Grillo teme la deriva a sinistra? E’ per questo che spaccia la guerra civile per rivoluzione.


indexOgnuno sceglie il suo capro espiatorio e tutti guardano a quello dimenticando il vero nocciolo in questione.
Grillo scrive ai vertici delle forze dell’ordine invitandoli a non proteggere ” questi politici” che ci hanno portato alla rovina.
Ecco, i politici sono diventati il capro espiatorio di tutte le malefatte distogliendo l’attenzione dai veri problemi dell’Italia e del mondo.
Non sono solo i politici, che ci hanno portati alla rovina, erano in ottima compagnia.
Partiamo dalla classe dirigente italiana a metà tra la corruzione, l’evasione e la lotta ai proletari.
Per oltre un decennio il problema dell’economia italiana è stato l’art. 18. Ci, scusate, vi hanno convinto che la soluzione dei problemi sarebbe stata togliere i diritti ai lavoratori, oggi i lavoratori non hanno diritti e quando va bene sono precari.
Eppure stiamo andando a fondo.
Noi, italiani, siamo un popolo a maggioranza di opportunisti che guardano solo al proprio orticello, se ne fregano delle regole e si attaccano come parassiti a qualche condono ed a chi lo promette.
Quindi dimenticare la maggioranza degli italiani che ci hanno imposto un ventennio di P2 con il loro voto è una colpevole ignoranza sia da parte di chi dimentica, come se fossero innocenti, sia da parte dell’elettore che ha volutamente eletto chi aveva promesso condoni, affari ed ha innescato la guerra tra padri e figli, attraverso le pensioni, nella quale sono caduti i qualunquisti di destra e di sinistra.
Grillo e tutti quelli incattiviti come lui dimenticano la finanza parassita, che non ha niente a che vedere con il capitalismo produttivo, l’unica cosa che li unisce è la guerra ai diritti dei lavoratori la passione sfrenata per rendere la massa precaria, ricattabile in ogni momento se vuole sopravvivere.
Invece di scendere sul campo degli ideali ci hanno fatto scendere sul piano dei conti prettamente economici ed ecco che anche chi si spaccia per opposizione al capitalismo si trova concorde nel chiudere le fabbriche, rendono poco, sono in passivo, ed il risultato è che i ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri non solo sono più poveri ma pure più numerosi.
E’ l’unico indice in crescita che il capitalismo e la politica della destra è stato capace di offrirci. Io direi che ha “voluto” offrirci.
Destra e sinistra e per sinistra intendo gli ideali della sinistra, non esistono più dicono e chi si permette di ricordarli viene tacciato per vecchio rincoglionito che non ha capito un cazzo.
C’è solo un problema: quale prospettiva mi proponete al suo posto? La revisione del capitalismo attraverso le class action?
Compreremo tutti le azioni della Telecom per partecipare alle assemblee dei soci per cambiare il capitalismo dall’interno?

La “rivoluzione” invocata o proposta da Grillo mi puzza molto, troppo, di guerra civile perchè la vera rivoluzione ha un che di democratico anche nella sua crudeltà, le rivoluzioni non si fanno con i fiori e costano lacrime e sangue. Lacrime e sangue in nome dell’uguaglianza, della democrazia, dei diritti della maggioranza e non lacrime e sangue derivanti dall’odio per l’avversario e verso chi non la pensa come noi.
Con questa confusione di ideali, voluta, coltivata, imposta con tutti i mezzi possibili di informazione dalla P2, viene facile la nascita di un populismo di massa incattivito è il terriccio ideale per far crescere la pianta del populismo fascista che come acqua per innaffiarsi e crescere usa il capro espiatorio in attesa della nuova marcia su Roma.
Adesso gli stessi italiani che hanno votato per la P2 per un ventennio sono incattiviti. Alcuni di loro, insieme ai delusi della sinistra che non sono mai andati in sezione ma si sono limitati ai mi piace di Facebook convinti di fare la rivoluzione, si ribellano ed uniscono gli estremismi di destra e di sinistra in un populismo esasperato che è figlio della destra estrema, lo stesso che ha portato alla nascita del fascismo e del nazismo.
Direi che il progetto della Propaganda 2 abbia preso a viaggiare spedito ed anche se il suo principale esecutore è stato estromesso, è diventato un pregiudicato, ha culturalmente infettato gli italiani. Il bastone della staffetta passa di mano in mano: pregiudicato, Grillo, Renzi e per l’ultima frazione basterà anche Brunetta.
L’importante è evitare la deriva a destra, spacciare per rivoluzione la guerra civile.
Cominciamo a fare le liste di prescrizione, mettere alla gogna i nemici, tra qualche anno ci diranno che la colpa di tutto questo è di qualche giornalista che ci critica e non del capitalismo finanziario parassita che sa solo produrre disuguaglianze e poveri, nuovi poveri.
Va bene dunque vivere una vita in precarietà l’importante è evitare la deriva a sinistra e per far questo è utile appellarsi alle forze dell’ordine, notoriamente democratiche.
Augusto José Ramón Grillo Ugarte, è il futuro che ci viene proposto. Tutto va bene purchè si eviti la deriva a sinistra.
La colpa è  dell’Europa o dell’euro, non è del capitalismo. In un Paese dove il 10% degli italiani ha in cassa il 50% della ricchezza nazionale, cosa che non esiste al mondo, la colpa è dei pensionati che hanno troppi diritti e degli operai della Fiom che li difendono e dei comunisti incalliti che sono invitati al suicidio per il bene delle loro famiglie.
L’importante è evitare la deriva a sinistra, non avere % da prefisso telefonico.
Un opportunismo agghiacciante per spegnere il barlume di luce che è rimasto in qualche cervello dopo vent’anni di berlusconimo piduista.
Ecco Grillo, questa è l’unica deriva che dovevi evitare, finire nel berlusconismo piduista della desta ed è lì che ci vuoi portare.
Pasolini, con la poesia su Valla Giulia, ci invitava a non confondere la guerra civile con la rivoluzione. Inascoltato come sempre, come quando ci aveva avvisato dei pericoli della televisione.
Anche Celentano se la prende con i politici, dimentica pure lui che chi costruisce una casa sul greto di un fiume elegge il politico che gli farà il condono e dimentica pure la classe dirigente, la Confindustria. In sintesi.
Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi.

I violenti contro lo sciopero, titola l’Unità di oggi. A Genova dissero che i black bloc seminarono violenza ma la polizia bastonò, a sangue, ragazzi inermi, famiglie. Preparano il terreno per tornare al 7 luglio 1960, il Tambroni di turno darà la libertà di aprire il fuoco alla polizia. Cercano lo scontro.


