C’è chi festeggia il 25 Aprile perchè il nonno, lo zio, il padre…


Resistenza
Io festeggio il 25 aprile da 50 anni nonostante mio padre fosse fascista. Sono diventato comunista a 21 anni e non mi ricordo di averne parlato con mio padre, con i miei zii/zie si.
Tra l’altro i miei sono morti che io non avevo ancora 30 anni e mi sarebbe piaciuto discuterne con loro, ma non abbiamo fatto in tempo.
Detto questo non stimavo molto mio padre sotto laspetto politico, ma i genitori non te li scegli e, spesso, nemmeno loro ti scelgono.
Con gli anni, forse per farmene una ragione, ho cominciato a chiedermi come mai mio padre, persona sveglia ed intelligente, fosse rimasto fascista.
Ricordo che quando era un ragazzo mi disse che votava msi e ridendo aggiunse: Madonna santissima immacolata.
Ai tempi non sapevo nemmeno cosa fosse, mi interessava solo il pallone.
Mio padre, ventenne,  è stato in guerra in Libia con le forze “dell’impero” fu fatto prigioniero dagli inglesi e mandato in Scozia, ad Aberdeen presso una famiglia di agricoltori.
Per anni non ebbe contatti con la famiglia e di quello che succedeva in Italia non sapeva niente, dubito che gli inglesi gli facessero ascoltare la radio. Questa non è una giustificazione, o almeno vale solo per me perchè le cose, dopo si sono sapute.
Era prigioniero in una tenuta, ma poteva uscire la sera. Suonava la chitarra e tra una romanza ed una canzone si scopò pure le figlie del fattore.
Quindi è stato fortunato, l’avessero preso i nazisti e l’avessero mandato in un campo di sterminio gli sarebbe passata la nostalgia del fascismo ed io non sarei nemmeno nato.
Salvo se fosse stato uno dei pochi ad uscirne vivo.
Molti anni dopo andò in Scozia con la Juventus, viaggiò nell’aereo con i calciatori.
Fui io a spingere mio padre e mia madre ad approffittare dell’occasione perchè mio padre non era interessato al calcio ma, dato che ci raccontava spesso della sua prigionia in Scozia lo spinsi a cogliere l’occasione ad un prezzo ragionevole.
Ad Aberdeen finì sui giornali, incontrò i figli del fattore, ho delle foto da qualche parte che cercherò.
L’entusiamo con cui le figlie del fattore accolsero mio padre fece mangiare la foglia a mia madre. Riuscì a rintracciare la famiglia scozzese grazie ad una vecchietta del luogo perchè l’aeroporto non c’era più ed i riferimenti che aveva mio padre erano spariti.
Comunque fu una bella rimpatriata.
Detto questo mi domando come si possa essere nostalgici del fascismo con tutti i danni che ha provocato.
Quindi mio padre può mettersi l’ animo in pace, sono e sarò antifascista sempre.

L’ultimo delirio di Grillo: Siamo la nuova resistenza. E’ evidente che Grillo non sa cosa è stata la Resistenza, la cita solo per opportunismo elettorale.


imagesLo spunto per questo post nasce da un commento che mi hanno lasciato su Facebook: sono stati coerenti non si sono alleati con la solita “merda” della politica, per questo non li accettate.
Intanto faccio notare che dal primo onorevole all’ultimo degli internauti grillini se non mettono merda, stronzo, puttana, pompianara, ecc. ecc. non sanno fare un commento.
Detto questo sarà il caso che Grillo lasci stare la Resistenza, e per diverse ragioni, una delle quali è che Grillo considera superato il 25 aprile e che l’ha scoperto dopo che ha creato il movimento.
Penso che non abbia mai partecipato ad una cerimoria del 25 aprile.
Ma il punto è un altro ed è la prova che Grillo non sa, non si è mai interessato, o che se si interessa lo fa per fare una speculazione.
Quello che fa il blog, stando al servizio su Report: Report, la Gabanelli incastra Grillo e Casaleggio: più alzano i toni più guadagnano soldi.
La Resistenza è nata da forze diverse, non che Wikipedia sia il vangelo, ma almeno in questo è documentata e credibile perchè è la Storia che lo dice, i fatti.
Il movimento della Resistenza – inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all’occupazione nazifascista – fu caratterizzato in Italia dall’impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), i cui partiti componenti avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.
Comunisti, azionisti, da non confondere con quelli delle class action cari a Grillo, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani, anarchici diedero vita al Comitato di Liberazione Nazionale che diede vita ai primi governi dopo la Liberazione ed alla nascita della Costituzione poi.
Hanno saputo mettersi insieme rinunciando ognuno a qualcosa dei propri ideali, obiettivi, storia, per il bene comune di tutti la sconfitta del fascismo.
Hanno chiesto il 60% dei voti per governare da soli, la dittatura del web che verrebbe trasformata in una dittatura reale.
L’intolleranza verso tutto e tutto ciò che non si riconosce nelle loro proposte ha in sè l’embrione del fascismo, altro che Resistenza, ed il sentirsi razza pulita e superiore fa venire i brividi come il delirio della razza ariana.
Il modo in cui ha trattato i dissidenti, i giornalisti che hanno alzato qualche critica, il modo in cui vengono trattati nel web tutti coloro ai quali non piace la sua politica è il segno di una intolleranza alla democrazia che ha pochi precedenti.
Il loro pensiero diventa vangelo, infatti gli aderenti lo vivono come atto di fede, un loro giudizio diventa costituzionale come se la Costituzione non sia già stata scritta, è la loro interpretazione dei fatti che diventa realtà, non opinione, diventa un comandamento per chi crede, ha fede.
E’ questa intolleranza che non sopporto, l’incapacità di ribattere alle critiche, alle opinioni diverse, senza offendere ed ha considerare chiunque non la pensi come loro un nemico, un venduto.

Se questo è il futuro che voi volete non è il mio e rivendico il mio diritto di proclamarlo chiaro e  tondo.
Non tutto quello che propone il M5S è da buttare, come non era da buttare tutto quello che hanno fatto il duce ed Hitler, ma è il modo con cui viene proposto che è inaccettabile, il modo in sui trattano chi non la pensa come loro.
Io non difendo il governo, non me ne frega niente di Letta e men che meno di Renzi. Sono 50 anni che sono all’opposizione, difendo la Democrazia e la libertà di esprimersi come diritto di tutti noi, nessuno escluso.
La resistenza che proclama Grillo va bene solo per i suoi, quelli che non si sono documentati o l’hanno fatto solo attraverso il suo blog, ma lasci stare la nostra Resistenza e faccia un corso di Democrazia.
La Resistenza è stata unità di leader e di popolo non populismo disfattista e sfascista.
P.S. dato che qualcuno commenta alla cazzo, senza leggere, ci tengo a precisare che Letta, Renzi e compagnia non sono compagni miei.

