Non cercate qualcosa di sinistra sull’Unità, leggete Famiglia Cristiana. Ve lo dice un ateo che cerca di informarsi, di trovare quel rivolo di idee di sinistra che sono state sepolte dal berlusconismo e che il suo nipotino di sinistra cerca di coprire sotto una pietra tombale.


copertina_morti_prato_interna_861051Perché i morti di Prato sono italiani
Questo è il titolo dell’articolo che ho letto su Famiglia Cristiana, molto interessante perchè ormai nessun quotidiano si interessa nel modo giusto della cosiddetta globalizzazione che altro non è che l’esportazione dello sfruttamento e della miseria in morte parti del mondo.
Anche in Italia, per sopravvivere e per mancanza di coscienza di classe, buona parte degli italiani è costretta a lavorare e vivere come in India, Thainlandia, Vietnam, Cina.
Mentre i ricchi e la finanza parassita sono sempre più ricchi la miseria non bussa più nemmeno alla porta, si è seduta alla nostra tavola.
Parlate con chi abita vicino a voi, quelli del vostro quartiere e vedrete, scoprirete, delle cose inimmaginabili.
C’è chi non paga l’affitto da mesi, chi non ce la fa a fare la spesa e pagare le bollette e molti si affidano alla pensione dei loro anziani sempre se hanno la fortuna di averli ancora vivi.
Certo non sono tutti così ma sono più di quanto potreste immaginare.
L’anticomunismo becero che da decenni si coltiva ed alleva in Italia ha vinto su tutta la linea, partito dalla P2 ha inquinato anche la sinistra e tutto il resto basti pensare a cosa ne pensano i grillini e Grillo stesso che è terrorizzato dalla deriva a sinistra.
Pur di non fare una scelta di campo contro il capitalismo si lancia nella guerra all’euro come se l’euro fosse il problema e non il fatto che l’osservatorio, voluto da Prodi, che avrebbe dovuto vigilare sulle speculazioni sulla moneta unica, è stato decapitato dopo avergli impedito di agire.
Ma non fa niente, le ideologie sono superate e tutti mi ricordano l’Urss, la Cina ecc.ecc. perchè nessuno si ricorda del Partito Comunista Italiano. La via democratica al socialismo.
Il socialismo è stato sconfitto e c’è chi canta vittoria, chi ha il terrore dei comunisti e chi si ritiene oltre e sopra la destra e la sinistra ma in ogni caso immerso dentro al capitalismo ed alla globalizzazione.
Non basta una riga, un post, contro la globalizzazione si deve combatterla ed essere contro al capitalismo e non pensare di sconfiggere gli sfruttatori parassiti con una class action che è stata inventata dai capitalisti stessi perchè sono più forti ed hanno i migliori avvocati.
Dopo che hanno terrorizzato la massa lavandole il cervello, convincendola che il problema sono le pensioni dei padri e dei nonni e non la perdita dei diritti dei nipoti il risultato è questo, quello che vediamo sotto i nostri occhi, sempre che vogliamo vederci chiaro e non adagiarsi sulla propaganda del regime capitalista.
1463223_652438934794147_1530975125_nSo che vi da fastidio, ma mi piace mettere il dito sulla piaga, è giusto che anche voi ve ne rendiate conto.

Il capitalismo finanziario parassita non è riformabile, va abbattuto.


indexUna volta ci mandavano in guerra a morire per difendere i loro palazzi, distruggere tutto il resto,  per poter speculare sulla ricostruzione.
Alla fine di ogni guerra, qualsiasi guerra, la borghesia parassita ne usciva più ricca e più potente pronta a sfruttare i sopravvissuti per aumentare i profitti ed i capitali  a condizionare qualsiasi modello politico ne tollerasse i privilegi in nome di una democrazia che non è mai esistita o non è mai stata compiuta in modo totale.
La politica della massa , degli interessi della massa e non dei pochi potenti, ha alzato la testa per la prima volta con la rivoluzione francese che ha fatto piazza pulita della nobiltà parassita e nullafacente che si imponeva con la violenza sul popolino e sulla media borghesia allora nascente.
La democrazia non si è mai compiuta in modo totale e la politica non è mai stata in grado di compiere il suo compito nell’interesse della massa produttiva e sfruttata.
Un malinteso senso della democrazia e della pace sociale ha permesso alla nobiltà prima ed alla borghesia finanziaria poi di prosperare sulle  spalle del proletariato e della povera gente diventando sempre più ricca e potente senza che nessuna politica la mettesse veramente in discussione sino all’avvento di Carlo Marx che con il suo Capitale ne ha analizzato le storture ed i suoi vizi capitali ne ha denunciato gli sfruttamenti e le incongruenze di chi si arricchisce  con lo sfruttamento dell’uomo.
E’ in atto una guerra economica che mira alla distruzione per fame e di stenti della massa e non esiste politica in grado di intervenire sul capitale per il semplice fatto che tutti i partiti si limitano a sfiorare gli interessi della finanza parassita senza mai incidere a fondo il bubbone, il tumore, che il capitalismo finanziario e parassita rappresenta.
Tempo fa ho sentito un estimatore del M5S dire in tv che Grillo vuole riformare il capitalismo ed è la stessa cosa che si sente dire da destra sino a sinistra senza che ciò mai avvenga se non in minima parte.
La riforma del capitalismo può essere un passaggio se non si prende la strada della rivoluzione ma non sarà mai la soluzione.
Accontentarsi delle briciole che il capitalismo finanziario lascia per strada non può essere la soluzione per il semplice fatto che moltiplica la fascia più povera che la politica non è in grado o non vuole difendere.
C’è chi ci prova con scarsi risultati, la così detta sinistra, e c’è chi non ci prova nemmeno, la destra.  Questa è la prova che destra e sinistra esistono ma nessuno prevale sull’altro e l’unica strada per risolvere la crisi economica imposta dal capitale e dalla politica accondiscendente è la rivoluzione proletaria.
Il resto sono chiacchiere. Sono trent’anni che sento dire dalla politica dobbiamo fare dobbiamo disfare senza che si concluda mai niente e gli unici a dettare la linea sono le banche mondiali o europee sostenute più o meno da tutti gli schieramenti politici.
Gli speculatori finanziari sprecano miliardi di dollari o di euro in borsa, miliardi che sarebbero più che sufficienti per creare benessere e lavoro per tutti se la politica fosse in grado di svolgere il suo ruolo di condizionamento e regolamentazione del capitalismo parassita.
Il capitalismo finanziario speculatore e parassita ha inventato la vera arma di distruzione di massa che non inquina e non distrugge i capitali, non abbatte i loro immobili e non intacca le loro proprietà.
Il nuovo olocausto, il nuovo sterminio di massa si chiama miseria e disoccupazione e non basta che in qualche Paese d’ Europa o del mondo ci sia qualche spiraglio di sopravvivenza che spinge i nostri giovani ad emigrare, quello è uno specchietto per le allodole atto a proteggere la loro “pace sociale” che altro non è che impedire la rivoluzione del proletariato oppresso e sfruttato.
Questa non è democrazia, non è politica nell’alto senso del termine, questo è regime.
Non è il Parlamento che puzza è il capitalismo che domina.

