A me sparivano le gomme.


index21 magazzinieri ed una impiegata e 7 erano fattorini. Il magazzino ricambi era composto da due capannoni uno sui 2000 metri e l’altro sui 400 e distava circa 200 metri.
Sparivano le gomme. In pochissimo tempo sono passato dall’inventario annuale a quello bimestrale riducendo di molto il problema.
Magazzinieri ed impiegata, ovviamente, erano esclusi dalla ricerca del colpevole. Per calcolo delle probabilità si poteva pensare che nel casino della fretta si dimenticasse di scaricare in commessa dell’officina le gomme ma in fase di chiusura commessa si sarebbe accorto il capo officina o l’impiegata quindi non rimanevano che i fattorini. Erano 7.
L’aria era pesante e ognuno diffidava dell’altro senza nessuna prova ma per simpatia. Finchè non arrivò Natale e sparì un prosciutto del Trentino che avevamo programmato di mangiare tutti insieme.
Facendo 2+2-1×3 mi feci un’idea abbastanza precisa su chi fosse il colpevole, adesso si trattava di incastrarlo.
Sicuramente aveva un complice fuori, uno dei clienti, che gli pagava le gomme in nero e si spartivano il malloppo.
Non ho mai saputo chi fosse ma riuscimmo a restringere il campo senza mai arrivare a prove definitive e quando il fattorino intuì che eravamo vicini alla soluzione anticipò i tempi e dette le dimissioni.
Bastò qualche mese per avere conferma che i nostri sospetti erano fondati e le sparizioni di gomme non ci furono più.
Essendo io il capo (sindaco) debbo ritenermi colpevole? E se un collega qualsiasi faceva sparire una centralina da 1000 euro da rivendere ad un “meccanico ricettatore” dovevo istituire un controllo pezzo per pezzo per tutti i 7 furgoni che facevano le consegne?
Ditemi voi, ero un coglione oppure ero un colluso? Dovevo fare il capo magazzino o l’ivestigatore provetto? Ho fatto l’uno e l’altro ma come investigatore non valevo un cazzo, ci ho messo quasi un anno anche se le sparizioni diminuirono.
Io dubito che un sindaco sia in grado, tra le 2000 cose che fa, di accorgersi che a Quarto Oggiaro c’è stato uno scambio di mazzette tra un vigile dell’anonaria ed un commerciate, è solo un esempio, come ritengo che siano dei coglioni quelli che attaccano un volantino ai cestini della spazzatura per attaccare Pisapia ed il degrado di Milano.
Cosa dovrebbe fare il Comune, lo Stato, mettere un poliziotto di guardia ad ogni cestino?
Basterebbe che il bravo cittadino dicesse a chi inzozza strade e giardini di usare i cestini, sempre che non ti rispondano: fatti i cazzi tuoi, quando va bene o non ti piglino a pugni quando va meno bene.
E’ un problema di civiltà.
A sindaco di Roma e non solo ci metterei uno di quelli che sbraitano nel web: non poteva non sapere che nell’amministrazione precedente c’era un’associazione a delinquere e che alcuni dei partecipanti erano ancora nelle loro funzioni amministrative o politiche perchè un conto sono i si dice o le indagini ed un altro sono le prove.
Marino, come Pisapia, non sarà un fenomeno ma quello che doveva fare l’ha fatto.
Forse è proprio per questo che viene infangato in primis dai suoi.
Se bastasse fare sindaco un Cittadino del M5S per eliminare la delinquenza individuale dell’essere umano gli darei il voto anch’io ma, se non funzionasse, vorrei i danni con gli interessi.
Il malaffare, la malavita, è talmente incancrenita nel nostro Paese che si rischia di essere collusi anche comprando il pane o andando a fare la spesa ad un supermercato invece che un altro.
Prendere a sassate la croce siamo capaci tutti, salirci un po’ meno.

Renzi, nel suo piccolo e con la sua presunzione, serve a qualcosa. Ha svegliato le mamme di Cosenza.


088befe76c8682e32ebc2509d1a45297-kKAF-U1030268080049AoB-568x320@LaStampa.itRenzi aveva promesso: se sarò nominato premier, eletto non poteva dirlo, visiterò una scuola alla settimana.
Forse è l’unica promessa che riuscirà a mantenere, anche se non me lo auguro per lui e per noi, ma se non altro si è reso utile perchè ha svegliato le mamme di Cosenza che ne hanno visto di tutti i colori ma hanno dovuto aspettare Renzi per accorgersi che i loro figli vivono nel degrado.
Non finirò mai di ringraziarlo, sia mai che sia la svolta definitiva per una coscienza civile che, per adesso, ha toccato le mamme ma si spera che nel futuro tocchi anche i padri ed i figli.
Protesta legittima, ci mancherebbe, ma non posso evitare di chiedermi organizzata da chi e come e perchè.
Sono zone, alludo al meridione in genere, dove hanno accolto di tutto e dove ad un pregiudicato hanno organizzato la festa ogni volta che ha messo un piede da Napoli in giù. Lo dico con dispiacere anche perchè non apprezzo la lega che discrimina e specula sul nostro meridione ogni volta che si presenta il caso, spesso se non si presenta se lo inventa, mettendo in risalto solo il marcio che c’è ovunque specialmente a Milano e nel mitico nord est dei referendum.
Prima di indire un referendum per staccarsi dall’Italia dovrebbero staccarsi da proprio cervello e dalle proprie deviazioni, non ci sarebbe nemmeno bisogno di un referendum.
Comunque la notizia mi ha infastidito. Purtroppo conferma quello che penso da sempre, siamo un popolo di coglioni e quando un governo, qualsiasi, mette un ticket sulla sanità siamo solo capaci di lamentarci con il farmacista che fa solo il suo dovere applicandolo.
Questo abbiamo e questo meritiamo perchè la maggioranza è questa: protesta solo quando qualcuno stimola, insomma siamo un popolo che per la maggioranza delle volte protesta in conto terzi.
Una volta è l’uno, una volta è l’altro, ma la protesta è sempre in conto terzi.
Non penso che il degrado delle scuole di Cosenza sia colpa di Renzi. Personalmente penso che Renzi abbia fatto dei casini ed altri ne farà ma lasciamo stare il degrado delle scuole di Cosenza, le mamme si devono rivolgere altrove.
Se hanno abboccato è l’amo sbagliato, magari sono stete spinte alla protesta proprio da chi ha causato il degrado.
Ad ogni modo benvenute, non aspettavo altro che rialzassero la testa.

