai perchè e percome sono scesi in piazza.
Siamo scesi in piazza.
Se solo le forze dell’ordine conoscessero le ragioni dei manifestanti non escludo che manifesterebbero pure loro, certamente hanno dei familiari, parenti, amici che sono toccati dai temi che portano alla contestazione.
Per capire si attenderà la rivolta anche se è ancora presto, per la rivolta. La strategia del sistema per contenere la “pace sociale” è astuta e divide il popolino in fasce protette, o comunque non comunicanti, utili a fare da scudo alla borghesia parassita che ci ha ridotti in queste condizioni.
15% di dis0ccupati, 25% di precari, 25% di poveri presi dalla sopravvivenza
, 25% di occupati fanno da scudo e filtro al 10% di italiani che detengono il 47%, ed oltre, della ricchezza nazionale.
Nella scuola privata vicino a casa mia, che ha delle rette più alte dello stipendio di un precario, si parla solo di feste e di dove si andrà nel prossimo ponte e quando c’è uno sciopero che intralcia il loro muoversi con il Suv partono subito le lamentele, si indignano, tanto loro il problema della casa non l’avranno mai. Sono coperti e per la solidarietà con il povero bastano gli sms o la messa della domenica.
Hanno scelto la scuola privata, sostenuta dalle nostre tasse, per non avere problemi di sciopero. Le suore non scioperano ed una di quasi 80 anni può guardare 40 bambini senza che nessuno faccia una piega. Ma solo per un’ora, poco più. Se succedesse in una scuola pubblica sarebbe uno scandalo.
Negli ultimi anni la fascia di povertà si è ampliata, ha toccato anche quello che una volta era il “ceto medio” basti pensare ai bancari e non solo loro.
Ma finchè si saranno le fasce protettive, create ad arte, eliminando la lotta di classe che univa tutto o quasi il proletariato in genere, almeno quello illuminato, avranno la partita in pugno, è come se partissero con due rigori in favore.
L’importante è che si suoni la grancassa sugli scontri, sul cassonetto che brucia, sulla vetrina infranta e non si faccia sapere al cittadino medio e teledipendente le ragioni della protesta.
Un manifesto degli studenti diceva: Scuola pubblica fa paura come tutta la cultura.
E’ la sintesi che spiega la ragione per cui l’informazione non informa, indica il dito e non la luna.
Parliamo tanto degli scontri ma, attenti, a non spiegare le ragioni.
Dobbiamo affidarci al passaparola.
I sindacati sono più presi ad organizzare il servizio d’ordine che a far conoscere le motivazioni dello scipero, della manifestazione.
Il loro orgoglio è poter dire, dopo: avete visto quanto siamo stati bravi? Non abbiamo rotto nessuna vetrina di una banca, solo un po’ di spray.

Non penso che difendere i contratti milionari di Fazio, Crozza e compagnia bella sia difendere la tv pubblica.


indexPremetto che Ballarò e Fazio non li guardo da anni ho fatto qualche eccezione per Santoro e Iacona ma se posso li evito, tutti i talk show.
Di milionari che ciucciano il latte di sinistra ne ho piene le scatole da decenni, quelli che sottopongono le disgrazie imposte  dal capitalismo agli applausi del pubblico presente.
Lo stesso capitalismo che garantisce loro ingaggi indecenti a destra ed a sinistra, l’importante è che ci sia l’audience.
Ci sono pure quelli che si prendono la briga di difendere Fazio perchè fa guadagnare l’azienda e non si rendono conto che questo atteggiamento fa comodo al sistema capitalistico parassita che governa il mondo da sempre, mezzo mondo.
Non ci sono più politici come Pajetta o Pertini che abitavano in due, tre locali, adesso abbiamo milionari che fondano movimenti e che vogliono togliere i finanziamenti ai partiti e che la Rai sia privatizzata.
Il futuro che ci prospettano è una politica fatta solo dai ricchi ed una Rai privatizzata dedita alla vendita di pannolini e non alla cultura.
Dovrebbero chiedere pene più severe per i partiti che speculano sui finanziamenti, rubano, come dovrebbero intervenire sui contratti della Rai per gli amici e le troiette dei dirigenti o rendere pubblico un solo canale e senza pubblicità APERTO A TUTTI, inteso come ideologie.
Per quanto riguarda le bufale di Fazio, mi riferisco al fatto che il suo programma è in attivo per l’azienda con la pubblicità, dico solo una cosa:
Se compro un detersivo, un dentifricio, la carta igienica, ecc.ecc. Pago Fazio, Rai 2, Rai 1 che non guardo dagli anni 70 e Mediaset, non dimentichiamo Merdaset.
GLi allocchi credono che le tv private siano a gratis in realtà le pagano anche quelli che non hanno la televisione ogni volta che fanno la spesa o bevono un bicchiere.
Che poi Brunetta ci marci è fuori questione, è capace di dire che Berlusconi i guitti li paga di tasca sua, ma non pensiamo di difendere l’informazione e la democrazia difendendo Fazio e quelli come lui.
IL Pd attacca: Polemiche che limitano la capacità di competizione dell’azienda. Penosi.