Le provocazioni del governo tecnico sono nelle prime pagine di tutti i giornali, tutti i giorni festivi compresi. Eppure nessun giornalista si è azzardato a scrivere, denunciare, che da parte del governo e del sistema è in atto un terrorismo di Stato contro i giovani e la povera gente, i lavoratori disoccupati.
Il problema è qualche ragazzo sanguinante per le bastonate che spacca una vetrina o lancia dei sassi contro la Polizia.
Per capire cosa stà diventando l’Italia non ci vuole uno storico, uno scienziato, uno studioso, basta confrontare la prima pagina dell’Unità do oggi con quella dell’8 luglio 1960.
Mi auguro di sbagliare ma la strategia in atto, per come la vedo io, è di farci tornare a quei tempi, quando Tambroni a capo di un governo con l’appoggio esterno dei fascisti diede la libertà di aprire il fuoco, come fossimo stati in guerra, alla polizia. Che non aspettava altro.
Ci furono 5 morti e fu un boomerang per il potere, la repressione divenne rivoluzione.
Adesso ci vanno cauti, ovunque, in Spagna hanno imposto un blocco delle comunicazioni per impedire ai manifestanti di comunicare tra di loro, ma i telefonini riprendono tutto e devono andarci cauti perchè i documenti visivi serviranno nei processi se e quando ci saranno.
Abbiamo visto a Genova cosa è successo, condanne marginali ed assoluzioni mirate.
Ammesso che ci sia qualche testa calda, i violenti come titola l’Unità, cosa si aspettano dagli studenti, dai disoccupati, dagli esodati, dagli sfrattati, che si limitino a guardare le trasmissioni televisive nella speranza di essere invitati per spiegare le loro ragioni con a domanda risponde nei tempi televisivi?
Nel frattempo chi paga l’affitto, da da mangiare ai loro figli, paga le bollette e compra le scarpe per l’inverno ai loro bambini?
Tutto ma la violenza no, non è accettabile. Come non è accettabile lo sciopero dei servizi pubblici perchè la gente deve andare a lavorare, gli utanti stessi dicono che non è possibile scioperare nei trasporti proprio nel giorno che dovevano partire per un viaggio di piacere.
E’ accettabile, secondo il pensiero corrente nell’informazione italiana, bastonare a sangue uno studente che regge un cartello di schiuma per imballaggi con qualche slogan e manifestare immediatamente solidarietà con le forze dell’ordine, neanche avessero fatto irruzione in un covo di mafiosi.
I ragazzi sono violenti, si sa che i giovani si accendono subito e perdono la testa, Monti no, la Fornero non è violenta quando li invita ad essere meno choosy, praticamente li prende per il culo.
Non è violenza quando permettono agli investitori di chiudere le aziende dopo che per decenni hanno sfruttato i lavoratori, evaso il fisco o ricevuto contributi dallo Stato.
Non è violenza quando il Pdl si riunisce a Palazzo Grazioli ed esce con una dichiarazione ricatto: o si va all’election day o facciamo cadere il governo.
Non che io tenga a questo governo, non è questo il punto. Il punto è la violenza intrinseca che c’è in una affermazione del genere, il ricatto, solo perchè non sono pronti per le elezioni e non hanno nessuno presentabile da candidare.
Non è violenza quando un politico qualsiasi si ruba milioni, un Formigoni va in viaggio premio con chi ha favorito, si inventano stipendi e rimborsi scandalosi con accumuli di cariche inutili solo per arraffare sempre di più. Non è violenza quando la Fornero dice che non ci sono soldi per  gli esodati, devono vivere qualche anno in attesa della pensione, ridotta, con i loro risparmi e se non ne hanno morire e togliere il disturbo.
Suicidandosi magari, un problema in meno.
Non è violenza quando i sindacati venduti fanno un accordo con Marchionne per togliere diritti e stipendio ai lavoratori aumentando lo sfruttamento in nome di un progetto che non vedrà mai la luce, fallito miseramente nemmeno un anno dopo la sua presentazione.
Nemmeno Lulù, la mia cagnolina, prende sul serio Marchionne, Bonanni e Angeletti ed il rottamatore l’hanno preso sul serio. Hanno vantato le sue capacità manageriali. I risultati sono davanti agli occhi di tutti, non sa nemmeno rispettare la legge che gli impone la riassunzione dei licenziati Fiom e per rappresaglia vuole licenziarne altrettanti, il manager che invece di fare automobili, il suo mestiere, ripropone il fascismo come ripropone la Duna. I nuovi modelli promessi sono solo nella sua testa, la Nuova 500 la fa in Serbia ed anche lì, ed era ora, gli operai si rivoltano.
Non è violenza quando l’informazione di regime, tutta l’informazione di regime da sinistra all’estrema destra, Grillo compreso, fanno propaganda contro i diritti maturati dai pensionati e li spacciano agli occhi dei giovani come privilegiati che tolgono il futuro ai loro figli e nipoti.
La maggior parte dei pensionati fanno welfare famigliare, aiutano figli e nipoti che il sistema ha buttato in mezzo alla strada o non ha offerto un lavoro qualsiasi.
Non è violenza quando aumentano l’iva, la benzina, i ticket sanitari,tolgono l’assistenza ai malati colpendo odiosamente le classi più deboli, indifese che già hanno problemi di sopravvivenza.
Non è violenza quando tassano le transizioni finanziarie parassite e speculatrici ad un terzo delle imposte che paga un operaio da 1200 euro al mese.
I violenti, secondo l’informazione di regime, sono quelli che sporcano o rompono le vetrine delle banche, non quando le banche ti chiedono interessi da usura perchè sei in rosso e ti telefonano 10 volte al giorno per qualche migliaio di euro di scoperto di qualche piccolo commerciante.
I giovani, per avere un mutuo, devono prtarsi dietro il nonno o il padre che garantisce per loro. Gli fanno pure l’assicurazione così, se schiatta, sono coperti.
Questa non è violenza, gli stipendi dei manaer pubblici e privati non sono violenza sono libero mercato.
I violenti sono i ragazzi con i cartelli che manifestano contro un manipolo di bancari alleati con i politici alla Merkel che riducono alla disperazione e senza prospettive intere generazioni.
Ce lo chiede l’Europa, il mercato, le banche, i parassiti della finanza.
Qualcuno ha pure la pretesa di darci l’olio di ricino, l’austerità, e vuole pure i complimenti.
L’austerità, i sacrifici, per i poveri ed i ricchi sempre più ricchi ed intonsi per il fisco.
Chiudo con la notizia che il piduista ha in mente di mandare avanti sua figlia Marina, l’avevo scritto prima che lui ci pensasse. L’unica che può dare continuità al suo progetto perchè è peggio di lui.
Non c’entra niente ma dovevo dirlo.
Ieri ho scritto che non so se usciremo da questa situazione da destra o da sinistra, la differenza non è da poco, ma ho la certezza che ci vogliono riportare al 7 luglio del 1960 in quel di Reggio Emilia quando la polizia sparò agli operai in sciopero.
Attenzione ai moralisti dell’informazione, leggete attentamente i resoconti e capirete dove ci vogliono portare.
Niente, negli ultimi decenni, è stato più violento, crudele, assassino, del linguaggio del capitalismo finanziario e parassita e dei loro portavoce. La politica complice, asservita, che fa da gendarme alla massa. La opprime.

Questa volta non ha un prestanome disposto a sacrificarsi per lui ed allora vuole demolire tutto. Il delirio di un megalomane che ci avete imposto come premier per, quasi, un ventennio.


Non c’è un Previti, un Mills, un fratello o un prestanome da far condannare per lui. Oggi il condannato è lui ed ha perso la testa.
Non sono in grado di valutare meriti e demeriti del governo Monti l’unica cosa che io ho capito è che per salvare l’Italia, o le banche, ha massacrato le categorie più deboli lavoratori, pensionati, precari.
Un massacro sociale che ha pochi precedenti nella nostra storia direi anche anticostituzionale in quanto la nostra Costituzione vuole l’equità fiscale che Monti non ha considerato per niente si è limitato a massacrare i soliti, il popolino, mentre le classi più ricche le ha solo sfiorate.
Se a questo aggiungiamo gli esodati, i taglia a scuola e sanità se ne deduce che l’economista della Bocconi ha lavorato solo per i ricchi, per mantenere ed ampliare i loro privilegi.
Non è tollerabile che vengano tagliati i fondi per la scuola pubblica mentre elargisce milioni di euro alla scuola privata, quella dei preti. Il giochino è sin troppo evidente come l’Imu per gli immobili del clero, tanto fumo ma nessun arrosto c’è sempre un inghippo, una virgola per fare in modo che la chiesa non paghi l’Imu.
Detto questo trovo indecente che il piduista ricatti il governo, l’Italia e tutti noi minacciando di togliere la fiducia al governo Monti per rappresaglia contro la sentenza del tribunale di Milano che lo condanna, ed era ora, come evasore fiscale.
Non sempre è prescrizione, non sempre si può essere salvati da leggi ad personam.
Per rendersi conto di quanto sia squallido il personaggio, e buona parte della sua famiglia, basti considerare con quanta spudoratezza si scagliano contro la sentenza di condanna in merito al furto della Mondadori ai danni di De Benedetti.
Lungi da me l’idea di difendere un milionario in guerra contro un altro della stessa specie ma nessuno può negare che l’acquisizione della Mondadori è avvenuta attraverso la corruzione di un giudice.