L’unico modo per combattere il capitalismo globalizzato, sfruttatore e parassita, è non comprare i loro prodotti. Tanto licenziano ugualmente, delocalizzano comunque.


images-35E’ un mio post del 2011. Ritengo che sia sempre attuale in quanto la politica italiana e globale non ha ancora capito, o voluto ammettere, che la vera causa di questa crisi che sta massacrando il mondo è il capitalismo finanziario speculatore e parassita.
Distratti dalle politiche dei vari primi ministri europei perdiamo di vista il vero cancro della società moderna globalizzata.
La socialdemocrazia non basta per estirpare questo cancro, figuriamoci i governi di larghe intese. Che sono i veri complici.
In Thailandia la Nike chiude una fabbrica con 800 dipendenti per delocalizzare in una zona dove la manodopera costa ancora meno.
E’ una notizia che ho sentito poco fa su Radio Popolare.
Dato che la politica è incapace di condizionare questi pirati dell’economia e dello sfruttamento l’unico modo per combattere questo capitalismo fallimentare, sfruttatore, parassita e gli sciacalli dell’investimento globalizzato dedito solo al profitto è di non comprare i prodotti di queste multinazionali alimentate dall’economia parassita che crea ricchezza per i pochi a discapito di tutti gli altri.
E’ come la malavita, è la malavita che si è insinuata nella legalità, fittizia, che la politica mondiale permette ed alimenta.
Sembra il Padrino parte III quando Michael Corleone tenta di ripulire i proventi della famiglia mafiosa entrando in società con la finanza vaticana.
I Michael Corleone di oggi sono in tutto il mondo, si presentano bene, ed hanno sempre e solo lo stesso obiettivo, il profitto smisurato.
Lo strumento per combatterli è nelle nostre mani, nella nostra scelta consapevole di quello che dobbiamo acquistare, ci sarà pure un paio di scarpe da tennis che non siano il prodotto dello sfruttamento e della miseria altrui, come ci saranno pure milioni di prodotti alternativi alle multinazionali che ci impongono la loro pubblicità rendendoci schiavi della loro propaganda.
Impariamo dagli investitori parassiti occulti che investono nelle banche, facciamo come loro usiamo lo stesso metodo anche se con altri fini.
L’investitore speculatore e parassita investe in una banca e quando questa entra in crisi vende immediatamente, toglie il suo investimento fregandosene altamente del destino della banca stessa e dei suoi dipendenti.
Noi dobbiamo togliere immediatamente i nostri soldi a queste multinazionali del capitalismo globale e vedrete che la curva dei profitti scenderà verso il basso più veloce della luce.
Informiamoci da dove vengono  e come vengono prodotti le cose che ci servono per vivere, penso ad esempio alle calze Omsa che le donne dovrebbero smettere di comprare.
Certo non è una cosa semplice ma, dato che la politica è impotente, è una strada che bisognerebbe cercare di percorrere.
Compriamoci le scarpe di Vigevano e lasciamo nei negozi i prodotti che sono conseguenza di sfruttamento e di miseria nel mondo globalizzato delle multinazionali parassite.
E’ un capitalismo che del bene  sociale, delle masse sfruttate, se ne frega altamente, dedito solo al Dio profitto.
Si può fare.

Gli eletti della politica sono responsabili ed invitano ad abbassare i toni affinchè non si ripetano questi episodi, a salvaguardia della democrazia. Abbassare i toni non gli stipendi ed i privilegi, quelli devono rimanere a tutto volume.


preiti99_extraAnch’io, in buona fede, ho invitato a moderare il linguaggio perchè le stesse parole possono essere letali per certe menti e divertenti per altre.
Non avevo pensato alla speculazione che ne avrebbe fatto la destra, come tutte le volte che lega e neo fascisti hanno speculato su una violenza, un omicidio o di tutti i reati contro la persona che avvengono tutti i giorni ed in ogni angolo del pianeta.
Adesso invitano ad abbassare i toni, con la serietà che richiede l’occasione invitano ad abbassare i toni, come se non fossero stati loro ad alzare i toni per vent’anni di seguito riducendo la politica ad una battaglia tra bande mettendo in campo gli ultras di una parte o dell’altra.
Invitano ad abbassare i toni ma non gli stipendi, i privilegi, i benefit e le regalie che in una situaizone economica come quella attuale risultano insopportabili.
Come sono insopportabili i doppi, tripli stipendi e pensioni di chi oggi ci invita ad abbassare i toni.
Stipendi, privilegi, pensioni, benefit, regalie, della classe dirigente politica e non vanno abbassati, come non devono abbassare le scorte ai responsabili di queste rovine a chi ha prodotto gli esodati, tagliato la scuola i servizi la sanità ed aumentato precari e disoccupati.
La festa, per loro, ed alludo ai politici ed alla borghesia parassita che con la crisi si arricchisce ancora di più, deve continuare con toni più bassi ma a tutto volume.
Per mantenere la pace sociale si può sempre ricorrere al solito metodo, lo stato di polizia.
L’importante è che l’amplificatore, della propaganda di sistema, sia a tutto volume.
Manca solo una conferenza stampa con la Santanchè, la Mussolini e Salvini
che ci inviti ad abbassare i toni. Con la bava alla bocca.
P.S. Il termine responsabili del titolo si riferisce al fatto che non si ritengono irresponsabili, come potremmo pensare noi.