Ho 64 anni e non sono mai stato governato da un governo in cui mi sia riconosciuto. Mi sono dato delle priorità, come escludere il pregiudicato dalla politica. Ed altre.


altan1710112010110553_media1Intanto non ho mai pensato di mandare a casa tutti ritenendomi l’unico onesto ed in grado di governare, la democrazia è una brutta bestia se usata male, e non gestita da poteri separati come vuole la nostra Costituzione che in troppi vogliono cambiare.
Odio le aggressioni di qualsiasi tipo anche perchè ne sono stato vittima a livello fisico, e vedere giovani con la bava alla bocca che gridano venduta, ti aspetto fuori, ad una ragazza mi ha fatto senso.
Io sono comunista, anticapitalista, e quindi per molti aspiro alla dittatura del proletariato ma nella mia dittatura non è prevista l’aggressione o l’eliminazione fisica dell’avversario. A destra ed a sinistra questa strada l’hanno percorsa in molti ed io penso che tolto il momento di una eventuale  rivoluzione popolare contro il potere costituito, per forza di cose non potrebbe essere fatta con i fiori, la violenza andrebbe bandita.
E’ chiaro che non sono a livello di Gandhi.
Ieri è rimasto in piedi il governo delle larghe intese ed è ovvio che in molti abbiano inneggiato alla vittoria ma è una vittoria di Pirro.
Detto questo credo che ci siano alcune cose positive, la disfatta delirante del pregiudicato ed il fatto che non dovremmo tornare a votare con il porcellum, poca roba comunque.
Resto in pista, nel mio piccolo, e faccio propaganda contro questi governi asserviti alle banche, ai poteri forti, ed a quel 10% di italiani che detengono il 60% della ricchezza nazionale nelle loro mani.
In un discorso, preparato come quasi tutti, una esponente del M5S ha detto molte cose che io condivido, altre no, ma mi è bastato il modo in cui ha chiuso il discorso per farmi buttare nel cesso tutto quello che aveva detto di buono prima.
Dovete andare a casa!!!! Non siete niente!!!!
Fortunatamente sono nato subito dopo la seconda guerra mondiale aggiungo, per fortuna, in un Paese che non è stato soggetto a guerre la tanto bistrattata Italia, vorrei dire la “nostra” Italia.
E’ una botta di culo perchè sarebbe bastato nascere 500 chilometri più in la e non farei questi discorsi.
Dicevo che sono nato dopo la guerra ma mi sono informato e so che di esaltati che hanno portato alla rovina il loro Paese ce ne sono stati, dalla razza superiore al Dna superiore, quello con le stelle, ed aggredire chi cambia idea o ha delle priorità la considero una indecenza.
E’ da una vita che sono all’opposizione e se le nuove proposte politiche sono queste rimarrò tranquillamente all’opposizione.
Non mi è mai piaciuto, ideologicamente, buttare l’acqua sporca con dentro il bambino.
Vi piaccia o no non penso che quelli che  siedono in Parlamento siano tutti uguali. Molti pensano di agire, con qualche compromesso, nella speranza di andare verso l’interesse di molti. Altri agiscono nell’interesse di pochi, i referenti, altri ancora nell’interesse di uno solo. Il pregiudicato.
Ma non sono tutti uguali. Non volevo votare con il porcellum e per quanto riguarda il tanto peggio tanto meglio ( ritorno al mattarellum) ho già conosciuto la filosofia di Bordiga che fortunatamente Gramsci emarginò, politicamente, altrimenti non avremmo avuto la Resistenza.
Detto questo se qualcuno rifiuta una proposta di un partito o di un movimento non significa necessariamente che preferisca o voglia il porcellum, probabilmente vuole una legge migliore che sia condivisa al massimo delle possibilità.
Nessuno ha dentro di se il metro svizzero della democrazia, dell’onestà, della lungimiranza e, se si vuole vivere in democrazia, ci si deve confrontare con gli altri, possibilmente sperando che non siano indagati o pregiudicati.
Ma smettiamola di fare i primi della classe, anche perchè un movimento che proclama il superamendo della destra e della sinistra è fuori da ogni logica, il modo divedere il mondo della sinistra, di chi è di sinistra, è totalmente diverso da come lo vede uno di destra.
C’è chi inneggia ai morti in mare e c’è chi si dispiace e vorrebbe che il capitalismo parassita che ha succhiato il sangue all’Africa rispondesse delle sue malefatte.
Come ho scritto prima nascere in Italia o in Africa è solo una questione di culo ed è la fortuna che hanno avuto i cerebrolesi che sono nati in Italia convinti che sia la padania, che in parlamento parlano solo di nord e magari discendono da qualche orientale arrivato dalle loro parti con qualche nave veneziana.
Io sono veneto ed il mio gruppo sanguigno è AB+, sono andato a vedere su internet ed il gruppo A è stanziale, agricoltore ed il gruppo B è nomade. Da qualche parte ho letto che il gruppo AB+ è di origini aborigene, con buona pace della padania.
In sezione ci scannavamo ma nessuno ha mai dato del venduto o del borghese all’altro. Ci scannavamo sui progetti e sulle priorità, nessuno pensiero unico da imporre o da condividere forzatamente. C’era il centralismo democratico, l’idea maggioritaria veniva portata avanti, in prima fila, da chi era in minoranza ma le idee erano libere, si potevano coltivare nella speranza che diventassero grandi, maggioritarie.
La De Pin non ha niente ache vedere con Scilipoti, ha preso una decisione sofferta perchè ha ascoltato la gente comune che le chiedeva di non tornare a votare con questa legge.
Ne ho sentiti anch’io ai giardini, al mercato, in giro. Gente in difficoltà che ha intuito che la caduta del governo avrebbe solo aumentato i suoi problemi.
C’è chi può permettersi il tanto peggio tanto meglio se ne ha tanti o se ha qualcuno che lo mantiene.
Io sono ancora nella strada di Togliatti, la via democratica italiana al socialismo, che non è un movimento.