Ho sempre pensato che un ladro finito in carcere sia un poveretto, abiti in ringhiera, sia il classico emarginato. Forse deviato dal cinema ma certe immagini, ammetto, che mi danno fastidio. Ma sono io che sbaglio, che penso male.


20080316130632!I_soliti_ignoti_3Ho guardato per pochi minuti Servizio Pubblico ed ho visto il servizio sul carcere di Poggioreale. Tralascio il problema carceri in se, esiste ed è inutile nasconderlo, sono da sempre convinto che il poveretto paga, nel senso che va in galera,  e chi ha i soldi no, o almeno succede raramente.
Non voglio fare il fenomeno, il garantista ad ogni costo, anche se attraverso radio Popolare, mi pare che la trasmissione si chiami Radio Carcere, ho avuto modo di seguire le vicissitudini dei carcerati di Opera o S. Vittore e dei loro familiari ed ho conosciuto storie di rivincita ma anche di emarginazione.
Ed allora che cosa mi ha infastidito? E se mi ha infastidito ho dei buoni motivi oppure il problema è nella mia testa?
Alludo al fatto che il carcerato povero, l’escluso dalla società, quello delle periferie o delle borgate l’ho sempre immaginato con le scarpe rotte ed i pantaloni usurati oltre misura o con la giacca di recupero sempre troppo stretta.
La fila dei parenti, mogli, fidanzate, compagne era lunga fuori dal carcere di Poggioreale ma non so perchè, come mai, il mio sguardo è stato attirato dai particolari che, forse, mi hanno portato fuori strada.
C’erano gli alimenti, probabilmente il rancio fa schifo ed è comprensibile, ma quello che la mia mente rifiuta è il parente con il telefonino, l’iphone, gli anelli al dito che magari sono bigiotteria intendiamoci, i capelli freschi di parrucchiera o di tinta fatta in casa, il vestito alla moda. Le mani, le unghie, avevano lo smalto come quello delle presenzialiste nelle trasmissioni Rai o Mediaset.
Una sola aveva un leggero cenno di crescita nei capelli.
Come sono lontani gli anni 50, 60, dove i poveri erano veramente poveri e con i proventi dei furti si comprava da mangiare o le scarpe, certamente non l’iphone di ultimo grido anche se a mercato nero.
Insomma non so come rendere l’idea ma se quella gente la togli dall’entrata del carcere e la porti in una piazza qualsiasi del centro di Napoli o di Milano tutto possono sembrare ma non dei familiari di poveracci costretti al furto o a spacciare per sopravvivere.
E’ una sensazione strana, la mia, e certamente sbagliata anche se faccio fatica a scacciarla.
Prendiamo Chi l’ha visto? Non lo guardo da anni ma lo guarda mia moglie e c’è una cosa che mi ha sorpreso sin dalle prime puntate.
Spesso parlano di situazioni gravi, disperate, di problemi economici o sentimentali. Si fanno collegamenti in diretta con le case degli interessati e mai una volta che un collegamento sia stato fatto da una casa di ringhiera, dai bassi di Napoli, da una baracca sotto le autostrade di Milano. Sempre da case dignitose, in modo particolare dalle cucine di queste case. Cucine che, sono certo, molti di noi possono solo sognare.
Non so perchè quando si parla di miseria, di povertà, di emarginazione i veri emarginati non si vedano mai.
Non so come dire. Confermo che certamente sono io che vedo le cose nel modo sbagliato, ma vedere sfrattati, emarginati, disoccupati, dimenticati, ultimi, che manifestano con la moto a 4 cilindri, l’auto con il telecomando, le unghie laccate, i capelli tinti perfettamente e l’iphone ultimo grido mi da un leggero fastidio.
Per esporre il mio pensiero più che lo scritto servirebbe un film, un documentario per rendere visibile quello che penso,
ma so a malapena scrivere figuriamoci fare un video da mettere su Youtube.
Chiaro che tutti abbiamo diritto al decoro, alla qualità della vita, ma uno che non ne ha non ne ha.
Chi è costretto a rubare per vivere me lo immagino sempre come Capannelle mentre mangia il minestrone. Sarebbe impensabile un Capannelle moderno senza minestrone ma con l’iphone.

