E così anche da Santoro si sono accorti che la ricchezza mondiale non è distribuita equamente. Sdegno ed applausi ma nessuno ha nominato l’innominabile, il Capitalismo.


32079-1370725169Preambolo, ammiro Gino Strada è di Sesto San Giovanni ed entrambi siamo cresciuti a Sesto. Lui nei circoli cattolici ed io in quelli comunisti, siamo molto più vicini adesso di 40 anni fa ma non riesce ancora a nominare la parola che rappresenta il cancro mondiale dell’economia, il Capitalismo.
Il Capitalismo è molto più vecchio del comunismo, del socialismo, ed è nato con la nobiltà parassita che imponeva gabelle e miseria con la forza delle spade, delle galere, delle condanne a morte con tanto di benedizione divina.
Poi si è evoluto attraverso lo sfruttamento intensivo del proletariato sottopagato e costretto a lavorare anche per 18 ore al giorno per sopravvivere.
E’ ovviamente una sintesi di qualche centinaio di anni che, ovviamente, abbiamo dimenticato come abbiamo dimenticato la Resistenza sbeffeggiando, Grillo in testa, il 25 Aprile. E’ la forza del sistema capitalistico la poca memoria del popolo, della massa, ed è su questo che conta il sistema per dominare come e più di prima.
Per assurdo il momento più “alto” del Capitalismo è stato lo sfruttamento intensivo del proletariato, le miniere, il tessile, la meccanica, le armi, l’acciaio, l’agricoltura ecc.ecc.
E’ stato il momento più alto perchè i capitalisti per creare profitto dovevano creare lavoro, posti di lavoro e più ne creavano più aumentava il profitto e l’ho visto con i miei occhi
di bambino, prima e da adulto poi.
Migliaia di persone sono scese dai treni della speranza a Torino, Milano ed altrove. Milioni di persone pronte ad affittare un letto in 4 per uno stipendio che non è mai bastato per vivere, ogni tanto il capitalismo allargava la borsa, dopo mesi di scioperi e di lotte, ed il proletario ha potuto comprarsi la vespa prima e l’auto dopo, più tardi anche la casa aggiungendo qualche buco alla cinghia dei pantaloni.
Mentre il sistema esaltava le virtù del capitalismo e della democrazia che arricchiva tutti gli uomini di buona volontà disposti a farsi sfruttare per migliorare la qualità della vita il capitalismo studiava nuove strade, nuovi modi di investire che andassero a superare  la necessità di guerre mondiali per superare i cicli di crisi periodiche che il capitalismo stesso generava.
Ad ogni guerra, ad ogni distruzione globale, la borghesia capitalista riemergeva più ricca e più potente di prima pronta a speculare sulla ricostruzione moltiplicando i profitti.
Ma non basta. Hanno trovato il sistema, i capitalisti, per aggirare la democrazia, la Costituzione, superare il conflitto lavoratori- datori di lavoro, eliminare il sindacato, gli scioperi, le rivendicazioni.
Ve lo immaginate un imprenditore che per guadagnare il 15% di quello che investe, la % è puramente indicativa, si deve sorbire dirigenti, impiegati, ruffiani, dipendenti magari in migliaia, commercialisti, scioperi, manutenzione di macchinari e capannoni?
Si deve trovare un modo diverso di fare profitto, e li capisco, non si può andare avanti con lotte continue e l’Aulin. Ed infatti il capitalismo si è evoluto, non ha più bisogno di investire in infrastrutture, dipendenti, tasse, regolamenti, mazzette ecc.ecc.
L’ obiettivo, perchè hanno sempre studiato più di noi, era di fare profitti senza i balzelli della domocrazia e della massa affamata che chiede sempre di più.
La soluzione geniale è il capitalismo finanziario parassita applicato agli Stati.
Niente più capannoni, macchinari, dipendenti, sindacati, scioperi, conflitti, lotte e manifestazioni in piazza. Prestiamo soldi agli Stati e sarà la politica a gestire le masse, spremerle come limoni per garantire il profitto degli speculatori che hanno investito in Titoli di Stato.
Per fare questo la soluzione è molto semplice, basta mettere in circolo il 50% della ricchezza nazionale o globale ed il risultato è garantito, come la pace sociale. Con il 50% della ricchezza nazionale in circolo e con quello che fanno girare le mafie c’è abbastanza ricchezza per garantire i profitti dei capitalisti finanziari e parassiti ed è per questo che il 10% delle famiglie italiane possiede il 50% della ricchezza nazionale, pulita da capannoni, macchinari, dipendenti, sindacati, dirigenti ed il 90% delle famiglie italiane si deve arrangiare con quello che resta. Si salvi chi può alla faccia della Costituzione.
E’ così che i nostri giovani, impregnati e cresciuti nel capitalismo, emigrano verso Stati più etici e morali del nostro che, almeno, garantiscono un lavoro che qui non c’è più.
Molti di essi vanno a Londra, è un esempio, e trovano subito un lavoro a 900/1000 pound. 600 per una stanza, come un bilocale a Milano, 170 al mese per il tesserino del tram ed il resto per vivere. Questo è il capitalismo buono che ti offre un lavoro, uno su 5000 ce la fa ed emerge a 2000 pound, altri sfondano del tutto e diventano ricchi o benestanti.
Oltre ci sono i cantanti, calciatori, luminari della medicina o comuque tipi evidentemente sopra la media, direi fenomeni.
Tornando al titolo sulla ricchezza mal distribuita, sui paperoni del mondo, quell’ uno % che domina l’economia globale. Facciamo pure ore di trasmissione sdegnandoci, tra gli applausi, dell’ingiustizia globale e contro gli armamenti l’importante è non nominare mai due parole: capitalismo e comunismo.
Tra poco il capitalismo si accorgerà che mettere un limite ai debiti degli Stati equivale a mettere un limite al profitto del capitale, lo capirà anche la Merkel e dovrà mollare o salta il banco.
Forse, dico forse perchè non ci credo, destra e sinistra non esistono più come dicono i grillini allora aspetto che qualcuno della nuova politica, che non sia populista, mi dica qualcosa sul capitalismo.
P.S. Qualcuno, ogni tanto, scrive: ma che cazzo di articolo è, che “giornalista” sei, ecc.ecc.
Non sono un giornalista, sono uno che ha un blog e che ha lavorato 43 anni ed ha la terza media. Uno che la pensa e la vede così.

Tari, Tasi, Imu = Iuc.


indexPer il cittadino medio, ed io sono sotto la media, ci vuole uno scienziato che sappia muoversi nelle aliquote comunali. Una volta fatto il calcolo sarà tutto più semplice…meglio ancora se ci si può permettere un commercialista.
L’unica imposta giusta, obiettiva, doverosa è la Tasi: si paga sui servizi invisibili.
Un’ironica autocritica della burocrazia, da noi i servizi sono invisibili da sempre. Non vorrei sia proporzionata all’invisibilità altrimenti non ci basteranno migliaia di euro, anche se dicono che il calcolo va fatto sulla rendita catastale.
Ho il cervello che mi fuma.

Il capitalismo finanziario parassita non è riformabile, va abbattuto.


indexUna volta ci mandavano in guerra a morire per difendere i loro palazzi, distruggere tutto il resto,  per poter speculare sulla ricostruzione.
Alla fine di ogni guerra, qualsiasi guerra, la borghesia parassita ne usciva più ricca e più potente pronta a sfruttare i sopravvissuti per aumentare i profitti ed i capitali  a condizionare qualsiasi modello politico ne tollerasse i privilegi in nome di una democrazia che non è mai esistita o non è mai stata compiuta in modo totale.
La politica della massa , degli interessi della massa e non dei pochi potenti, ha alzato la testa per la prima volta con la rivoluzione francese che ha fatto piazza pulita della nobiltà parassita e nullafacente che si imponeva con la violenza sul popolino e sulla media borghesia allora nascente.
La democrazia non si è mai compiuta in modo totale e la politica non è mai stata in grado di compiere il suo compito nell’interesse della massa produttiva e sfruttata.
Un malinteso senso della democrazia e della pace sociale ha permesso alla nobiltà prima ed alla borghesia finanziaria poi di prosperare sulle  spalle del proletariato e della povera gente diventando sempre più ricca e potente senza che nessuna politica la mettesse veramente in discussione sino all’avvento di Carlo Marx che con il suo Capitale ne ha analizzato le storture ed i suoi vizi capitali ne ha denunciato gli sfruttamenti e le incongruenze di chi si arricchisce  con lo sfruttamento dell’uomo.
E’ in atto una guerra economica che mira alla distruzione per fame e di stenti della massa e non esiste politica in grado di intervenire sul capitale per il semplice fatto che tutti i partiti si limitano a sfiorare gli interessi della finanza parassita senza mai incidere a fondo il bubbone, il tumore, che il capitalismo finanziario e parassita rappresenta.
Tempo fa ho sentito un estimatore del M5S dire in tv che Grillo vuole riformare il capitalismo ed è la stessa cosa che si sente dire da destra sino a sinistra senza che ciò mai avvenga se non in minima parte.
La riforma del capitalismo può essere un passaggio se non si prende la strada della rivoluzione ma non sarà mai la soluzione.
Accontentarsi delle briciole che il capitalismo finanziario lascia per strada non può essere la soluzione per il semplice fatto che moltiplica la fascia più povera che la politica non è in grado o non vuole difendere.
C’è chi ci prova con scarsi risultati, la così detta sinistra, e c’è chi non ci prova nemmeno, la destra.  Questa è la prova che destra e sinistra esistono ma nessuno prevale sull’altro e l’unica strada per risolvere la crisi economica imposta dal capitale e dalla politica accondiscendente è la rivoluzione proletaria.
Il resto sono chiacchiere. Sono trent’anni che sento dire dalla politica dobbiamo fare dobbiamo disfare senza che si concluda mai niente e gli unici a dettare la linea sono le banche mondiali o europee sostenute più o meno da tutti gli schieramenti politici.
Gli speculatori finanziari sprecano miliardi di dollari o di euro in borsa, miliardi che sarebbero più che sufficienti per creare benessere e lavoro per tutti se la politica fosse in grado di svolgere il suo ruolo di condizionamento e regolamentazione del capitalismo parassita.
Il capitalismo finanziario speculatore e parassita ha inventato la vera arma di distruzione di massa che non inquina e non distrugge i capitali, non abbatte i loro immobili e non intacca le loro proprietà.
Il nuovo olocausto, il nuovo sterminio di massa si chiama miseria e disoccupazione e non basta che in qualche Paese d’ Europa o del mondo ci sia qualche spiraglio di sopravvivenza che spinge i nostri giovani ad emigrare, quello è uno specchietto per le allodole atto a proteggere la loro “pace sociale” che altro non è che impedire la rivoluzione del proletariato oppresso e sfruttato.
Questa non è democrazia, non è politica nell’alto senso del termine, questo è regime.
Non è il Parlamento che puzza è il capitalismo che domina.

L’unico modo per combattere il capitalismo globalizzato, sfruttatore e parassita, è non comprare i loro prodotti. Tanto licenziano ugualmente, delocalizzano comunque.


images-35E’ un mio post del 2011. Ritengo che sia sempre attuale in quanto la politica italiana e globale non ha ancora capito, o voluto ammettere, che la vera causa di questa crisi che sta massacrando il mondo è il capitalismo finanziario speculatore e parassita.
Distratti dalle politiche dei vari primi ministri europei perdiamo di vista il vero cancro della società moderna globalizzata.
La socialdemocrazia non basta per estirpare questo cancro, figuriamoci i governi di larghe intese. Che sono i veri complici.
In Thailandia la Nike chiude una fabbrica con 800 dipendenti per delocalizzare in una zona dove la manodopera costa ancora meno.
E’ una notizia che ho sentito poco fa su Radio Popolare.
Dato che la politica è incapace di condizionare questi pirati dell’economia e dello sfruttamento l’unico modo per combattere questo capitalismo fallimentare, sfruttatore, parassita e gli sciacalli dell’investimento globalizzato dedito solo al profitto è di non comprare i prodotti di queste multinazionali alimentate dall’economia parassita che crea ricchezza per i pochi a discapito di tutti gli altri.
E’ come la malavita, è la malavita che si è insinuata nella legalità, fittizia, che la politica mondiale permette ed alimenta.
Sembra il Padrino parte III quando Michael Corleone tenta di ripulire i proventi della famiglia mafiosa entrando in società con la finanza vaticana.
I Michael Corleone di oggi sono in tutto il mondo, si presentano bene, ed hanno sempre e solo lo stesso obiettivo, il profitto smisurato.
Lo strumento per combatterli è nelle nostre mani, nella nostra scelta consapevole di quello che dobbiamo acquistare, ci sarà pure un paio di scarpe da tennis che non siano il prodotto dello sfruttamento e della miseria altrui, come ci saranno pure milioni di prodotti alternativi alle multinazionali che ci impongono la loro pubblicità rendendoci schiavi della loro propaganda.
Impariamo dagli investitori parassiti occulti che investono nelle banche, facciamo come loro usiamo lo stesso metodo anche se con altri fini.
L’investitore speculatore e parassita investe in una banca e quando questa entra in crisi vende immediatamente, toglie il suo investimento fregandosene altamente del destino della banca stessa e dei suoi dipendenti.
Noi dobbiamo togliere immediatamente i nostri soldi a queste multinazionali del capitalismo globale e vedrete che la curva dei profitti scenderà verso il basso più veloce della luce.
Informiamoci da dove vengono  e come vengono prodotti le cose che ci servono per vivere, penso ad esempio alle calze Omsa che le donne dovrebbero smettere di comprare.
Certo non è una cosa semplice ma, dato che la politica è impotente, è una strada che bisognerebbe cercare di percorrere.
Compriamoci le scarpe di Vigevano e lasciamo nei negozi i prodotti che sono conseguenza di sfruttamento e di miseria nel mondo globalizzato delle multinazionali parassite.
E’ un capitalismo che del bene  sociale, delle masse sfruttate, se ne frega altamente, dedito solo al Dio profitto.
Si può fare.

Fate come volete è un vostro diritto. Saranno i giovani disoccupati, precari, assunti a tempo determinato che vi hanno dato il voto a tirare le conclusioni dopo sei mesi di governo tecnico provvisorio.


Grillusconi-680x473Non si può entrare nella testa della gente, come non abbiamo potuto entrare nella testa della maggioranza degli italiani che ha votato la destra nell’ultimo ventennio nonostante le cose peggiorassero ogni giorno di più ben prima della crisi economica mondiale.
Dopo aver creduto alle promesse più inverosimili permettendo al piduista ed ai fascisti di governare il paese una volta resosi conto dello sfascio che ne è conseguito adesso vogliono demolire tutto anche le case sane oltre che la nostra storia.
In mezzo a tutto questo bailamme ci sono quasi trenta milioni di italiani che ne pagheranno le conseguenze.
Famiglie in difficoltà, pensionati, disoccupati, precari, lavoratori a termine, giovani senza futuro, lasciando perdere per il momento istruzione, sanità, trasporti, welfare.
Gli italiani sono imprevedibili e non è detto che dopo avere raso al suolo tutto le nuove elezioni propongano una soluzione possibile.
Sarà il caos ma non sarà una commedia.
Non so dove andranno a mangiare, dove vivranno e come i giovani disoccupati o i precari che hanno dato il voto al M5S che pagheranno tutto il prezzo di questa avventatezza che di politico non ha niente, manca totalmente di pragmatismo che è un pilastro della politica.
Questa è una rivoluzione dominata dalla rabbia, con la bava alla bocca, niente a che vedere con la Resistenza e la lotta che ci ha portati alla liberazione, alla vittoria.
I Partigiani non hanno atteso di pensarla tutti allo stesso modo per fare la guerra alla dittatura, si sono uniti, pur con ideali diversi, nel combattere per un obiettivo unico: l’abbattimento della dittatura, la conquista della libertà e della democrazia.
Come avevo detto proma delle elezioni:
Abbiate pazienza, ancora pochi giorni e poi cambierà tutto. Saremo tutti colpiti dalla paralisi di un paese che non sa dove andare e si illude per l’ennesima volta che ci sia un salvatore della Patria. Anticipo adesso la mia visione del futuro.
Dico subito che la mia impressione è che Grillo, o Casaleggio, stiano facendo la respirazione bocca a bocca a Berlusconi. Accanimento terapeutico per salvarlo dalla morte politica.
Dico questo perchè la maggioranza degli italiani ha paura ed è conservatrice e quindi quando torneremo a votare voteranno in massa per la destra, coperta calda ed accogliente, dimenticando la protesta e cacciando la paura del cambiamento.
Io sono all’opposizione da 50 anni, sempre in minoranza, cercherò di sopravvivere alla tempesta come ho sempre fatto sino adesso.
In maggioranza non lo sono mai stato, vincitore qualche volta ma parziale e l’ultima volta che è successo è stato nel 1976 da allora in poi solo batoste, politicamente.
Ho fatto il callo, passerà anche questa. Mio figlio è emigrato, io cercherò di sopravvivere controvento come sempre. Chi vivrà vedrà.
Ho scritto tanti post rivolgendomi ai giovani, ben prima che Grillo scoprisse la politica ed i suoi spettacoli erano dedicati solo alla finanza, all’economia, ai suoi investimenti andati a male per colpa di qualche bandito spacciatosi per grande imprenditore.
Il futuro è vostro, dico ai giovani, è nelle vostre mani e per conquistarvi il futuro che ritenete più opportuno non avete bisogno che io condivida la vostra strategia, il vostro progetto.
Buona fortuna, sarà la vita stessa e le condizioni in cui sarete che vi diranno se avete fatto la scelta giusta oppure no.
In bocca al lupo ed un abbraccio a tutti i sinceri democratici.
Incrociamo le dita.
Intanto faccio una considerazione, non è obbligatorio che sia condivisa, cambiate la capogruppo alla Camera, la Lombardi, è incapace, megalomane e non sa cosa sia la democrazia. Non solo in senso lato ma anche all’interno del vostro gruppo.
Altri discorsi sono inutili, come le polemiche, come ho già detto quando un bicchiere è pieno non ci sta più niente ed il vostro bicchiere è pieno, di certezze.

 

Noi siamo specialisti nel farci del male, nel perdere le occasioni. Noi abbiamo le questioni di principio che sono indiscutibili ed è per questo che perdiamo le occasioni, il treno e siamo sempre seduti. A discutere.


imagesLa paralisi che avevo previsto prima delle elezioni è puntualmente arrivata: Abbiate pazienza, ancora pochi giorni e poi cambierà tutto. Saremo tutti colpiti dalla paralisi di un paese che non sa dove andare e si illude per l’ennesima volta che ci sia un salvatore della Patria.
Nonostante tutto se chi è stato eletto in parlamento si preoccupasse di dare una risposta agli italiani e non di difendere le questioni di principio si potrebbero fare alcune cose “determinanti” per il futuro del nostro paese.
Per fare le cose in politica ci vogliono i numeri, riforma legge elettorale, dimezzamento dei parlamentari, taglio o eliminazione del finanziamento pubblico dei partiti( senza dimenticare che la politica non può essere regalata ai ricchi e potenti) Eliminazione delle province, impedire di candidarsi a condannati e recidivi.
Insomma volendo si può fare ma il problema è che anche chi vuole cambiare non lo fa in nome delle questioni di principio.
Se non si fa un governo il Presidente può anche chiedere a Monti di rimanere in carica per i problemi impellenti e per cambiare la legge elettorale.
La vittoria del M5S, per quanto possa sembrare assurdo, ha rinforzato una parte del Pd quella del cambiamento.
La fronda interna che nel segreto del voto avrebbe votato con la destra per mantenere i privilegi, i deputati, che ha impedito una vera legge sul conflitto di interessi, in questo momento è tenuta per le palle dalla situazione creatasi con il risultato delle elezioni. Per salvarsi sono costretti a cambiare.
Una, palla, è in mano a Grillo e l’altra a Bersani o Renzi la possono strizzare quando vogliono.
Per questa ragione, senza inciuci, sarebbe utile un governo Monti che non avrebbe nessuna cambiale in bianco ma sarebbe costretto a porre ai voti tutto ciò che il M5S ed il Pd possono condividere pur senza allearsi.
Se i punti non sono otto, ma sono sei, non cambia niente: mai come oggi c’è la volontà ed i numeri per cambiare le cose, ripeto, anche senza allearsi, solo mettendo insieme i voti.
Il 26 febbraio ho scritto un post di incoraggiamento, inutile, perchè tutti ne stanno facendo una questione di principio che niente ha a che vedere con l’interesse degli italiani. Disoccupati in testa.

Dato che nel Pd non hanno capito una mazza mi sforzo di fare volontariato per i suoi dirigenti. Bersani, leggimi!
Gli unici che possono cambiare le cose sommando i loro voti sono il M5S ed il Pd. Può non piacere di qui o di là ma questo è il dato di fatto.
Quindi tenere ancora Monti per fargli fare quei cambiamenti che si possono fare sarebbe la soluzione ideale.
Monti ha molte colpe ma non dimentichiamo che anche lui è stato vittima dei veti incrociati, ha fatto quello che ha potuto e possiamo anche considerare che è stato un bene altrimenti non so cosa avrebbe dato ancora alle banche.
Ma non è il momento di rivangare il passato ma puntare a qualcosa di concreto per l’avvenire ed evitare il fallimento totale economico, politico e democratico.
Sento dire dai grillini: nessuna cambiale in bianco, nessun alleanza e trovo che sia sintomo di cecità politica anche se, ovviamente, non ne hanno l’esclusiva.
Se rimane primo ministro Monti sarebbe un ministro in manette e chiuque siano i presidenti di Camera e Senato necessari per far partire la legislatura sarebbero comunque condizionati e succubi dei voti dei non alleati ma che sono maggioranza nelle due camere.
Insomma, tutto quello che M5S e Pd riescono a mettere per iscritto, accordandosi sui problemi senza nessuna alleanza, avrebbe i numeri necessari per passare sia alla Camera che al Senato.
Non rendersi conto di questo è un autentico autolesionismo, una mancanza verso il mandato che hanno ricevuto dagli elettori.
Non distribuisco meriti e nemmeno medaglie, non mi interessa se il merito dell’eventulae cambiamento è per il 70% del M5S e per il 30% del Pd, non mi interessa nemmeno se le % fossero invertite, mi interessano i fatti, il cambiamento.
Qualche punto in comune c’è, facciano subito al legge elettorale nel caso dovessimo tornare al voto per impedire che si riproponga un’altra paralisi.
Vedo che il Pd è disposto a qualche “sacrificio”, meglio tardi che mai, mentre il M5S fa troppe questioni di principio e poca sostanza. Non nelle proposte, poca sostanza collegata necessariamente ai numeri che servono per metterle in atto.
Chi sia il primo della classe o la classe migliore non mi interessa, dobbiamo andare in gita e con lo stesso pullman.
Lo capite o no?
Il mondo non ci aspetta, ci travolge, urge una risposta immediata e responsabile.
Una volta in salvo faremo le questioni di principio, sempre che qualcuno dei giocatori in campo non abbia progetti strani che niente hanno a che vedere con gli interessi degli italiani.
Disoccupati in testa.
La Resistenza ci ha insegnato qualcosa, nessuno ha chiesto ai partigiani bianchi di diventare rossi o viceversa, tutti sono stati Partigiani della Democrazia e della Libertà.
Quella che noi stiamo buttando via.
Mi rivolgo direttamente al M5S, il 60% degli italiani vuole un governo, fatelo adesso che potete imporre le vostre condizioni e nell’interesse del Paese. Non del vostro tornaconto elettorale che potrebbe portarci allo sfascio.
Dire che siamo già allo sfascio, come fa Grillo, non vi assolve per niente è come se fosse un appoggio esterno.

Nel mio blog, in alto a destra, ho scritto chi sono e le istruzioni ai “lettori”, che poi si tratta solo di una frase: non prendetemi troppo sul serio, non lo faccio nemmeno io.


foto1Ho scritto questa frase perchè troppi lettori, tralascio le virgolette per comodità, hanno estrapolato frasi singole, concetti da valutare nel contesto, oppure hanno letto in maniera superficiale, peggio ancora molti hanno commentato senza nemmeno leggere.
Non dico cogliere l’ironia in cui avvolgo ogni mio scritto o pensiero per salvarmi il cervello da quasi 50 anni di opposizione al sistema. Qualunque sistema, anche se penso che tutto sommato sia sempre quello che si evolve, il capitalismo produttivo che si è evoluto nel capitalismo finanziario e parassita.
Tanti anni fa mi sono iscritto al Pci e le prime parole che ho detto una volta ritirata la tessera sono state queste:
spero che la nostra lotta ci porti alla conquista del potere del proletariato, subito dopo passerò all’opposizione per impedire che il potere non diventi regime.
Non ho visto il sol dell’avvenire ma ho conosciuto, molto bene, il potere del capitalismo occidentale che ha portato tutto il proletariato del mondo alla fame.
Un ventennio fa, più o meno, le condizioni del proletariato europeo erano diverse da quelle asiatiche o sud americane e noi pensavamo di essere immuni allo sfruttamento intensivo al quale erano soggetti i popoli dell’America del sud.
Inutile nascondere che la nostra qualità della vita era superiore, è adesso che ci stanno sorpassando dalla terza corsia.
Sin dagli anni 70 il capitalismo globale era in evoluzione, come sempre in anticipo sui tempi e si stava trasformando da capitalismo produttivo a sfruttamento intensivo del proletariato a capitalismo finanziario e parassita dedito allo strozzinaggio degli Stati mondiali.
Negli anni 70 mi chiedevo che senso aveva per un imprenditore onesto investire in una fabbrica qualsiasi, avere tre, quattro mila dipendenti, macchinari, capannoni costosi, un sindacato a rompere i coglioni, una burocrazia che lo avvolgeva come una piovra ed alla fine di tutto questo impegno guadagnare il 10% di quello che aveva investito, oltre a qualche problema di fegato, quando avrebbe potuto investire i suoi miliardi nella finanza e guadagnare il doppio senza avere dipendenti, sindacato, burocrazia, capannoni e macchinari soggetti a manutenzione e, magari, pagare pure meno tasse.
Pare mi abbiano letto nel pensiero, la maggioranze degli imprensitori sono diventate finanziarie.
Hanno chiuso le fabbriche e sono diventati tutti speculatori della finanza, creativa e non, dieri illusionista per la massa ma produttiva per il lor profitto.
Al degrado del capitalismo produttivo che, bene o male, produceva ricchezza anche per il proletariato si è affiancato il degrado politico e sociale che ha portato la politica ad essere subalterna alla finanza, da decenni la politica degli Stati è imposta e decisa dalla finanza.
Oggi basta che un impiegato ventenne di una grande banca internazionale schiacci invio dietro imput dei capi e fallisce uno Stato sovrano. Hanno fatto le prove con quelli più piccoli poi sono passati ai primi in classifica nel reddito del prodotto mondiale.
Certo che il capitalismo parassita ha goduto di complici nella politica, in qualche paese logge massoniche come la P2 è riuscita ad andare al governo. Una corruzione dilagante necessaria per garantirsi i complici ha portato ad un discredito della politica e dei partiti che rappresentano i cittadini, in democrazia, ridando vita ad un populismo che nel tentativo di fare pulizia sfascia tutto, non distingue più la mela marcia da quella sana e vuole distruggere la cesta.
Si butta l’acqua sporca con dentro il bambino.
Tutti i regimi sono nati nel pieno di  crisi spaventose in seguito a guerre mondiali, tutte le volte ha preso voce, forza e potere il demagogo di turno ed è così che sono nati il fascismo ed il nazismo.
In nome del popolo sovrano abbiamo avuto il despota unico e con pieni poteri.
Come è andata a finire lo sappiamo tutti anche se la memoria di massa è talmente labile che ci troviamo qualcuno che fa l’elogio del fascismo buono.
Quello che sta avvenendo oggi, di questi tempi e cioè che una forza tutto sommato minoritaria pretenda di governare da sola, ieri l’ultima proposta del M5S : Governo tecnico? No del Movimento 5 Stelle, trovando pure qualche pirla dell’altra parte che gli va dietro, è già avvenuto in Italia con il dice ed in Germania con Hitler.
Tutto è successo in nome del popolo incazzato, dove ci abbia portato un delirio del genere ce lo racconta la Storia perchè, fortunatamente, non l’ho ancora vissuto.
Se alla mia nalisi dei fatti, che potrebbe benissimo essere sbagliata o pessimista, ci aggiungo le similitudini ed i deliri dei loro rappresentanti in merito a destra, sinistra, fascismo scritti di loro pugno e poi smentiti per sollevazione popolare e per calcolo di interesse politico penso di non essere molto lontano dalla realtà.
Ovvio che mi auguro di sbagliare, di avere preso un granchio e che non sia il granchio ad aver preso tutti noi.
I sinceri democratici, ovviamente.
L’ha detto il capitalismo ai grillini che destra e sinistra in politica non esistono più? E la finanza, il capitalismo, l’economia capitalistica è di destra o è di sinistra?
Certo è che la sinistra italiana non ha nessuno in grado di accendere la luce, corrono al recupero e sono sempre in ritardo.
In vaticano da millenni eleggono il papa con pieni poteri, noi eleggiamo il demagogo per dargli i poteri, anche se non vuole prenderseli.
Estremizzo, provoco, rifletto a voce alta ma come ho scritto nel blog non prendetemi troppo sul serio, non lo faccio nemmeno io.
Se lo avesse scritto anche Roberta Lombardi non sarebbe nato tutto questo casino intorno al fascismo buono ed al folklore di casa Pound.

Mi è arrivata la bolletta del gas, due rapine autorizzate in un colpo solo. Non puoi nemmeno denunciarli perchè hanno la licenza per le gabelle, più che liberalizzazione del mercato è la liberalizzazione del furto.


indexTralascio l’importo della materia prima che da noi costa il 36% in più del resto d’Europa e non si capisce come mai dato che la forza calorica è la stessa, forse fanno pagare la tassa di soggiorno anche al gas come se fosse antani con scappellamento a destra.
Ci sono due voci che fanno incazzare, scusate l’eufemismo ma quando ci vuole ci vuole.
Una si chiama servizio di rete: 44,70 per tre mesi, sembra che il gas arrivi a casa mia non attraverso un impianto che ha più di vent’anni ed è ammortizzato da tempo ma che venga consegnato da un addetto apposito, invisibile, presumo con delle bombole o delle bombolette spray da iniettare nel mio impianto domestico.
Tra l’altro, a proposito di servizio di rete, avevo il loro contatore che perdeva in uscita e me l’hanno sostituito.
Non mi hanno fatto pagare niente e questo è servizio di rete, mentre non mi hanno rimborsato il gas che ho pagato in più ed inutilmente per tre anni, 365 giorni all’anno, dovuto alla perdita del loro contatore. Sono due anni e mezzo che sono in ballo e c’è una commissione di esperti che sta ancora calcolando la quota extra consumo normale che l’A2A dovrebbe rimborsarmi.
Mi hanno pure affidato un loro consulente, non so come chiamarlo, che segue la mia pratica ed ogni volta che lo chiamo mi dice che non può fare niente finchè i consulenti non avranno finito i calcoli, un autentico muro di gomma che mi prende gentilmente per il culo da due anni e mezzo.
L’altra voce si chiama: totale imposte ed ammonta a 42,34 euro, come se io fossi una azienda che può scaricare l’Iva, sempre che si possa scaricare.
Riepilogando a questi banditi muniti di autorizzazione dello stato noi paghiamo una gabella pari al 37,12% dei consumi del metano tenendo sempre presente che il prodotto lo paghiamo il 36% in più che nel resto d’Europa fa un totale in bolletta del 73,12%.
Hanno liberalizzato il servizio per dare possibilità a più società di spartirsi il furto legalizzato dei servizi, ovviamenta a metà con lo stato, anche se in questo caso lo stato non siamo noi ma sono loro, i boiardi di stato che si danno stipendi da centinaia di migliaia di euro all’anno.
Ho una certa età e mi ricordo ancora quando hanno reso obbligatoria l’assicurazione sulle auto, una legge di civiltà.
Ci hanno detto che pagando tutti l’assicurazione obbligatoria avremmo pagato di meno ed il risultato è stato che le compagnie hanno fatto cartello, noi paghiamo sempre di più, e le compagnie si sono costruiti miglia di palazzi da affittare o vendere moltiplicando i guadagni. Se a questo aggiungiamo che in rimborsi delle compagnie sono veloci come un gatto di marmo se ne deduce che non sono servizi ai cittadini ma che siamo limoni da spremere, maiali da dissanguare dei quali non si butta via niente.
Ci guadagnano prima durante e dopo ed in più ci vengono a dire che sono in pedita, perenne.
Ci sono servizi essenziali che dovrebebro essere forniti dallo Stato, sanità, scuola, trasporti, comunicazione, luce, gas, acqua. Servizi di base sui quali non dovrebbe esistere speculazione, profitto, mangiatoie o gabelle legalizzate che sono una autentica licenza di rapina.
Ma questo è il bello del capitalismo al quale anche la sinistra non ha saputo rinunciare. Ci sono pure manager con lo stipendio stellare, da calciatore, che sarebbe concepibile solo se il loro lavoro servisse a fare risparmiare il consumatore, l’utente.
Mazzette, corruzione, clientele se vengono scoperte vengono condannate, anche se il Pdl si è opposto ad una legge sulla corruzione, ma questa gente qui non ha da temere nulla dallo Stato, hanno la licenza di rapinare il cittadino come la nobiltà aveva la licenza delle gabelle.
E’ un furto, ma legalizzato.
Indigniamoci pure per le mazzette di Fimeccanica per vendere elicotteri all’India, l’importante è pagare le bollette e le mazzette di Stato che più e meno ammonta al 73,12% di quello che consumiamo.
La vera liberalizzazione dei servizi sarebbe se io potessi fare il contratto per la fornitura del gas in Romania, Lettonia o Estonia e non consegnato in manette ad aziende che fingono di farsi concorrenza ed invece sono una lobby.
Ho messo la foto di un metanodotto, con quello che pago di servizio di rete da oltre 40 anni,  mi aspetto da un momento all’altro che mi arrivi a casa la mia quota azionaria.
Abbiamo fatto un referendum per l’acqua pubblica, luce e gas li lasciamo in mano alla speculazione. Faccio notare che anche chi non è andato a scuola o non prende i mezzi acqua luce e gas li deve comunque consumare e quindi sono prioritari più della scuola e dei trasporti. Ovviamente è una provocazione, come diceva Don Milani: Ogni parola che non impari oggi è un calcio nel culo che prenderai domani.
Noi siamo andati a scuola ma facciamo collezione di calci nel culo, non disdegnando nemmeno qualche calcio sulle palle.

I prezzi del gas in Europa: lo spread italiano.

Donato alla città di Milano il monumento dedicato a Roberto Franceschi. Il bocconiano al servizio dei lavoratori, l’esatto contrario di Monti, vittima della polizia che sparava, o spara, ad altezza d’uomo.


indexDi famiglia borghese ed antifascista Roberto era uno studente della Bocconi con ottimi risultati e sin dai tempi del liceo aveva aderito al Movimento studentesco.
Erano i tempi in cui il capitalismo si dedicava alla produzione per muovere l’economia, più tardi si dedicò alla speculazione, e Roberto ebbe la geniale idea di far partecipare i lavoratori, motore dell’economia, alle assemblee studentesche dato che ne erano coinvolti direttamente.
Ovviamente l’idea non piacque al rettore che, dopo aver autorizzato diverse assemblee aperte, decise di dare un taglio al connubio tra produzione ed economia, l’unione tra studenti e lavoratori diventava un pericolo come sempre quando la mente collabora con il braccio.
Roberto aveva 21 anni ma idee forti e precise che riporto dal sito della Fondazione Roberto Franceschi:
Dopo la maturità, conseguita con il massimo dei voti, si iscrive alla facoltà di Economia politica presso l’Università “Luigi Bocconi” facendosi subito notare per la vastità del sapere, per la serietà e l’impegno non solo in campo culturale ma anche in quello sociale e politico. All’Università Bocconi è uno dei leader del movimento studentesco che cerca di arginare l’insorgere di quella mentalità che voleva l’attività politica prioritaria rispetto all’impegno culturale e la ricerca della via facile nello studio, convinto che l’essere dalla parte degli sfruttati significa mettere a loro disposizione il meglio della ricerca scientifica.

Convinto che essere dalla parte degli sfruttati significa mettere a loro disposizione il meglio della ricerca scientifica.
Si deve avere un Dna predisposto, una intelligenza superiore, ma l’ Università Bocconi non produce solo tipi alla Monti votati alla finanza parassita ed alle banche, ma anche altissime figure etiche e morali che anche a 21 anni possono essere d’esempio ed insegnare agli adulti.
Dice la cronaca, io dico la Storia:

La sera del 23 gennaio 1973 era in programma un’assemblea del Movimento Studentesco presso l’Università Bocconi. Assemblee di questo tipo erano state fino ad allora autorizzate normalmente e non avevano mai dato adito a nessun incidente e, nel caso specifico, si trattava dell’aggiornamento di una assemblea già iniziata alcuni giorni prima; ma l’allora Rettore dell’Università quella sera ordinò che potessero accedere solo studenti della Bocconi con il libretto universitario di riconoscimento, escludendo lavoratori o studenti di altre scuole o università. Ciò significava vietare l’assemblea e il Rettore informò la polizia, che intervenne, con un reparto della celere, intenzionata a far rispettare il divieto con la forza.
Fonte: Fondazione Roberto Franceschi Onlus.

Ne nacque un breve scontro con gli studenti e i lavoratori e, mentre questi si allontanavano, poliziotti e funzionari spararono vari colpi d’arma da fuoco ad altezza d’uomo.
Lo studente Roberto Franceschi fu raggiunto al capo, l’operaio Roberto Piacentini alla schiena. Entrambi caddero colpiti alle spalle.
Come a Reggio Emilia il 7 luglio del 1960.
Per anni l’ informazione  di regime capitalista ci ha raccontato che la polizia sparava in aria per dispergere i manifestanti, come disse dario Fo erano loro che saltavano in aria per essere colpiti.
Ieri la Fondazione Roberto Franceschi ha donato alla Città di Milano il monumento commissionato dal Movimento Studentesco in memoria di Roberto.
L’opera, un enorme maglio d’acciaio commissionato dal Movimento Studentesco, nacque da un confronto tra diversi artisti, coordinati dal designer Enzo Mari, e venne posto sul luogo dell’uccisione nel 1977.
Molto interessante, per chi è un sincero democratico, leggere interviste e storia di Roberto Franceschi in questo link, da aprire con adobe.
Per non dimenticare. Destra e sinistra esistono ancora, eccome se esistono.

Quando nei mercatini dell’usato trovi una ceramica della Richard-Ginori la noti la differenza anche se non sono un esperto. Il capitalismo incapace di salvare l’ eccellenza di una fabbrica nata nel 1735.


indexIl marchio è apprezzatissimo in tutto il mondo, non c’è nobile o borghese che non abbia qualche servizio di ceramica della Riscard-Ginori, ma chiude perchè negli anni 70 sono arrivati ad investire nell’azienda i finanzieri, fior di finanzieri.
«Il declino è iniziato – dicono gli operai – quando i faccendieri e gli speculatori della finanza si sono sostituiti agli imprenditori capaci».
Dato che gli speculatori della finanza non sono interessati al prodotto, al marchio, alla sua storia e men che meno ai dipendenti avranno deciso di investire in Cina, nella Slovacchia, ovunque si possa fare profitto e pagare meno tasse.
Il capitalismo è passato dalla produzione alla speculazione ed investe in tutti i settori senza nessuna capacità produttiva o di conoscenza dei prodotti, del mercato con un unico interesse il profitto.
Ed il profitto lo fai anche con i piatti cinesi, con la ceramica da battaglia.
Mi spiace leggere del fallimento della Richard-Ginori.
Fu fondata da un imprenditore illuminato, perchè noi italiani abbiamo avuto imprenditori illuminati, geniali come ” il marchese Carlo Ginori che fondò la Manifattura di Doccia nel 1735 e poi l’industriale milanese Augusto Richard che nel 1896 la fuse col proprio gruppo), di maestranze e operai-artigiani che con le loro mani hanno creato il bello per anni”. (Corriere della Sera)
Mi ha addolorato ed incuriosito la notizia e ho letto l’articolo. Mi chiedevo come possa fallire un’azienda conosciuta il tutto il mondo da 278 anni ed ho trovato la risposta.
Negli anni 70 l’azienda è passata nelle mani di imprenditori della finanza, i migliori che offriva il paese a quesi temi.
Dice il Corriere: E’ come se fallisse non un’azienda ma un istituzione del Paese.
Due righe sotto si intuisce il motivo di un tale disastro anche di immagine.
Sempre dal Corriere: GLI ANNI DEL DECLINO – Basta guardare la lista dei proprietari della Richard-Ginori dagli anni ’70 ad oggi per capire dove stia una parte del problema: l’azienda è passata di mano dalla Finanziaria Sviluppo di Michele Sindona nel 1970 alla Sai di Salvatore Ligresti nel 1977; dall’acquisizione nel 1998 da parte della Pagnossin spa di Rinaldini fino al passaggio alla Starfin Spa nel 2007 (senza dimenticare i vari tentativi di speculazione sulla possibilità di edificare per un valore di almeno 30 milioni di euro, a scopo residenziale, nell’attuale area occupata dalla manifattura e sempre bloccati dal comune di Sesto Fiorentino).
Un esempio dell’imprenditoria italiana che non ha bisogno di commenti.
Oggi come oggi sono ancora peggio, ci manca solo che per cercare il salvataggio entrino le banche, le fondazioni.

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