Grillo teme la deriva a sinistra? E’ per questo che spaccia la guerra civile per rivoluzione.


indexOgnuno sceglie il suo capro espiatorio e tutti guardano a quello dimenticando il vero nocciolo in questione.
Grillo scrive ai vertici delle forze dell’ordine invitandoli a non proteggere ” questi politici” che ci hanno portato alla rovina.
Ecco, i politici sono diventati il capro espiatorio di tutte le malefatte distogliendo l’attenzione dai veri problemi dell’Italia e del mondo.
Non sono solo i politici, che ci hanno portati alla rovina, erano in ottima compagnia.
Partiamo dalla classe dirigente italiana a metà tra la corruzione, l’evasione e la lotta ai proletari.
Per oltre un decennio il problema dell’economia italiana è stato l’art. 18. Ci, scusate, vi hanno convinto che la soluzione dei problemi sarebbe stata togliere i diritti ai lavoratori, oggi i lavoratori non hanno diritti e quando va bene sono precari.
Eppure stiamo andando a fondo.
Noi, italiani, siamo un popolo a maggioranza di opportunisti che guardano solo al proprio orticello, se ne fregano delle regole e si attaccano come parassiti a qualche condono ed a chi lo promette.
Quindi dimenticare la maggioranza degli italiani che ci hanno imposto un ventennio di P2 con il loro voto è una colpevole ignoranza sia da parte di chi dimentica, come se fossero innocenti, sia da parte dell’elettore che ha volutamente eletto chi aveva promesso condoni, affari ed ha innescato la guerra tra padri e figli, attraverso le pensioni, nella quale sono caduti i qualunquisti di destra e di sinistra.
Grillo e tutti quelli incattiviti come lui dimenticano la finanza parassita, che non ha niente a che vedere con il capitalismo produttivo, l’unica cosa che li unisce è la guerra ai diritti dei lavoratori la passione sfrenata per rendere la massa precaria, ricattabile in ogni momento se vuole sopravvivere.
Invece di scendere sul campo degli ideali ci hanno fatto scendere sul piano dei conti prettamente economici ed ecco che anche chi si spaccia per opposizione al capitalismo si trova concorde nel chiudere le fabbriche, rendono poco, sono in passivo, ed il risultato è che i ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri non solo sono più poveri ma pure più numerosi.
E’ l’unico indice in crescita che il capitalismo e la politica della destra è stato capace di offrirci. Io direi che ha “voluto” offrirci.
Destra e sinistra e per sinistra intendo gli ideali della sinistra, non esistono più dicono e chi si permette di ricordarli viene tacciato per vecchio rincoglionito che non ha capito un cazzo.
C’è solo un problema: quale prospettiva mi proponete al suo posto? La revisione del capitalismo attraverso le class action?
Compreremo tutti le azioni della Telecom per partecipare alle assemblee dei soci per cambiare il capitalismo dall’interno?

La “rivoluzione” invocata o proposta da Grillo mi puzza molto, troppo, di guerra civile perchè la vera rivoluzione ha un che di democratico anche nella sua crudeltà, le rivoluzioni non si fanno con i fiori e costano lacrime e sangue. Lacrime e sangue in nome dell’uguaglianza, della democrazia, dei diritti della maggioranza e non lacrime e sangue derivanti dall’odio per l’avversario e verso chi non la pensa come noi.
Con questa confusione di ideali, voluta, coltivata, imposta con tutti i mezzi possibili di informazione dalla P2, viene facile la nascita di un populismo di massa incattivito è il terriccio ideale per far crescere la pianta del populismo fascista che come acqua per innaffiarsi e crescere usa il capro espiatorio in attesa della nuova marcia su Roma.
Adesso gli stessi italiani che hanno votato per la P2 per un ventennio sono incattiviti. Alcuni di loro, insieme ai delusi della sinistra che non sono mai andati in sezione ma si sono limitati ai mi piace di Facebook convinti di fare la rivoluzione, si ribellano ed uniscono gli estremismi di destra e di sinistra in un populismo esasperato che è figlio della destra estrema, lo stesso che ha portato alla nascita del fascismo e del nazismo.
Direi che il progetto della Propaganda 2 abbia preso a viaggiare spedito ed anche se il suo principale esecutore è stato estromesso, è diventato un pregiudicato, ha culturalmente infettato gli italiani. Il bastone della staffetta passa di mano in mano: pregiudicato, Grillo, Renzi e per l’ultima frazione basterà anche Brunetta.
L’importante è evitare la deriva a destra, spacciare per rivoluzione la guerra civile.
Cominciamo a fare le liste di prescrizione, mettere alla gogna i nemici, tra qualche anno ci diranno che la colpa di tutto questo è di qualche giornalista che ci critica e non del capitalismo finanziario parassita che sa solo produrre disuguaglianze e poveri, nuovi poveri.
Va bene dunque vivere una vita in precarietà l’importante è evitare la deriva a sinistra e per far questo è utile appellarsi alle forze dell’ordine, notoriamente democratiche.
Augusto José Ramón Grillo Ugarte, è il futuro che ci viene proposto. Tutto va bene purchè si eviti la deriva a sinistra.
La colpa è  dell’Europa o dell’euro, non è del capitalismo. In un Paese dove il 10% degli italiani ha in cassa il 50% della ricchezza nazionale, cosa che non esiste al mondo, la colpa è dei pensionati che hanno troppi diritti e degli operai della Fiom che li difendono e dei comunisti incalliti che sono invitati al suicidio per il bene delle loro famiglie.
L’importante è evitare la deriva a sinistra, non avere % da prefisso telefonico.
Un opportunismo agghiacciante per spegnere il barlume di luce che è rimasto in qualche cervello dopo vent’anni di berlusconimo piduista.
Ecco Grillo, questa è l’unica deriva che dovevi evitare, finire nel berlusconismo piduista della desta ed è lì che ci vuoi portare.
Pasolini, con la poesia su Valla Giulia, ci invitava a non confondere la guerra civile con la rivoluzione. Inascoltato come sempre, come quando ci aveva avvisato dei pericoli della televisione.
Anche Celentano se la prende con i politici, dimentica pure lui che chi costruisce una casa sul greto di un fiume elegge il politico che gli farà il condono e dimentica pure la classe dirigente, la Confindustria. In sintesi.
Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi.

Il capitalismo finanziario parassita non è riformabile, va abbattuto.