L’ultimo programma che ho visto di Fazio, senza perderne una puntata, è stato Anima mia nel 1997.Purtroppo è andato cosi bene che l’hanno mandato a Sanremo ed è diventato un fenomeno.


 animamiaNato di parte ho sempre rifiutato chi sta nel mezzo, non prende mai posizione se non in maniera sottile, senza mai alzare la voce.
So che è un fattore di Dna ma il fatto di non prendere mai posizione, esplicita, in leggerezza, ti permette di galleggiare mentre il fuoco del sistema fa fuori tutti gli altri.
Biagi, Santoro, Luttazzi.
E’ per questo che, nonostante tutto, rispetto Santoro. Biagi e Luttazzi ancora di più.
Dicevo che l’ultimo programma di Fazio che ho seguito è stato Anima mia un varietà intelligente e divertente che si rifaceva agli anni 70.
Scritto bene, costruito bene, diretto bene e, se proprio vogliamo dirla tutta, dotato di una goliardica ferocia che Fazio non ha più usato da quando si è messo a presentare libri, dischi, spettacoli, films, di amici. Diciamo di area.
Sul pregiudicato ha fatto il minimo indispensabile anche perchè è l’unica cosa in cui ha visto lontano, ha lasciato parlare la Littizzetto che è talmente brava da far scomparire la denuncia sovrastandola con la sua satira.
Infatti l’ Italia è berlusconizzata e non basta più la satira di questo o quell’altro e nemmeno le vignette di Vauro.
Tutti ridono, non so se a pagamento o no, e nessuno si indigna più.
Se ti indigni sei un coglione o un perdente, peggio ancora ti accusano di votare Pd.
Io mi indigno e non per le stronzate di Brunetta ma per il fatto che la maggioranza degli italiani invece di indignarsi ride, ride troppo, evidentemente non ne hanno abbastanza.
Grillo si indigna con la bava alla bocca ma non parla di immigrati per non perdere voti. Io non voglio un riferimento politico che teme di affrontare i problemi, di prendere a calci in culo la realtà ed il sitema capitalistico. Io voglio la luna, sono incazzato da 60 anni, sempre e comunque all’opposizione e quando ero nel Pci ho sempre detto ai miei compagni: il giorno che andremo al potere
io sarò all’opposizione per controllare il potere.
E’ anarchia? Non lo so, io sogno il potere al proletariato, a chi lavora, il resto sono chiacchiere.
Non perderò mai il mio tempo per difendere un sincero democratico e nemmeno un “compagno”  che guadagna qualche milione di euro all’anno e che vuole aiutarmi, difendermi.
Grazie, ma faccio da solo, insieme a chi è come me, vive gli stessi problemi, ha la stessa visione sul capitalismo finanziario parassita, globale.

Sono qui, tra poco ci sentiamo.


SAM_0266

I nuovi partigiani siamo noi! E’ la frase più insulsa che ho sentito nell’ultimo ventennio, dopo l’utilizzatore finale che almeno faceva ridere. Andare all’università per esibire tanta ignoranza non ha senso.