L’intervento dell’imprenditrice a Servizio Pubblico e la pubblicità subliminale, la Goldman Sachs, l’euro, la lira, le banche ed il populismo. Non una parola contro il capitalismo.


indexTutti sappiamo che Altiero Spinelli l’autore di un  progetto di trattato istitutivo di un’ Unione Europea che fu poi accettato dal parlamento europeo tutto era che un trattato economico ma una Unione Europea federalista di tipo politico federalista ” L’idea era di cercare di convocare una serie di assemblee locali, ciascuna delle quali doveva eleggere persone che sarebbero andate a costituire un organismo che prefigurava un Parlamento federale.”
Tutti sappiamo che l’Unione Europea, nella quale siamo, tutto è fuorchè una unione politica federalista ma un potere finanziario economico capitalista che per adesso ha prodotto solo la moneta unica.
L’economia che prevarica e  sovrasta la politica e tutto ciò è avvenuto con la compiacenza della destra europea.
Se negli Usa, quindi nel mondo, comanda Wall Street in europa comanda la Bce che di fatto è una banca privata.
La Banca Centrale Europea è ufficialmente di proprietà delle Banche Centrali degli Stati che ne fanno parte, quindi dato che le Banche Centrali sono controllate da società private, la stessa BCE è una società privata.
Intendiamoci, Francesca Salvador è libera di pensarla come vuole, con molta giustificata rabbia per il modo in cui è stata ridotta l’Italia, ha chiesto l’uscita del nostro Paese dell’Europa e il ritorno alla lira al posto dell’euro.
Intanto qualcuno avrebbe dovuto spiegare le conseguenze, per noi,  che avrebbe una scelta di questo tipo, magari pagare il pane 20.000 lire al chilo, ma che differenza ci sarebbe se a gestire la politica fossero le banche private italiane rispetto a quelle americane o europee?
Farebbero sempre e comunque gli interessi degli azionisti, degli investitori, della finanza, del 10% di parassiti che hanno nelle loro mani il 50% della ricchezza nazionale.
Secondo me questi ragionamenti sono una conseguenza di oltre vent’anni di demagogia leghista e di tutta la battaglia contro il centralismo di Roma ladrona. Proprio adesso che il mondo diventa sempre più piccolo e l’informazione politica diventa globale creando movimenti di liberazione in ogni parte del globo noi vogliamo rinchiuderci nel nostro cortile.
Se i mobileri del nord est, nel quale sono nato, facessero la loro piccola repubblica e tenessero per se la loro ricchezza mi domando come farebbero a mantenerla se nessuno comprasse i loro mobili. Un ritorno alle gabelle del medio evo?
Si dice che destra e sinistra non esistono più ed è la propaganda subliminale che va per la maggiore da Grillo a Monti che addirittura invoca l’aiuto di Dio che ce ne scampi, ma tutto questo discorso è solamente un elogio della filosofia di destra, un problema tra squali dove il più grosso mangia il più piccolo.
Cosa c’entra la libertà e la democrazia con un discorso del genere?
E’ solamente un discorso economico e di interessi privati, piccoli o grandi che siano, al quale la degradata e cottotta destra italiana ha fatto da culla esaltando l’evasione fiscale, blaterando di liberazione e indipendenza della padania non disdegnando l’esportazione di capitali all’estero o delocalizzando con un solo ed unico scopo, il profitto. Lo sfruttamento dei lavoratori.
Quindi il problema è politico nel senso che finchè la politica sarà succube della finanza parassita , speculatrice e sfruttatrice del proletariato non ci sarà mai una democrazia, un governo del popolo ed è qui che entra in ballo la sinistra quella che pretende che l’economia sia subalterna alla politica e ne debba seguire e rispettare le regole.
La nostra Costituzione dice che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, non sulla banca d’Italia o la Bce, sul lavoro.
Io credo nell’Europa perchè speravo che la cultura legalitaria del nord Europa, arrivo a dire anche quella di destra, facesse da lavatrice alla cultura inquinata e corrotta del nostro sistema basato sull’evasione, il nero e gli interessi di una politica corrotta e complice di interessi di pochi al punto di essere da sempre un regime, la negazione della Democrazia e della nostra Costituzione.
Invidio il fatto che in Germania o in Inghilterra se un politico spene 1000 euro dello stato per cose private si dimette, è questa cultura che speravo inquinasse l’Italia, invece da noi se uno ruba o delinque lo eleggono subito capogruppo o presidente del Senato.
Niente della nostra carta costituzionale viene rispettato  e basterebbe questo a risolvere tutti i problemi a partire dal fatto che ognuno dovrebbe dare in base a quello che ha.
Non è un problema di euro o di lira è un problema politico e quindi ci vorrebbe più politica e non meno politica, ma ci vorrebbe una politica di sinistra, anche la sinistra tedesca vorrebbe che la politica non sia subalterna ed al servizio della finanza.
I bravi imprenditori che per decenni hanno appoggiato la politica sconsiderata della destra, nazionale ed internazionale, che ci hanno offerto come esempio insuperabile il capitalismo delle multinazionali americane adesso che c’è la crisi scaricano le colpe sull’euro o sulle banche private locali e centrali dopo.  Si sentono schiavi di un potere che essi stessi hanno contribuito a costruire e rendere onnipotente.
Nessuno di quelli contrari all’Europa, all’euro, mette mai in discussione il modello capitalista.
Dice Francesca Salvador: “E’ una questione di volontà politica”. Volontà politica. Per cosa? Per tornare liberi. Padroni a casa nostra. Padroni della nostra moneta. Per strapparla ai banchieri privati che oggi strozzano e, letteralmente, uccidono la nostra economia.
Questo è un discorso di sinistra ma non credo che Francesca se ne renda conto, come altri milioni di italiani che vedono il dito e non guardano alla luna. E’ la sinistra che vuole banche pubbliche al servizio dei cittadini, degli imprenditori, dell’economia di tutti e non di interessi di pochi, in una parola al servizio della democrazia.
Ha ragione Francesca, è una questione di volontà politica, ha solo dimenticato di dire che la volontà politica per cambiare le cose deve essere necessariamente di sinistra altrimenti avremmo una scelta che non sarebbe una scelta.
Tra la Banca D’Italia privata e la Bce Privata, una con la lira e l’altra con l’euro, che differenza ci sarebbe?
Il cambio, in Italia pagheremmo il pane 20.000 lire al chilo, una continua svalutazione della moneta per favorire i profitti e in Europa pagheremmo il pane 10 euro e poca svalutazione controllata, con il risultato che la nostra libertà dalla schiavitù delle banche private europee ci porterebbe in pochi anni ad una svalutazione del 60% per salvaguardare i profitti dei soliti privati.
Resterà da scoprire quanto ci faranno pagare il petrolio le multinazionali, se 100 dollari al barile o 200.000 lire che in pochi mesi potrebbero diventare 300.000.
Il problema è il capitalismo, la politica che deve regolarlo e condizionarlo, altrimenti smettiamola di parlare di libertà e democrazia.  Rassegniamoci a vivere, in eterno, nel regime economico finanziario speculatore e parassita, altro che destra e sinistra non esistono più.
Milioni e milioni di persone sono di sinistra, se vanno avanti di questo passo nel credere alla propaganda del regime populista capitalistico saranno loro a determinare la fine della sinistra ma non saranno andati oltre, come dicono i grillini che si dichiarano oltre la destra e la sinistra, antifascisti ma aperti. “Ho detto solo che non siamo ideologici. Entra chi non è iscritto a un partito e chi ne accetta i principi”
Non
saranno oltre ma dentro un regime di destra voluto e cresciuto nella destra mondiale, perchè niente ha a che vedere con la Democrazia: Il termine democrazia deriva dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, ed etimologicamente significa governo del popolo.
Non è la sovranità della lira che ci manca è che siamo sudditi delle banche private, guarda caso quel privato che piace tanto alla destra, alla lega ed a tutti i movimenti che non mettono mai in discussione il capitalismo.
Io la vedo così. Non sono un pennivendolo e scrivo schiavo della mia mente, dei miei ideali.