Lodo Mondadori, la storia giudiziaria

Ripetere in continuazione che la liquidazione del danno subito da De Benedetti è la rapina del secolo, come sostengono Berlusconi e sua figlia Marina, è un insulto all’intelligenza degli italiani, un falso storico e la prova che questi delinquono sistematicamente e spudoratamente anche a livello psicologico.
Se c’è stata una rapina, e c’è stata, la vittima è De Benedetti non certamente il piduista.
Evidentemente il progetto della P2 ha avuto, fortunatamente, delle carenze in merito al coinvolgimento contro lo Stato della Magistratura, non sono tutti Carnevale e deve essere questo che ha mandato fuori di testa il caudillo che vomita ricatti, minacce, attacchi ad istituzioni dello Stato perchè non si sono assoggettate alle sue mire.
Una caratteristica dei suoi deliri, una costante direi, è imputare agli altri le conseguenze dei suoi atteggiamenti come quando accusa la Merkel e Sarkozy di avergli rovinato la reputazione internazionale.
Nè l’uno nè l’altra mi sono mai stati simpatici, il blog mi è testimone, ma a rovinarsi la reputazione il piduista ci ha pensato da solo e con grande successo, superiore anche al successo come imprenditore costruito a mazzette e corruzioni varie.
Dai miliardi di lire a Craxi al rapporto con Massimo Maria Berruti la sua storia è un rosario di corruzione e mazzette.
Per chi non si fosse mai informato sull’ individuo in questione, e sono tanti, metto un link dove potranno passare qualche giornata a farsi una cultura sul personaggio che la maggioranza degli italiani ci ha imposto come primo ministro per quasi un ventennio.

La vera storia di Berlusconi

Io non so dove lo porterà il delirio da onnipotenza che lo accompagna da tutta la vita la mia impressione è che sia sull’orlo di una crisi di nervi che lo sta portando a fare tabula rasa di tutto, un attacco frontale allo Stato ed alla democrazia oltre che alla Costituzione.
Nerone si accontentò di bruciare Roma, dando la colpa ai cristiani, questo vuole bruciare tutta Italia dando la colpa ai magistrati ed agli italiani. Anche a quelli che, purtroppo, lo hanno votato.
Fermiamolo con il voto, sperando di non essere costretti a farlo in altro modi, rimandiamolo nel suo letame etico nel quale è vissuto da sempre e togliamocelo dai piedi una volta per tutte.
Questi non è normale, è un caso da psichiatria avanzata, pericolosissimo.
Come abbiamo visto negli ultimi due giorni è disposto a tutto, non escludo nemmeno che compri qualche esaltato come lui per dare fuoco a tutto il pagliaio.
Megalomane anche nella disfatta. Muoia Sansone con tutti i filistei!

Si dice in relazione a chi, per nuocere agli altri, non esita a danneggiare anche se stesso.
Tanto ha già 76 anni.


Maroni ha ridato slancio alla lega distrutta dalla saga dei Bossi. La lega di nuovo al centro della politica con un nuovo ruolo, lo zerbino di Michael Formigoni.


Prima di incontrare Maroni Alfano ha chiesto a Formigoni: che diremo a Maroni?
Gli faremo un’offerta che non potrà rifiutare, rispose Michael Formigoni.
Quello che sta succedendo nel Consiglio Regionale Lombardo fa concorrenza a Reggio Calabria, Palermo ed ai comuni campani in mano alla camorra messi insieme e si sa che la Lombardia quando fa fa eccellenza. Supera tutti.
Si pensava che la nuova lega di Maroni e Salvini fosse tornata agli albori della lotta al palazzo, alla corruzione, al disprezzo delle poltrone.
Era solo fumo, è solo fumo, pur di non perdere qualche poltrona si sono inchinati a Formigoni e gli fanno da zerbino.
Maroni ha pure smentito i suoi che in un impeto moralista avevano dichiarato per bocca di Salvini: che comunque vada il voto nella prossima primavera è molto probabile.
Lasciamo stare quel cretino di Alfano che ha avuto l’ardire di commentare con queste parole: “Non si può mandare a casa una giunta che ha governato bene. Abbiamo fiducia in Formigoni, la sua è una scelta di rottura rispetto agli avvenimenti gravi di questi giorni, ma anche di continuità con il buon governo”.

Questo è più pirla di quanto pensavo, non è nemmeno il classico opportunismo dei politici, è un caso disperato.
Formigoni, davanti all’ennesimo scandalo che lo coinvolge anche se lui sostiene di no, ha subito minacciato: se cade la Lombardia cadono anche Piemonte e Veneto.
Cota, che come al solito non ha capito un cazzo, ha risposto che loro governano bene e saranno i piemontesi a decidere chi deve governare.
Zaia, che è più sveglio di Cota, ha risposto Formigoni pensi a casa sua. Una frase che non dice niente, giusto per lasciare i giochi aperti e tutto come prima.
Non penso che Maroni si sia calato le braghe dando le spalle a Formigoni, o che si sia inginocchiato, per salvare la poltrona di qualche leghista già compromesso di suo. Non penso nemmeno che a convincere il nuovo boss della lega a mollare il colpo, ne più ne meno come ha sempre fatto Bossi con Berlusconisia, sia stato il riferimento, mafioso, che Formigoni ha fatto a Piemonte e Veneto.
No, quella era la campanella di avviso che chiamava l’adunata.
Infatti si sono incontrati a Roma Maroni, Alfano e Formigoni.
Che argomenti ha usato Formigoni con Maroni, scusate la cacofonia della rima, per far tornare all’ovile tutte le pecore padane, Salvini escluso perchè non è stato avvisato?
Quali strumenti di ricatto ha Formigoni per tenere in scacco tutta la Lombardia e la sua maggioranza?
Cosa avrà minacciato di fare, dire, far sapere al mondo nel caso l’avessero fatto dimettere?
Qualche asso nella manica deve averlo certamente, Cota no ma Maroni lo sa, l’ha capito ed infatti Formigoni non si dimette, rimpasta con la stessa farina andata a male.
A Cota lo spiegheranno dopo cosa è successo, sempre che arrivi a capire prima che finisca la legislatura. I suoi tempi sono quelli che sono, troteschi.
Salvini non si rassegna, povero figliolo, ma appena gli faranno conoscere gli argomenti di Formigoni o accetta o cambia partito.
Gli faremo un’offerta che non potrà rifiutare, disse Michael Corleone.
E’ quello che ha detto Formigoni ad Alfano ed alla sua segretaria prima di incontrare Maroni.

Questa non è una crisi economica, è un bombardamento a tappeto senza nessuna sirena che ci avvisi di ritirarci nei rifugi. Ci vogliono cogliere in piazza, in casa.


Non è possibile che la crisi della Grecia possa affondare l’Europa, la Grecia ha un Pil inferiore alla Lombardia, se salta l’Europa è perchè la vogliono far saltare.
Certamente non ne uscirebbe viva nemmeno la Germania e se Berlusconi ci ha portati sull’orlo del baratro la Merkel porterà la Germania direttamente nel burrone.
Qui, qualcuno, ci sta prendendo in giro, forse più di qualcuno e per sapere chi è bisogna scoprire chi ha interesse che salti per aria tutto.
Le voci che arrivano da un commissario europeo parlano di strategia d’uscita, subito smentita ma intanto destabilizza le borse e gli Stati, nello stesso titolo c’è scritto: Voci di un avvertimento tedesco ad Atene, due righe più sotto: la Merkel pronta a trattare.
Ci rendiamo conto che qui hanno tutti perso la testa?
Dato che una notizia smentisce l’altra, nello stesso titolo, mi domando chi abbia interesse a giocare allo sfascio, alla paralisi, al terrorismo economico.
Mentre c’è il pericolo del fallimento di interi stati, Grecia, Portogallo, Spagna ed Italia i giornali hanno in prima pagina la notizia più delirante di tutte:

Borsa, il giorno di Facebook
alle banche 176 milioni di dollari

Qui c’è qualcosa che non quadra, questo capitalismo finanziari parassita e speculatore sta bombardando il globo, interi continenti, con la complicità della politica incapace  ed asservita ai poteri forti della finanza.
Non sentiamo i missili delle agenzie di rating, responsabili della crisi insieme alle banche ed ai derivati tossici, colpiscono il nemico con una precisione centesimale.
Al resto provvedono i bombardieri delle borse senza che nessuna sirena ci annunci il loro arrivo e ci inviti a rifugiarci nelle cantine, ci voglio massacrare in piazza, al lavoro, nelle case.
Diradato il polverone si conteranno i morti, gli esclusi, ed il capitalismo parassita ripartirà più forte di prima.
La Grecia, qualche mese fa, si poteva salvare con 40 miliardi e la Merkel non ha voluto, ha impedito all’Europa di intervenire con l’aiuto di quello stordito di Sarkozy, adesso ce ne vogliono più di 100 che nessuno vuole tirare fuori mentre dimentichiamo, o ignoriamo, che la Germania deve alla Grecia 70 miliardi per danno di guerra.