Nelle nostre città, nei paesi,nei vicoli e nelle piazze ci sono le lapidi dei Partigiani. Se oggi ci capita di passare davanti fermiamoci un attimo e chiediamo scusa, sono morti per niente. Non meritiamo il loro sacrificio.


resistenza-italiaPer colpa di tutti, nessuno si senta escluso anche se si è impegnato, abbiamo perso il senso dello Stato, della Democrazia e non abbiamo fatto rispettare la Costituzione nata dalla Resistenza.
Grazie alla P2 abbiamo avuto, ed abbiamo ancora come protagonisti delle politica, fascisti e neo fascisti, impresentabili che mostrano il dito medio a cittadini democratici che manifestano con diritto.
La sinistra è finita nelle sabbie mobili perdendo la memoria ed oltraggiando i martiri che si sono sacrificati per renderci la libertà che non sappiamo usare.
Noi, cittadini elettori italiani, sappiamo solo litigare favorendo così un sistema di potere dove non si sa più chi sia la destra e chi sia la sinistra.
Prima di criticare i nostri rappresentanti eletti dobbiamo fare autocritica noi che in 68 anni di democrazia abbiamo saputo solo correre in soccorso del vincitore di turno.
Abbiamo costretto le nostre Istituzioni, a qualsiasi livello, a ricevere capi di partito impresentabili in tutti i sensi e quello che è ancora più grave dichiaratamente iscritti ad una associazione segrete che ha attentato, riuscendoci, allo Stato, alla Democrazia ed alla Costituzione.
La P2.
Non dimentichiamo mai che sono stati eletti da cittadini italiani con diritto di voto e per quanto possa fare schifo questa situazione li continuano ad eleggere da un ventennio.
Abbiamo, temo che avremo ancora, neo fascisti eletti a ministri. Un autentico oltraggio alla nostra Carta Costituzionale.
Per assurdo che possa sembrare non un’occupazione dello Stato da parte di una casta politica impresentabile perchè questi nemici della Democrazia e della Costituzione da un ventennio vengono votati da milioni di italiani, un terzo degli elettori ha votato questi banditi corrotti, corruttori e fascisti.
Abbiamo, ed avremo ancora, governatori di regione, sindaci, amministratori che  nei loro comizi fanno il saluto fascista.
Nonostante ciò lo schifo è diventato normale non ci si indigna più, come si dice non ci si fa più caso.
Ovviamente e per fortuna il discorso non riguarda tutti gli italiani. Sinceri democratici di destra, sinistra, di centro si ostinano a festeggiare il 25 aprile, si indignano nel vedere i banditi occupare le istituzioni e siamo talmente immersi in questo fango da accettare questa indecenza come se fosse un fatto di democrazia.
Le trasmissioni televisive invitano i neo fascisti in nome della par condicio, basti pensare alla collana di presenze che la Polverini, per dirne una, ha collezionato a Ballarò, e le più alte cariche dello Stato ricevono senza nessun imbarazzo neo fascisti insieme ai portavoce, burattini, di un piduista per discutere di un governo di unità nazionale o come cazzo lo vogliono chiamare.
Certo le istituzioni hanno le loro colpe ma non dobbiamo mai dimenticare che lì a rappresentarci li hanno mandati gli italiani, non tutti li italiani certamente, ma la maggioranza di chi è andato a votare.
Questo è avvenuto anche grazie agli astenuti perchè la libertà si difende con la partecipazione e loro si sono rifiutati di partecipare ma non di criticare.
Io mi sento di dovere delle scuse a tutti i Partigiani DI QUALSIASI COLORE E DI QUALSIASI IDEA POLITICA che hanno dato la vita per renderci liberi e regalarci al Democrazia.
Che noi non sappiamo usare, apprezzare, difendere.
Devo delle scuse anche se mi sento assolto perchè sono comunque coinvolto e nonostante i miei sforzi, la mia partecipazione, il mio impegno non sono riuscito a salvare i VALORI per i quali si sono immolati.
Dico sempre che l’hanno fatto anche per me che sono nato dopo la guerra, si sono sacrificati per il futuro e per tutti noi e noi non siamo all’altezza di cogliere la loro eredità, anzi la calpestiamo.
Quindi, se ci è rimasto un briciolo di cervello e di dignità, oggi dobbiamo chiedere scusa ai nostri martiri dimenticando, per un giorno, le miserie di cui siamo tutti responsabili.
Oggi non voglio fare polemica con nessuno, oggi non mi divido anzi, mi unisco in un abbraccio virtuale, in attesa di quello reale oggi pomeriggio, con tutti quelli che condividono i valori della resistenza ed hanno a cuore la nostra Democrazia. Anche, direi ancora di più, con chi non la pensa come me.
Il sangue dei nostri martiri non merita le nostre miserie.
Buon 25 aprile. W il 25 aprile, W i Fratelli Cervi.
Il piduista ex presidente del consiglio, che si è spacciato per partigiano, voleva incontrare Papà Cervi la prima volta che gli italiani l’hanno eletto. Fortunatamente, e qualcuno l’ha pure avvisato, Papà Cervi era morto da tempo e non ha subito questo affronto da un bandito che è la vergogna nazionale nel mondo.

Santoro 6–, Travaglio 7+, Vauro 6,5 di stima per l’ultima frase. Giulia 7,5 . Costamagna 6. Grillo 3, conferma che il suo movimento è fascista come la sua gestione.