Renzi dice che la nuova sinistra deve andare oltre e considerare l’imprenditore una opportunità per creare lavoro. Per questo sostengo che ci vuole riportare al 900′. Era pieno di bravi imprenditori.


novecento2Nel 900 erano quasi tutti proprietari terrieri che ospitavano fornendo l’alloggio i famosi mezzadri che oggi nessuno ricorda più ma, abbiate fede, ancora un decennio di capitalismo e tutti saprete chi erano.
Lo diventerete anche voi. Vorrei poter dire noi ma la mia data di nascita  me lo vieta, ma non è detto, magari ci arrivo anch’io. Con la differenza che ne sarò cosciente.
Il mezzadro curava la stalla, gli animali da cortile e coltivava i campi del proprietario terriero.
Faccio un preambolo, non sono uno storico sono solo uno che si è informato con qualche libro e con qualche film che ha trattato il problema, uno per tutti Novecento di Bertolucci.
Dico questo perchè probabilmente non sarò preciso nel particolare ma, certamente, nella sostanza del ragionamento.
Dicevo che i mezzadri, di solito erano famiglie imparentate e molto numerose, coltivavano le campagne dei bravi imprenditori, quelli con il calesse e le braghe bianche, ed al monento del raccolto dividevano al 50% con la proprietà.
Per chi volesse approfondire metto un link: Che cosa è la mezzadria.
Allora, ma quando toccherà a  noi forse non succederà, al momento della divisione la bilancia era quella del padrone, sembrava alla pari ma raramente lo era ed è in modo particolare nei calcoli matematici sul peso o il volume che avveniva la truffa, il padrone aveva studiato, mandato i figli all’università, i mezzadri erano analfabeti o quasi, pochissimi sapevano fare la loro firma.
Dovevano anche stare accorti perchè se il bravo proprietario terriero si irritava non rinnovava il contratto, perdevano casa, lavoro, galline, uova e sopravvivenza.
Di solito l’ 11 novembre segnava la fine dei contratti agricoli dei mezzadri e chi doveva abbandonare il lavoro ed i tuguri in cui vivevano, messi a loro disposizione dal buon cuore del padrone, faceva S. Martino, inteso come trasloco.
Io sono di origine veneta e nella bassa veronese quando uno traslocava non si diceva mai trasloca ma fa S. Martino, anche se non era l’11 di novenbre e la casa era di sua proprietà.
Questo per dire che l’obbligo di lasciare i loculi, non erano locali, che colpiva il mezzadro non accondiscendente o polemico era talmente frequente da chiamare il trasloco  S. Martino.
Spesso il S. Martino era senza una meta, era la disperazione di intere famiglie se non avevano trovato un altro padrone di buon cuore che li sfruttasse per un altro anno.
Non siamo molto lontani da ritornare a quei tempi, ovviamente tenendo presente i cambiamenti avvenuti in questi 200 anni.
L’unica cosa che non è cambiata è il capitalismo e se lo ha fatto è cambiato in peggio affinando la tecnica per mortificare, sfruttare, spremere il proletario con tecniche nuove, aggiornate, per aumentare il profitto, la rendita per ettaro o della speculazione.
I cinesi ci hanno preceduto, usano già il nuovo sistema di mezzadria, anche se non conoscono la nostra storia e quella delle nostre campagne se ne sono inventato uno tutto loro, in patria e fuori.
Ogni tanto viene fuori che in capannoni della Toscana, del nord est, nella ricca Lombardia ci sono decine di cinesi che lavorano 18 ore o più, dormono uno sull’altro in locali fatiscenti, luridi, messi a disposizione dal loro datore di lavoro, cinese ma anche no, che li spreme come limoni.
La stessa cosa avviene nell’edilizia, nei ristoranti, nell’agricoltura. Qualcuno di voi ricorda ancora la rivolta di Rosarno?
La raccolta degli agrumi, dei pomodori, dell’uva ecc.ecc. avviene ancora con lo sfruttamento di immigrati in nero, invisibili, ai quali non viene nemmeno messo a disposizione un tugurio, un tetto, devono arrangiarsi a vivere in baracche abbandonate senza luce, acqua e gas.
Non fanno più notizia ma esistono ancora.
Come ho già scritto più volte sono certo che esiste il bravo imprenditore, qualcuno l’ho pure conosciuto ma c’è un problema ed è che il bravo capitalismo non l’hanno ancora inventato e non lo inventeranno mai.
I più fortunati nel mondo sono quelli che hanno un governo socialista che condiziona il capitalismo, lo costringe a produrre ricchezza non solo per se ma anche per la collettività.
Nel sud America questa “rivoluzione” è già in atto ed è iniziata quando gli stati si sono liberati dalle multinazionali americane che li hanno depredati per decenni.
Per quanto riguarda l’Africa,depredata, non si tratta di decenni ma di secoli e poi ci meravigliamo se questi disperati africani sbarcano da noi nella speranza di un futuro migliore.