I debiti di Berlino salverebbero Atene

Per i danni di guerra la Germania deve alla Grecia 70 miliardi.

Germania, il debito con la Storia

Il Reich depredò la Grecia: arriva il conto.

Per Die Zeit Berlino deve restituire almeno 70 miliardi

Commissario Ue: “Grecia via dall’Euro”. Per Berlino ritorno alla dracma “gestibile”

Il commissario al Commercio Karel De Gucht parla di un piano di emergenza pronto. Bruxelles smentisce. Il quotidiano economico tedesco Handelsblatt aggiunge che il governo tedesco prepara “riunioni segrete”. Il premio nobel Paul Krugman mette in guardia: “La dimostrazione che l’euro è reversibile potrebbe portare a un attacco senza precedenti alle banche spagnole e italiane”
C’è in Europa qualcuno che possa fermare la Merkel insieme ad Hollande?
C’è qualcuno su internet che sia in grado di spiegarci cosa vogliono fare nel mondo e perchè?
Io il problema vero lo vedo nel capitalismo finanziario parassita e speculatore ma, devo ammettere, che sono cose più grandi di me.
Temo che tutto ciò, mi riferisco al bombardamento a tappeto che la finanza mondiale ha in atto, venga fatto pagare a tutti attraverso una svalutazione pesante che ci ucciderà.
Quel poco che abbiamo e non parlo di bot o investimenti vari, parlo di pensioni, salari, stipendi non varrà più niente e pagheremo il pane a 10 euro al chilo.
Non parliamo del resto.
E la politica nostrana, tutta la politica, non batte un colpo è in tutt’altre faccende affaccendata.


Non sono mai stato un fans della Ferilli, anche perchè è romanista, ma li ha uccisi con una frase: vivere con mille euro è da scienziati. Sintesi impeccabile.Che Monti sia come Friedman glielo dico io.


A Wall Street c’era un manifesto di questo miserabile con una scritta:
Milton Friedman proud father of global misery.
Tradotto: orgoglioso padre di miseria globale.

Il mio tono non è ironico e considero la Ferilli in buona fede, è cresciuta in un ambiente sano e non ha dimenticato gli insegnamenti assorbiti da giovane ed è meritevole di rispetto il fatto che fama e ricchezza non l’hanno allontanata dalla realtà.
Parla di politica come ne parliamo noi, va diretta al sodo, come quasi tutti vede le cose che non funzionano, le contraddizioni, le anomalie e non è al corrente del fatto che la crisi che stiamo vivendo in Europa è voluta e programmata a freddo da professionisti della finanza che hanno come riferimento l’ideologo peggiore di tutti che dal colpo di Stato in Cile in su ha visto mettere in atto le sue teorie paragonabili, sotto ad un certo aspetto, a quelle naziste in merito alla razza. Tutti ricordiamo l’orrore dell’olocausto, tutti dimentichiamo che dietro l’olocausto c’è stato l’attacco alla finanza ebrea mondiale che già allora dominava negli Usa ed in Europa, in modo particolare in Germania. Hitler era pazzo, ma ha puntato sui soldi degli ebrei per attuare il suo progetto.
Una degenerazione che ha coinvolto milioni di innocenti, niente a che vedere con la rivoluzione francese che puntò direttamente alla nobiltà parassita giustiziandola con la ghigliottina.
I francesi hanno fatto centro, i nazisti hanno sbagliato tutto.
Torniamo al Cile ed al primo tentativo, riuscito, di mettere in atto le teorie liberiste dell’economista che ha visto cogliere e mettere in atto, in toto, le sue teorie: Milton Friedman.
Sono le stesse che oggi vengono accolte, imposte, acriticamente in tutta Europa ed in particolare in Italia dal governo Monti, tenace sostenitore delle stesse.
Friedman riteneva che la crisi fosse il motore delle riforme, anche se non ha proposto i campi di sterminio.
Vediamo allora, sommariamente, in cosa consistesse secondo Friedman ed in cosa consiste secondo Monti e Papademos il motore delle riforme, quanti cilindri ha e come funziona.
C’è un video in rete, peraltro, nel quale Monti confessa candidamente di un’Europa che, per rifondarsi, ha assoluta necessità della crisi e che, grazie a questa, cessioni di sovranità e rinunce ancor più dolorose dovranno essere un prezzo che tutti, Italia in testa, dovranno mettere in preventivo.

In sintesi la teoria liberista di Friedman si basa su questo progetto:

Convinti che la libertà senza regole crei ricchezza, il mondo si affida ancora una volta ai Chicago Boys , questo paragrafo è riferito al Cile.(“libera volpe in libero pollaio” direbbe ancora causticamente Che Guevara).
Per concludere, la malevola definizione di “curatore fallimentare” dell’Italia che un acuto osservatore a Servizio Pubblico si era sentito di attribuire a Monti risulta di gran lunga più aderente a quella di salvatore della Patria che i maggior quotidiani nazionali si ostinano ancor oggi a tributargli. E il curatore fallimentare altri non è che chi liquida il patrimonio di un’azienda in crisi per pagare i creditori insoddisfatti: in altre parole, non cerca di salvare l’azienda, ma fa l’interesse dei creditori. (fonte)

Noi, l’Europa, L’Italia, Napolitano o chi per lui, ci siamo affidati per risolvere la crisi a teorici che mettono in pratica le teorie liberiste degli inventori della crisi, sono i Chicago Boys invecchiati, quelli che ritengono che la crisi non vada risolta ma che sia la soluzione più consona al capitalismi finanziario parassita mondiale.
I continui riferimenti ai sacrifici che Monti e la sua banda ci propinano più volte al giorno con lo spettro del fallimento servono esclusivamente per propagandare il terrore, fare terrorismo mediatico presso la massa da sacrificare sull’altare della crisi, non importane le conseguenze che ha  nella povera gente, nei lavoratori, pensionati e disoccupati, l’importante è che il profitto ed il grande capitale parassita diventino ancora più forti sulle macerie dei diritti, del welfare e dell’equità partecipativa che è stata ghigliottinata, in diretta televisiva che ha sostituito la piazza,  dalle banche e dalla nuova borghesia che ha sostituito la nobiltà francese anche se c’è qualche sopravvissuto.
In parole povere per salvare il condannato dall’impiccagione l’abbiamo affidato al boia.
Un boia che si presenta bene, lucido, freddo, calcolatore e per questo ancora più spietato. Non è un dittatore preso dalla frenesia del potere, dalla megalomania da potere improvviso ed incondizionato come Pinochet, ma un freddo calcolatore che agisce per conto delle stesse lobby per le quali ha agito Pinochet.
Pinochet ha usato i carri armati e si è tirato contro tutti i democratici del mondo, oltre a quelli cileni che ha potuto massacrare sul posto, ed è stato il suo errore che l’ha portato alla sconfitta anche se protetto da chi l’aveva aiutato nella conquista del potere.
Non c’è solo questa analogia con la situazione attuale, c’è di peggio, vado a memoria ma negli anni del colpo di stato in Cile la P2 era già nata, muoveva i primi passi e tentava la scalata al potere corrompendolo all’interno per uccidere la democrazia e la Costituzione, sempre con le stesse teorie di Friedman ma con l’aggiunta del coinvolgimento, nel colpo di stato sotto traccia, delle forze armate, del capitalismo, dell’informazione e della classe dirigente italiana, disponibilissima a farsi corrompere ed a calpestare la costituzione.
Il progetto P2 è riuscito, grazie all’accerchiamento della propaganda mediatica, in Italia ed ancora regge, il fatto che Berlusconi sia stato sostituito da Monti è solo un passaggio di testimone, le teorie sono le stesse ed i risultati pure, far pagare alla massa il costo della crisi che loro stessi hanno provocato per distruggere la democrazia, i diritti e le conquiste attraverso la miseria e la fame.
Le prove le avevano già fatte con l’Argentina di Menem ed è dal 2007 che scrivo che noi avremo fatto la fine dell’Argentina ed infatti ci siamo arrivati.
L’ Argentina, il popolo argentino si è liberato, noi ancora no, ci siamo immersi sino al collo e quello che mi fa impressione è il fatto che il boia, l’esecutore del progetto, goda di una certa stima tra le stesse vittime, noi.
Sembra un tipico caso di sindrome da Stoccolma.
Per i leghisti, una sintesi del significato di sindrome da Stoccolma.