Napolitano non lo sa che in Italia c’è un pregiudicato, pure prescritto con leggi ad personam, che attacca la magistratura da più di vent’anni.


berlusconi_napolitanoNapolitano invita alla sobrietà la Magistratura infierendo un colpo letale alla Giustizia ed alla Costituzione, all’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
Il monito di Napolitano ai magistrati diventa una giustificazione dei reati dei quali si è macchiato il pregiudicato in oltre 3 decenni di frodi, ruberie, evasioni, corruzioni e di attacchi frontali ai magistrati, certamente quelli che non è riuscito a corrompere ed a comprarne le sentenze.
Il modo in cui ha truffato la Marchesina Casati, in combutta con Cesare Previti tutore della Marchesina, il quale invece di curare gli interessi della sua assistita ha fatto gli interessi dello spregiudicato imprenditore che già allora si muoveva al di fuori della legge, dell’etica e della morale.

Così ha comprato la villa di Arcore

Prima e dopo questa vicenda si è sempre mosso al limite e fuori dalla legge e dalle regole corrompendo giunte comunali, magistrati, testimoni e quant’altro sempre rifiutando le sentenze di qualsiasi grado fossero.
Entrato in politica, con 7000 miliardi di lire di debiti e per non finire in galera, si è distinto per le leggi ad personam che lo hanno salvato da 3 o 4 condanne certe, è diventato il prescritto più prescritto del mondo superando persino l’Inter.
L’elenco dei testimoni a libro paga è infinito e va dall’avv. Mills alle orgettine come le sentenze a suo favore ottenute con la corruzione dei giudici.
Nonostante ciò, le prescrizioni, le prove, le condanne definitive da oltre un ventennio ha lanciato sui suoi giornali la campagna del fango contro i magistrati appoggiato dai suoi pitoni e dalle sue pitonesse a libro paga.
Non credo che Napolitano abbia inteso rivolgersi al giudice Raimondo Mesiano con il suo invito alla sobrietà. Camicia, pantalone blu, mocassino bianco e calzino turchese. Di quelli che in tribunale non è proprio il caso di sfoggiare”. ano alludesse ai calzini turchesi del giudice che, in effetti,  stonano come ha fatto notare il Tg5.
Purtroppo Napolitano ha invitato alla sobrietà i magistrati ma non ha profferito una parola in merito alla spudoratezza, alla tracontanza, al disprezzo della Giustizia e della Costituzione da parte di un piduista pregiudicato tutt’ora sotto processo ed in attesa di altre condanne che da tre decenni sputa sulla Magistratura e su tutti noi.
Non credo che Napolitano abbia fatto un’affermazione del genere per leggerezza e quindi ritengo che mantenerlo al colle sia un pericolo per la nostra democrazia.
Strano che la maggioranza dei giornali non abbiano messo in risalto l’interpretazione che hanno dato del messaggio di Napolitano i falchi, le pitonesse, i lacchè del piduista pregiudicato.
Che la P2 abbia raggiunto il suo scopo?
L’ha superato, oltre ogni previsione.