indexUna volta ci mandavano in guerra a morire per difendere i loro palazzi, distruggere tutto il resto,  per poter speculare sulla ricostruzione.
Alla fine di ogni guerra, qualsiasi guerra, la borghesia parassita ne usciva più ricca e più potente pronta a sfruttare i sopravvissuti per aumentare i profitti ed i capitali  a condizionare qualsiasi modello politico ne tollerasse i privilegi in nome di una democrazia che non è mai esistita o non è mai stata compiuta in modo totale.
La politica della massa , degli interessi della massa e non dei pochi potenti, ha alzato la testa per la prima volta con la rivoluzione francese che ha fatto piazza pulita della nobiltà parassita e nullafacente che si imponeva con la violenza sul popolino e sulla media borghesia allora nascente.
La democrazia non si è mai compiuta in modo totale e la politica non è mai stata in grado di compiere il suo compito nell’interesse della massa produttiva e sfruttata.
Un malinteso senso della democrazia e della pace sociale ha permesso alla nobiltà prima ed alla borghesia finanziaria poi di prosperare sulle  spalle del proletariato e della povera gente diventando sempre più ricca e potente senza che nessuna politica la mettesse veramente in discussione sino all’avvento di Carlo Marx che con il suo Capitale ne ha analizzato le storture ed i suoi vizi capitali ne ha denunciato gli sfruttamenti e le incongruenze di chi si arricchisce  con lo sfruttamento dell’uomo.
E’ in atto una guerra economica che mira alla distruzione per fame e di stenti della massa e non esiste politica in grado di intervenire sul capitale per il semplice fatto che tutti i partiti si limitano a sfiorare gli interessi della finanza parassita senza mai incidere a fondo il bubbone, il tumore, che il capitalismo finanziario e parassita rappresenta.
Tempo fa ho sentito un estimatore del M5S dire in tv che Grillo vuole riformare il capitalismo ed è la stessa cosa che si sente dire da destra sino a sinistra senza che ciò mai avvenga se non in minima parte.
La riforma del capitalismo può essere un passaggio se non si prende la strada della rivoluzione ma non sarà mai la soluzione.
Accontentarsi delle briciole che il capitalismo finanziario lascia per strada non può essere la soluzione per il semplice fatto che moltiplica la fascia più povera che la politica non è in grado o non vuole difendere.
C’è chi ci prova con scarsi risultati, la così detta sinistra, e c’è chi non ci prova nemmeno, la destra.  Questa è la prova che destra e sinistra esistono ma nessuno prevale sull’altro e l’unica strada per risolvere la crisi economica imposta dal capitale e dalla politica accondiscendente è la rivoluzione proletaria.
Il resto sono chiacchiere. Sono trent’anni che sento dire dalla politica dobbiamo fare dobbiamo disfare senza che si concluda mai niente e gli unici a dettare la linea sono le banche mondiali o europee sostenute più o meno da tutti gli schieramenti politici.
Gli speculatori finanziari sprecano miliardi di dollari o di euro in borsa, miliardi che sarebbero più che sufficienti per creare benessere e lavoro per tutti se la politica fosse in grado di svolgere il suo ruolo di condizionamento e regolamentazione del capitalismo parassita.
Il capitalismo finanziario speculatore e parassita ha inventato la vera arma di distruzione di massa che non inquina e non distrugge i capitali, non abbatte i loro immobili e non intacca le loro proprietà.
Il nuovo olocausto, il nuovo sterminio di massa si chiama miseria e disoccupazione e non basta che in qualche Paese d’ Europa o del mondo ci sia qualche spiraglio di sopravvivenza che spinge i nostri giovani ad emigrare, quello è uno specchietto per le allodole atto a proteggere la loro “pace sociale” che altro non è che impedire la rivoluzione del proletariato oppresso e sfruttato.
Questa non è democrazia, non è politica nell’alto senso del termine, questo è regime.
Non è il Parlamento che puzza è il capitalismo che domina.

Quando per me il commerciante era solo un bottegaio evasore ed egoista. Meccanici e carrozzieri che compravano con lo scontrino.