La sindrome di Stoccolma è una condizione psicologica nella quale una persona vittima di un sequestro può manifestare sentimenti positivi (talvolta giungendo all’innamoramento) nei confronti del proprio sequestratore.
Viene spesso citata anche in riferimento a situazioni simili, quali le violenze sulle donne o gli abusi su minori e tra i sopravvissuti dei campi di concentramento.

Non illudiamoci che Monti sia l’uomo del salvataggio, colui che ci porterà fuori dalla crisi imposta dal sistema nel quale si identifica, totalmente. Le prove di quello che sostengo sono davanti agli occhi di tutti, la prima è l’indifferenza indecente delle condizioni in cui sono costretti a sopravvivere giovani, precari, pensionati esondati e disoccupati.
La seconda è il macabro confronto che ha fatto sui morti per crisi, per disperazione, tra l’Italia e la Grecia.
Secondo Monti ci sta che ci siano, per adesso 56, morti per disperazione, in Grecia ce ne sono stati 1500, e l’ha detto con una certa soddisfazione, nella sua testa si ritiene più bravo di Papademos ha fatto il percorso con meno penalità del suo collega.
Sempre che i morti siano considerati errori di percorso, come nei concorsi ippici, e non medaglie da appendersi al petto visto che per Monti, Papademos e tutti i loro complici vale quanto segue:

Questa crisi non deve essere risolta, ma deve portare alla paura, al dolore, allo shock, per poter creare nuovi schiavi, che non si ribellino a riforme che privatizzino i servizi pubblici ed eliminino di fatto il welfare. È inutile cercare di convincere il nuovo governo dell’inesistenza di un legame logico tra austerity e crescita o della dannosità del pareggio di bilancio obbligatorio: non sono in buonafede.
Ecco, è l’unica cosa che la Ferilli non ha tenuto in considerazione, per il resto è stata grande, brava, lucida, capace ed ha detto, chiaramente, tutto ciò che diciamo noi, che pensiamo, che viviamo sulla nostra pelle.
A questo punto non è più nemmeno la pelle, è sale sulla carne viva.



E’ la settimana del 25 aprile,Festa nazionale per me. L’occasione per riflettere del nuovo olocausto europeo e globale per mano della finanza.


A sinistra vedete i titoli di Stato, lo strumento che ha sostituito i missili, le bombe e le camere a gas.
Sono sempre quelli, cambiano strategia, immagine, tolgono le svastiche o i fasci dalle camicie  ma l’obiettivo resta sempre quello fare profitti, accumulare ricchezza sulla pelle della massa che , purtroppo, si è affidata al boia per farsi governare.
L’Europa è governata per il 95% dalla destra che ha sempre fatto il gioco della finanza convinta di trarne vantaggio ed invece ne è finita succube, schiava.
Ad ogni mazzata che l’uomo della Goldman Sachs ci propina è pronta la giustificazione, ce lo chiede l’Europa.
Noi dobbiamo porci una domanda: che Europa è che ce lo chiede?
L’Europa della Merkel e delle banche che dalla caduta del muro di Berlino hanno sposato il liberismo che la Thatcher e Reagan  avevano lanciato sul finire degli anni 70.
Dice il saggio: Ma dietro la Thatcher e Reagan – politici brillanti ma non dotati di grande cultura economica – c’erano degli economisti, dei teorici del liberismo che possono essere considerati i veri costruttori della realtà che stiamo vivendo.
Ora ne vediamo i risultati e ne paghiamo le conseguenze.
La Merkel, come ho già scritto, sta riuscendo dove è fallito Hitler, che ha commesso l’errore di mettersi contro i banchieri e gli industriali ebrei, arrivando all’olocausto, lo sterminio di massa per sottoporre  l’Europa alla grande Germania.
Il razzismo, l’antisemitismo, è servito solamente per inculcare ai tedeschi che la colpa della crisi era degli ebrei, sono serviti da collante per unire un popolo dietro ad un progetto delirante e provocare una guerra mondiale dovuta al fatto che l’economia stava diventando mondiale, globale ed alla grande borghesia mondiale, alle grandi banche serviva una guerra mondiale per rilanciare la speculazione ed i profitti.
La seconda guerra mondiale ha prodotto tali e tanti disastri da costringere la finanza globale a lasciare la strada delle guerre per generare profitti.
Non bastassero le distruzioni materiali, mamma per la ricostruzione edilizia, ha provocato 55 milioni di morti in tutto il mondo, 40 dei quali in Europa ed è tutto questo sangue che ha fatto nascere il culto della pace, della democrazia, è da questi orrori che sono nati i fiori della pacifica convivenza, la condanna del razzismo e dell’olocausto.
Ma il mostro della finanza ha sempre bisogno di sangue, di vittime, di sfruttati, in un misto
di imprenditorialità antidemocratica e sfruttatrice delle masse e di finanza parassita in mano alla grandi banche dietro alle quali ci sono i soliti noti, le grandi famiglie dell’economia mondiale.
Una terza guerra mondiale era improponibile, il tarlo della pace e della convivenza era penetrato nella maggioranza della massa, ed allora si tornò all’antico, alle guerre di religione, al pericolo Islam e si cominciò ad esportare democrazia con missili e bombe là dove il pericolo dell’Islam era più grande ed i giacimenti di petrolio pure.
Con la caduta del muro di Berlino crollò il sogno di una società diversa, popolare, democratica, il socialismo reale non aveva soddisfatto le esigenze di uguaglianza, libertà e democrazia e la traccia lasciata da Marx non era stata seguita alla perfezione.
Il liberismo ed il mercato( della finanza) vinsero in tutti i campionati e la destra pensò di gestirla, dopo averla agevolata in tutti i modi ma si è ridotta a mera esecutrice di ordini.
Da decenni la politica è morta e comanda la finanza, non dobbiamo guardare al parlamento europeo o all’Onu per sapere come vanno le cose ma al Fondo Monetario Internazionale.
Le nuove armi di distruzione di massa non sono più i missili o le bombe intelligenti , settore di investimento della finanza e fonte di enormi profitti, ma i debiti sovrani.
Gli economisti, i teorici del liberismo hanno capito che dovevano battere nuove strade, senza abbandonare del tutto l’amato mercato delle armi, e con i loro computer hanno cominciato a seminare nel nuovo mercato del debito sovrano e la politica parassita e succube lo ha permesso portandoci in queste condizioni.
Il debito è una palla di neve che più rotola e più diventa grande aumentando la resa economico finanziaria dei soliti parassiti, sempre quelli da quando il capitalismo ha preso vita ed il liberismo ha trionfato.
Qualche paese si è rifiutato di ripagare il debito e stanno meglio di noi, altri come la Germania si sono accorti che i titoli di stato erano tossici e se ne sono liberati come la Deutsche Bank S.p.A. Altri paesi ed altre banche come le nostre, avide di profitti, ci sono cascate in pieno e si sono riempite la pancia e adesso hanno forti dolori che vogliono far pagare a noi.
Ormai è un vortice che la politica non controlla più. Non solo, la propaganda del regime finanziario globale allestendo una crisi globale che ha messo in ginocchio miliardi di persone senza lavoro e senza prospettive ha convinto le masse che la migliore soluzione era affidarsi ai tecnici del settore per evitare il fallimento di interi Stati.
E così a governare, non solo in Italia, ci troviamo gli uomini della Goldman Sachs, coloro che hanno provocato il disastro, gli uomini al servizio delle banche e dei grandi parassiti della finanza.
Sono talmente bravi nella loro propaganda che riescono persino ad avere un seguito nei sondaggi popolari. Ciò è dovuto al fatto che la politica è stata screditata, le hanno fatto perdere il ruolo primario per il quale è nata migliaia di anni fa, governare l’economia nell’interesse dei tanti e non dei pochi, in una parola la vera democrazia.
Certo che la politica ci ha messo del suo con la corruzione ed il degrado etico e morale, ma resto convinto che il male più grande e l’autolesionismo del populismo anti politico che cerca di sferrare il colpo finale all’unico dottore che ci potrebbe salvare: una politica sana che condizioni e detti le regole all’economia.
Ciò è possibile solo se vince una politica di sinistra e lo dimostrano i paesi che si sono liberati dal giogo delle multinazionali americane prima e mondiali poi.
I Paesi che impongono regole ed il rispetto delle stesse, se ci affidiamo ancora alla destra ed all’anti politica saremo schiavi per un altro centinaio di anni.
Solo la sinistra europea mette in discussione il liberismo capitalista, tutti gli altri di centrodestra si limitano a proporre qualche cerotto e non il bisturi che tagli il bubbone.
Il liberismo sta imponendo un nuovo olocausto di massa e non è confrontando le cifre dei morti tra un Paese e  l’altro che Monti e quelli come lui ci convincono che sono i più bravi.
Sono i nuovi comandanti Amon del campo di sterminio globale, la crisi della povera gente, il massacro attraverso la disoccupazione e la disperazione di intere famiglie di pensionati ed, ex , lavoratori.
Tutto per ordine della finanza, l’unica cosa da fare è non pagare il debito.
Questa volta do ragione a Grillo: avete investito in titoli tossici ed avete perso, in borsa succede tutti i giorni e adesso succede a voi.
Dovrebbe succedere a voi.

Mercati, effetto Francia Spread 410, Milano -3%


Monti mi ricorda la, giovane, Ambra di Non è la Rai. Quella guidata con l’auricolare da Boncompagni. Il Boncompagni di Monti è il capitalismo finanziario, la Goldman Sachs.


Certo che come mentono i preti e di conseguenza i cattolici non sa mentire nessuno, sarà la confessione che azzera tutto, sarà che il doppio gioco è antico come il cattolicesimo, sarà che il detto più conosciuto e ripetuto è predicare bene e razzolare male ed in questo sono i campioni del mondo.
Monti è uno di essi ed a quest’ora forse è già andato a messa insieme alla moglie, a piedi perchè è uno riservato.
Se non avesse fatto il presidente della Bocconi avrebbe potuto essere un bravo cardinale.
Sentite cosa ha detto ieri a Cernobbio sulle categorie: 

«Ascoltate troppo in passato».

Sulle prime mi sono alterato, ho pensato questo chiagne e fotte e prende pure per il culo, è il solito maledetto vizio che ho di partire a razzo contro i boccaloni che se le bevono tutte e gli confermano un gradimento del 62%, almeno il 35% del gradimento viene dalle sue vittime preferite, lavoratori e pensionati.
Poi ho riflettuto un momento e mi sono reso conto che il professore è astuto, ha studiato molto più di me e la differenza si vede, la mia terza media non può competere con le sue lauree, parla di sacrifici e finanza con la stessa qualità, eccelsa, che hanno i cardinali quando parlano di Dio e del peccato, infatti usa lo stesso tono da pulpito confermando una volta di più perchè il popolino quando veniva fregato da qualcuno al mercato gli dava della faccia da prete. Si una per definire un delinquente con la faccia per bene, addirittura da prete, che è il più perbene di tutti.
Non ha mentito, nel momento stesso in cui mentiva in modo spudorato non ha mentito, ed è la stessa forza che tiene in piedi la religione cattolica da oltre 2000 anni, mentire ma con precisione chirurgica e quando si mette male usare i luoghi comuni: non confondere il peccato con il peccatore, non criticare quello che fa il prete ma ascoltare la sua parola, che poi è la Parola di Dio.
Monti ha sostituito Dio con la Goldman Sachs, la finanza parassita, ma il concetto è lo stesso ed è per questo che il peccatore gode del 62% dei consensi perchè è riuscito a rifilare tutti i peccati a quelli che lo hanno messo lì, compresi i suoi.
Lui non ha ucciso il moribondo, l’ha solo aiutato a liberarsi prima dalle pene terrene nelle quali l’aveva ridotto la politica.
Il sostantivo “categorie” è usato moltissimo nel mondo del lavoro ed è per questo che il professore ha detto che le categorie sono state ascoltate troppo in passato, infatti si è rivolto a loro in modo fermo, pacato e rigido. Io non vi ascolterò, non è una minaccia è la constatazione che si comporterà con i lavoratori come si è già comportato con i pensionati ai quali ha tagliato le pensioni in modo netto, deciso con un solo colpo d’accetta. Come si fa con la legna.
Perchè allora mi ricorda Ambra?  Che c’iazzecca  Monti con Ambra?
Ve lo spiego subito, Ambra non era ancora quella splendida donna che è adesso, brava attrice con un cervello funzionante, era ancora una ragazzina che poteva essere manipolata e guidata come qualunque giovanetto della terra ed a guidarla, nella parola e nel pensiero, c’era l’astuto Boncompagni che le faceva fare e dire quello che voleva.
Il Boncompagni di Monti è il capitalismo, le banche, la Goldman Sachs che sono uno e trino come Dio, il Dio delle fede ha mandato il suo figliolo sulla terra per seminare la sua parola, Cristo, servendosi della Madonna ed il dio del capitalismo ha mandato sulla terra il suo figliolo prediletto, il profitto e come mamma ha usato la speculazione.
Tutto torna.
Sempre di oppiacei si tratta, l’oppio dei popoli, gratuito ma invasivo sino a rendere la massa dipendente, l’importante è che si usino le parole giuste, terrorizzare il popolino con l’inferno e le fiamme eterne a casa del Diavolo nella vita eterna,sempre da dimostrare,  oppure con il fallimento degli stati, vero, autentico, inferno comunista, della vita reale che non ha niente di immaginario come la fede ma è concreto nelle case degli italiani, altrimenti detto miseria.
Questa volta non ha parlato di equità, quella serviva all’inizio per fregare i pensionati e per guadagnarsi la stima del popolino che la invoca da quando è nata la Costituzione ed è stata mesa per iscritto: ognuno deve dare in base alle proprie possibilità.
Tutta Italia gli è andata dietro, sinistra compresa, persino io per tre secondi ho pensato: bravo, se ognuno da in proporzione alle sue capacità pagheremo tutti di meno e ripartiranno i consumi ed il Pil.
Siamo stati fregati un’altra volta, sempre usando il metodo del prete, battesimo quando Napolitano ha nominato Monti primo ministro, comunione, quando abbiamo creduto tutti ad un cambiamento dopo Berlusconi e la P2 e cresima quando abbiamo realizzato che a sostituire il piduista 
 ci hanno messo l’uomo delle banche per conto del capitalismo finanziario e parassita.
Buona parte di noi, anche chi ha studiato dalle suore e dai preti come me, subito dopo la cresima si allontana sempre di più dalle illusioni della fede, dal doppio gioco del clero, appena il lume della ragione si accende si analizza il tutto con occhio diverso e si mettono a fuoco tutte le cose che non tornano o non sono come ce le raccontano.
Ma questo è un percorso individuale, c’è chi per onestà si allontana dalla fede e c’è chi nel doppio gioco del cattolicesimo ci sguazza come Casini, Berlusconi o Rutelli. E’ solo una questione di etica e di dignità, se uno non ce l’ha non ce l’ha.
Torniamo a Monti ed alle categorie sostantivo con il quale ci ha dato conferma di quanto sia astuto ed intelligente, non per niente era il capo della Bocconi, egli ha usato il sostantivo categorie, riferito ai lavoratori ed ai sindacati, ma non ha usato il sostantivo lobbies alle quali non ha detto che sono state ascoltate troppo in passato.
Infatti le lobbies sono come Dio in cielo, in terra ed in ogni luogo ed in modo particolare in Parlamento, ci sono sempre state e ci saranno sempre perchè è il dio capitalismo che le vuole, è di esse che si serve il capitalismo finanziario e parassita per schiacciare le masse  attraverso le finte liberalizzazioni degli avvocati, notai, farmacisti, tassisti, idraulici ed elettricisti ma, soprattutto, banche.
Infatti le due o tre cose che aveva promesso in nome dell’equità se le è già rimangiate, ha fatto il gioco delle tre carte, adesso c’è adesso non c’è, ditemi la liberalizzazione dov’è?
Ora mi domando, Monti li ha ascoltati, contrariamente alle categorie, o ha fatto tutto da solo?
Oppure era una delle solite prediche che si sentono dal pulpito e che valgono solo per il popolino che se le beve con il cervello?
E come mai il premier Monti che se ne frega del consenso perchè lui non fa politica e non teme elezioni e, quindi, dice di essere fermo, imparziale, non ricattabile, pensa solo a far quadrare i conti togliendo il pane ai lavoratori ed ai pensionati  non ha messo una patrimoniale come si deve al 10% di italiani che hanno il 48% della ricchezza nazionale?
Distratti dall’art. 18, che fine ha fatto l’Ici della chiesa?
Elementare Watson, non sono una categoria, sono una lobbies. Non può bastonare i suoi referenti come se fossero lavoratori o pensionati.
Dall’ altra parte dell’auricolare ci sono loro che dettano la linea.
Quando ci infilano l’ombrello, come nelle vignette di Altan, è sempre l’Europa che ce lo chiede. E’ innocente anche lì, se non è Dio è l’Europa, loro sono costretti in nome dell’uno o dell’altra.