indexPer dire una cazzata del genere si deve possedere una presunzione senza confini, oppure un’ ignoranza della storia, delle ragioni, dei sacrifici e dell’unità intellettuale che ha dato vita alla Resistenza, senza limiti.
perchè la presunzione non ha limiti.
Il 25 aprile, insieme al ricordo del sacrificio che ci ha portati alla liberazione ed alla democrazia, ci ha offerto l’ennesima sentenza del depositario della coscienza nazionale, Grillo, e non solo. Anche quella della studentessa che era ospite a Servizio Pubblico.
Il 25 aprile è morto. Si, lo so che è una metafora anche se non è stata intesa da tutti o male interpretata, i più l’hanno presa per verità rivelata perchè l’anatema è arrivato dal web. Dal futuro che è nelle mani della rete e non più in quelle di Dio come sostengono i cattolici da qualche migliaio di anni.
Ieri a Milano ho visto una cosa strana e nello stesso tempo piacevole due bandiere del M5S, una delle quali abbracciata ad un tricolore, e 5 o sei persone che sfilavano con noi per festeggiare, ricordare, il 25 aprile.
E’ da ieri che nella mente mi gira una domanda alla quale nemmeno a freddo sono riuscito a dare una risposta.
E’ stata una comparsata come quella del Pdl nel 1996 o è stata una scelta consapevole ed unitaria con tutti quelli, bandiere rosse comprese, che festeggiavano il 25 aprile?
O i 5 o 6 che issavano le due bandiere del M5S non avevano letto il post di Grillo oppure sono dei sinceri democratici antifascisti, in questo caso li abbraccio idealmente. Se non sono schifati ovviamente perchè io sono di sinistra, uno di quelli che non esistono più in quanto destra e sinistra non esistono più, esistono solo le idee. Idee che non sono figlie di nessuno, anzi no, dell’attualità e quindi pronte a cambiare ad ogni alito di vento perchè le idee legate alla memoria sono per forza di cose ancorate a qualcosa, giusta o sbagliata che sia.
La ragazza che dal soppalco di Servizio Pubblico ha gridato convinta, perchè lei studia va all’università: i veri partigiani siamo noi!  Ed alal quale ha risposto Santoro che mi ha tolto la prola di bocca.
Avrei voluto rispondere io ma non ho il telefono per la diretta e se avessi scritto su facebook non mi avrebbero risposto.
Ha dimostrato una ignoranza della nostra storia da far venire i brividi perchè se una che ha fatto tutte le scuole, io mi sono fermato alla 3 media e sono andato a lavorare,  frequenta l’università arriva a dire queste cazzate colossali non solo blatera un falso storico per le ragioni che ho esposto all’inizio del post ma offre indirettamente una consolazione, inutile, a me stesso che ho rimpianti di non aver potuto continuare gli studi.
Se i risultati sono questi non ho perso niente, posso sparare le mia cazzate tranquillamente ed in democrazia grazie ai veri partigiani che mi hanno reso un uomo libero libero ed ignorante come sono liberi ed ignoranti quelli che dicono queste fesserie.
E’ uno dei lati positivi della democrazia, un segno di educazione che lo studio non offre, non da, perchè o lo si ha nel dna oppure no lo si può manifestare.
Un principio molto semplice, la mia libertà finisce dove inizia la tua. E se io sono depositario della verità, del pensiero unico, della presunzione, della certezza, automaticamente non sono democratico.
Quindi autonominarsi vero autentico partigiano oltre che presuntuoso ed arrogante dimostra un’ugnoranza totale dell’impegno che culture, religioni, vite diverse hanno messo in campo per far nascere la Resistenza cercando in tutti i modi ciò che li ha uniti e non quello che avrebbe potuto dividerli.
E’ questo l’elemento culturale e storico che ha reso inimitabile, incancellabile il punto più alto mai raggiunto dalla coscienza collettiva degli italiani: la nascita della Resistenza.
Da allora non ne siamo stati più capaci abbiamo più divisioni ideologiche e politiche che campanili ed una presunzione individuale che impedisce ogni ragionamento, ogni tentativo di capire le ragioni dell’altro e rinunciare a qualcosa delle proprie per cercare l’unità che ci renderebbe invincibili conservando le nostre diversità.
Per questo vincono sempre gli altri, i peggiori perchè noi siamo i migliori e su questo non abbiamo dubbi.
Per questo ogni volta che si tenta di mettere insieme filosofie diverse crolla il castello, penso ad esempio al Pd che ne è l’esempio lampante, perchè dove c’è democrazia c’è libertà e quindi ragioni diverse che se non sono accompagnate da un altissimo spirito unitario che vada oltre le differenze e l’egoismo è normale che il castello crolli.
Solo nelle dittature, solo dove vige il pensiero unico ed il controllo totale delle miserie umane tutti marciano compatti convinti di essere i depositari della verità, migliori degli altri, un blocco granitico di certezze che nessuna ragione, nel senso di ragionamento, riesce a spostare.
Ma non è detto che abbiano ragione, posso scegliermi la casa ma difficilmente mi posso scegliere i condomini.
La sparata di Grillo, provocatoria,  e la sparata della studentessa a Servisio Pubblico sono figlie della stessa ignoranza, della stessa presunzione e della certezza, delirante, di essere i depositari della verità.
Se la studentessa universitaria senza dubbi ed incertezze avesse studiato come e da chi è nata la nostra Costituzione una cazzata del genere non l’avrebbe mai detta, nemmeno la sua presunzione l’avrebbe permessa.
I miei, l’ho scritto più volte, erano fascisti. Mio padre fatto prigioniero ad El Alamein e portato in prigionia in Scozia aveva la testa del duce in sala. E’ stato fortunato perchè se l’avessero preso i tedeschi l’avrebbero mandato a Mauthausen e non avrebbe potuto, dopo la liberazione, usufruire di quella libertà regalategli dai Partigiani che gli ha permesso di tenere la testa del duce in sala e di vedere uno dei suoi figli
diventare comunista.
Destra e sinistra non asistono più? Io sono certo di no perchè c’è una grande differenza tra destra e sinistra. Per capire cos’è la destra basta studiare il fascismo, per capire cos’è la sinistra basta usufruire della libertà che i Partigiani ci hanno regalato con il loro martirio.
Il resto sono palle, se poi noi non la sappiamo usare, non abbiamo rispetto per nessuno, calpestiamo la Costituzione o votiamo nel modo sbagliato è solo un problema nostro.
Una nostra mancanza collettiva
P.S. Per chi non avesse visto  riporto l’intervento, alto esempio di democrazia, della studentessa in questione. Se una che studia ritiene un suo diritto di parlare così chi tita la lima o porta i secchi di sabbia dovrebbe prendere il mitra, senza profferire parola.
da Giornalettismo:
STUDENTESSA VS SANTORO – FASSINA – La giovane espone il dissenso sui tagli apportati da Profumo come quelli sulle borse di studio “e la risposta che abbiamo avuto dal ministro Profumo è stata quella di fare spaccare la testa a Martino. Noi volevamo entrare per dire di essere gli unici nel merito di poter discutere dell’università. Non c’è più possibilità di andare avanti così. Non ci interessa vedere Fassina che si ‘arrocchetta’ su delle posizioni che non troviamo interessanti e ci sembrano inutili”. La ragazza è visibilmente stanca della situazione del potere e attacca anche Fassina in studio: “Noi abbiamo accettato di venire qui in studio e farci mettere su questo trespolo ma è solo perché oggi, 25 aprile, noi siamo i partigiani, noi siamo il valore della resistenza e noi siamo gli unici in grado di parlarne”. Santoro la interrompe e puntualizza: “Una persona che parla in questo modo non sa niente della resistenza”, e invita la ragazza a rivedere i motivi per cui si sono battuti i partigiani ovvero “contro la pretesa di dire ‘solo noi siamo la verità’” e la giovane continua: “Solo chi lavora ha diritto di parlare di lavoro. Fassina ha mai lavorato?”. Santoro ormai è spazientito e vuole chiudere l’intervento in fretta e augura ai giovani di fare tutto quello che è in loro diritto per poter manifestare ma arriva una sequela di botta e risposta che porta a un nulla di fatto se non alla rappresentazione visiva dell’impossibilità di dialogo tra chi manifesta e chi ascolta. Con una notevole arroganza presente in ambo le parti.