images43 anni nel mondo dell’auto ad un certo livello, sono arrivato a fatturare 18 miliardi in un anno di ricambi.
Ero solo un capo magazzino ma nella mia carriera ne ho viste tante.
Ho conosciuto meccanici e carrozzieri che avevano difficoltà a firmare una ricevuta ma con una manualità nell’aprire il cassetto o ad infilare i soldi nel portafogli degni di un prestigiatore.
Qualcuno era restio a diventare officina autorizzata perchè per questioni burocratiche legate alla garanzia si doveva per forza rilasciare la ricevuta.
Noi registravamo tutto, fattura o scontrino era tutto registrato perchè casa madre fatturava anche lo spillo.
Ovviamente c’era anche un mercato parallelo, comprare da colleghi, ma nelle aziende dove ho lavorato io non l’abbiamo mai fatto.
Ho visto immigrati arrivare a Milano che sono stati assunti in qualche officina e qualche anno dopo ne hanno aperta una in proprio.
Li ho visti crescere e prosperare, da una stanza in affitto a comprarsi il capannone e qualche appartamento, anche per i figli, oltre che a farsi la casa al paese d’origine per mostrare a tutti i paesani che avevano fatto fortuna.
I loro figli, per la maggior parte, hanno studiato e sono andati all’università e molti non ci hanno pensato nemmeno lontanamente di fare lo stesso lavoro del padre.
Ho visto mogli che aiutavano i mariti con la contabilità, negli anni hanno imparato ad usare la calcolatrice ed a rispondere al telefono, i più evoluti hanno imparato ad usare il pc.
C’era la contabilità emersa e quella sommersa ed anche senza aver fatto il liceo o ragioneria hanno imparato subito come muoversi.
Qualcuno andava a spanne, altri erano meticolosi e compravano i 10 filtri, venduti in nero senza scontrino, in contanti per tenere l’inventario in ordine.
Ho visto comprare cofani,parafanghi, radiatori, alternatori, motorini d’avviamento in contanti e questo significava che avrebbero incassato in nero, esentasse.
Ai clienti raccontavano che avrebebro fatto lo sconto, non ti metto l’Iva era la frase più ricorrente e per un cliente che risparmiava 20.000 lire loro ne facevano sparire 100 mila.
Avete idea di cosa costa sostituire e verniciare un parafango?
Alla fine erano miliardi che sparivano al fisco in tutto il Paese ovviamente.
Per noi non era per niente conveniente perchè casa madre dava i premi solo sul fatturato e non sui corrispettivi.
Il ragionamento era logico perchè il fatturato era soggetto a sconti e quindi andava incentivato mentre lo scontrino avrebeb dovuto essere riferito al privato che, ovviamente, non aveva la tabella sconti delle officine.
Insomma casa madre ragionava, giustamente, così: una lampadina venduta ad un elettrauto aveva lo sconto 30% o 40%, tanto è la logica che conta e non la % esatta, mentre al privato veniva venduta a listino e quindi non andava incentivata.
Per combattere questa evasione inarrestabile la legge si era affidata a noi, insomma dovevamo essere noi ad imporre la fattura se uno era conosciuto come autoriparatore o aveva la tuta.
Una delle tante leggi dementi che la politica italiana ha emesso per agevolare gli evasori.
Io non ho mai fatto il finanziere ma nel mio piccolo ho fatto più io contro l’evasione fiscale che tutta la Guardia di Finanza della mia zona.
Preciso intanto che per scovare l’evasore bastava che la finanza avesse guardato il capannone, i dipendenti, gli immobili intestati alla famiglia e la denuncia dei redditi, non ci vuole uno scienziato.
Dicevo che ho fatto più io contro l’evasione che la finanza con un metodo molto semplice, elementare quanto efficiente.
Noi, magazzinieri dipendenti, eravamo considerati degli amici, dei “complici” da parte degli autoriparatori, il tono con cui ti dicevano questo me lo metti in fattura e di questo mi fai lo scontrino era confidenziale come se anche noi avessimo avuto un tornaconto.
Devi lavorare e devi stare alle direttive aziendali anche se i tuoi ideali, il fatto che tu pagassi le tasse sino all’ultimo centesimo mentre chi avevi di fronte si comprava gli appartamenti ti faceva incazzare ed allora cercavi di mettere i bastoni tra le ruote.
Spesso mettevo in giro la voce che stava girando la Finanza, non era vero ma questo bastava per spaventarli e per 15/20 giorni fatturavano tutto ed erano costretti ad emettere ricevuta.
Non era molto ma era più di quello che facevano le autorità.
Avevo anche un figlio che andava a scuola e facevo parte della commissione genitori che stabilivano la retta della mensa scolastica in base al reddito dele famiglie.
I dipendenti pagavano la retta minima chi faceva il 740 pagava la retta massima, ovviamente quello che scrivo non è esatto al centesimo perchè c’erano fasce intermedie ma è solo per dare un’idea del funzionamento.
Un anno si è presentato per contestare il fatto che noi gli avevamo affibbiato la fascia massima per la mensa di suo figlio un signore che aveva una macelleria con 8, ripeto 8, dipendenti ed in più la cassiera.
Bene questo tizio, a guardargli la denuncia dei redditi, non avrebbe dovuto pagare la fascia massima, ma che dico di più avrebbe dovuto pagargliela il Comune cioè noi dipendenti con le nostre tasse che paghiamo.
Mi ricordo di essermi opposto insieme ad altri, in quartiere lo conoscevamo tutti e tutti eravamo al corrente
che al suo negozio c’era sempre la coda nonostante gli 8 dipendenti e la cassiera.
Erano i tempi del grasso che cola, grazie al capitalismo si stava bene tutti, o quasi.
I dipendenti ed i pensionati pagavano le tasse e c’era lavoro per tutti, bottegai, commercianti, artigiani, piccoli imprenditori e multinazionali evadevano come sempre e si compravano appartamenti o palazzi.
Alcuni proletari non politicizzati non si rendevano nemmeno conto del furto legalizzato verso la massa che il capitalismo italiano e mondiale  aveva eletto a sistema: la massa dei meno abbienti paga e noi ci facciamo i soldi a quei tempi solo i più potenti e smaliziati portavano soldi in Svizzera o almeno non ne eravamo a conoscenza.
Preciso che il capitalismo nel resto del mondo va meglio che da noi perchè hanno meno ladri, i protestanti hanno un’etica feroce contro l’evasore mentre il cattolico, previa confessione dei peccati, perdona tutto. Anche l’omicidio, in particolare se è diretto alle donne.
Ebbene adesso a distanza di decenni possiamo riflettere un momento sul capitalismo.
Io ero, sono, comunista ed è grazie al capitalismo che ci ha difeso dal comunismo odioso ed invidioso dei ricchi che ho potuto godere del benessere e della democrazia imposta dal bravo capitalismo occidentale che poi si è evoluto in capitalismo finanziario e parassita.
Se fossi un credente dovrei accendere un cero di ringraziamento al capitalismo, alla Democrazia Cristiana, ai socialdemcratici e, soprattutto, ai socialisti di Craxi, se stiamo così bene lo dobbiamo a loro senza dimenticare gli americani e le multinazionali.
E’ grazie a loro se noi abbiamo una schiera di bravi imprenditori come Berlusconi e non solo lui, ne abbiamo a migliaia..
Oggi, travolti dal benessere del capitalismo globale, so di commercianti che in 10 ore di attività varie incassano quando va bene 200 euro al giorno che non sono nemmeno sufficienti per pagare luce, gas ed affitto. Potrei fare nomi e cognomi e l’elenco delle attività che svolgono: bar, piccole rivendite di pane, negozi per animali, negozietti di vestiti,piccoli artigiani e così via.
Supermercati e multinazionali li hanno massacrati oltre alla crisi globale che, ovviamente, non ha genitori, colpevoli o mandanti. La crisi è orfana e nessuno ne rivendica la paternità o la adotta.
Quella che io ritenevo la classe nemica del proletariato è diventata come noi e se non muore di fame si sta mangiando fuori quello che aveva messo da parte. Ovviamente chi ha fatto in tempo perchè chi ha aperto nell’ultimo decennio non ha fatto in tempo a farsi il conto in banca, dalle banche riceve solo telefonate quotidiane con l’invito a rientrare, a coprire, oltre naturalmente all’avviso che il conto è bloccato.
C’è chi non riesce nemmeno a fare acquisti di merce per il negozio perchè non ha contante e la macchietta del bancomat accredita i pochi incassi direttamente in banca e va a coprire il rosso esistente.
E’ come se ti sequestrassero l’incasso appena effettuato, nemmeno la mafia arriva a tanto.
Oggi tutti pagano con la carta di credito e quindi il commerciante non ha contanti, diventa un circolo vizioso che ti soffoca, ti uccide perchè quello che incassi viene sequestrato immediatamente dalla banca per coprire il conto in rosso.
Ma ancora non ce ne rendiamo conto, tutti presi a criticare la politica, giustamente e con 10000 ragioni, dimentichiamo che il vero nemico è il sistema, in poche parole il capitalismo finanziario parassita che non investe in produzione, commercio ma solo in speculazione.
Non so se sono stato chiaro, sono concetti che ripeto senza risultato da decenni ed ho ottenuto solo delle grandi prese per il culo da parte di chi è proletario come me.
I banchieri, i manager, le multinazionali ovviamente se ne fregano di quello che penso io ma se lo pensassero in milioni tutti quelli che sono nelle mie stesse condizioni economiche e mentali anche loro avrebbero finito di ridere perchè  avremmo già messo le ghigliottine nelle piazze sull’esempio della rivoluzione francese ma adeguata ai tempi.
Loro hanno fatto fuori la nobiltà parassita noi dovremmo fare fuori la borghesia finanziaria e politica.
Libertè, egalitè, fraternitè in una parola il socialismo.
Ieri l’ultima prea per il culo dei politici asserviti al capitalismo ripresa con enfasi da tutti, dico tutti, i giornali:
In tre anni verrà abolito il finanziamento ai partiti.
Non sono politici sono dei paraculi sfacciati perchè noi siamo stupidi, lo permettiamo.
Non sono i patiti i problema il problema è il sistema ed i cattivi politici che in esso, con esso, si alimentano. Anzi sono lì apposta per difendere il sistema.
E’ la politica che dobbiamo cambiare, la filosofia, gli ideali perchè se facciamo fuori i partiti, in quanto tali, senza cambiare la politica e gli ideali ci troveremo a sguazzare come movimenti o associazioni di consumatori sempre nello stesso stagno marcio e puzzolente che è il capitalismo.
Quante volte ho ripetuto in sezione ai compagni commenrcianti, perchè c’erano, voi siete nella nostra stessa barca se noi non compriamo voi siete alla fame. Come noi.
Ci sono milioni di persone di tutte le età che hanno il mito di Che Guevara, ma non basta mettere la maglietta o la foto su Facebook , bisogna ripeterne il cammino.
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Voglio essere alla moda e vedere inciuci ovunque. Quando li hai nella testa li proietti su tutto quello che succede. Ieri ho detto alla Mirè: sai che sono quasi 42 anni che abbiamo fatto l’inciucio?


indexSiamo arrivati al punto che se dai la precedenza ad uno che arriva da destra dicono che inciuci con la destra, che sei un comunista venduto ed il codice della strada non c’entra niente: è un inciucio.
I primi ad andare in crisi sono stati il cappuccino e la pasta e fagioli. Il latte si rifiuta di fare un inciucio con i chicchi neri del caffè, ha emesso un comunicato sul sito ufficiale delle quote latte di poche parole: basta inciuci con il caffè. Ognuno vada per la sua strada.
I fagioli si sono accodati immediatamente: basta compromessi con la pasta.
Oggi se non scrivi inciucio non sei nessuno, se un ospite televisivo non dice almeno tre volte la parola inciucio non se lo fila nessuno.
Non parliamo poi dei post di Grillo che vede, e fa vedere, inciuci ovunque.
Persino io ne sono stato coinvolto, è come una nebbia che avvolge tutti e non ti fa vedere e capire più niente credevi di essere in Via Padova ed invece sei in V.le Monza.
Ieri ho detto alla Mirè: sai che sono passati quasi 42 anni da quando abbiamo fatto l’inciucio? E nonostante tutto siamo ancora vivi.
Se Bersani incontra il Berlusconi è inciucio, se la Bindi beve un caffè in parlamento con un grillino fa un inciucio ed il grillino rischia l’espulsione dal movimento.
Su Facebook ci sono quelli che si sono impegnati a scrivere la parola inciucio almeno 10 volte al giorno, persino il derby Roma-Lazio finito 1 a 1 ha generato sospetti di inciucio oltre a 8 feriti e diversi arresti.
Ormai l’inciucio  è entrato sottopelle persino quando mi accendo una sigaretta non so più se è più giusto accenderla con un fiammifero o con l’accendino e per superare l’impasse faccio l’estrazione con due bigliettini, uno con scritto accendino e l’altro fiammifero.
Napolitano rievoca le larghe intese del 1976, purtroppo non furono il compromesso storico di Berlinguer che tanti non hanno capito ancora adesso. Il compromesso storico era rivolto alle masse, al popolo diviso in rossi e bianchi cattolici per risolvere i problemi reali terrorismo in testa.
Subito qualche sveltone su Facebook ha scritto che le larghe intese del 1976 furono l’inciucio tra la Dc ed il Pci, esulando del tutto dal contesto storico del terrorismo che culminò con l’assassinio di Moro.
Quando la massa, i cittadini, i lavoratori, gli osservatori, i grillini e chi ne ha più ne metta sono ridotti così è inutile discutere di politica e di blaterare che si vuole
risolvere i problemi, la crisi economica e ridare alla politica il ruolo che le compete: l’arte del compromesso al più alto livello possibile che per forza di cose non è la perfezione.
Anche perchè, per me, la perfezione non esiste altri invece sono convinti di “essere l’essenza stessa della perfezione” e con questi presupposti non è possibile fare niente.
Adesso i grullini, stando a quello che dicono i capigruppo non ancora smentiti da Grillo, dicono che le elezioni a giugno sarebbero una sciagura. Repubblica: Lombardi: “Le elezioni a giugno sarebbero una sciagura”.
Ho sempre sostenuto che il M5S avrebbe dovuto fare un governo con il Pd e per due ragioni pragmatiche che non hanno niente a che vedere con gli inciuci. La prima è che il M5S terrebbe il Pd per le palle, lo so che non è fine quello che scrivo ma rende al meglio la situazione, lo capisce anche un leghista.
La seconda è che ci sarebbero i voti per una stabilità che farebbe solo del bene al Paese.
Oggi apro una terza opportunità, il M5S faccia un governo con il Pdl, non ho controllato i numeri ma penso che ci siano, il tutto nell’interesse del Paese così la smetterebbero TUTTI di blaterare di interesse del Paese alludendo esclusivamente al proprio.
Dimostrerebbero di esse dei veri politici e non dei saltinbanchi in grado di compromessi possibili per salvare il paese.
Ho letto che il M5S ha, finalmente, presentato le prime proposte di legge su omofobia e coppie di fatto. Ancora Repubblica, il Fatto ecc.ecc.
Noto, con piacere, che hanno centrato subito il problema, le priorità del Paese. Ci hanno messo un po’ di tempo a presentare le prime proposte di legge ma valeva la pena di aspettare, questa è alta politica come non si è mai vista nella prima Repubblica, nella seconda e nella terza era dai tempi della Resistenza che non avevano proposte così illuminate e propositive.
Le coppie di fatto disoccupate, precarie, esodate, licenziate non aspettavano altro che venisse riconosciuto il loro stato di famiglia di fatto.
Non parlamo della legge sull’omofobia, la aspettavamo da oltre 3000 anni e sono convinto che dove hanno fallito tutti ci riuscirà il M5S, cambiare la testa degli italiani.
Da quando i greci hanno inventato la politica, in assenza di una maggioranza assoluta, le persone intelligenti hanno fatto alleanze condivisibili o no in ogni caso nell’interesse della gente e di governare comuni, province, regioni e stati.
Nessuno si è mai sognato di chiamarli inciuci anzi, chi ha inventato la politica l’ha sempre considerata l’arte del compromesso nell’interesse di tutti, possibilmente.
Altrimenti facciamo la rivoluzione ma, per evitare inciuci, è meglio che ognuno di noi si dipinga il proprio simbolo in fronte, i grullini le 5 stelle, i pidiellini la P2, i piddini il simbolo del vaticano e la bandiera italiana ed i fascisti un bel fascio in fronte.
Il resto lo racconteranno i sopravvissuti, senza inciuci, non vorrei che commettessero l’errore della Resistenza che è nata con la più alta politica che il nostro Paese abbia mai espresso, l’unione tra bianchi, rossi, liberali, cattolici e laici che li ha portati alla vittoria e che ci ha regalato libertà e democrazia che noi non sappiamo usare.
Oggi il M5S, i giornali, gli iscritti di Facebook definirebbero la Resistenza il più grande INCIUCIO che sia mai esistito sulla faccia della terra.
Io mi sono rotto le palle, p inutile discutere e poi non vorrei essere accusato di essere un fautore dell’inciucio tra la Bindi e Gasparri.
Bersani l’ha detto: Non faccio il governissimo. Mi auguro che tenga duro, che i piddini fautori dell’inciucio se ne vadano in altri partiti.
Io, in attesa della rivoluzione, mi disegno il mio marchietto in fronte: falce e martello.
Ognuno deve credere in ciò in cui crede ed io ci credo ancora, c’è chi crede in Dio e chi crede nel socialismo in attesa che tutti e due si manifestino.
Buona giornata e non baciate la vostra ragazza o il vostro compagno, non sono sessuofobico, è il primo inciucio che la storia umana ha generato, il sesso.
Astenetevi altrimenti l’informazione ed il M5S vi accusano immediatamente di inciucio.
Masturbatevi la mente politicamente, sempre che non scendiate a compromessi con voi stessi, è una spirale che non si ferma più. L’inciucio è diventato un dogna: Dogma, dal greco dogmatos (“parere”). Il dogma è la verità non dimostrata che viene imposta arbitrariamente agli uomini senza possibilità di essere criticata.

Uno non ha carisma ed annoia, l’altro ne ha troppo e spaventa. E’ disponibile la cara vecchia coperta di Linus, la destra. Quando i problemi si fanno seri emerge l’animo conservatore dell’Italia, si gira a destra. Come sempre.


imagesNon è un problema di sondaggi che danno il Pdl in ripresa, lasciano il tempo che trovano lo abbiamo già visto con le primarie del Pd e con le elezioni nazionali, non ne hanno indoviata una.
L’unica volta che il nostro Paese ha mostrato una decisa volontà di cambiamento è stato con la Resistenza e “grazie” al fatto che c’era una dittatura che ci aveva portati alla rovina ed alla guerra.
Avendo toccato il fondo in tutti i sensi l’elite democratica ed intellettuale, pur minoritaria, ha preso coraggio e sopravvento dando vita alla resistenza prima ed alla liberazione poi, quando parte del Paese era già stata liberata dagli alleati. Un sussulto di dignità per un Paese da sempre conservatore, dominato dalla borghesia.
In quel momento storico si sonto toccati il punto più basso dell’italico cittadino ed allo stesso tempo il punto più alto e nobile dei nostri intellettuali.
Il punto più basso è stato il vergognoso accorrere in soccorso al vincitore, una volta caduto il duce si sono ritrovati tutti antifascisti, salvo rarissime eccezioni.
Il punto più alto ci è stato ragalato dai Padri della Patria con la nascita della nostra Costituzione, una delle più belle al mondo, simbolo di equilibrio, democrazia, giustizia tutt’ora non applicata del tutto.
Dalla liberazione in poi l’Italia, intesa come maggioranza dei cittadini,  è tornata quello che è sempre stata conservatrice sotto l’ala protettiva della Dc e quando si è trovata in difficoltà ha chiesto aiuto ai missini, gli ex fascisti.
Ogni volta che si è presentata un’occasione di cambiamento democratico e radicale verso il nuovo, ricordo ad esempio le elezioni del giugno 1976 quando il Pci veniva dato in forte crescita e si credeva possibile il sorpasso, tutto il mondo conservatore dal centro all’estrema destra si è riunito in corpo solo.
Fu l’anno in cui Montanelli invitò gli italiani a turarsi il naso ed a votare Dc.
Non fu colpa o merito, secondo i punti di vista, di Montanelli la maggioranza  degli italiani è sempre stata conservatrice e da sempre per spiegare la filosofia della maggioranza degli elettori vale lo stesso proverbio: chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che  lascia non sa quel che trova.
Tranquilli, tutti quelli che speravano in un cambiamento grazie anche ad alcune proposte del M5S si mettano l’animo in pace, torneremo alle elezioni ed ancora una volta la maggioranza degli italiani sceglierà la strada vecchia, svolterà a destra.
Penso che il bonus offertoci dal M5S ce lo siamo giocato nel peggiore dei modi e per colpa di tutti, non mi interessa sapere di chi è la colpa più grave o chi ha più responsabilità.
Rifletto sui risultati e sui fatti, con la mia testa ovviamente, e penso che il punto più alto della “rivoluzione del cambiamento” l’abbiamo toccato alle ultime elezioni.
Ogni conquista è un passo in avanti sia in politica che nel sindacato ma tutti sappiamo che dopo ogni travolgente conquista c’è l’assestamento e la reazione.
Insomma si lotta per conquistare tre metri e se ne conquista uno, se dopo la conquista ci rilassiamo per goderci la vittoria se ne perdono due.
Posso anche sbagliarmi ma la spinta propulsiva della protesta che ha fatto avanzare, meritatamente, il M5S sia esaurita e che il M5S sbaglia nel non battere il ferro sinchè è caldo.
Tutto il bailamme economico e politico che ci stanno costringendo a vivere produrrà, sempre secondo me e non son l’oracolo, queste conseguenze.
Chi ha votato M5S venendo da sinistra, i delusi dalla sinistra, sono delusi dalla presa di posizione del M5S torneranno a sinistra o all’astensione da protesta o delusione.
Certo non possiamo contare sulla sinistra esterna al Pd, che ho votato, perchè si sta dissolvendo come elettori, tolto qualcuno di Sel da anni non è presente in Parlamento.
Stendo un velo pietoso, nel web è pieno di gente di sinistra, comunista, anticapitalista ma non c’è un collante, un lievito che li tenga insieme. Ognuno di noi ha una sua verità in tasca che coagula come l’olio con l’acqua. Non riusciamo a fare sintesi, unità.
Chi ha votato M5S venendo da destra tornerà a destra e sono la maggioranza insieme agli astenuti.
I cani sciolti spaventati da questa situazione,compresi parecchi astenuti, torneranno in fretta e furia alla vecchia coperta per paura del cambiamento. Si tureranno il naso, anche se negli ultimi vent’anni è diventata consuetudine, e voteranno per conservare la strada vecchia, piena di buche ma conosciuta.
Non si è mai visto uno che si sia turato il naso per votare un cambiamento, la rivoluzione morale, politica, economica.
Chi vota per il cambiamento o la rivoluzione lo fa senza turarsi il naso ma perchè ci crede, ne è convinto.
L’insieme di queste cose porterà ad una vittoria elettorale del centrodestra, lega esclusa perchè pochissimi ormai credono nell’utopia della lega, credono invece nel salvare la loro bottega.
Che ci sia o no Berlusconi l’ Italia tornerà a destra, non avrà nemmeno bisogno di inventarsi qualche genialata come quella dell’Imu a consegnargli il Paese ci penseranno la maggioranza degli italiani con le loro paure ed il loro, inserito nel dna, conservatorismo.
Anche noi di sinistra veniamo accusati di essere portatori di idee obsolete, hanno poco più di cento anni mentre le idee borghesi e quindi capitaliste risalgono al trecento.
“Nella Firenze del trecento, apparve il primo borghese, nella semantica di Sombart. Accordando prestigio sociale e potere politico ai commerci, ai mercatores e populares, in comunità che non erano soltanto città, ma città-Stati indipendenti, l’Italia, a partire da Firenze, attuò anche il prototipo della “rivoluzione borghese”, del “governo dei mercanti, esercitato dai mercanti e per i mercanti”.
Borghesia, mercato, capitalismo, con tutta l’evoluzione che ne è seguita sino al moderno capitalismo finanziario parassita che domina il mondo.
Forse saremo obsoleti anche noi, anche la sinistra anticapitalista ma una cosa è certa: noi abbiamo sempre votato per cambiare, senza paura, e non ci siamo riusciti.
Non abbiamo mai votato per conservare.
Con la confusione che c’è in questi tempi lasciatemi dire che non si capisce più chi vuole la rivoluzione e chi la conservazione. Non è ancora chiaro.
Sul fatto dell’etica, onestà, correttezza, lotta agli sprechi ecc. ecc. della politica siamo d’accordo.
E’ la prima pietra sulla quale costruire un mondo nuovo ma ricordiamoci che l’uomo perfetto non esiste, inteso come massa, come non esiste la massa onesta a priori.
Solo una giustizia equa ed applicata rigorosamente potrà difenderci dai vari banditi, disonesti, ladri che ci sono in mezzo a noi. E’ fisiologico.
Quello che non è più tollerabile è il concetto di confessione e relativa assoluzione, qui non abbiamo a che fare con un Dio, abbiamo a che fare con la società civile che deve far rispettare le regole e far pagare qualsiasi debolezza e qualsiasi errore.
Stamo qui a fare l’autopsia agli sprechi della politica per qualche centinaio di milioni, ed è giusto, ma non è possibile che succedano, ancora cose come questa:

Fondi Pdl, Fiorito torna in libertà
Scarcerato l’ex capogruppo Pdl
Questo, da solo, è accusato per aver sottratto un milione e 400mila euro ai fondi del partito alla Pisana.
A 68 anni dalla liberazione abbiamo ancora qualche personaggio con incarichi pubblici che fa il saluto fascista.
Io sarò anche obsoleto ma questi sono contro e fuori dalla Costituzione.
La foto è una minaccia? Vi come la interpretate?

Noi siamo specialisti nel farci del male, nel perdere le occasioni. Noi abbiamo le questioni di principio che sono indiscutibili ed è per questo che perdiamo le occasioni, il treno e siamo sempre seduti. A discutere.


imagesLa paralisi che avevo previsto prima delle elezioni è puntualmente arrivata: Abbiate pazienza, ancora pochi giorni e poi cambierà tutto. Saremo tutti colpiti dalla paralisi di un paese che non sa dove andare e si illude per l’ennesima volta che ci sia un salvatore della Patria.
Nonostante tutto se chi è stato eletto in parlamento si preoccupasse di dare una risposta agli italiani e non di difendere le questioni di principio si potrebbero fare alcune cose “determinanti” per il futuro del nostro paese.
Per fare le cose in politica ci vogliono i numeri, riforma legge elettorale, dimezzamento dei parlamentari, taglio o eliminazione del finanziamento pubblico dei partiti( senza dimenticare che la politica non può essere regalata ai ricchi e potenti) Eliminazione delle province, impedire di candidarsi a condannati e recidivi.
Insomma volendo si può fare ma il problema è che anche chi vuole cambiare non lo fa in nome delle questioni di principio.
Se non si fa un governo il Presidente può anche chiedere a Monti di rimanere in carica per i problemi impellenti e per cambiare la legge elettorale.
La vittoria del M5S, per quanto possa sembrare assurdo, ha rinforzato una parte del Pd quella del cambiamento.
La fronda interna che nel segreto del voto avrebbe votato con la destra per mantenere i privilegi, i deputati, che ha impedito una vera legge sul conflitto di interessi, in questo momento è tenuta per le palle dalla situazione creatasi con il risultato delle elezioni. Per salvarsi sono costretti a cambiare.
Una, palla, è in mano a Grillo e l’altra a Bersani o Renzi la possono strizzare quando vogliono.
Per questa ragione, senza inciuci, sarebbe utile un governo Monti che non avrebbe nessuna cambiale in bianco ma sarebbe costretto a porre ai voti tutto ciò che il M5S ed il Pd possono condividere pur senza allearsi.
Se i punti non sono otto, ma sono sei, non cambia niente: mai come oggi c’è la volontà ed i numeri per cambiare le cose, ripeto, anche senza allearsi, solo mettendo insieme i voti.
Il 26 febbraio ho scritto un post di incoraggiamento, inutile, perchè tutti ne stanno facendo una questione di principio che niente ha a che vedere con l’interesse degli italiani. Disoccupati in testa.

Dato che nel Pd non hanno capito una mazza mi sforzo di fare volontariato per i suoi dirigenti. Bersani, leggimi!
Gli unici che possono cambiare le cose sommando i loro voti sono il M5S ed il Pd. Può non piacere di qui o di là ma questo è il dato di fatto.
Quindi tenere ancora Monti per fargli fare quei cambiamenti che si possono fare sarebbe la soluzione ideale.
Monti ha molte colpe ma non dimentichiamo che anche lui è stato vittima dei veti incrociati, ha fatto quello che ha potuto e possiamo anche considerare che è stato un bene altrimenti non so cosa avrebbe dato ancora alle banche.
Ma non è il momento di rivangare il passato ma puntare a qualcosa di concreto per l’avvenire ed evitare il fallimento totale economico, politico e democratico.
Sento dire dai grillini: nessuna cambiale in bianco, nessun alleanza e trovo che sia sintomo di cecità politica anche se, ovviamente, non ne hanno l’esclusiva.
Se rimane primo ministro Monti sarebbe un ministro in manette e chiuque siano i presidenti di Camera e Senato necessari per far partire la legislatura sarebbero comunque condizionati e succubi dei voti dei non alleati ma che sono maggioranza nelle due camere.
Insomma, tutto quello che M5S e Pd riescono a mettere per iscritto, accordandosi sui problemi senza nessuna alleanza, avrebbe i numeri necessari per passare sia alla Camera che al Senato.
Non rendersi conto di questo è un autentico autolesionismo, una mancanza verso il mandato che hanno ricevuto dagli elettori.
Non distribuisco meriti e nemmeno medaglie, non mi interessa se il merito dell’eventulae cambiamento è per il 70% del M5S e per il 30% del Pd, non mi interessa nemmeno se le % fossero invertite, mi interessano i fatti, il cambiamento.
Qualche punto in comune c’è, facciano subito al legge elettorale nel caso dovessimo tornare al voto per impedire che si riproponga un’altra paralisi.
Vedo che il Pd è disposto a qualche “sacrificio”, meglio tardi che mai, mentre il M5S fa troppe questioni di principio e poca sostanza. Non nelle proposte, poca sostanza collegata necessariamente ai numeri che servono per metterle in atto.
Chi sia il primo della classe o la classe migliore non mi interessa, dobbiamo andare in gita e con lo stesso pullman.
Lo capite o no?
Il mondo non ci aspetta, ci travolge, urge una risposta immediata e responsabile.
Una volta in salvo faremo le questioni di principio, sempre che qualcuno dei giocatori in campo non abbia progetti strani che niente hanno a che vedere con gli interessi degli italiani.
Disoccupati in testa.
La Resistenza ci ha insegnato qualcosa, nessuno ha chiesto ai partigiani bianchi di diventare rossi o viceversa, tutti sono stati Partigiani della Democrazia e della Libertà.
Quella che noi stiamo buttando via.
Mi rivolgo direttamente al M5S, il 60% degli italiani vuole un governo, fatelo adesso che potete imporre le vostre condizioni e nell’interesse del Paese. Non del vostro tornaconto elettorale che potrebbe portarci allo sfascio.
Dire che siamo già allo sfascio, come fa Grillo, non vi assolve per niente è come se fosse un appoggio esterno.

Nella scuola dove vado a votare io, da 22 anni sempre la stessa, ho visto delle impalcature e mi si è allargato il cuore. Ristrutturano la scuola ho pensato, ed invece no.


imagesMi sono avvicinato ad un muratore ed ho chiesto informazioni, volavo troppo alto con il mio entusiamo, stanno abbattendo le pareti per allargare le aule in occasione delle elezioni politiche.
Pare che la scheda elettorale che ci verrà consegnata,  con un badante volontario che ci siuterà e tenerla aperta ed a ripiegarla, sia di due metri quadri per farci stare tutte le liste ad una grandezza utile ad essere individuata, altrimenti avrebbero dovuto ricorrere a delle icone come si fa nel pc.
Solo che nel pc le icone delle foto le puoi ingrandire per vederle, nella scheda elettorale non è possibile.
Con 169 liste presenti alle elezioni ci meravigliamo che ci siano accorpamenti, giusti o sbagliati in questo momento non mi interessa tanto vedo che ci sono critiche per tutti, nessuno escluso.
Mi interesserebbe capire, perchè francamente non ci arrivo, come si possa pretendere di cambiare l’Italia se prima non cambiamo noi.
Ritengo basilare e doveroso che ognuno di noi abbia le sue idee e la veda in un modo diverso altrimenti non sarebbe democrazia ma se ad ogni virgola diversa, opinione diversa su cose marginali ed ininfluenti uno si fa la sua lista noi il problema, nostro, non lo risolveremo mai.
Io sono certo che la mia idea, di voto, non sarà vincente nel senso che non sarà mai maggioritaria del tutto e trovo del tutto normale che si cerchino alleanze anche con chi non è compatibile al 100% con i nostri principi, se vuoi governare devi lavorare sui punti comuni e non su quelli che dividono, o farne una questione di principio.
Certo che cercare punti comuni con 169 liste a disposizione è un’impresa improba, se poi ci mettiamo a guardare il capello non risolveremo niente e faremo un piacere ad un sistema che cambia tutto per non cambiare niente.
Datemi del qualunquista, dell’opportunista, quello che volete tanto non c’è problema ad una condizione però, appena mi avrete dato del qualunquista ditemi secondo voi come sarà formato il prossimo governo.
Fatemi pure le varie ipotesi di destra, di centrodestra e di centrosinistra, sono disposto ad accettarle tutte.
160 delle liste presentate non raggiungeranno il 2% ed allora mi domando, a chi giova?
Intanto che noi siamo qui, sul web ed altrove, a criticarci uno con l’altro perchè non siamo abbastanza puri, non crediamo a chi non ha dubbi e ritiene di avere la verità in tasca, la gente perde il lavoro, i giovani non lo trovano e qui vorrei fare un piccolo inciso, senza che nessuno si offenda.
Nessuno mai ha regalato niente ai giovani, perlo della gente comune, normale, di popolo, nemmeno a quelli della mia generazione.
Erano sempre e solo mazzate che ci hanno fatto crescere.
Detto questo, intanto che noi mettiamo mi piace a questo o quello, riferito alle liste o ai protagonisti della campagna elettorale,  il sindaco di Adro ha tentato ancora di lasciare i bambini senza mangiare e senza pulmino per andare a scuola.
Scusatemi ma mi sembra molto più grave che non la desistenza al Senato tra Ingroia ed il Pd, che tra l’altro dimostra intelligenza per non lasciare spazio alla destra.

Puntualmente ad ogni elezione ci sono più liste di pensionati, che si richiamano ai pensionati, ed il più vecchio in queste liste ha meno di 40 anni.
L’unica lista di pensionati che ha vinto qualcosa ha fatto solo danni, è quella che ha permesso a Cota di vincere in Piemonte con le firma false.
Intendiamoci è il bello della democrazia ma non esageriamo, penso che 169 liste per un paese di 60 milioni di abitanti siano un po’ troppe, inutili.
All’80% ho deciso di votare Ingroia, non potendo fare quella vera mi accontenterei della ricoluzione civile, e mi bloccava il senato per via dello sbarramento, se fanno la desistenza è fatta tenendo presente che nessun partito da solo sarà in grado di governare.
E’ l’unica certezza che ho.

Non sono ottimista come la Stampa che titola: Il partito (ri)scopre la lezione di Berlinguer: non si governa con il 51%. Dovrebbero capirlo anche gli elettori e non meravigliarsi se, dopo il voto, cercheranno delle intese per superare la paralisi. Il sistema bipolare, che secondo destra e sinistra sarebbe la situazione ideale, blocca gli Usa. Dove è nato.


indexSia chiaro che cercare intese dopo le elezioni è un segno di democrazia, può piacere o no ma è l’unica strada per cercare di superare la paralisi alla quale arriveremo con il risultato del voto e chiamarsi fuori dalle responsabilità non accettandole sarà solo deleterio per tutti.
L’ha capito anche Berlusconi che sarà anche impresentabile ma non è uno stupido. Il problema è che l’ uscita che il piduista offre al paese per uscire dall’ingovernabilità è praticamente una legge truffa, anticostituzionale, con premi assurdi al partito che ha più voti da permettere ad un partito con il 25% dei voti di governare con la maggioranza assoluta dei parlamentari.
Blatera da decenni ci cambiare la Costituzione, progetto primario della P2, in nome della governabilità con più poteri al primo ministro.
Nella sostanza un regime, di destra o di sinistra a secondo dei risultati elettorali, dove con il 25% dei voti, meno degli astenuti, si avrebbe una maggioranza assoluta utile a demolire la Costituzione.
La cosa assurda è che fior di giornalisti o intellettuali appena sentono parlare di accordi tra forze politiche diverse gridano all’inciucio, altri con la verità in tasca dichiarano che non accetteranno alleanze mettendosi in una posizione di attesa critica che è solo utile al sistema che ha reso ingovernabile il nostro paese, la frammentazione.
Se chi ha fatto la resistenza non avesse cercato i punti comuni ma le diversità tra gli schieramenti antifascisti avremmo ancora il duce, sua nipote ovviamente, che ci parlerebbe dal balcone di Piazza Venezia.
Anche la nostra bellissima costituzione è frutto di convergenze e di garanzie per tutti i partecipanti all’Assemblea Costituente ed ancora oggi, pur essedno tra le migliori, la nostra Costituzione è inapplicata.
250 simboli, una marea di liste, un tutti contro tutti dove non si capisce più niente, destra che fa la guerra alla destra e sinistra che fa la guerra alla sinistra e mi sorge una domanda: voi credete che cambierà qualcosa?
Intendo dire che dopo, per forza di cose, ci vorrà una coalizione e più saranno distanti i partiti, i componenti della colazione e più il caos sarà dominante.
Prendiamo il Pd, che ha accolto i “sinceri democratici” dell’ex Pci e della Dc, da anni è paralizzato intorno a questioni di principio che hanno a che fare più con la religione individuale che con la politica e dove non si fanno mancare niente, nemmeno i montiani del Pd.
E’ chiaro che il mio voto andrà a sinistra, Sel o Ingroia, e non mi viene la puzza al naso se Sel ha cercato un accordo con il Pd partecipando alle primarie perchè è l’unica strada che ci permette di cambiare le cose, la ricerca dell’unità.
Non mi meraviglierò e non griderò all’inciucio se “vincesse” il Pd ed in mancanza di una sinistra forte e rappresentata dovesse cercare alleanze con Casini-Monti ed i centristi.
Mi meraviglierei, mi incazzerei tantissimo se cercasse alleanze con il Pdl, la lega o la destra di Storace.
Il Movimento 5 stelle non vuole allearsi con nessuno, farà il controllore del parlamento come a suo tempo l’ha fatto la lega e ne abbiamo visto i risultati.
Il mio punto di vista è che se uno accetta di sporcarsi le mani con Casa Pound, in senso lato, dovrebbe essere in grado di sporcarsele anche per governare oppure c’è qualcosa che non quadra in tutta questa situazione.
Mi accuseranno di essere opportunista, di accontentarmi degli intrallazzi. Io cerco di spostare, per quello che posso, l’asse della politica il più a sinistra possibile ma sono anche consapevole che nessuno sarà in grado di governare da solo e non perchè lo disse pure Berlinguer ma perchè è nei fatti, nei numeri. Se devo cercarmi un coinquilino farò il possibile perchè sia il più “vicino”  a me come filosofia di vita.
Certo posso anche astenermi o votare un movimento, un partito, che già in partenza si chiama fuori. Potrò così avere sempre ragione, essere nel giusto ma, intanto dovrò vivere ed accettare regole, decreti e  balzelli imposti dal sistema e dalla sua maggioranza.
Se qualcuno crede di cambiare le cose con il 15% dei voti e per di più chiamandosi fuori è un  illuso, fa solo un favore al sistema, al regime economico che domina l’Europa e buona parte del mondo adesso  come prima.
Anche gli Usa, patria del bipolarismo è paralizzata da maggioranze diverse tra camera e senato, nonostante il presidente degli Stati Uniti sia anche il capo del governo e abbia più poteri rispetto a quello che prevede la nostra Costituzione nel merito.
Se non ci sta bene la democrazia, se non ci va di accettarne gli squilibri imposti dalla matematica dei risultati che noi determiniamo con il voto possiamo pure scegliere la strada della rivoluzione tenendo presente però che solo dopo sapremo se saremo finiti a sinistra o a destra, un un golpe o nella libertà.
L’unica cosa che conta è la questione morale, chi ruba deve essere certo della pena, non condanniamoli prima del tempo ma una volta che sono condannati devono pagare e si deve sequestrare tutti i loro beni come si fa con la mafia.
Se imporremo queste certezze ruberanno certamente di meno, per fare questo basta solo un movimento di popolo trasversale di tutti quelli che pretendono la legalità.
Leggo nel web critiche, ironia, satira, condanne, verso questo o quello. Esami finestra alla ricerca di macchie invisibili o marginali, illazioni che diventano prove, prove che vengono diluite o minimizzate, io tengo presente che la classe dirigente non è formata da marziani, ha dentro di se tutti i vizi e le inconguernze del genere umano e che con il 51% non si governa, se vogliamo gestire lo Stato per forza di cose ci vorranno degli accordi.
Possibilmente al più alto livello posssibile, teniamo presente che la finanza parassita e speculatrice i suoi accordi li fa tutti i giorni e sono più saldi di quelli della politica.
Penso che, per il momento, il mondo non offra niente di meglio siamo in un periodo di decadenza e non alludo certamente all’economia.
Decadenza etica, morale di costumi e di giustizia.
Per decenni si sono esaltati i furbi e gli ipocriti e adesso fanno parte del dna globale.
Io spero nella rivoluzione civile, ci provo.
Che vogliamo fare? Accetto consigli ma concreti, senza utopie.
Sono anni che vado a votare pensando piuttosto che niente è meglio piuttosto.
Non è il massimo, non è la soluzione, ma non ci sono vie d’uscita. Qualcuno mi chiede: se non ci credi cosa vai a votare a fare?
Do sempre la stessa risposta: per quelle migliaia di persone che hanno dato la vita per permettermi di farlo, che mi hanno offerto la democrazia su di un piatto d’argento pagando con il prezzo della loro vita.
Sono nato nel dopoguerra e se noi non abbiamo saputo farne buon uso, della democrazia, dobbiamo solo ritenerci responsabili.
Nessuno escluso, la libertà è partecipazione.

I deputati regionali del M5S si ridurranno l’idennità a 2500 euro al mese. Sempre meglio che farsi carico dei problemi della Sicilia, 2500 euro al mese per la pagina della critica. Io critico dalla rete e lo faccio a gratis. Non sbaglio mai ed ho sempre ragione, faccio pure le battute come Grillo.


Non ho avuto gli orgasmi che hanno avuto al Fatto Quotidiano quando ho saputo dei risultati delle elezioni regionali in Sicila.  Io avrei voluto di più, volevo la luna, volevo che il Movimento 5 Stelle vincesse con il 53% dei voti e, già che c’ero, avrei voluto che i siciliani fossero andati a votare in massa, al 90% almeno, avrebbero dimostrato di volere il nuovo.
Per fare critiche a 360° non c’era nemmeno bisogno di creare un movimento bastava, come dice il santone, la rete.
In rete ci sono milioni di blogger che criticano tutti i giorni, io compreso e tutti hanno ragione.
Noi le sappiamo tutte, ne abbiamo per tutti e non ci facciamo sfuggire niente, o quasi.
Il problema è che se vinci e non ti butti nella mischia la merda la fai spalare agli altri, con diritto di critica ovviamente e sempre dalla parte della ragione.
Tra l’altro le zitelle acide che rifiutano le alleanze si mettono pure al riparo dalla mafia. Al massimo daranno il voto a qualche delibera che limiti lo strapotere delle cosche, del clientelismo, se non avranno qualcosa da dire pure su quelle giusto per non votarle nemmeno dall’esterno.
Sto semplicemente dicendo che buttarsi nella mischia, diventare il primo partito dell’isola per poi non essere chirurghi in sala operatoria per estirpare il bubbone è una presa per il culo.
Aggiungo inoltre che con 2500 euro netti al mese a Palermo si vive alla grande, addirittura a Milano si vivrebbe alla grande, senza prender per il culo gli elettori e tutti gli italiani.
Ho letto da qualche parte un fans del M5S, uno solo non fa testo ma fa capire il ragionamento, che il M5S fa bene a non entrare in maggioranza perchè avrebbe trovato solo debiti e casini, meglio fare il guardiano delle galline e criticare tutto e tutti ma senza responsabilità.
Le responsabilità se le prenderà Crocetta così potremo sputare addosso al Pd qualunque cosa faccia o proponga, infatti hanno già comiciato a togliergli la pelle di dosso.
Un po’ quello che succede al governo Monti, che non mi piace per niente ma ricordo perfettamente chi ci governava prima. Questo non significa che io intenda assolvere Monti, io intendo colpevolizzare gli italiani che hanno sempre da dire ma quando sono loro a dover prendere una decisione lasciano sempre le cose come stanno.
A noi basta criticare a Ballarò, Servizio Pubblico, L’infedele, Che tempo che fa. Siamo barvissimi ad indicare dove c’è il letame, il marcio, la corruzione, lo scandalo e la vergogna, ma se si tratta di spalare la merda, raccogliere il letame, i rifiuti differenziati ci mettiamo da parte e mandiamo avanti gli altri.
Noi siamo la spina nel fianco del sistema, quelli che criticano, che giudicano. Alcuni di noi possono dire, addirittura, ve l’avevo detto.
Da Repubblica:
Il dialogo tra il Movimento 5 Stelle e il nuovo presidente della Regione Rosario Crocetta? E’ aperto, ma niente “inciuci”, perché i grillini non intendono “spartirsi potrone di sotto governo, perchè non ci interessano”, dice Giancarlo Cancelleri, il candidato alla presidenza risultato terzo nella corsa a Palazzo d’Orleans. “Faremo semplicemente – avvisa Cancelleri – un’alleanza sulle proposte. Se saranno buone non avremo problemi a votarle. Crocetta parla di un’alleanza volta per volta, noi siamo convinti che si può portare avanti un governo del genere. Devono avere loro la grande capacità di sedurci con le proposte, altrimenti non li votiamo”.

Traduco, nel mio italiano, il pensiero di Cancelleri.
Noi stiamo alla finestra, se succede qualcosa che infastidisce il sistema non sarà colpa nostra, chi di dovere saprà con chi prendersela. Se Crocetta butterà fuori la mafia dal governo della Sicilia, battuta,  sarà merito nostro se non ci riuscirà sarà colpa sua. Facciamo però il gran gesto che, come dice Cancellieri, sedurrà tutta Italia: Alleanze solo sulle proposte, stipendi a 2500 euro e stop a benefit e privilegi.
Come ho già scritto il 90% degli italiani vorrebbe vivere con 2500 euro netti al mese, gli andrebbe bene qualsiasi governo, anche il piduista.
Palermo, poi, non è Roma e non è nemmeno Milano la vita costa meno.
Mi viene da aggiungere, meno male che c’è il Pd, altrimenti non sapremmo con chi prendercela e non avremmo il parafulmine.
La perfezione non esiste, la realtà è molto più dura della filosofia, il marcio è intollerabile, il letame si misura in tonnellate e loro intendono sporcarsi le mani, provarci, tentare. Illusi o sognatori.
Meglio prendere 2500 euro netti al mese e sciacquarsi la bocca, fare la predica e dettare le regole, l’importante è che il letame lo portino via gli altri.
Scusate, per come la vedo io, è una grandissima presa per il culo.
Andate a Parma a chiedere a Pizzarotti come è stato l’impatto con la realtà, i debiti che ha trovato, le problematiche. Un conto è parlare un altro amministrare. Scrivo questo non per criticare Pizzarotti, che ci mette del suo, ma per confermare quello che vado dicendo da anni, le chiacchiere sono una cosa i fatti un’altra.
Un conto è fare la lotta alla mafia, alla camorra, dal web un altro è farla a Scampia, a Palermo.
Non a tutti danno la scorta e si può farsela sotto.
Vorrei precisare una cosa. Tutti quelli che si impegnano in prima persona nel Movimento 5 Stelle sono da ammirare. Ci credono e si danno da fare meritandosi  rispetto e considerazione, sono il santone ed il suo guru che hanno avuto la trovata geniale: destabilizzare il sistema senza sporcarsi le mani. Sembra che tutto cambi e non cambia niente, conquistare la nave e spegnere il ponte di comando lasciando che sia il mare del sistema a decidere dove debba andare.
Sembra una rivoluzione, come se i francesi avessero usato la ghigliottina senza la lama.
Faccio notare che: zitelle acide è una battuta maschilista. Le zitelle saranno anche acide ma si danno da fare, si prendono le loro responsabilità anche nella scelta di rimanere sole.
Non vincono le elezioni per poi mettersi a fare l’esame finestra delle lenzuola, luride, lavate dagli altri.
Libertà è partecipazione. Ok, ma in che senso?
P.S. Dal Fatto on line un articolo interessante: Da Casaleggio a Gori, gli spin doctors manipolano le menti?

Lo Spin doctor viene definito dal dizionario della Oxford University Press come una “persona incaricata di presentare le scelte di un partito politico sotto una luce favorevole”. Nel corso del novecento, il termine è andato assumendo un significato deteriore. Poiché è venuta a indicare l’autore di raggiri o il manipolatore di parole o notizie. Con esso si indicano in politica sempre più spesso i portavoce e i consiglieri degli uomini politici e, a volte, gli stessi uomini politici”. Etimologia: spin “girare vorticosamente” doctor “specialista”, ossia colui che sa comunicare rapidamente ed efficacemente le notizie attraverso i canali di diffusione.
Persuasori occulti, manipolatori di professione, studiano la psicologia collettiva per tenerla sotto controllo e sfruttarla, condizionando i comportamenti delle masse. Nell’era della comunicazione globale, essi dispongono di un corpus di conoscenze molto vasto in ambito sociopsicologico e di tecnologie sofisticate e penetranti. Gli interventi di questi esperti sugli individui, i gruppi, le comunità e le masse sono scientifici e sistematici. Per convincere e conquistare non hanno bisogno di ricorrere ai metodi autoritari di un tempo, alle minacce o alla violenza, le loro armi sono la seduzione, la persuasione e la suggestione.

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