E’ da qualche giorno che ho la fissa di scrivere, far sapere, queste cose. Da quando ho sentito l’ex sindaco di Piacenza, quello che gestisce la campagna elettorale di Renzi, dire che la sinistra storica ha la fissa di combattere i ricchi chiedendo nuove tasse più alte e pretendendo il rispetto della Costituzione, mentre Renzi che è giovane ed intelligente considera la finanza, gli imprenditori una opportunità per creare nuovi posti di lavoro.
Dato che non specificano le condizioni, alludo a Renzi ed ai suoi, dato che constatiamo tutti i giorni che i nuovi posti di lavoro sono precari o a termine e sottopagati. Preso atto che Renzi ha un’ammirazione particolare per il più bravo manager di sempre Marchionne e ne stiamo vedendo i risultati, temo che Renzi non condivida il punto di vista della Cgil e men che meno quello della Fiom.
Oggi è il 30 novembre, 19 giorni dopo S. Martino, vorrei avvisare i nuovi mezzadri del futuro che avanza che se passa la politica di Renzi nel giro di un ventennio lavoreremo tutti nelle stesse condizioni in cui lavorano oggi i cinesi clandestini.
Il bravo imprenditore che ha simpatia per Renzi al punto da finanziare la sua campagna elettorale progetterà i nuovi stabilimenti, laboratori, officine, con dormitorio incorporato.
Compre le docce a schiera come quelle che c’erano in collegio o quando sono andato a militare.
Ovviamente ci sarà anche il refettorio, non la mensa dove bene o male si mangia, il refettorio dove si serviva la sboba.
Come la chiamavamo noi. La brodaglia.
Per me il nuovo che avanza è questo, mi auguro di aver preso un granchio colossale.

Non ci sono stati scontri, sarebbe stata l’occasione giusta per informare sulle ragioni dei manifestanti, ma l’informazione di regime non lo fa. Speravano negli scontri per specularci sopra. Ci sono due fantasmi, oggi, nell’informazione italiana.


Il primo fantasma è la Giornata contro la violenza delle donne, ne scrivono solo la Stampa ed il Corriere.
Il secondo fantasma, in realtà sono tre e sono le manifestazioni di ieri a Roma.
Per l’informazione di regime sarebbe stata l’occasione di spiegare come e perchè studenti, lavoratori e precari hanno manifestato ieri a Roma. Aggiungendo magari anche le ragioni della Cgil.
Sulla terza manifestazione avrebbero potuto dirci che, ancora una volta, la destra fascista ha potuto manifestare a Roma, per la gioia di Alemanno il sindaco fascista che la maggioranza dei romani ha voluto in Campidoglio.
C’è da dire che i neofascisti romani sono stati molto attenti a non scandire slogan fascisti per non compromettere la manifestazione tanto, nel 2012, hanno comunque a disposizione 365 per darci dentro con slogan e bastoni.
Ma sono le ragioni della scuola pubblica, della Cgil, che mancano dall’informazione di oggi ed ho la netta impressione che l’informazione di regime sappia intingere la penna solo ed esclusivamente nel sangue o nei tafferugli il più delle volte preparati ad arte per distogliere l’attenzione dai veri problemi dei giovani, del popolo, dei lavoratori.
Purtroppo, per loro, è mancato il morto, sarebbe stato il massimo ve li immaginate i titoloni a quattro colonne?
Oppure i feriti, nessuno dei maggiori quotidiani ci avrebbe risparmiato il pistolotto sul povero agente ferito e contro la violenza dei manifestanti. Avrebbero scomodato le penne migliori, i cavalli di razza, i fuoriclasse del qualunquismo informativo.
Invece no, sulle donne non ne vale la pena, sono fatti loro. Così imparano a pretendere rispetto, uguaglianza e dignità ed a considerare come altissima prova d’amore un cazzotto sul naso o qualche coltellata dettata da un impeto d’amore.
Penso che Monti gradirà l’offerta dell’informazione di regime, il gioco di prestigio che ha fatto scomparire dalla prime pagine di tutti, o quasi, i giornali il resoconto delle manifestazioni di ieri e le loro domande, le accuse al suo governo.
Se uno ieri fosse stato impegnato oggi non saprebbe perchè ieri a Roma migliaia di giovani e di lavoratori hanno manifestato e se per caso leggesse un trafiletto inerente alla manifestazione degli studenti commenterebbe: questi cazzi di studenti pur di perdere un giorno di scuola se ne inventano una alla settimana.
Ma pensassero a studiare invece di fare ironia e fanculeggiare la scuola ed i professori. Anche il governo.
Bene, è quello che vorrebbero fare ma gli viene impedito da un governo molto attento alle banche e distratto con scuola, sanità, lavoro e servizi.
Dicono che Monti ci ha portati in salvo adesso resta da capire chi si è salvato e chi no, studenti,precari, pensionati, lavoratori certamente non sono salvi.
Ma non pretendete che i giornali ci informino, tutto è filato liscio, le manifestazioni sono andate bene.
Domanda: le manifestazioni di che?

Da oltre mezzo secolo la Polizia di Stato manganella i manifestanti. Tutti, dico tutti, i ministri degli interni che si sono succeduti hanno sempre giustificato e protetto una Polizia, di fatto, fascista. I famigerati celerini come gli squadristi del duce, senza cervello si affidano al manganello.


Non hanno ancora capito che le bugie, le fandonie di Stato non funzionano più. Oggi ci sono telefonini con telecamera non solo macchine fotografiche ed i manifestanti possono documentare tutto, metterlo nel web in modo che tutti vidano, si rendano conto, che i celerini sono sempre gli stessi addrestrati a manganellare gli inermi.
Passate le prime 24 ore di propaganda di regime sui giornali o sul web, facinorosi, provocatori, infiltrati e quant’altro, si cominciano a vedere le prime testimonianze reali di quello che è successo e qualche giornale è costretto a prendere le distanze, documentare altrimenti il loro lavoro diventa inutile, una farsa.
Ogni anno, in occasione del 25 Aprile, ci aspettiamo che succeda qualcosa e non perchè manifestano con noi i gruppi sociali ma perchè ci aspettiamo sempre che la polizia isoli i più rumorosi per creare il caso, bastonarli per bene e poi venirci a raccontare che erano violenti. E’ vero, diventano violenti, quasi sempre per reazione. Anche un padre di famiglia diventa violento se lo manganelli sulla testa.
Ogni anno vado nei bastioni di Porta Venezia e, grazie al mio aspetto di pensionato al di sopra di ogni sospetto, cammino con l’aria svagata in mezzo ai poliziotti in divisa, quelli che si notano subito. Quelli che invece si notano meno sono i capi in borghese o, io le chiamo così, le squadre speciali, quelli scelti, i migliori del cesto, che sono in borghese pronti ad inserirsi nel corteo non so se per fare confusione o provocazione.
Ho il forte dubbio che sia successo anche a Genova altrimenti non mi spiego perchè invece di bastonare i black blok hanno bastonato ragazzi inermi e famiglie.
Quasi che tra di loro ci fosse una intesa. Io non ho le prove ho solo dei forti dubbi che mi durano da oltre 40 anni.
Il brutto in questa situazione è che chi si informa sui giornali o con le televisioni finiscono per giustificare uno Stato di Polizia fascista in nome della quiete.
Non si rendono conto che le vittime di questa situazione sono i loro fratelli, figli, nipoti, semplicemente persone che reclamano i loro diritti e ne hanno tutte le ragioni.
Non possimao pensare che milioni di studenti italiani aspettino di essere invitati da Vespa per esporre, educatamente, le loro lamentele al solito ministro di turno che li piglia per il culo.
Devono scendere in piazza, dobbiamo scendere in piazza.
La Cancellieri, attuale ministro uguale agli altri, ha detto: le foto facciamole vedere tutte, anche quelle del poliziotto ferito.
E’ quello che noi chiediamo dal 1950, personalmente lo chiedo dal 1972, ne avremmo solo da guadagnare sul piano dei fatti, della realtà, della storia e della propaganda.
Pochissime sono le foto delle cariche di quegli anni, bastonavano anche i fotografi, ed è grazie alla tecnologia moderna che oggi possiamo documentarci, vedere in diretta i lanci di lacrimogini e le bastonate su  su ragazzi in fuga o inermi.
Picchiare in due o tre un ragazzo a terra, bloccandogli i polsi con i loro scarponi d’assalto è da polizia fascista non da Stato democratico.
C’è da dire che l’unico luogo dove è stata raggiunta la parità dei sessi sono le manifestazioni di protesta e debbo riconoscere che i celerini non sono maschilisti bastonano tutti indistintamente maschi o femmine che siano.
Se non è parità questa, direi che è una avanguardia della democrazia, del manganello.
A questa gente, ai celerini, figli di proletari come li ha definiti Pasolini ai tempi che erano aggrediti dai figli dei borghesi in quanto studenti, hanno tolto le stellette e se avessero un minimo di cervello potrebbero rifiutarsi di eseguire ordini impartiti da qualche gerarca rimasto al ventennio. A meno che non siano fascisti anche loro, non vengano scelti proprio per questo.
C’è da dire che qualunque governo ci sia al comando, intendo di destra o di sinistra, la streategia, gli ordini ed il modo di intervenire è sempre lo stesso: prima bastona, spacca le teste e poi si ragiona.
Sotto a questo aspetto sono super partes.
Oggi non c’è più il servizio d’ordine che avevano i partiti una volta, eufemismo perchè l’aveva solo il Pci, che controllava chiunque volesse infiltrarsi per fare casino, provocare ed è facilissimo per la polizia in borghese infiltrarsi, disperdere, isolare alcune parti del corteo per poi scatenarsi con i loro manganelli o i lacrimogeni.
Quando subivo qualche ferita per farci coraggio ci ridavamo su, è tutta esperienza che entra nella carne e quando sono stato agredito dai camerati, rischiando di perdere l’unico occhio sano che ho, mi sono rifiutato di andare a denunciare il fatto dai Carabinieri, ho voluto andare dalla Polizia.
Mi fidavo, mi fido, più di loro che dei Carabinieri ed il motivo c’è. I carabinieri sono militari, hanno le stellette.
Ma la Polizia di Stato è una cosa i celerini sono un’altra. Sono reparti speciali, in tutti i sensi, hanno subito il lavaggio del cervello e sono stati addestrati al manganello, non ragionano, non si fanno domande altrimenti come ha detto provocatoriamente Grillo, sarebbero dall’altra parte come hanno fatto in Spagna.
Non è la prima volta che penso che siano dalla parte sbagliata, anche quando Pasolini li ha definiti proletari ci siamo chiesti come mai erano dall’altra parte, quindi niente di nuovo.
Vorrei dire a questi giovani che manifestano che li ammiro, avete tutti i diritti di manifestare, abbiamo tutti i diritti di scendere in piazza e di andare sotto ai palazzi del potere, è la democrazia, ma organizzatevi bene, imparate le strategie e come muovervi, imparate le ritirate strategiche e documentate tutto.
E’ l’unico modo per testimoniare che oggi come allora sempre di regime si tratta.

Lacrimogeni dal ministero
Interrogazione Pd: aprire indagine
Ieri la Cancellieri, che evidentemente non è mai andata in piazza a manifestare pur avendo 5 anni più di me, ha difeso i poliziotti oggi, dopo averli ripresi con le mani nel sacco ragiona così:

Sciopero europeo, scontri a Roma, Cancellieri: “Punirò i poliziotti violenti”
Non so dove vuole arrivare, forse ad insabbiare come sempre.
La foto è in bianco e nero, la situazione è la stessa, come se mezzo secolo non fosse passato.

 

I violenti contro lo sciopero, titola l’Unità di oggi. A Genova dissero che i black bloc seminarono violenza ma la polizia bastonò, a sangue, ragazzi inermi, famiglie. Preparano il terreno per tornare al 7 luglio 1960, il Tambroni di turno darà la libertà di aprire il fuoco alla polizia. Cercano lo scontro.


Le provocazioni del governo tecnico sono nelle prime pagine di tutti i giornali, tutti i giorni festivi compresi. Eppure nessun giornalista si è azzardato a scrivere, denunciare, che da parte del governo e del sistema è in atto un terrorismo di Stato contro i giovani e la povera gente, i lavoratori disoccupati.
Il problema è qualche ragazzo sanguinante per le bastonate che spacca una vetrina o lancia dei sassi contro la Polizia.
Per capire cosa stà diventando l’Italia non ci vuole uno storico, uno scienziato, uno studioso, basta confrontare la prima pagina dell’Unità do oggi con quella dell’8 luglio 1960.
Mi auguro di sbagliare ma la strategia in atto, per come la vedo io, è di farci tornare a quei tempi, quando Tambroni a capo di un governo con l’appoggio esterno dei fascisti diede la libertà di aprire il fuoco, come fossimo stati in guerra, alla polizia. Che non aspettava altro.
Ci furono 5 morti e fu un boomerang per il potere, la repressione divenne rivoluzione.
Adesso ci vanno cauti, ovunque, in Spagna hanno imposto un blocco delle comunicazioni per impedire ai manifestanti di comunicare tra di loro, ma i telefonini riprendono tutto e devono andarci cauti perchè i documenti visivi serviranno nei processi se e quando ci saranno.
Abbiamo visto a Genova cosa è successo, condanne marginali ed assoluzioni mirate.
Ammesso che ci sia qualche testa calda, i violenti come titola l’Unità, cosa si aspettano dagli studenti, dai disoccupati, dagli esodati, dagli sfrattati, che si limitino a guardare le trasmissioni televisive nella speranza di essere invitati per spiegare le loro ragioni con a domanda risponde nei tempi televisivi?
Nel frattempo chi paga l’affitto, da da mangiare ai loro figli, paga le bollette e compra le scarpe per l’inverno ai loro bambini?
Tutto ma la violenza no, non è accettabile. Come non è accettabile lo sciopero dei servizi pubblici perchè la gente deve andare a lavorare, gli utanti stessi dicono che non è possibile scioperare nei trasporti proprio nel giorno che dovevano partire per un viaggio di piacere.
E’ accettabile, secondo il pensiero corrente nell’informazione italiana, bastonare a sangue uno studente che regge un cartello di schiuma per imballaggi con qualche slogan e manifestare immediatamente solidarietà con le forze dell’ordine, neanche avessero fatto irruzione in un covo di mafiosi.
I ragazzi sono violenti, si sa che i giovani si accendono subito e perdono la testa, Monti no, la Fornero non è violenta quando li invita ad essere meno choosy, praticamente li prende per il culo.
Non è violenza quando permettono agli investitori di chiudere le aziende dopo che per decenni hanno sfruttato i lavoratori, evaso il fisco o ricevuto contributi dallo Stato.
Non è violenza quando il Pdl si riunisce a Palazzo Grazioli ed esce con una dichiarazione ricatto: o si va all’election day o facciamo cadere il governo.
Non che io tenga a questo governo, non è questo il punto. Il punto è la violenza intrinseca che c’è in una affermazione del genere, il ricatto, solo perchè non sono pronti per le elezioni e non hanno nessuno presentabile da candidare.
Non è violenza quando un politico qualsiasi si ruba milioni, un Formigoni va in viaggio premio con chi ha favorito, si inventano stipendi e rimborsi scandalosi con accumuli di cariche inutili solo per arraffare sempre di più. Non è violenza quando la Fornero dice che non ci sono soldi per  gli esodati, devono vivere qualche anno in attesa della pensione, ridotta, con i loro risparmi e se non ne hanno morire e togliere il disturbo.
Suicidandosi magari, un problema in meno.
Non è violenza quando i sindacati venduti fanno un accordo con Marchionne per togliere diritti e stipendio ai lavoratori aumentando lo sfruttamento in nome di un progetto che non vedrà mai la luce, fallito miseramente nemmeno un anno dopo la sua presentazione.
Nemmeno Lulù, la mia cagnolina, prende sul serio Marchionne, Bonanni e Angeletti ed il rottamatore l’hanno preso sul serio. Hanno vantato le sue capacità manageriali. I risultati sono davanti agli occhi di tutti, non sa nemmeno rispettare la legge che gli impone la riassunzione dei licenziati Fiom e per rappresaglia vuole licenziarne altrettanti, il manager che invece di fare automobili, il suo mestiere, ripropone il fascismo come ripropone la Duna. I nuovi modelli promessi sono solo nella sua testa, la Nuova 500 la fa in Serbia ed anche lì, ed era ora, gli operai si rivoltano.
Non è violenza quando l’informazione di regime, tutta l’informazione di regime da sinistra all’estrema destra, Grillo compreso, fanno propaganda contro i diritti maturati dai pensionati e li spacciano agli occhi dei giovani come privilegiati che tolgono il futuro ai loro figli e nipoti.
La maggior parte dei pensionati fanno welfare famigliare, aiutano figli e nipoti che il sistema ha buttato in mezzo alla strada o non ha offerto un lavoro qualsiasi.
Non è violenza quando aumentano l’iva, la benzina, i ticket sanitari,tolgono l’assistenza ai malati colpendo odiosamente le classi più deboli, indifese che già hanno problemi di sopravvivenza.
Non è violenza quando tassano le transizioni finanziarie parassite e speculatrici ad un terzo delle imposte che paga un operaio da 1200 euro al mese.
I violenti, secondo l’informazione di regime, sono quelli che sporcano o rompono le vetrine delle banche, non quando le banche ti chiedono interessi da usura perchè sei in rosso e ti telefonano 10 volte al giorno per qualche migliaio di euro di scoperto di qualche piccolo commerciante.
I giovani, per avere un mutuo, devono prtarsi dietro il nonno o il padre che garantisce per loro. Gli fanno pure l’assicurazione così, se schiatta, sono coperti.
Questa non è violenza, gli stipendi dei manaer pubblici e privati non sono violenza sono libero mercato.
I violenti sono i ragazzi con i cartelli che manifestano contro un manipolo di bancari alleati con i politici alla Merkel che riducono alla disperazione e senza prospettive intere generazioni.
Ce lo chiede l’Europa, il mercato, le banche, i parassiti della finanza.
Qualcuno ha pure la pretesa di darci l’olio di ricino, l’austerità, e vuole pure i complimenti.
L’austerità, i sacrifici, per i poveri ed i ricchi sempre più ricchi ed intonsi per il fisco.
Chiudo con la notizia che il piduista ha in mente di mandare avanti sua figlia Marina, l’avevo scritto prima che lui ci pensasse. L’unica che può dare continuità al suo progetto perchè è peggio di lui.
Non c’entra niente ma dovevo dirlo.
Ieri ho scritto che non so se usciremo da questa situazione da destra o da sinistra, la differenza non è da poco, ma ho la certezza che ci vogliono riportare al 7 luglio del 1960 in quel di Reggio Emilia quando la polizia sparò agli operai in sciopero.
Attenzione ai moralisti dell’informazione, leggete attentamente i resoconti e capirete dove ci vogliono portare.
Niente, negli ultimi decenni, è stato più violento, crudele, assassino, del linguaggio del capitalismo finanziario e parassita e dei loro portavoce. La politica complice, asservita, che fa da gendarme alla massa. La opprime.

Se qualcuno si era illuso che non fosse possibile essere peggio di lui si è sbagliato, sua figlia lo supera.


Non sono bastate le sentenze, la condanna e le prove che un giudice venne corrotto la tipa in questione arriva spudoratamente a dire: noi non abbiamo mai corrotto nessuno: mio padre venne prosciolto da ogni ipotesi accusatoria nel 2001.
C’è un piccolo particolare da tenere in considerazione, tanto onesto personaggio per corrompere, o per raggiungere i suoi scopi, ha sempre usato marionette.

La marionetta è un pupazzo in legno, stoffa o altro materiale, che compare in scena a corpo intero ed è mosso dall’uomo a distanza o con accorgimenti non visibili.
Può essere un fratello, un prestanome, un dirigente nominato ad hoc per i lavori sporchi o un Previti che corrompe in conto terzi, un Mills che testimonia il falso e così via.
Diciamo che la famiglia, per delinquere, usa i guanti come i Corleone nella saga de il Padrino usano i sicari come killer.
Si sa chi è il colpevole ma, spesso, il mandante se la cava.
Per rinfrescare la memoria della figliola, degna di tanto padre, riporto qualche articolo inerente alla vicenda.
So che è inutile, la tipa in questione è un misto tra la Santanchè, Sallusti e suo padre, ma serve a noi per ricordare non vorrei che a forza di proclamarsi innocente alla fine qualcuno la prendesse sul serio.

Mondadori, storia di una sentenza comprata

Lodo Mondadori, la sentenza: “Berlusconi promosse la corruzione di Metta”

 

Lodo Mondadori, Marina Berlusconi contro De Benedetti: “Taccia”

Considerato il valore che la famiglia Berlusconi da al silenzio, a chi non parla quando è chiamato a testimoniare, non vorrei che “l’invito” che Marina ha rivolto a  De Benedetti serva per avviarlo all’eroismo, anche se temo che in questo caso non ci sarà nessun riconoscimento ufficiale.
Vi ricordate di quando quel brav’uomo di suo padre diede dell’eroe a Vittorio Mangano insieme a Dell’Utri?
Forse Marina è ancora convinta che Mangano fosse uno stalliere, suo padre non le ha raccontato niente.