Non c’è più la Gelmini con i suoi neutrini e le sue dietromarce a farci ridere ma c’è una che la supera in gaffe, la Lombardi. Più presuntuosa della Gelmini e più ignorante, entrambe laureate in giurisprudenza. Che università abbiamo?


imagesCi chiedevamo come abbia fatto il Pdl a nominare ministro la Gelmini, molto prima della faccenda dei neutrini, dopo che era stata scaricata persino dal suo consiglio comunale per incapacità manifesta.
Una che riuscì a dire: non faremo nessuna dietromarcia.
Ma la vita è una sorpresa continua e la politica pure e adesso la dietromarcia la dobbiamo fare noi.
Non è più la Gelmini la più ignorante del Palazzo del potere è stata superata in pochissimo tempo dalla cittadina grullina nominata capogruppo del M5S alla Camera che marcia ad una media di una gaffe al giorno, qualche volta persino due, ed in poco tempo l’ha surclassata.
Presuntuosa ed arrogante si dimostra sempre più ignorante e l’ultima è di questa mattina a Radio Radicale:

“Basta con questi vecchi, ci vorrebbe un giovane a Presidente della Repubblica”.

Il giornalista: “Be’ ma deve avere 50 anni”.

Lei: “E dove sta scritto?”.

Giornalista: “Nella Costituzione”.

Robby Lombardi “Ora non ci attacchiamo a questi formalismi”.

Ho letto che sia la Gelmini che la sua collega cittadina grullina nonchè capogruppo alla Camera sono laureate in giurisprudenza  e dall’alto della mia terza media mi pongo una domanda:
C’è bisogno di andare all’università per essere così ignoranti?
La Gelmini, poveretta, con le sue esternazioni ci andava cauta, ripeteva sempre le stesse frasi a memoria per non sbagliare e le applicava senza senso a qualsiasi argomento fosse in discussione, memorabili le sue apparizioni a Ballarò.
La Lombardi invece ci regala le sue perle con saccenteria e presunzione, l’educazione non sa cosa sia ma dall’alto della sua prosopopea ne sforna in quantità.
La collana comincia ad essere lunga se non la fermano in tempo arriva a due metri.
Hai voglia di arrotolarla al collo per non farle toccare terra.
Abbiamo trovato qualcosa di più veloce dei neutrini, le cazzate della Lombardi.
Ha persino lo sguardo arrogante.

Spero che la D’Addario sia riuscita a fare il suo agriturismo, le abbiano concesso i permessi. Penso di si, altrimenti ieri non avrebbe colto l’occasione per finire su tutti i giornali e le tv. La desaparecida è viva e lotta insieme a noi.


show_image_NpAdvSinglePhoto.phpSilvio fa un comizio a Bari e chi ti spunta? La D’Addario. Questa volta non era in prima fila sul palco o comunque vicino al puttaniere, era tra il pubblico ed era ovvio che i giornalisti la notassero.
Dice l’Unità: «Non rilasciò dichiarazioni», ha risposto la D’Addario ai giornalisti che le chiedevano se ancora simpatizzasse per Berlusconi. «No, non ho incontrato Berlusconi», ha poi risposto la donna mentre camminava su corso Vittorio Emanuele vicino alla piazza in cui si sta svolgendo la manifestazione del Pdl.
Prima di entrare in un bar, un ragazzo le ha anche chiesto di poter fare una foto assieme, ricevendo un diniego. A chi le ha domandato come mai si trovasse proprio a ridosso del palco da cui sta parlando Silvio Berlusconi ha risposto il suo accompagnatore: «Patrizia è di Bari e vuole fare solo una passeggiata».
Ogni tanto qualche lettore mi critica per la mia grammatica o per un verbo sbagliato, faccio notare che anche l’Unità non scherza, non rilascio va senza accento, non è al passato.
Detto questo trovo che la desaparecida dal puttanaio che circonda l’utilizzatore finale, focalizzato ultimamente sulle minorenni accompagnate o non dai genitori, abbia vuto un’idea geniale.
Uno spot gratuito su tutti i giornali e le televisioni che le ha fatto risparmiare milioni, ma con classe.
La Patrizia ha classe, ha fatto presenza ed ha raggiunto il suo scopo non ha fatto la donna
sandwich con un cartello al collo con il telefono e le foto dell’agriturismo.
Se voleva essere notata ha raggiunto lo scopo e si sa che la pubblicità è l’anima del commercio, se non altro non ci ha letto sei pagine scritte per lei dagli avvocati dell’utilizzatore finale.
Tra tutte quelle dell’harem, a ore, del sultano utilizzatore finale è quella che mi piace di più. La più simpatica.
A margine della passeggiata della Patrizia il piduista ha tenuto un comizio. Partecipazione numerosa di pensionati ed anziani trasportati con i pullman del Pdl e cestino della merenda per il solito show costruito ad hoc intorno allo statista più grande degli ultimi 150 anni.

Berlusconi in piazza a Bari:
“Con Prodi al Colle tutti all’estero”
Sarebbe un casino, un ingorgo memorabile, basterebbe che se ne andasse lui per far felici il 75% degli italiani. Il restante 25% potrebbe portarselo dietro con i pullman, rpima le ragazze, le donne e gli anziani.
Mi ricorda sempre il famoso re impazzito che diceva: il mio popolo è impazzito ma era lui che avrebbe dovuto essere ricoverato.