imagesIn un commento ad un mio post di ieri ho scritto che si sarebbe stato da ridere,  Santoro avrebbe avuto la possibilità di tornare quello che è stato anni fa, Su Travaglio non avevo dubbi e nemmeno su Vauro. Secondo me ci ho preso anche se santoro non ha volato alto come avrei voluto. Travaglio ha fatto il suo e la storia delle querele è ridicola, è normale che un giornalista del suo stampo sia sommerso dalle querele le ho rischiate anch’io che sono un blogger sconosciuto una delle, tante, volte che ho toccato il Papa.
Non potendo contestarmi sui fatti mi contestavano il vilipendio ad un capo di stato e lui lo è del vaticano.
Vauro non è stato all’altezza ma si è riscattato perchè ha capito l’unica vera importante perla che già conoscevo, il piduista è fascista, un antidemocratico che con la scusa della governabilità vuole, tenta, di imporre un regime.
Abbiamo anche riso, ovviamente, perchè il piduista è un interlocutore logorroico ed a tratti divertente ed è la maschera con la quale ha conquistato negli anni molti consensi, affabulatore favorevole al regime come tutti i dittatori o similari.
Secondo me la migliore è stata Giulia Innocenzi che gli ha messo la trappola della banca e quando lui ha fatto lo sborone sullo scambio di nome della banca tedesca lei ha tirato fuori la seconda smentita. Astuta e concreta.
Per quanto riguarda gli scheletri che ha nell’armadio non mi aspettavo niente di diverso, mi ha ricordato il preside della scuola di mio figlio che era un muro di gomma, qualsiasi denuncia si facesse sul suo operato lui abbozzava e gli rimbalzava come niente fosse.
Siamo semplicemente passati dal muro di gomma, modo di dire venuto alla luce con i servizi segreti ai tempi di Ustica, al muro di cerone, fard o come cavolo si chiama la terra con la quale coprono le facce di merda prima di andare in onda.
Questo l’ho scritto ieri: Nel pomeriggio a Cinecittà si faranno gli straordinari. Da anni non avveniva per via della crisi del cinema ma, questa sera, c’è da restaurare la mummia che va in onda con Santoro.
Di stronzate ne ha dette a migliaia ed è talmente abituato a dirle che il primo a crederci è lui, aveva ragione Montanelli quando gli ha dato, praticamente, del bugiardo psicopatico al limite dell’incapacità di intendere.
Memorabile quando ha detto che i leader stranieri non hanno collaboratori condannati o inquisiti perchè non hanno la magistratura comunista.
Santoro, secondo me, commette l’errore di ritenere che il pubblico che lo segue sia più evoluto del teledipendente normale, non ha tutti i torti tra il pubblico che segue Barbara D’Urso o la De Filippi e quello che segue Santoro c’è un abisso ma ci sono cose tra le righe che possono sfuggire anche ai più smaliziati e l’unico che ha colto il pericolo è stato Vauro quando alla fine ha detto: W la nostra Costituzione.
Tralasciando il vittimismo del piduista, che piace moltissimo ai suoi follower, l’attacco alle giudichesse femministe e comuniste che guarda caso lo hanno condannato anche se simpatizzanti del Pdl. Lasciando perdere il fatto che si ritiene il miglior statista degli ultimi 150 anni, unto dal signore e leccato dalle orgettine. Il migliore imprenditore che sia mai esistito prestato alla politica  per salvare il paese dai comunisti e che ha portato alla rovina dove però lui non ha colpe per il semplice fatto che lui ha sempre un prestanome che si espone per lui, paga per lui con le condanne come Previti , Mills o il fratello scemo. In questo caso il parafulmine è Tremonti.
Nella marea di fesserie con le quali ci ha ammorbato ha pure detto che non ha mai pagato per fare all’amore, menzogna nella menzogna.
Primo perchè non sa nemmeno che cosa sia fare l’amore a meno che andare con le troie sia ritenuto fare l’amore e secondo perchè lui agli amici di festini non ha mai detto fare l’amore ma scopare, come quasi tutti noi.
La cosa grave e subliminale che ha fatto ieri sera è stato l’elogio del regime mimetizzato da democrazia quando ha invitato a votare uno dei due schieramenti, bontà sua, per emarginare i vari partiti alla casini o di sinistra e poter governare con una maggioranza stabile.
Sin qui potremmo anche essere d’accordo, è la seconda parte del progetto che ci riporta in pieno nel progetto di Gelli e della P2 della quale al momento Berlusconi è l’esponente maggiore. Ha detto chiaro e tondo che vuole stravolgere la Costituzione, in poche parole se non potrà essere fascismo che sia almeno regime con tutti i poteri in mano al caudillo, lui.
Più poteri e sfasciare la Magistratura, la Corte Costituzionale e tutte le garanzie che i nostri padri costituenti ci hanno regalato.
Lui dice in nome del buon governo ma anche Pinochet ha fatto un colpo di stato per governare il Cile ed abbiamo visto come è andata a finire.
Purtroppo nel popolino c’è qualcuno che gli crede, dai suoi follower ai leghisti sono in molti a credere alla teoria del buon governo con più poteri, c’è anche qualche pirla di sinistra che pensa che la Costituzione si possa cambiare convinto che con il bipolarismo prima o dopo tocchi anche a lui.
Raramente si è visto un leader politico fare l’elogio del regime in questo modo.
L’ha capito perfettamente Vauro il messaggio del piduista e l’ha capito anche Santoro che però, confidando nell’intelligenza superiore del suo pubblico, l’ha liquidato con una battuta. Troppo poco, sottovalutare il piduista tessera N° 1816 sul terreno della democrazia è un errore che abbiamo pagato per due decenni. Non vorrei si ripeta.
Per andare da Santoro il piduista ha messo dei paletti, l’ha detto il bravo conduttore ma, anche Santoro, ha commesso l’errore di presunzione che ha commesso  d’Alema con la bicamerale, pensare che un mafioso piduista, evasore, corruttore, pedofilo e puttaniere rispetti la parola data. Non l’ha mai rispettata con nessuno.
Chiudo facendo notare che il bravo imprenditore con 56000 dipendenti spende milioni di euro in puttane e concubine ma ricatta o licenzia 70 madri o padri di famiglia per esigenze di bilancio. Un esempio.
Non credo che la trasmissione di ieri sera abbia spostato migliaia di voti, avrà scaldato i suoi ma gli altri non li ha certamente convinti, per quanto mi riguarda lo vorrei vedere distrutto politicamente.
Si è discusso, abbiamo riso ma erano tutte cose che sapevamo già. Abbiamo avuto la conferma che è un bugiardo seriale e psicopatico, non so se ci fa o ci è il risultato non cambia, o meglio lo possiamo cambiare solo noi facendolo fuori politicamente.
Come se non bastasse prima di scrivere questo post ho letto su Repubblica un titolo: Grillo: ‘‘Se Casa Pound vuole entrare nel M5S, non vedo problemi oggettivi” confermando quello che penso da tempo, Grillo è un fascista. Non mi interessa se a sua insaputa o no, è un fascista e l’ha dimostrato da come gestisce il suo movimento. Ecco perchè blaterano che destra e sinistra non esistono più, tipico pulismo di destra che conferma che esiste la sinistra. A loro insaputa ed i giovani gli vanno dietro.
Vi ricordate quando ha detto che se non c’era il Movimento 5 stelle avremmo avuto Alba dorata?
Bene, forse non avremo Alba dorata ma certamente non ci faremo mancare Casa Pound.
Hanno solo una fortuna, che sono giovani, e quindi avranno modo di rendersene conto dopo di essere caduti nel pozzo.
Non li chiamerò più grillini, cameratini.
Non seguo questo tipo di trasmissioni in maniera costante, è sempre la stessa brodaglia da decine di anni, un circolo vizioso che non porta mai a niente. Ieri sera mi sono sforzato ed ho seguito dall’inizio alla fine così non mi sono perso l’elogio del regime, mancava solo che dicesse W il duce ed avremmo fatto bingo.
Sarà per la prossima volta? Io spero di no, sono antifascista anche se do un dispiacere alla buon’anima di mio padre.

Grillo apre a Casa Pound: “L’antifascismo non è mia competenza”

 

Tv Mediaset, talk show, Internet. La corazzata propagandistica del piduista è già pronta, voi ricordatevi di come ha governato e come ci ha ridotti. Facciamogli vivere la sconfitta più atroce della sua vita.


indexIl parafulmine dei loro disastri è Monti che ai miei occhi ha milioni di colpe ma non quelle che il Pdl e la lega cercano di attribuirgli. Nelle sabbie mobili ci hanno portato loro, Monti ha solo commesso l’errore di salvarci nel modo sbagliato e più semplice colpendo la massa più povera come da sua cultura bancaria e capitalista.
Detto questo se uno mi salva mentre sto affogando non guardo per il sottile farò il possibile per toglierlo dal comando della protezione civile.
Le polemiche le faccio dopo e da vivo perchè se fossi affogato non avrei avuto nè il problema nè la possibilità di criticarlo, contestarlo.
Faccio solo un esempio per me eclatante, la scuola. Lo sfascio della scuola è un brevetto della premiata ditta Gelmini-Tremonti e le manifestazioni di protesta dovevano cominciare subito mentre per un buon periodo è stato sottovalutato il problema.
Mettiamola giù con un esempio estremo, se in casa mia mancano i soldi taglio sui libri e faccio la spesa, se non posso salvare il futuro, perchè la scuola è il futuro, salvo la sopravvivenza.
Meglio un asino vivo che un purosangue morto.
Ieri ho sentito il dibattito alla camera e l’unica conclusione che ho tirato è che la spudoratezza della lega, Pdl e dei venduti per l’Italia è oltre ogni umana immaginazione, sembrava che sino ad un anno fa ci avessero governato gli zulù.
E’ come essere investiti sulle strisce da un pazzo al volante ed essere accusati di occupazione di suolo pubblico, il suo.
Si è capito chiaramente la piega che prenderà la campagna elettorale, ci saranno sassate per tutti ma non vedremo nessuna mano e vi dico subito che le mani sono sempre le stesse dell’ultimo ventennio, quelle dei ladri e dei corrotti.
La lega è al lumicino se non fosse per gli ultimi disperati con la fissa dell’indipendenza direi che il meglio l’ha già dato con la famiglia Bossi, gli altri dal primo all’ultimo elettore sono ancora peggio.
Il Pdl più che un partito è una cosca in affari, dalla giustizia agli appalti, dalle clientele alla prostituzione.
L’unico obiettivo che prima forza Italia e poi il Pdl hanno portato avanti e raggiunto con successo è l’azzeramento dei debiti del piduista, entrato in politica con 7000 miliardi di lire di debiti e con un piede in galera e diventato uno degli uomini più ricchi al mondo.
Il secondo successo di forza Italia-Pdl è quello di averlo salvato dalla galera, per adesso, con leggi ad hoc che hanno accorciato o allungato i processi a secondo della bisogna, con il legittimo impedimenti e con la depenalizzazione dei reati nei quali era imputato.
Non mi meraviglio che buona parte del partito lo segua, ci sono delle ragioni se non sono tutti come la Meloni, tra coimputati, imputati, avvocati, nominati e fascisti grati in eterno perchè li ha tolti dalle fogne siamo oltre l’80% degli eletti nel Pdl, normale che insieme alle amazzoni facciano festa per il suo rientro.
E’ l’ultimo colpo di coda e questa volta il destino è nelle nostre mani, in modo particolare di chi l’ha votato in questo ventennio, se non hanno ancora capito il personaggio l’ Italia non avrà un futuro e nemmeno un presente.
Questa volta sono fiducioso per quanto sia grande e spudorata l’ammiraglia della propaganda difficilmente potrà cancellare lo sfascio dell’ultimo ventennio.
Altrimenti il problema non è lui, non è la P2, non è la mafia o la corruzione ma il problema siamo noi.
Non tutti, ovviamente, ma la maggioranza degli italiani che gli ha dato il bastone del comando.
Resto convinto che tanta fretta di ridiscendere in campo sia dovuta ai tempi del processo Ruby, ha bisogno disperatamente del legittimo per allungare il più possibile il processo e non arrivare alla condanna.
Come ho scritto ieri, se è vero come ha detto Emilio che Ruby puzza, e lui lo saprà avendola annusata spesso, non ci sarà paragone con il fetore che uscirà se il processo arriva a sentenza.
Il fetore sarà planetario, arriverà in Giappone ed oltre, non ci sarà assorbiodori che tenga.
Sono convinto che il nostro destino è nelle nostre mani, non sarà la soluzione definitiva ma l’inizio del cambiamento, per questo ho messo la foto degli italiani che si espressero a favore del divorzio dimostrando che nei momenti che contano gli italiani pensano e questo è un momento in cui si deve pensare e non subire la propaganda del regime piduista.
Non avremo risolto tutto ma almeno sapremo da che parte andare, ci metteremo il burrone alle spalle.

I violenti contro lo sciopero, titola l’Unità di oggi. A Genova dissero che i black bloc seminarono violenza ma la polizia bastonò, a sangue, ragazzi inermi, famiglie. Preparano il terreno per tornare al 7 luglio 1960, il Tambroni di turno darà la libertà di aprire il fuoco alla polizia. Cercano lo scontro.


Le provocazioni del governo tecnico sono nelle prime pagine di tutti i giornali, tutti i giorni festivi compresi. Eppure nessun giornalista si è azzardato a scrivere, denunciare, che da parte del governo e del sistema è in atto un terrorismo di Stato contro i giovani e la povera gente, i lavoratori disoccupati.
Il problema è qualche ragazzo sanguinante per le bastonate che spacca una vetrina o lancia dei sassi contro la Polizia.
Per capire cosa stà diventando l’Italia non ci vuole uno storico, uno scienziato, uno studioso, basta confrontare la prima pagina dell’Unità do oggi con quella dell’8 luglio 1960.
Mi auguro di sbagliare ma la strategia in atto, per come la vedo io, è di farci tornare a quei tempi, quando Tambroni a capo di un governo con l’appoggio esterno dei fascisti diede la libertà di aprire il fuoco, come fossimo stati in guerra, alla polizia. Che non aspettava altro.
Ci furono 5 morti e fu un boomerang per il potere, la repressione divenne rivoluzione.
Adesso ci vanno cauti, ovunque, in Spagna hanno imposto un blocco delle comunicazioni per impedire ai manifestanti di comunicare tra di loro, ma i telefonini riprendono tutto e devono andarci cauti perchè i documenti visivi serviranno nei processi se e quando ci saranno.
Abbiamo visto a Genova cosa è successo, condanne marginali ed assoluzioni mirate.
Ammesso che ci sia qualche testa calda, i violenti come titola l’Unità, cosa si aspettano dagli studenti, dai disoccupati, dagli esodati, dagli sfrattati, che si limitino a guardare le trasmissioni televisive nella speranza di essere invitati per spiegare le loro ragioni con a domanda risponde nei tempi televisivi?
Nel frattempo chi paga l’affitto, da da mangiare ai loro figli, paga le bollette e compra le scarpe per l’inverno ai loro bambini?
Tutto ma la violenza no, non è accettabile. Come non è accettabile lo sciopero dei servizi pubblici perchè la gente deve andare a lavorare, gli utanti stessi dicono che non è possibile scioperare nei trasporti proprio nel giorno che dovevano partire per un viaggio di piacere.
E’ accettabile, secondo il pensiero corrente nell’informazione italiana, bastonare a sangue uno studente che regge un cartello di schiuma per imballaggi con qualche slogan e manifestare immediatamente solidarietà con le forze dell’ordine, neanche avessero fatto irruzione in un covo di mafiosi.
I ragazzi sono violenti, si sa che i giovani si accendono subito e perdono la testa, Monti no, la Fornero non è violenta quando li invita ad essere meno choosy, praticamente li prende per il culo.
Non è violenza quando permettono agli investitori di chiudere le aziende dopo che per decenni hanno sfruttato i lavoratori, evaso il fisco o ricevuto contributi dallo Stato.
Non è violenza quando il Pdl si riunisce a Palazzo Grazioli ed esce con una dichiarazione ricatto: o si va all’election day o facciamo cadere il governo.
Non che io tenga a questo governo, non è questo il punto. Il punto è la violenza intrinseca che c’è in una affermazione del genere, il ricatto, solo perchè non sono pronti per le elezioni e non hanno nessuno presentabile da candidare.
Non è violenza quando un politico qualsiasi si ruba milioni, un Formigoni va in viaggio premio con chi ha favorito, si inventano stipendi e rimborsi scandalosi con accumuli di cariche inutili solo per arraffare sempre di più. Non è violenza quando la Fornero dice che non ci sono soldi per  gli esodati, devono vivere qualche anno in attesa della pensione, ridotta, con i loro risparmi e se non ne hanno morire e togliere il disturbo.
Suicidandosi magari, un problema in meno.
Non è violenza quando i sindacati venduti fanno un accordo con Marchionne per togliere diritti e stipendio ai lavoratori aumentando lo sfruttamento in nome di un progetto che non vedrà mai la luce, fallito miseramente nemmeno un anno dopo la sua presentazione.
Nemmeno Lulù, la mia cagnolina, prende sul serio Marchionne, Bonanni e Angeletti ed il rottamatore l’hanno preso sul serio. Hanno vantato le sue capacità manageriali. I risultati sono davanti agli occhi di tutti, non sa nemmeno rispettare la legge che gli impone la riassunzione dei licenziati Fiom e per rappresaglia vuole licenziarne altrettanti, il manager che invece di fare automobili, il suo mestiere, ripropone il fascismo come ripropone la Duna. I nuovi modelli promessi sono solo nella sua testa, la Nuova 500 la fa in Serbia ed anche lì, ed era ora, gli operai si rivoltano.
Non è violenza quando l’informazione di regime, tutta l’informazione di regime da sinistra all’estrema destra, Grillo compreso, fanno propaganda contro i diritti maturati dai pensionati e li spacciano agli occhi dei giovani come privilegiati che tolgono il futuro ai loro figli e nipoti.
La maggior parte dei pensionati fanno welfare famigliare, aiutano figli e nipoti che il sistema ha buttato in mezzo alla strada o non ha offerto un lavoro qualsiasi.
Non è violenza quando aumentano l’iva, la benzina, i ticket sanitari,tolgono l’assistenza ai malati colpendo odiosamente le classi più deboli, indifese che già hanno problemi di sopravvivenza.
Non è violenza quando tassano le transizioni finanziarie parassite e speculatrici ad un terzo delle imposte che paga un operaio da 1200 euro al mese.
I violenti, secondo l’informazione di regime, sono quelli che sporcano o rompono le vetrine delle banche, non quando le banche ti chiedono interessi da usura perchè sei in rosso e ti telefonano 10 volte al giorno per qualche migliaio di euro di scoperto di qualche piccolo commerciante.
I giovani, per avere un mutuo, devono prtarsi dietro il nonno o il padre che garantisce per loro. Gli fanno pure l’assicurazione così, se schiatta, sono coperti.
Questa non è violenza, gli stipendi dei manaer pubblici e privati non sono violenza sono libero mercato.
I violenti sono i ragazzi con i cartelli che manifestano contro un manipolo di bancari alleati con i politici alla Merkel che riducono alla disperazione e senza prospettive intere generazioni.
Ce lo chiede l’Europa, il mercato, le banche, i parassiti della finanza.
Qualcuno ha pure la pretesa di darci l’olio di ricino, l’austerità, e vuole pure i complimenti.
L’austerità, i sacrifici, per i poveri ed i ricchi sempre più ricchi ed intonsi per il fisco.
Chiudo con la notizia che il piduista ha in mente di mandare avanti sua figlia Marina, l’avevo scritto prima che lui ci pensasse. L’unica che può dare continuità al suo progetto perchè è peggio di lui.
Non c’entra niente ma dovevo dirlo.
Ieri ho scritto che non so se usciremo da questa situazione da destra o da sinistra, la differenza non è da poco, ma ho la certezza che ci vogliono riportare al 7 luglio del 1960 in quel di Reggio Emilia quando la polizia sparò agli operai in sciopero.
Attenzione ai moralisti dell’informazione, leggete attentamente i resoconti e capirete dove ci vogliono portare.
Niente, negli ultimi decenni, è stato più violento, crudele, assassino, del linguaggio del capitalismo finanziario e parassita e dei loro portavoce. La politica complice, asservita, che fa da gendarme alla massa. La opprime.

Caro Enrico, anche se gli Usa hanno presidente di colore, borghese, non siamo messi bene. Noi poi siamo alla sfascio la questione morale è più attuale che mai ma in politica ci sono solo mezze calzette. Gira la voce che destra e sinistra non esistano più, e andiamo a fondo.


Non hai fatto in tempo a cambiare il mondo e non farò in tempo nemmeno io, anzi l’ho visto peggiorare giorno per giorno, lo spettacolo della politica è sempre più indecente.
Si sono persi milioni di posti di lavoro e quelli rimasti sono solo precari, a termine, a contratto, insomma appesi con una corda al collo.
Negli ultimi decenni il bandito che ci ha governato per più tempo di tutti ci ha raccontato che nascevano migliaia di imprese ogni anno, andava da Vespa a sparare cazzate ed il tipo ci ha scritto pure dei libri, uno all’anno.
Mai visto un simile spreco di carta per delle cose inutili, baggianate, utili solo a spappolare il cervello dei teledipendenti.
Le imprese di cui sopra altro non erano che Partite Iva individuali, in pratica “imprenditori” con meno diritti dei lavoratori e senza nessuna tutela, lo so bene io che ho avuto mio figlio in quelle condizioni.
Non solo vengono sfruttati ben oltre le otto ore giornaliere, mi torna in mente la vecchia canzone delle mondine: se otto ore vi sembran poche provate voi a lavorar, ma vengono licenziati senza che nessun sindacato apra bocca, senza nessuna manifestazione di protesta perchè sono tutti cani sciolti cresciuti, e vittime, dell’individualismo, della mancanza di solidarietà sociale.
Di queste imprese e di quelle un pochino più grandi quest’anno ne hanno chiuse circa 3000, tra queste figura anche quella di mio figlio anche se non ne faccio un caso individuale perchè è un problema di massa.
Caro Enrico il problema è sempre il solito,  il capitalismo che abbiamo combattuto per decenni, ad essere onesti io mi sono limitato a seguirti, ascoltarti, crederti e non me ne sono mai pentito perchè sei riuscito a fare del figlio  di un fascista un comunista che come motto, direi come Dna, ha una frase di Giorgio Gaber: Qualcuno era comunista perchè credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Ecco perchè del problema di mio figlio, che ha dovuto emigrare, non ne faccio un problema personale ma collettivo, di massa.
A proposito di massa, i tempi in cui venivamo ad ascoltarti quasi in milioni sono finiti da un pezzo, nemmeno i concerto delle rokstar arrivano a certe cifre,  persino negli stadi del calcio c’è un calo di partecipazione. Il che è tutto un dire.
La foto del post è stata scattata da me negli anni a cavallo tra i 70/80 al parco Sempione di Milano, era la festa nazionale dell’Unità una delle ultime prima che la spostassero alla montagnetta di S. Siro, il Monte Stella, i giornali scrissero di un milione e mezzo di persone.
A proposito del Monte Stella vorrei ricordare una cosa che troppi milanesi, doc o acquisiti, non sanno.
Si chiama così perchè il parco ideato dall’architetto Bottoni per sistemare le macerie della guerra ed iniziare la ricostruzione divenne una montagna e lui le volle dare il nome di sua moglie, Stella appunto.
Detto questo, caro Enrico, i problemi sono di tutti, la maggioranza diciamo, quello che manca è l’unità e la partecipazione, ognuno cerca di salvarsi da solo, sembriamo tutti degli emigranti pressati in un enorme barcone ognuno impegnato a salvare se stesso o al massimo la sua famiglia, i suoi figli.
Nessuna visione collettiva del problema, anzi. Trovo che il problema della crisi, della mancanza di ideali, di solidarietà, abbia dato la spinta a qualcuno per farne dei soldi, diventare famoso in televisione, parlarne tutte le settimane senza concludere mai niente.
Su Rai 1 e su Canale 5 si parla ininterrottamente dell’ultimo omicidio di ragazzine, la fornitura è continua, un delirio. Ogni due giorni ammazzano una donna ed in televisione ci sono decine di esperti che ci spiegano come e perchè, ho l’impressione che ci marcino sopra per fare audience senza fare educazione, infatti non cambia niente.
Lo sterminio da parte di fidanzati, compagni, mariti, ecc.ecc. continua e tutto ciò, dicono, per amore.
L’amore oggi si misura dalle coltellate che dai, meno di quattordici non è amore, devi darne di più anche se la frequenti da qualche mese, un anno diciamo.
Mi è persino venuto in mente che se dovessi dimostrare il mio amore alla Mirè, dopo oltre 40 anni di convivenza, dovrei darle almeno una sessantina di coltellate, roba da rimanere senza forse, mi sa che è meglio soprassedere.
La politica, l’economia, la crisi, viene trattata allo stesso modo nei talk show, chiacchiere per fare audience ed impedire di il coagularsi di un movimento di opposizione al capitalismo.
tante chiacchiere e nessuno che ponga l’unica domanda che conta: che fare?
Non lo so nemmeno io ma ho una certezza, prima cosa dobbiamo cercare, trovare i punti che ci uniscono e non coltivare quelli che ci dividono.
Altra cosa, secondo me è anomala, è il fatto che la maggioranza dei giovani ritiene che destra e sinistra non esistano più. Anche se qualche giorno fa abbiamo assistito all’apologia del fascismo in occasione del funerale di Rauti. Fortunatamente, lasciamelo dire, non partecipato come il Tuo.
Forse, con il Tuo funerale, abbiamo fatto anche il nostro, politicamente intendo, gli unici che hanno partecipato e pianto al proprio funerale sono quelli della mia generazione. Ci danno tutti per morti,superati.
In parte è dovuto allo spettacolo indecente che offrono i pagliacci ed i delinquenti che sono in parlamento,  che l’informazione di regime e loro stessi identificano in destra e sinistra ed in parte al fatto che ritengono che le ideologie non esistano più.
Tutto ciò porta a considerare che il capitalismo ha vinto su tutti i fronti, c’è persino in Cina, e che ci si limiti ad accontentarci di cambiamenti minimi giocandoci la democrazia e la dignità per un pezzo di pane.
Sappiamo anche che alcune esperienze di socialismo reale sono miseramente fallite, Tu stesso che avevi una visione più ampia e proiettata nel futuro ci avevi avvisato ed hai provato a cercare quella che chiamavamo la terza via, ma nel sud America ci stanno provando e direi alla grande.
Una cosa che non è cambiata rispetto a quando eri con noi è che la Cisl e la Uil vanno ancora a braccetto con i padroni, hanno creduto a Marchionne e adesso non hanno nemmeno il coraggio di dire che si sono sbagliati, pensa che hanno ancora degli iscritti.
Quando mai gli Inti Illimanni hanno scritto El pueblo unido jamàs serà vencido, lo sapevamo bene noi che riempivamo le piazze, ma lo sa bene anche il sistema finanziario capitalistico parassita che ha giocato tutte le sue carte sulla divisione del popolino.
Abbiamo tre o quattro partiti comunisti, altri che si richiamano al socialismo, altri ancora alla socialdemocrazia, c’è persino qualche democratico schierato nel centrosinistra, dicono, tutti insieme non riescono nemmeno a far riconoscere i diritti delle coppie di fatto o dei alvoratori. Il populismo impera e tutti sappiamo che il populismo porta a regimi, da sempre è l’anticamera dei regimi.
Secondo me è anche un problema di partecipazione. La più bella manifestazione degli ultimi decenni l’hanno organizzata le donne, aveva per slogan: Se non ora, quando!
Sono andate in piazza a milioni, subito dopo abbiamo comiciato a dividerci sui punti, le virgole, gli accenti.
E tolto qualche giapponese uscito dalla foresta nessuno lotta più.
Ma non tutto è perduto, caro Enrico, come diceva De Andrè è dal letame che nascono i fior ed infatti un bel fiore sta nascendo si chiama Movimento 5 Stelle.
Ha delle buone idee, mischiate con un po’ di regime, populismo, leader carismatici, partecipazione , invasione della rete, organizzazione ed in modo particolare di antipolitica.
Non contro la politica malsana, i politici corrotti o venduti, proprio l’antipolitica.
Vogliono fare politica con l’antipolitica. E’ qui che io vado in confusione, partecipano ma solo come guardoni in attesa di avere il 51% e di godere partecipando, finalmente,  alle responsabilità della gestione.
Chi non sta alle regole, democratiche, è perchè ha il punto G in televisione.
Questa, caro Enrico, non te la spiego avrei tanto voluto che ci fossi Tu a spiegarci cosa sta succedendo, invece c’è solo Bersani.
Ad essere sinceri c’è un certo Renzi che vuole spiegarci cosa sta succedendo, da quello che ho capito io ci vuole fare diventare tutti Tafazzi.
Un abbraccio virtuale caro Enrico, da uno che ha avuto il piacere, l’onore, di conoscerti di persona ed anche di criticarti, da giovane rivoluzionario.
Non ho mai dimenticato la tua pazienza e la tua cortesia, la tua educazione, davanti a qualche centinaio di persone mi hai risparmiato una umiliazione, sei stato così gentile da dimostrarmi nei fatti, senza offendere la mia prosopopea, quanto fossi pirla. Grazie ancora.
Pensa che i nuovi leader per criticare una ragazza del loro movimento la offendono via web con insulti maschilisti riferiti al punto G.
Enrico, il punto G non è riferito a Grillo, è riferito al punto in cui le donne hanno l’orgasmo, l’hanno scoperto gli scienziati e quelli più maschilisti di me ci fanno delle battute per offendere le persone, le donne.
E’ proprio vero, la classe non è acqua. Cetto Laqualunque è il migliore, siamo passati da Togliatti a Cetto e questa è l’impronta dei tempi.
Per essere vivi si deve avere un passato, ricordare , speranze ed emozionarsi ancora.  Senza emozioni non si vive, si vegeta.
Con, immutato affetto.

Non vorrei che il vostro punto G, maschile a giudicare dai commenti, sia il mio blog. Appena scrivo qualcosa contro Grillo, politicamente, accorrete in massa. Mi ricordate gli invasati pro Berlusconi del 2006 che commentavano il sito: iosonouncoglione. L’aggressività è la stessa.


Eh, ma tu critichi sempre, provochi, ovvio che te ne dicano di tutti i colori è il commento più accomodante che mi hanno lasciato.
Pare che il sarcasmo, lo sberleffo, la battuta e le offese siano una esclusiva di Grillo, lui può, lui deve, è un blogger normale che  non può, è lesa maestà.
Gli adepti, i seguaci del M5S si limitano a darti dell’ignorante, colui che ignora i loro programmi, o si limitano all’offesa. Mi accusano di essere un simpatizzante del Pd e devono avere ciclostilato, come facevamo noi negli anni 70 con i volantini, la solita battuta del guru: Pd meno elle. Io me li immagino mentre ridono da soli davanti al monitor, ho fatto la battuta che lo lascerà di stucco, senza parola.
Mi limito a non rispondere per non dare soddisfazione, sinceramente non faccio volontariato.
Il punto è che Grillo mi è sempre piaciuto come comico, anche perchè ha un grande tempismo ma le battute, i monologhi, erano scritti da altri. Fior di autori.
Forse anche oggi qualcuno gli scrive i monologhi, le battute, ma non sono divertenti come quelle di Te lo do io il Brasile del 1984
.
E’ un problema politico niente di personale anche se lui offende sul personale. E’ un problema di democrazia, libero pensiero, non l’ho mai visto davanti ad una fabbrica forse perchè le fabbriche non hanno piazze e tolta qualche class action sulla Parmalat o la Telecom non ha mai espresso chiaramente cosa ne pensa del capitalismo.
Ognuno ha le sue idee ed io, per adesso, posso ancora avere le mie, giuste o sbagliate che siano.
C’è un’altra cosa che non mi piace ed è l’uomo solo al comando, anche se dotato di stampella parlante e pensante.
Ho una certa età e non mi sono evoluto come Grillo che è passato dal distruggere i pc a farli diventare un mito, l’arma segreta della rivoluzione come la intendono gli spin doctor.
Il computer l’ho scoperto nel 1986 e l’ho titenuto immediatamente lo strumento più rivoluzionario per il mio lavoro, magazziniere ricambista in una concessionaria Fiat.
Gestire la logistica, la vendita, gli ordini con il computer è totalmente diverso dal gestirle con uno schedario e 9000 schede dove fare il carico e lo scarico.
Mi sono innamorato subito della tecnologia pur esendo un neofita, non mi sono mai sognato di prendere a mazzate un pc se non negli ultimi anni quando ho scoperto il mac, la sua velocità, avrei voluto prendere a mazzate il vecchio pc dotato di Windows, il bradipo.
Dicevo che su certe cose sono rimasto un conservatore orfano di Berlinguer e non mi risulta che Berlinguer si sia guadagnato la stima ed il rispetto di tutti attraverso lo spin doctor.
Bastava ed avanzava il suo carisma. Nonostante questo nel Pci le decisioni erano collegiali, dalle sezioni in su tutti partecipavano alle discussioni ed alle decisioni ed alla fine la sintesi di tanto discutere veniva elaborata dalla Direzione collegialmente, mai una volta che Berlinguer abbia preso carta e penna per scomunicare qualcuno.
Anche quando è successo il fatto del Manifesto è stata la direzione a decretare l’espulsione, qualcuno dice radiazione. La sostanza non cambia.
Insomma nel Pci c’era una linea, quella votata dalla maggioranza nei congressi di tutti i livelli, c’erano delle regole e c’era democrazia. Collegialità nelle decisioni come è dimostrato dalla vicenda del Manifesto.
C’è un altro aspetto ideologico che mi allontana da Grillo ed è il fatto che io credo ancora che ci sia un modo di pensare, vivere, fare politica di sinistra e noecessariamente, per essere di sinistra, ci si deve riconoscere in Bersani o Vendola. Men che meno in Renzi.
Sono convinto che sistano i dorotei come un modo di fare politica di destra, filocapitalista.
Per me esistono ancora, eccome se esistono.
L’astio, la rabbia, con la quale i seguaci del movimento mi danno del comunista sorpassato  mi ricordano l’atteggiamento che avevano certi democristiani ed i fascisti prima che Berlusconi li tirasse fuori dalle cantine, dalle fogne.
Ha un che di già sentito, conosciuto, l’anticomunismo viscerale che hanno quelli della destra nostalgica, che io purtroppo sperimentato anche fisicamente.
Me li immagino con la bava alla bocca mentre mi danno del becero veterocomunista.
Spero, per loro, che poi puliscano la tasiera.
La stessa rabbia cieca con la quale offendevano e commentavano i seguaci del piduista nel famoso sito che ho citato prima, iosonouncoglione.
Ne nascevano delle discussioni infinite, liti e minacce, via internet dove si perdeva il senso della discussione e si finiva regolarmente in rissa.
Ho abbandonato, non ne valeva la pena. Io scrivo quello che penso, ieri uno mi ha dato dell’opportunista ed avendo intuito il mio punto di vista ha pensato di offendermi con l’epiteto peggiore per un comunista: mi sa che sei un doroteo, un ex democristiano.
Certamente non è uno stupido, la stilettata è stata scelta bene ed in modo intelligente ma c’è un problema, non mi ha minimamente sfiorato.
Chi non è con loro, chi dissente, chi ha un altro punto di vista minimo non capisce un cazzo, non conosce il programma del M5S e la partecipazione attiva della base al movimento, non rispetta che spende parte della sua vita, gratuitamente, per diffondere un’idea, un progetto, un modo nuovo di fare politica impegnandosi in prima persona.
Dimenticano che la stessa cosa l’hanno fatta decenni prima tutti i militanti del Pci  che si impegnavano tutte le sere e tutti i fine settimana per fare politica e sostenere economicamente il partito.
Persino quando si andava ai seggi il rimborso degli scrutatori e dei segretari di seggio veniva devoluto al partito, i parlamentari versavano metà dello stipendio.
Per dovere di cronaca il volontariato lo facevano anche i fascisti.
Non hanno inventato niente.
Per chi mi accusa di parlare del movimento senza conoscerlo preciso solo che mi basta, ed avanza, quello che leggo sui giornali e nel web. Faccio inoltre presente che qualche milione di italiani discute, scrive, del Pci nell’ignoranza più assoluta di cosa sia stato, basandosi solo sulla propaganda del regime che è riuscita, o ci ha provato, ad infangare la Resistenza. C’è un che di destra nel loro astio, sono prevenuti quanto me.
Per chi mi invita ad alzare il culo dalla sedia per andare a vedere, da vicino, cosa fanno gli attivisti del movimento dico solo che da parecchio tempo ho smesso di presentare curriculum, sono in pensione.
Ieri ha ripreso con il solito modo violento, maschilista  ed arrogante una esponente del movimento che si è azzardata ad andare ospite a Ballarò. Chiarisco subito che non ho visto Ballarò chi mi avrà letto qualche volta sa che non ho molta simpatia per il simpatico Floris che, involontariamente spero, crea dei ostri senza accorgersene come la Polverini.
Poteva chiamarla al telefono e dirle quello che ritiene più opportuno in merito alla sua presenza in tivù ed invece no, ha voluto umiliarla, offenderla direi, attraverso al rete con una battuta infelice che rende l’idea di quanto fumo ci sia nel suo cervello.
Tutta la mia solidarietà a Federica Salsi, non la conosco ma certamente non merita una battuta così infelice.
Così infelice che ho voluto richiamarla nel titolo del post facendo una battuta, piacciono anche a me le battute, non è necessario essere un grillino per apprezzare l’ironia e la satira.
Non vorrei che il vostro punto G, maschile a giudicare dai commenti, sia il mio blog. Appena scrivo qualcosa non contro, ma che non incensa il movimento o anche contro come è diritto di tutti, arrivano a frotte a commentare nel mio blog.
Senza citarla, ma ci arriva anche un leghista a capire a chi è diretta la sfuriata, Grillo ha scritto:
«È il punto G, quello che ti dà l’orgasmo nei salotti dei talk show. L’atteso quarto d’ora di celebrità di Andy Warhol. A casa gli amici, i parenti applaudono commossi nel condividere l’emozione di un’effimera celebrità, sorridenti, beati della tua giusta e finalmente raggiunta visibilità. «Seduto in poltroncine a schiera, accomunato ai falsari della verità, agli imbonitori di partito, ai diffamatori di professione, devastato dagli applausi a comando di claque prezzolate».
La differenza tra il mio blog ed i talk show è che qui l’orgasmo è solitario, amici eparenti non possono applaudire commossi e condividere l’emozione di un’effimera celebrità.
Però, l’orgasmo è garantito. Si possono pure sfogare contro il vecchio, sorpassato, vetero comunista.
Però ho il telefonino, segno di modernità, per lo spin doctor ci penserò più avanti.
Andate avanti voi che a me viene da ridere.
Sul fatto che Ferrara da ragione a Grillo in merito al punto G, se fossi un militante, farei una riflessione.
P.S. Dimenticavo una cosa importante, i ringraziamenti. Ogni blogger, sconosciuto o famoso, scrive nella speranza di essere letto, che il suo blog sia frequentato anche se noi blogger non abbiamo problemi di tiratura, non abbiamo costi e produciamo solo quello che pensiamo. A costo zero, qualcuno pensa anche a livello zero così anticipo le critiche. Ad ogni modo ringrazio tutti quelli che passano, muovono il contatore.
Grazie.

Silvio toglie il disturbo per evitare di essere cancellato del tutto. La Santanchè si candida, quasi quasi la voto è l’unica che sparla chiaro alla gente.


Me la immagino già nei comizi o in televisione mentre da del comunista agli avversari e dello stronzo a quelli che la contestano dal fianco, al fuoco amico.
Oppure mentre da del pedofilo a Maometto quando parla di politica estera, riproporrà certamente la campagna Basta botte.
Questa volta specificando che la acampagna non è rivolta agli squadristi suoi amici ma alle risse in tv che la vedono sempre protagonista.
Un flop l’ha già fatto nella  destra di Storace e prepara la replica, me la immagino già mentre al commento post elezioni darà dello stronzo e della testa di cazzo a chi non l’ha votata.
Certo dalla sua parte avrà il talismano per gli amanti dell’orrido, i lettori de Il Giornale, credo che sarà affiancata da Sallusti in persona il quale spiegherà agli elettori della destra che diffamazione è opinione, testa di cazzo un complimento e stronzo una constatazione.
Quando andrà in Sardegna, con l’amico Briatore, avrà modo di dire a chi la contesterà una considerazione delle sue: Sugunnemamarua bagassa, babbu ruu curruru e caghineri coddau in culu e in paneri de su figllu de su panettieri !

Nel web c’è la traduzione.
Se non altro ci faremo una cultura anche di piemontese quando dirà piciu a chi non l’avrà votata a Cuneo.
A Cota dirà invece ancutì, e questa la traduco per i leghisti: Tardo, ottuso, incapace di capire
.
Me la immagino già a capo del governo, gli italiani sono imprevedibili, quando incontrerà il Presidente del parlamento Europeo, Martin Schulz, e gli darà del balengo in quanto socialista.
Assisteremo ad un fuggi fuggi generale quando agli incontri di Stato all’estero si presenterà insieme al suo compagno, Sallusti,
Nosferatu fa ancora impressione se non si è abituati.
Fossi in lei il nuovo partito lo chiamerei Rissa continua.
Se volete leggere qualche precedente cliccate qui.
Tirerete sera.

Alemanno a luglio 2012 “regala” 12 milioni a CasaPound a ottobre prende le distanze dagli squadristi che fanno irruzione al liceo Giulio Cesare di Roma. I volantini ed i fumogeni non li ho pagati io.


Alemanno, 12 milioni in “regalo” a CasaPound

Fumogeni e volantini, blitz dei giovani di CasaPound in due licei romani

Dalla Stampa: Di «gesti idioti» e di «violenza stupida» ha parlato il sindaco Gianni Alemanno, che ha condannato quanto accaduto.
Le informazioni per esprimere un giudizio simile deve averle avute dal figlio, nipote di Rauti, fondatore di Blocco studentesco, il movimento degli studenti fascisti.
Da dove venisse Alemanno lo sapevano anche a Milano, la Milano distratta dei nipotini della Milano da bere.
Eppure a Roma hanno voluto il sindaco fascista e nessun errore che possa avere compiuto la giunta precedente può giustificare una scelta del genere.
Roma sembra la Cremona di Farinacci, gli squadristi del manganello ed olio di ricino, che i giovani di CasaPound hanno sostituito con  fumogeni e  volantini almeno all’interno delle scuole temendo le telecamere, anche se non disdegnano l’uso del  manganello se si tratta di omosessuali o immigrati.
Ed Alemanno si conferma per quello che era e che è rimasto, un fascista, anche se è sempre stato assolto e ci sarebbe da chiederci come mai.

Durante gli anni ottanta, sul finire dei turbolenti anni di piombo, Alemanno fu arrestato per tre volte, ma poi sempre assolto da tutte le accuse.[3] Il primo arresto lo subisce a Roma il 20 novembre del 1981, con l’accusa di aver partecipato, assieme ad altri quattro, all’aggressione ad uno studente di 23 anni.[3] Il secondo arresto risale al 1982, con l’accusa di aver lanciato una molotov contro l’ambasciata dell’Unione Sovietica[3]; sconterà 8 mesi presso il carcere di Rebibbia[3] ma verrà prosciolto per non aver commesso il fatto.[40] Il terzo arresto avviene il 29 maggio del 1989, a Nettuno quando, assieme ad altre dodici persone, fu arrestato con l’accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata, lesioni nei confronti di due poliziotti e tentato blocco di corteo ufficiale. Fu prosciolto da tutte le accuse.[3][41] Alemanno, assieme alle altre persone arrestate, era sceso in piazza nel tentativo di contestare l’allora presidente degli Stati Uniti d’America, Bush, in visita presso il cimitero di guerra americano.[3]

Essendo stato sempre assolto in tutte le vicende, Alemanno non ha mai riportato alcuna conseguenza giudiziaria.[3]

Il figliolo del sindaco di Roma è già sulla buona strada e non è dato di sapere se tra i giovani idoti dediti alla violenza stupida ci sia anche Manfredi oppure ha provato a darsi una ripulita anche lui, come il padre.
Rigurgiti di fascismo ce ne sono ovunque, non solo a Roma, basti pensare ai tifosi del Verona calcio ed agli insediamenti di CasaPound in Lombardia ed ovunque regni l’ignoranza storica del nostro passato.
Ringraziamo Berlusconi che ha fatto uscire dalle fogne i fascisti e ringraziamo il populismo di moda dell’antipolitica attuale che considera destra e sinistra dei concetti superati, obsoleti.
Infatti rinasce il fascismo.
Un popolo senza memoria non avrà storia, affidiamoci all’Anpi ed a tutti i sinceri democratici tenedo presente che, pur con una scolarizzazione maggiore, l’ignoranza regna sovrana e viene affascinata da questi buzzurri.
Farinacci affascinava i giovani, i grezzi, gli umili, per le sue umili origini, il suo cipiglio aggressivo, la sua baldanza moschettiera, la sua eloquenza imperfetta (i fogli satirici lo chiamavano l’antigrammatico). Si affermò nelle elezioni del maggio 1921, avendo la maggioranza in 16 comuni. Furono mesi di scontri continui (2 morti, 20 feriti, 181 arresti), che proseguirono sino alla tregua agraria dell’estate.[5]

Anche Alemanno e la Polverini hanno affascinato i grezzi e gli umili delle borgate ed i risultati sono evidenti anche se  prevedibili.
Non sottovalutiamo che nel Lazio due istituzioni su tre, Regione e comune di Roma capitale, sono governate da nostalgici del saluto fascista Alemanno e Polverini, spero che l’anomalia della Provincia di Roma si estenda a macchia d’olio.
Ovviamente non di ricino.
Quando la Magistratura, le Prefetture, Polizia e carabinieri si ricorderanno che l’apologia del fascismo è un reato e come tale va punito?
Mi sembra che tutta la questione venga sottovalutata, ci sia una certa complicità da parte delle istituzioni, chiudono un occhio e spesso anche due.
Tutto viene ridimensionato a gesti isolati, giovani idioti, violenza stupida, forse se gli squadristi odierni facessero irruzione al comune di Roma e facessero bere l’olio di ricino al sindaco la copertura istituzionale potrebbe sfaldarsi.
Sono idioti ma non sino al punto di giocarsi la copertura. Meglio scatenarsi contro immigrati ed omosessuali, non ci saranno conseguenze.

Cene, dibattiti, commemorazioni
I nostalgici celebrano Mussolini