Il capitalismo prima ci fa ammalare poi pretende di darci il beverone per guarire. Il suo, naturalmente, così ci guadagna sopra, prima durante e dopo.


Lo sfruttamento intensivo è la pratica di base del capitalismo globale, il consueto, ma non ne hanno abbastanza ed allora creano la bolla speculativa ed i debiti di Stato per aumentare sempre di più ricchezze e profitti.
E’ singolare che i responsabili della malattia economica speculativa, attraverso il fallimento o la complicità della politica, arrivi ad imporre anche il dottore che dovrebbe farci guarire dopo che ci hanno ridotto in fin di vita.
Sono i professori, allevatori e coltivatori della cultura  capitalistica parassita che dettano le regole, stabiliscono il beverone che dovremmo bere per uscire dalla crisi provocata da loro stessi.
E’ un uomo della Goldman Sachs che ci fa la morale, che chiama il popolo al sacrificio ed a imporre il prelievo del sangue e lo fa nel solito modo voluto dal capitalismo parassita e speculatore.
Il sangue lo toglie ai poveri, ai lavoratori, per alimentare le vene esangui e drogate del capitalismo globale.
Come fare lo hanno studiato sui loro libri ed è per questo che non hanno dubbi, incertezze, sono convinti che sia giusto così  ed il ministro Fornero, autentica iena in lotta con gli avvoltoi per l’ultimo pezzetto di carne, parlando nel convegno dei predatori a Cernobbio, ha la sfacciataggine di dispiacersi che non ci sia l’intesa tra i carnefici e le vittime.
Forse qualche vittima sarebbe anche disposta al sacrificio come una specie di kamizake che aspira al suicidio convinto di guadagnarsi il paradiso o la benevolenza degli dei, sicuramente, dopo, non avrà più lo stress della fine del mese.
Purtroppo la disperazione che ha seminato questa filosofia economica, parassita e speculatrice, attraverso le banche e la politica del lavoro ha già seminato troppe vittime che non hanno retto alle difficoltà ed alla depressione, si sono persi, sono andati fuori di testa sino al punto di staccarsi dalle loro famiglie e togliersi la vita.
Ma la maestrina della Goldman Sachs  non perde occasione di farci la predica, spietata come il suo capo e collega Mario Monti vanno spediti per la loro strada certi che sia l’unica per uscire dalla crisi che hanno contribuito a creare in prima persona insegnando nelle loro scuole l’unica filosofia che conoscono, quella del capitalismo sfruttatore parassita e speculatore.
Tanta determinazione non l’hanno dimostrata con le lobbies, i tassisti, le banche, considerano inaccettabile qualsiasi ripensamento se si tratta di lavoratori ma tentennano, ripensano, annullano, qualsiasi decisione riguardi le lobbies di loro riferimento e cancellano anche la più piccola proposta che possa disturbarli.
Non parliamo poi della tassa sui grandi patrimoni, quel famoso 10% di italiani che detengono il 48% della ricchezza nazionale, un autentico scandalo che fa diventare terrorista anche un bonario parroco di campagna, se non altro per il fatto che questi spudorati hanno il coraggio di parlare di equità nonostante le nefandezze che si apprestano a fare.
Come ho già scritto l’altro giorno, fatto 100 miliardi la ricchezza nazionale  48 è in mano ai parassiti, 20 agli evasori fiscali, 25 alla malavita organizzata significa che per i cittadini onesti rimane il 7 da dividersi per sopravvivere.
La buona notizia, se così la vogliamo chiamare, per gli  italiani sta nel fatto che a dividersi i 7 miliardi rimanenti non è il 90% della popolazione rimanente perchè dalla cifra dobbiamo togliere gli evasori ed i mafiosi, camorristi e similari.
Non sono uno scienziato e faccio i conti a spanne cercando di essere ottimista, su 6o milioni di italiani 6 sono il famoso 10%, 25 milioni fanno parte degli  evasori piccoli e grandi, resta da contare i malavitosi che tra parlamento ed associazioni a delinquere stimo siano altri 8 milioni quindi rimangono 21 milioni di italiani onesti che devono dividersi, nemmeno in parti uguali, i rimanenti 7 miliardi.
Questa è l’equità secondo la politica, i dipendenti della Goldman Sachs ed i nostri governanti compreso, purtroppo, il Presidente della Repubblica.
Non solo hanno seppellito il diritto ma anche la nostra Costituzione.
Non prendetemi sul serio, ci penserà la storia ed il futuro a farvi capire che non deliro del tutto, basteranno altri 10 anni in mano a questi banditi e ve ne renderete conto tutti, abbiate pazienza che la consapevolezza arriverà.
Tra l’altro io sono un vecchio comunista superato dalla storia, sconfitto dal capitalismo spinto e dalla politica complice, è il capitalismo che ci farà arricchire tutti e, soprattutto, difende la democrazia.
A questo proposito vorrei aggiungere una cosa, mai come in questi momenti di democrazia capitalista il popolo, le masse, i lavoratori, pensionati, studenti, disoccupati,  hanno contato un cazzo. Meno di niente, perchè gli uomini della Goldman Sachs ci dicono quello che è giusto e quello che è sbagliato, non bastasse ci hanno già anticipato che il nostro parere, a proposito di democrazia, non conta un cazzo.
Andranno avanti lo stesso.
Non tutto è perduto naturalmente, adesso tocca a noi. 

Vent’anni di No Tav e non capirci niente, da parte mia. Cinquanta secondi di filmato per pormi due domande: a chi giova e perchè. Non sarà una distrazione di massa dai veri problemi?


Il primo pensiero che ho avuto, sentendo parlare di No Tav, è stato considerare che con questa filosofia non si sarebbe costruita nemmeno la transiberiana  e non parliamo della conquista del west da parte degli americani che più che una ferrovia fu uno sterminio di indiani. In tutti i casi  secoli dopo si può dire che unirono territori e persone lontane e diverse.
Posso capire il valsusano che vuole difendere la casa di suo nonno, i suoi campi, perchè ha la fortuna di averla ancora quella casa che rappresenta la radice della sua storia.
Molti di noi le radici le hanno perse emigrando, magari dal Veneto alla Lombardia, perchè 50,60 anni fa si partiva e non si tornava, o raramente, e non bastavano due ore di ferrovia o di automobile per tornare a prendere forza dalle proprie radici perchè non c’erano più e non ne hanno fatto liquirizia.
C’è chi ha la tomba di famiglia e dentro di essa ci sono intere generazioni e c’è chi la tomba di famiglia l’ha disseminata dalla Calabria a Torino, dal Friuli al Nord America.
Noto che la stessa difficoltà che ho io nel prendere posizione l’hanno anche i partiti, diciamo che io da questa sera credo di avere le idee più chiare su da che parte stare mentre loro non si espongono per non perdere un migliaio di voti, forse anche di più.
Ma il filmato della pecorella mi ha fatto tornare in mente Pasolini e Valle Giulia quando scrisse la poesia che sconvolse la sinistra e che riporto nella sua parte più controversa e discussa:
.. Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
coi poliziotti,
io simpatizzavo coi poliziotti!
Perché i poliziotti sono figli di poveri.
Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
[…]
Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
I ragazzi poliziotti
che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
risorgimentale)
di figli di papà, avete bastonato,
appartengono all’altra classe sociale.
A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte 
della ragione) eravate i ricchi,

mentre i poliziotti (che erano dalla parte 
del torto) erano i poveri. …

Chi scrive questo post non si è preso le mazzate che hanno preso quelli con la maglietta a righe negli anni 50 e 60, nel 1960 quando ci furono i morti di Reggio Emilia aveva 12 anni ma se li ricorda ancora, però fece in tempo a prendere qualche mazzata dal 1969 in poi, gli assalti dei celerini e le provocazioni che le forze dell’ordine mettevano in atto ogni volta che si festeggiava il 25 aprile a Milano.
Non aveva  un buon rapporto con le forze dell’ordine perchè le ha sempre viste a servizio del potere, dei potenti e della repressione.
Non mi fidavo a tal punto, in modo particolare dei carabinieri ritenuti di destra e complici dei neofascisti,(leggere cosa succedeva nel Tribunale di Monza in quegli anni, neofascisti arrestati il venerdì o il sabato e liberati dai carabinieri il lunedì mattina. Vedere alla voce Crocetta, Cinisello Balsamo)  che quando subii un’aggressione fascista che mi ferì sotto l’occhio migliore, ne ho uno che vede di più e l’altro meno, si rifiutò di fare la denuncia ai carabinieri ma volle farla alla Polizia di Stato ritenuta più affidabile.
Non sono certamente all’altezza di Pasolini, magari, ma qualche domanda me la pongo anch’io e trovo nella mia storia personale e nella cronaca attuale delle risposte che mi spingono a stare dalla parte della ferrovia che unirà l’Europa dall’Ucraina alla Spagna e non per un calcolo economico sociopolitico o per appalti che non mi riguardano e dei quali vorrei la massima trasparenza, ma per un motivo politico più profondo e concreto dal mio punto di vista.
Non condanno le violenze in se, sono uno che ritiene che la rivolta con sane ragioni ed ideali possa essere frequentata ed è qui che mi casca l’asino e mi crolla tutto il supporto che a prima vista avrei dato ai No Tav.
In questi ultimi vent’anni c’è stato un crollo di democrazia nel nostro paese, abbiamo avuto un piduista a capo del governo che ripetutamente si è fatto fare leggi ad personam per impedire che la giustizia facesse il suo corso contro le sue malefatte. Ha riportato i fascisti in prima linea nella politica dopo decenni  di emarginazione li ha portati addirittura al governo e ricordo che Tambroni solo per averne accettato i voti in parlamento diede il via ad una protesta nazionale, questa vola non è successo niente.
Il piduista a capo del governo si è permesso di far licenziare dalla Rai giornalisti, artisti, comici perchè hanno parlato contro di lui, hanno tentato inutilmente di avvisare gli italiani della deriva nella quale si  stavano avviando in un revisionismo fascista che ha rasentato il regime.
Senza che  succedesse niente se non proteste nei giornali, nel web, e qualche processo di lavoro che tentò di ripristinare diritti fondamentali quali la libertà di parola e di pensiero contro il pensiero unico del berlusconismo.
Ripeto, senza che succedesse niente ed alludo a rivolte, auto bruciate, lacrimogeni, assalti alle forze dell’ordine.
La battaglia dei No tav è costata, in vent’anni,  due vittime ed un ferito grave, auto bruciate, scontri tra dimostranti e forze dell’ordine e tutto quello che sappiamo, tutto questo per una ferrovia, per un tunnel che non si dovrebbe fare per via dell’amianto.
Sappiamo tutti, fortunatamente non tutti sulla nostra pelle, che l’amianto è cancerogeno ma sappiamo anche che lo sanno chi ci deve lavorare per costruire un tunnel e penso che nel 2012 sappiano bene come difendersi da esso e come renderlo innocuo alla popolazione, si chiamano strumenti, tecnologia.
Negli ultimi tre anni di governo fascioleghista il nostro Paese è precipitato nel baratro della crisi economica che arriva dopo un ventennio di sfascio morale, democratico, anti costituzionale che ci ha portato nell’anticamere del regime ed alla perdita di migliaia di posti di lavoro.
Famiglie che non ce la fanno più, imprenditori e lavoratori che si sono suicidati  per la perdita di lavoro, giovani senza speranze e senza futuro, pensionati massacrati come i precari, la scuola, la sanità, i trasporti. Gente che non ce la fa più a pagare il mutuo, a fare la benzina alla macchina per andare a lavorare, padri di famiglia che perdono il lavoro a 40, 50 anni e senza prospettive perchè troppo vecchi mentre i giovani  non hanno prospettive in quanto troppo giovani.
Non parliamo poi delle donne alle quali, se di bell’aspetto, è data una sola possibilità altrimenti, come dice Terry De Nicolò, se sei brutta te ne stai a casa.
Dal 1994, dalla deriva fascista e leghista che è avvenuta in Italia, mi domando come mai non ci sia una rivolta, la massa non protesti, non succeda una rivoluzione.
Me lo chiedevo prima della crisi economica quando l’attacco era solamente alla libertà, alla Democrazia, alla Costituzione e me lo chiedo ancora di più oggi che all’attacco politico nazileghista si è aggiunto l’attacco della crisi economica della finanza parassita, il capitalismo sfruttatore e la speculazione economica della nuova borghesia mondiale.
Non è possibile che ci sia tanta rabbia e tanto impegno per o contro una ferrovia, qualcosa non quadra o qualcosa c’è dietro che io non capisco, forse non voglio nemmeno capire, perchè se vogliamo fare una rivolta, una rivoluzione, motivi ne abbiamo a iosa e non è certo la ferrovia, la Tav.
Quello è successo negli ultimi vent’anni sul piano costituzionale e democratico è ben più grave di una locomotiva lanciata come fosse una cosa viva contro l’ingiustizia.
Non so se sono riuscito a rendere l’idea di cosa io ritengo sia ben più grave della Tav, dalla disfatta economica alla perdita di democrazia, sino al mancato rispetto della Costituzione che parla di lavoro e di equità sociale.
Diciamo che per mobilitare tanto impegno, tanto fervore nella lotta contro il sistema, il potere dominante e prepotente, basterebbe solo riflettere sulla  rapina quotidiana che il capitalismo governativo della quale siamo vittima ogni giorno che mettiamo un piede giù dal letto, il prezzo della benzina.
L’aumento continuato e sconsiderato della benzina taglia gli stipendi di chi ha un lavoro, aumenta il costo della vita per i beni primari di pensionati, disoccupati, precari, partite iva individuali da sopravvivenza. Tocca tutti anche chi non ha l’automobile o il motorino perchè tutti dobbiamo mangiare, vestirci ed ogni giorno costa di più e si guadagna di meno.
Basterebbe solo questa gabella della nuova nobiltà che ha sostituito i nobili francesi e cioè la finanza parassita e speculatrice per fare una nuova rivoluzione.
Se non si fosse capito chiudo con poche parole ma chiare.
Penso che motivi per una rivolta popolare ce ne siano sin troppo ma, tra questi, per quanto mi riguarda non ci metto certamente la Tav.
Se vogliamo fare una classifica, visto che ci accontentiamo di parlarne e basta dei problemi, abbiamo delle trasmissioni ad hoc che vanno avanti da decenni, direi che per me la Tav viene al 100° posto. Ho altre priorità.
La mia impressione è che sia la solita arma, la distrazione di massa, abbiamo ben altri problemi da affrontare e ci vuole un diversivo che non sia la Costa Crociere.

Spagna, studenti in piazza contro i tagli

Dovrebbero andare tutti non solo gli studenti, questo è il problema globale.

 

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