Voglio essere alla moda e vedere inciuci ovunque. Quando li hai nella testa li proietti su tutto quello che succede. Ieri ho detto alla Mirè: sai che sono quasi 42 anni che abbiamo fatto l’inciucio?


indexSiamo arrivati al punto che se dai la precedenza ad uno che arriva da destra dicono che inciuci con la destra, che sei un comunista venduto ed il codice della strada non c’entra niente: è un inciucio.
I primi ad andare in crisi sono stati il cappuccino e la pasta e fagioli. Il latte si rifiuta di fare un inciucio con i chicchi neri del caffè, ha emesso un comunicato sul sito ufficiale delle quote latte di poche parole: basta inciuci con il caffè. Ognuno vada per la sua strada.
I fagioli si sono accodati immediatamente: basta compromessi con la pasta.
Oggi se non scrivi inciucio non sei nessuno, se un ospite televisivo non dice almeno tre volte la parola inciucio non se lo fila nessuno.
Non parliamo poi dei post di Grillo che vede, e fa vedere, inciuci ovunque.
Persino io ne sono stato coinvolto, è come una nebbia che avvolge tutti e non ti fa vedere e capire più niente credevi di essere in Via Padova ed invece sei in V.le Monza.
Ieri ho detto alla Mirè: sai che sono passati quasi 42 anni da quando abbiamo fatto l’inciucio? E nonostante tutto siamo ancora vivi.
Se Bersani incontra il Berlusconi è inciucio, se la Bindi beve un caffè in parlamento con un grillino fa un inciucio ed il grillino rischia l’espulsione dal movimento.
Su Facebook ci sono quelli che si sono impegnati a scrivere la parola inciucio almeno 10 volte al giorno, persino il derby Roma-Lazio finito 1 a 1 ha generato sospetti di inciucio oltre a 8 feriti e diversi arresti.
Ormai l’inciucio  è entrato sottopelle persino quando mi accendo una sigaretta non so più se è più giusto accenderla con un fiammifero o con l’accendino e per superare l’impasse faccio l’estrazione con due bigliettini, uno con scritto accendino e l’altro fiammifero.
Napolitano rievoca le larghe intese del 1976, purtroppo non furono il compromesso storico di Berlinguer che tanti non hanno capito ancora adesso. Il compromesso storico era rivolto alle masse, al popolo diviso in rossi e bianchi cattolici per risolvere i problemi reali terrorismo in testa.
Subito qualche sveltone su Facebook ha scritto che le larghe intese del 1976 furono l’inciucio tra la Dc ed il Pci, esulando del tutto dal contesto storico del terrorismo che culminò con l’assassinio di Moro.
Quando la massa, i cittadini, i lavoratori, gli osservatori, i grillini e chi ne ha più ne metta sono ridotti così è inutile discutere di politica e di blaterare che si vuole
risolvere i problemi, la crisi economica e ridare alla politica il ruolo che le compete: l’arte del compromesso al più alto livello possibile che per forza di cose non è la perfezione.
Anche perchè, per me, la perfezione non esiste altri invece sono convinti di “essere l’essenza stessa della perfezione” e con questi presupposti non è possibile fare niente.
Adesso i grullini, stando a quello che dicono i capigruppo non ancora smentiti da Grillo, dicono che le elezioni a giugno sarebbero una sciagura. Repubblica: Lombardi: “Le elezioni a giugno sarebbero una sciagura”.
Ho sempre sostenuto che il M5S avrebbe dovuto fare un governo con il Pd e per due ragioni pragmatiche che non hanno niente a che vedere con gli inciuci. La prima è che il M5S terrebbe il Pd per le palle, lo so che non è fine quello che scrivo ma rende al meglio la situazione, lo capisce anche un leghista.
La seconda è che ci sarebbero i voti per una stabilità che farebbe solo del bene al Paese.
Oggi apro una terza opportunità, il M5S faccia un governo con il Pdl, non ho controllato i numeri ma penso che ci siano, il tutto nell’interesse del Paese così la smetterebbero TUTTI di blaterare di interesse del Paese alludendo esclusivamente al proprio.
Dimostrerebbero di esse dei veri politici e non dei saltinbanchi in grado di compromessi possibili per salvare il paese.
Ho letto che il M5S ha, finalmente, presentato le prime proposte di legge su omofobia e coppie di fatto. Ancora Repubblica, il Fatto ecc.ecc.
Noto, con piacere, che hanno centrato subito il problema, le priorità del Paese. Ci hanno messo un po’ di tempo a presentare le prime proposte di legge ma valeva la pena di aspettare, questa è alta politica come non si è mai vista nella prima Repubblica, nella seconda e nella terza era dai tempi della Resistenza che non avevano proposte così illuminate e propositive.
Le coppie di fatto disoccupate, precarie, esodate, licenziate non aspettavano altro che venisse riconosciuto il loro stato di famiglia di fatto.
Non parlamo della legge sull’omofobia, la aspettavamo da oltre 3000 anni e sono convinto che dove hanno fallito tutti ci riuscirà il M5S, cambiare la testa degli italiani.
Da quando i greci hanno inventato la politica, in assenza di una maggioranza assoluta, le persone intelligenti hanno fatto alleanze condivisibili o no in ogni caso nell’interesse della gente e di governare comuni, province, regioni e stati.
Nessuno si è mai sognato di chiamarli inciuci anzi, chi ha inventato la politica l’ha sempre considerata l’arte del compromesso nell’interesse di tutti, possibilmente.
Altrimenti facciamo la rivoluzione ma, per evitare inciuci, è meglio che ognuno di noi si dipinga il proprio simbolo in fronte, i grullini le 5 stelle, i pidiellini la P2, i piddini il simbolo del vaticano e la bandiera italiana ed i fascisti un bel fascio in fronte.
Il resto lo racconteranno i sopravvissuti, senza inciuci, non vorrei che commettessero l’errore della Resistenza che è nata con la più alta politica che il nostro Paese abbia mai espresso, l’unione tra bianchi, rossi, liberali, cattolici e laici che li ha portati alla vittoria e che ci ha regalato libertà e democrazia che noi non sappiamo usare.
Oggi il M5S, i giornali, gli iscritti di Facebook definirebbero la Resistenza il più grande INCIUCIO che sia mai esistito sulla faccia della terra.
Io mi sono rotto le palle, p inutile discutere e poi non vorrei essere accusato di essere un fautore dell’inciucio tra la Bindi e Gasparri.
Bersani l’ha detto: Non faccio il governissimo. Mi auguro che tenga duro, che i piddini fautori dell’inciucio se ne vadano in altri partiti.
Io, in attesa della rivoluzione, mi disegno il mio marchietto in fronte: falce e martello.
Ognuno deve credere in ciò in cui crede ed io ci credo ancora, c’è chi crede in Dio e chi crede nel socialismo in attesa che tutti e due si manifestino.
Buona giornata e non baciate la vostra ragazza o il vostro compagno, non sono sessuofobico, è il primo inciucio che la storia umana ha generato, il sesso.
Astenetevi altrimenti l’informazione ed il M5S vi accusano immediatamente di inciucio.
Masturbatevi la mente politicamente, sempre che non scendiate a compromessi con voi stessi, è una spirale che non si ferma più. L’inciucio è diventato un dogna: Dogma, dal greco dogmatos (“parere”). Il dogma è la verità non dimostrata che viene imposta arbitrariamente agli uomini senza possibilità di essere criticata.

La sostanza è la stessa, con parole migliori delle mie, è quello che scrivo da tempo. Andrea Baio, siamo a più di 1000 chilometri va vicini, molto vicini.


527031_10151465529131051_764702363_nCaro Grillo, dato che dall’alto della tua arroganza da dittatore in erba che gioca con questo paese come un bambino fa coi suoi soldatini, ti permetti di trattare tutti allo stesso modo – che si tratti di giornalisti, politici, persone comuni, o tuoi stessi elettori che hanno osato mettere in discussione il tuo Verbo, ponendo domande, sollevando dubbi o provando semplicemente a chiedere quella partecipazione che avevi loro promesso durante la campagna elettorale – mi permetto di replicare al tuo appuntino da maestro onnisciente con la mia personalissima lista di punti per i quali credevo di aver fatto bene a votare Movimento 5 Stelle:

1) Per non sentirmi dire cosa pensare dall’ennesimo tuttologo prepotente che piega l’opinione della gente al suo interesse personale, e strumentalizza la sofferenza di un intero paese per terzi scopi che nulla hanno a che fare con il bene collettivo.

2) Per poter dire finalmente la mia nei processi decisionali che avrebbero dovuto caratterizzare il nuovo percorso di questo paese.

3) Per affidare il mio interesse di comune cittadino a dei cittadini comuni e disinteressati.

4) Per porre fine all’era populista e inconsistente, e dare inizio a una nuova era politica e costruttiva.

5) Per una società orizzontale, senza gerarchie e decisioni calate dall’alto.

6) Perché uno vale uno.

7) Per la meritocrazia.

8) Per avere anche un solo motivo che mi portasse a dire “forse vale la pena di restare”.

9) Perché da attivista coi miei 5 anni di fatiche alle spalle, avrei voluto trovare un valido interlocutore con il quale far squadra.

10) Per una politica finalmente aperta e trasparente.

Bene, le mie illusioni sono svanite a distanza di un mese dalle elezioni. Vi ho votato sia alle comunali che alle Regionali in Sicilia. Per le prime non abbiamo avuto successo, per le seconde non ho motivo di pentirmi della mia scelta. Il modello Sicilia funziona, è vero. Ma funziona perché un governo quanto meno esiste, e se quel governo esiste è solo perché non era necessaria la fiducia dei grillini per farlo partire. Se il governo in Sicilia non fosse partito, a quest’ora non avreste potuto dimostrare tutto ciò che avete da dimostrare. Quindi non ti riempire la bocca del “modello Sicilia” se non hai alcuna intenzione di replicarlo a livello nazionale.

Da tempo hai perso la mia stima. Ma ho continuato a mantenerla intatta nei ragazzi del Movimento 5 Stelle. Non mi importa del leader, se c’è una base compatta che agisce autonomamente e prende le decisioni giuste. Purtroppo, sei venuto meno anche all’unico merito che ti avevo sempre riconosciuto: il non interferire con l’attività di chi governa.

Adesso non solo interferisci eccome, ma non sei nemmeno stato eletto, il che rende la cosa ancora più grave. Sono stufo dei tuoi anatemi, dei tuoi sputi dal palco, della tua violenza verbale, del perpetuo clima da campagna elettorale, del tuo populismo spiccio. E’ un’escalation continua verso il delirio! Non ti riconosco nemmeno più se ti paragono al Grillo di qualche anno fa. Stai trasformando il Movimento 5 Stelle in una setta, dove chiunque non è allineato col tuo pensiero viene subito tacciato di cospirazione col nemico, di appartenenza a vecchie logiche, e se insiste viene epurato. E sarebbe questo il nuovo? Questo è il vecchio, anzi…vecchissimo! Si chiama fascismo.

Come se non bastasse, adesso devo anche subire i tuoi quotidiani insulti, insulti nel vero senso della parola, oltre che all’intelligenza. O forse dovrei specificare meglio, devo subire i VOSTRI insulti. Si perché devi sapere che le stesse critiche le ho mosse all’interno del Movimento 5 Stelle Sicilia, e in tutta risposta mi hanno detto che ho fatto male a votarli (ma guarda un po’) e che sono soltanto, udite udite, un “berlusconiano rosicone”! Io che non ho mai votato il nano malefico neanche una sola volta in tutta la mia vita, a differenza di tanti tuoi elettori e attivisti! Io che Berlusconi lo schifavo già in fasce, e molto prima che il Movimento 5 Stelle nascesse!

Ho visto proprio di tutto. Chiunque osi sollevare una voce, è un colluso cospiratore. Un clima degno di Scientology!

In tutto ciò, dov’è finita la partecipazione democratica? Dove sono finite le consultazioni popolari? Te ne guardi bene adesso eh? Il paese è ad una svolta cruciale e tu non chiedi alle gente cosa desidera in questo momento?! Lo streaming arriva solo quando vi dovete fare belli mentre dite di NO a un Bersani che striscia ai vostri piedi! Si, perché checché tu ne dica è questo che sta facendo ormai; ma tu continui a evocare un inciucio PD-PDL, nella speranza che arrivi davvero…così magari il tuo totalitario 100% alle prossime elezioni lo ottieni davvero. E cos’è questa storia che può votare solo chi è iscritto al sito del Movimento 5 Stelle? Forse ti sfugge il banale concetto che adesso rappresentate l’intera nazione! Compresi gli elettori di PD, PDL e Lista Civica! O forse credi che la nonnina di 80 anni che abita in paese si connetta al tuo blog per andare a votare? Credi che il pensiero umano debba coincidere con la tua filosofia? Pensi che gli altri non siano degni di essere rappresentati? Se la pensi così, come purtroppo temo, allora c’è solo da avere paura perché il paese con te rischia solo una deriva totalitarista.

Mi preoccupi Grillo, mi preoccupi seriamente, perché nelle tue parole vedo solo odio. Speravo nell’autonomia intellettuale dei deputati e senatori eletti, ma vedo che anche loro stanno cedendo alle tue pressioni psicologiche. Quando l’unica strategia di governo diventa la vendetta, non può venir fuori nulla di buono.

Altro che uno vale uno, più che Grillo mi sembra di sentire il MARCHESE del Grillo: “io so io, e voi non siete un cazzo!”. Mi sa che il potere ti ha dato alla testa, e quando con appena un 25% pretendi un governo, dopo aver tra l’altro dimostrato di non esserne all’altezza, mi appari allo stesso livello di un Berlusconi che pretende la presidenza della Repubblica.

Avevate la possibilità di governare! Chi è il PD lo sappiamo tutti, non c’è bisogno che ci ricordi quotidianamente la scoperta dell’acqua calda. Avevate però l’opportunità di costringere il PD a governare, e a governare bene! La soluzione era la più auspicabile. Un Bersani che governa con la pistola puntata alla tempia ve lo immaginate? Si sarebbero potute fare tante, tantissime cose! E al primo passo falso, avreste potuto fare cadere il governo…e lo avreste fatto da eroi! Senza contare che vi sareste pure tolti dall’imbarazzo di dover governare direttamente senza avere di fatto alcuna esperienza. E invece? Invece nulla. Avete scelto la mossa più stupida, o meglio…HAI scelto la mossa più stupida. Ho sperato sino all’ultimo che il gregge non ti seguisse, che si facesse valere l’art. 67 della Costituzione. Ma ho capito alla fine che la paura ha vinto. Quindi adesso evita di venirmi a dare le tue lezioncine di morale su come si cambia, perché qui l’unico che non ha voluto cambiare sei tu…e lo hai fatto nel modo più squallido, dimenticando i principi basilari di una democrazia.

Lo abbiamo già avuto un comico che ha indottrinato le masse con le sue barzellette per quasi 20 anni, non credo ce ne serva un altro. Dall’altro lato della barricata c’è un paese che soffre, che non arriva a fine mese, che non ha prospettive di lavoro e di futuro, che non può farsi una famiglia, che si ammala e non riceve cure, che paga tasse senza ricevere servizi, che ha perso le speranze. La crisi non è un gioco Grillo, la crisi la gente la vive per davvero a differenza tua. E tu insulti questo paese con le tue cazzate. Tu dai del colluso all’operaio che viene licenziato, dai della cospiratrice alla casalinga che non riesce a pagare le bollette, dai del venduto al prete che prova a mandare avanti la sua missione. Tutta gente che non necessariamente la pensa come te, ma che ha una voglia di cambiamento autentica, e non costruita come la tua, da bravo attore quale sei. La rabbia di questa gente è vera, e tu ti permetti di elargire giudizi senza sapere un cazzo.

Caro Grillo permettimi, ma questa volta a fanculo ti ci mando io.
Andrea Baio, al quale mi associo e non per soccorrere un vincitore. I miei post lo testimoniano ed in sintesi scrivo: Il M5S ha perso un’occasione unica rifiutando la proposta del Pd proprio adesso che lo teneva per le palle.
P. S. Dedicato a chi ha commentato da me dicendo: io sono siciliano e tocco con mano i risultati del M5S.
Negando ogni merito a Crocetta.
La risposta l’ha data Andrea, un altro che tocca con mano.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: