L’ultimo programma che ho visto di Fazio, senza perderne una puntata, è stato Anima mia nel 1997.Purtroppo è andato cosi bene che l’hanno mandato a Sanremo ed è diventato un fenomeno.


 animamiaNato di parte ho sempre rifiutato chi sta nel mezzo, non prende mai posizione se non in maniera sottile, senza mai alzare la voce.
So che è un fattore di Dna ma il fatto di non prendere mai posizione, esplicita, in leggerezza, ti permette di galleggiare mentre il fuoco del sistema fa fuori tutti gli altri.
Biagi, Santoro, Luttazzi.
E’ per questo che, nonostante tutto, rispetto Santoro. Biagi e Luttazzi ancora di più.
Dicevo che l’ultimo programma di Fazio che ho seguito è stato Anima mia un varietà intelligente e divertente che si rifaceva agli anni 70.
Scritto bene, costruito bene, diretto bene e, se proprio vogliamo dirla tutta, dotato di una goliardica ferocia che Fazio non ha più usato da quando si è messo a presentare libri, dischi, spettacoli, films, di amici. Diciamo di area.
Sul pregiudicato ha fatto il minimo indispensabile anche perchè è l’unica cosa in cui ha visto lontano, ha lasciato parlare la Littizzetto che è talmente brava da far scomparire la denuncia sovrastandola con la sua satira.
Infatti l’ Italia è berlusconizzata e non basta più la satira di questo o quell’altro e nemmeno le vignette di Vauro.
Tutti ridono, non so se a pagamento o no, e nessuno si indigna più.
Se ti indigni sei un coglione o un perdente, peggio ancora ti accusano di votare Pd.
Io mi indigno e non per le stronzate di Brunetta ma per il fatto che la maggioranza degli italiani invece di indignarsi ride, ride troppo, evidentemente non ne hanno abbastanza.
Grillo si indigna con la bava alla bocca ma non parla di immigrati per non perdere voti. Io non voglio un riferimento politico che teme di affrontare i problemi, di prendere a calci in culo la realtà ed il sitema capitalistico. Io voglio la luna, sono incazzato da 60 anni, sempre e comunque all’opposizione e quando ero nel Pci ho sempre detto ai miei compagni: il giorno che andremo al potere
io sarò all’opposizione per controllare il potere.
E’ anarchia? Non lo so, io sogno il potere al proletariato, a chi lavora, il resto sono chiacchiere.
Non perderò mai il mio tempo per difendere un sincero democratico e nemmeno un “compagno”  che guadagna qualche milione di euro all’anno e che vuole aiutarmi, difendermi.
Grazie, ma faccio da solo, insieme a chi è come me, vive gli stessi problemi, ha la stessa visione sul capitalismo finanziario parassita, globale.

Santoro, per recuperare un po’ la faccia, domani sera dovrà invitare Scilipoti almeno andrà sul sicuro e risulterà più bravo. Sarà come prendere una medicina omeopatica.


imagesNon conosco lo stato d’animo di chi ha versato 10 euro nella speranza di vedere in onda una trasmissione libera, indipendente e non succube del sultano per poi trovarsi Santoro che serve al piduista la domanda giusta per fare bella figura o svicolare come una anguilla.
Diciamo che per i due euro chiesti alla primarie del Pd si sono fatte molte polemiche anche se, tutto sommato, non erano obbligatori e qualcuno ha pure versato di più.
Non ho le fregole per l’audience che ha Santoro, non mi interessa quanti investitori sono attratti da Servizio Pubblico e quanto rendano a Santoro ed alla 7 ma sono curioso di vedere se ci daranno notizia delle migliaia di follower che hanno nel web che si sono lamentati per la divertente parodia di Gianni e Pinotto che il duo Santoro-Piduista ci hanno offerto.
Ci sono momenti in cui per sembrare grandi si sceglie un avversario più piccolo o ci si mette i cuscini sotto al culo per sembrare più grandi almeno da seduti, per Santoro è il momento di invitare una nullità per dare l’impressione di essere, ancora, un giornalista e non una macchina da soldi.
Direi che Scilipoti andrebbe bene, farebbero un figurone senza il rischio che correrebbero nell’invitare Cosentino o Dell’Utri, molto più sgamati.
Vauro, con Scilipoti, avrebbe tanti spunti per le vignette da farne un libro da sottoporre al voto dei follower di Servizio Pubblico in diretta tramite sms, aumentando così le entrate.
Una specie di cura omeopatica per Santoro, Scilipoti è un fautore dell’omeopatia, per guarire dalla figura miserevole, vorrei scrivere di merda, che ha fatto con il piduista.
Bersaglio facile, predestinato, uno che si rovina da solo è quello che ci vuole per dare l’impressione ai follower di essere un grande giornalista indipendente.
Ci mancano Montanelli, Biagi, abbiamo bisogno di giornalisti dalla schiena dritta che sappiano dirci come stanno le cose, pensavamo potesse essere Santoro l’erede dei grandi, poi abbiamo scoperto che persino Giletti ha fatto una figura più bella, tosta. E’ riuscito a fargli perdere il controllo sino al punto di minacciare di andarsene.
La migliore di tutti, per adesso, è stata Ilaria D’Amico impeccabile e bravissima.
Forse c’è da dire che il puttaniere pedofilo è stato tradito dal tavolo in cristallo, ha passato più tempo ad ammirare le ginocchia di Ilaria che a sentire le domande.
Per fortuna Ilaria è stata sobria e non ha messo la minigonna altrimenti dopo dieci minuti avrebbe tirato fuori la lingua come Fantozzi, le avrebbe offerto un seggio in parlamento o un bonico mensile da oscurare tutte le orgettine che vanno a testimoniare in tribunale.
Quanto Veronica no, ma ci sarebbe andato vicino.
L’importante è che Santoro, pur sacrificando l’audience e gli sponsor, non inviti mai come giornalista Ilaria D’Amico.
Da un incontro ravvicinato con Lei farebbe una figura ancora più barbina di quella che ha fatto con il piduista.
Faccio notare che Ilaria non ha fatto nessun accordo sulle domande da fare e si è visto.
Non basta usare come foglia di fico le vignette di Vauro per sembrare feroci, caro Santoro, basterebbe avere la metà delle palle che ha la D’Amico.
Metaforiche si intende, oltre che intelligente e preparata è pure una bellissima donna.   

Renzi dice che la nuova sinistra deve andare oltre e considerare l’imprenditore una opportunità per creare lavoro. Per questo sostengo che ci vuole riportare al 900′. Era pieno di bravi imprenditori.


novecento2Nel 900 erano quasi tutti proprietari terrieri che ospitavano fornendo l’alloggio i famosi mezzadri che oggi nessuno ricorda più ma, abbiate fede, ancora un decennio di capitalismo e tutti saprete chi erano.
Lo diventerete anche voi. Vorrei poter dire noi ma la mia data di nascita  me lo vieta, ma non è detto, magari ci arrivo anch’io. Con la differenza che ne sarò cosciente.
Il mezzadro curava la stalla, gli animali da cortile e coltivava i campi del proprietario terriero.
Faccio un preambolo, non sono uno storico sono solo uno che si è informato con qualche libro e con qualche film che ha trattato il problema, uno per tutti Novecento di Bertolucci.
Dico questo perchè probabilmente non sarò preciso nel particolare ma, certamente, nella sostanza del ragionamento.
Dicevo che i mezzadri, di solito erano famiglie imparentate e molto numerose, coltivavano le campagne dei bravi imprenditori, quelli con il calesse e le braghe bianche, ed al monento del raccolto dividevano al 50% con la proprietà.
Per chi volesse approfondire metto un link: Che cosa è la mezzadria.
Allora, ma quando toccherà a  noi forse non succederà, al momento della divisione la bilancia era quella del padrone, sembrava alla pari ma raramente lo era ed è in modo particolare nei calcoli matematici sul peso o il volume che avveniva la truffa, il padrone aveva studiato, mandato i figli all’università, i mezzadri erano analfabeti o quasi, pochissimi sapevano fare la loro firma.
Dovevano anche stare accorti perchè se il bravo proprietario terriero si irritava non rinnovava il contratto, perdevano casa, lavoro, galline, uova e sopravvivenza.
Di solito l’ 11 novembre segnava la fine dei contratti agricoli dei mezzadri e chi doveva abbandonare il lavoro ed i tuguri in cui vivevano, messi a loro disposizione dal buon cuore del padrone, faceva S. Martino, inteso come trasloco.
Io sono di origine veneta e nella bassa veronese quando uno traslocava non si diceva mai trasloca ma fa S. Martino, anche se non era l’11 di novenbre e la casa era di sua proprietà.
Questo per dire che l’obbligo di lasciare i loculi, non erano locali, che colpiva il mezzadro non accondiscendente o polemico era talmente frequente da chiamare il trasloco  S. Martino.
Spesso il S. Martino era senza una meta, era la disperazione di intere famiglie se non avevano trovato un altro padrone di buon cuore che li sfruttasse per un altro anno.
Non siamo molto lontani da ritornare a quei tempi, ovviamente tenendo presente i cambiamenti avvenuti in questi 200 anni.
L’unica cosa che non è cambiata è il capitalismo e se lo ha fatto è cambiato in peggio affinando la tecnica per mortificare, sfruttare, spremere il proletario con tecniche nuove, aggiornate, per aumentare il profitto, la rendita per ettaro o della speculazione.
I cinesi ci hanno preceduto, usano già il nuovo sistema di mezzadria, anche se non conoscono la nostra storia e quella delle nostre campagne se ne sono inventato uno tutto loro, in patria e fuori.
Ogni tanto viene fuori che in capannoni della Toscana, del nord est, nella ricca Lombardia ci sono decine di cinesi che lavorano 18 ore o più, dormono uno sull’altro in locali fatiscenti, luridi, messi a disposizione dal loro datore di lavoro, cinese ma anche no, che li spreme come limoni.
La stessa cosa avviene nell’edilizia, nei ristoranti, nell’agricoltura. Qualcuno di voi ricorda ancora la rivolta di Rosarno?
La raccolta degli agrumi, dei pomodori, dell’uva ecc.ecc. avviene ancora con lo sfruttamento di immigrati in nero, invisibili, ai quali non viene nemmeno messo a disposizione un tugurio, un tetto, devono arrangiarsi a vivere in baracche abbandonate senza luce, acqua e gas.
Non fanno più notizia ma esistono ancora.
Come ho già scritto più volte sono certo che esiste il bravo imprenditore, qualcuno l’ho pure conosciuto ma c’è un problema ed è che il bravo capitalismo non l’hanno ancora inventato e non lo inventeranno mai.
I più fortunati nel mondo sono quelli che hanno un governo socialista che condiziona il capitalismo, lo costringe a produrre ricchezza non solo per se ma anche per la collettività.
Nel sud America questa “rivoluzione” è già in atto ed è iniziata quando gli stati si sono liberati dalle multinazionali americane che li hanno depredati per decenni.
Per quanto riguarda l’Africa,depredata, non si tratta di decenni ma di secoli e poi ci meravigliamo se questi disperati africani sbarcano da noi nella speranza di un futuro migliore.
E’ da qualche giorno che ho la fissa di scrivere, far sapere, queste cose. Da quando ho sentito l’ex sindaco di Piacenza, quello che gestisce la campagna elettorale di Renzi, dire che la sinistra storica ha la fissa di combattere i ricchi chiedendo nuove tasse più alte e pretendendo il rispetto della Costituzione, mentre Renzi che è giovane ed intelligente considera la finanza, gli imprenditori una opportunità per creare nuovi posti di lavoro.
Dato che non specificano le condizioni, alludo a Renzi ed ai suoi, dato che constatiamo tutti i giorni che i nuovi posti di lavoro sono precari o a termine e sottopagati. Preso atto che Renzi ha un’ammirazione particolare per il più bravo manager di sempre Marchionne e ne stiamo vedendo i risultati, temo che Renzi non condivida il punto di vista della Cgil e men che meno quello della Fiom.
Oggi è il 30 novembre, 19 giorni dopo S. Martino, vorrei avvisare i nuovi mezzadri del futuro che avanza che se passa la politica di Renzi nel giro di un ventennio lavoreremo tutti nelle stesse condizioni in cui lavorano oggi i cinesi clandestini.
Il bravo imprenditore che ha simpatia per Renzi al punto da finanziare la sua campagna elettorale progetterà i nuovi stabilimenti, laboratori, officine, con dormitorio incorporato.
Compre le docce a schiera come quelle che c’erano in collegio o quando sono andato a militare.
Ovviamente ci sarà anche il refettorio, non la mensa dove bene o male si mangia, il refettorio dove si serviva la sboba.
Come la chiamavamo noi. La brodaglia.
Per me il nuovo che avanza è questo, mi auguro di aver preso un granchio colossale.

Si è un furto, ma se tre scatoloni di merce griffata valgono 100.000 euro mi domando chi sia il ladro.


In Via Della Spiga a Milano hanno rubato tre scatoloni con 50 abiti griffati, valgono 2000 euro l’uno e manca ancora la biancheria intima, il soprabito , il cappotto o la pelliccia le calze e le scarpe. La borsetta, mi stavo dimenticando la borsetta.
Certamente non è finita qui, nel senso che manca la finitura, manicure, parrucchiere, ecc.ecc.
Il 70% delle pensioni è sotto i mille euro, quattro pensioni alla minima non arrivano a 2000 euro e c’è gente che solo per il vestito ne spende 2000. E’ il bello del capitalismo e se non è capitalismo è prostituzione o malavita.
Ho pure letto da qualche parte che la borsetta giusta o le scarpe valgono ancora di più, insomma c’è gente che esce al mattino o alla sera ed indossa una Panda, una Smart come valore ed è pure a piedi, per muoversi deve prendere un taxi o il Suv.
Dicono che è una delle prime industrie italiane ma, salvo casi rarissimi, risulta che abbia delocalizzato la produzione, non più i bassi di Napoli ma oltre oceano dove materia prima e manodopera costano meno.
Ma è tutto made in Italy, non comprerebbero un vestito di lusso con scritto made in China o made in Taiwan.
Personalmente dubito che siano filati naturali, seta, cotone e così via, per me si sono dati al sintetico.
Vicino a casa mia tempo fa hanno aperto un outlet di scarpe ed accessori di lusso, la zona è tra Via Padova e Via Palmanova.
Devo essere sincero, sono stato tentato anch’io, ma non ho fatto in tempo perchè nel giro di 15 giorni ha chiuso, ci ho pensato troppo ed ho perso l’occasione.
Stavo andando dal tabaccaio ed ho visto in vetrina un paio di scarpe da uomo con la punta, diciamo che io ho il 40 di piede con la punta che avevano quelle scarpe lì arrivo al 43 ed oltre, ma quello che mi ha fatto perdere la testa è stato il prezzo, 380 euro ed una scritta: oltre il 70% in meno del suo valore di listino, circa 1200 euro.
Quando ne spendo 70, 80 mi gira già la testa, fortunatamente le scarpe mi durano degli anni, anche una decina.
Io non seguo la moda, la indico e quindi i cambiamenti annuali, le novità, mi fanno un baffo.
Non vi dico i prezzi di quelle da donna, si arrivava a risparmiare una panda usata, ultimo modello,  in ottimo stato.
Sono uno attento quando mi comprano la biancheria o da vestire, fa tutto la Mirè, per il semplice fatto che sono allergico alla fibra sintetica di qualsiasi tipo, dalle calze alle magliette, maglioni tutto insomma deve essere in fibra naturale. Non quella cinese che puzza di petrolio, quella naturale veramente, di cotone buono.
Se indosso qualcosa di sintetico inizio a sudare e puzzo come una capra nel giro di 5 minuti. Non frequento i suoi posti ma se mi incontrasse Sgarbi avrebbe tutte le ragioni di gridarmi capra! Capra! Capra!
Quindi evito i tessuti sintetici per non irritare Sgarbi, non fargli venire la bava alla bocca.
Intendiamoci i problemi non sono questi, sono molto più seri e gravi come la sanità , la scuola, i disoccupati ma, vedere ad esempio le auto che portano alla scuola dei preti i loro bambini al mattino mi rendo conto che qualcuno viaggia con un monolocale, sommando il valore delle auto in processione si superano gli 800000 euro.
Ci passo con la Lulù, la mia cagnolina, davanti a questa scuola ed una mattina ho visto un cartello con scritto: cercasi carrozzina e lettino per una bambina che deve nascere. La mamma è indigente ed è ospite della Comunità di Don Xxxxx chi l’avesse disponibile telefoni al XXXXXXXXX.
Ho fatto un rapido calcolo, il totale non arriva al costo di una ruota di scorta, se avessero fatto una colletta avrebbero potuto comprare un carrozzone ed un lettone per la nascitura, senza farsi compatire. A meno che non abbiano il buon cuore di Briatore ed abbiano il braccino corto e peloso.
Ci sono parecchi Suv, monovolumi, con la marmitta doppia che costano 80000 euro o giù di lì, guidati quasi sempre da donne e sono solidale con il veronese che su Quattroruote ha commentato:
Quando guardo all’interno di Suv di lusso tipo Cajenne, x5, Range Rover, ecc. (che qua nel Veronese sono veramente tante), per la metà delle volte, ci sono donne alla guida. Sono passati i tempi in cui lustravo l’auto per sembrare ganzo alle donne.
Oggi con la mia citroen rischio solo di farci brutte figure.
Credo a quello che ha scritto questo signore, anni fa sono andato a Legnago, mio paese di nascita, ed in centro c’erano tutti Suv, gipponi come li chiamo io ai quali manca solo il mitra sul tetto, ed alla guida erano tutte donne.
Che siano tutti industriali i loro compagni, genitori o mariti?
Su internet ho trovato questo: Allora scegli l’atelier xxxxxxxxx, un ambiente dove la ricercatezza, l’eleganza e il lusso fanno da padroni, dove appena entri puoi cogliere l’atmosfera elegante e di classe che vi pervade…
Xxxxxxxxx è un ambiente giovaneche affonda le sue radici nell’antica tradizione sartoriale italiana, che ama il lusso, i tessuti pregiati, i pellami di ottima qualità…. prova a cercarlo, lo troverai in un angolo, è un vecchio baule che profuma di cuoio…che racchiude un’antica saggezza…una tradizione che viene trasmessa gelosamente di generazione in generazione…

Per le tue calzature artigianali uomo noi di Xxxxxxxxx utilizzeremo i pellami pregiati, il cuoio migliore, i filati morbidi e robusti, saranno esclusivamente confezionate a mano, con oltre cinquanta ore di lavorazione, costruite su misura per il tuo piede, in modo da farti sentire a tuo agio, saranno in grado di durare nel tempo, e sarà una soddisfazione indossarle!
Non ci sono i prezzi, trattativa riservata come quando si compra una villa in Costa Azzurra.
Io sono come quello della canzone di Jannacci, porto le scarpe da tennis e parlo da solo.
Sono fuori moda.
Per chi non è di Milano ho messo la foto di Via Della Spiga, è più frequentata del duomo.
Fortunatamente c’è la Stampa che ci tiene aggiornati: Cappotto o piumino?
Quest’anno finisce pari.
Il testa coda del capitalismo:

Sabato è il giorno della Colletta alimentare


Renzi e la nuova terza via. Di cosa mi tocca scrivere oggi solo per spiegare ai giovani cos’è la terza via. Chi l’ha proposta per primo.


La terza via nasce all’inizi del XX° secolo negli ambienti del nascente movimento fascista , che si riferisce alla teorizzazione di un sistema politico, culturale, sociale ed economico alternativo a quelli capitalista e comunista.
Tutti, o quasi,  sappiamo che Mussolini era un socialista di primo piano ed inventò il fascismo per prendere due piccioni con una fava.
Sappiamo come è andata a finire.
Renzi in una intervista sull’Unità di oggi indica la sua terza via.
Dice il sindaco di Firenze: non ho nostalgie, ma non bastano il rigore nè le ricette socialiste. Su lavoro e su Israele serve un’altra sinistra.
Sul lavoro abbiamo visto che apprezza le proposte di Marchionne, su Israele temo che apprezzi l’atteggiamento di Repubblica che ha censurato il Prof. Piergiorgio Odifreddi che aveva spresso critiche nel suo blog su Repubblica.it le aggressioni di Israele nei confronti del popolo palestinese, in particolare quelli che vivono nella striscia di Gaza.
Il buon Ezio Mauro ha ordinato che il post fosse cancellato del tutto senza dare nessuna spiegazione.
Prima di criticare gli atteggiamenti di Grillo Repubblica dovrebbe sciacquarsi la bocca e se in quel giornale è rimasto qualche giornalista con la schiena dritta dovrebbe farsi sentire dal direttore e dai lettori.
Ora, come abbiamo visto, la terza via lanciata dal fascismo mirava a superare il modello politico economico del capitalismo e del comunismo e, vista sulla carta, non sembrava nemmeno una brutta idea ma tutti sappiamo come è andata a finire.
I comunisti, gli oppositori del fascismo furono massacrati, come Matteotti, incarcerati come Gramsci o mandati al confino nei posti più sperduti del nostro paese.
I rappresentanti del capitalismo dell’industria o dell’agricoltura con il fascismo si fecero ancora più ricchi ed il regime provvide ad eliminare del tutto i sindacati anche se , quando si mise male per l’Italia fascista gli operai della Fiat difesero la fabbrica dai tedeschi.
La stessa guerra voluta da Mussolini fu un affare per il capitalismo italiano mentre i poveri furono mandati al massacro per difendere la Patria o per fare un ‘impero di carta, velina.
La constatazione di partenza fu che le monarchie liberali, le socialdemocrazie e le democrazie governanti in Europa fossero plutocrazie corrotte e decadenti, governate da sistemi colpiti da derive partitocratiche e massoniche.
Nei tempi che stiamo vivendo sembra di rivivere le stesse cose, le stesse derive partitocratiche e massoniche oltre ad un anticomunismo viscerale che sostituisce l’astio verso le  socialdemocrazie e molti lanciano le loro proposte per cambiare una situazione non più sostenibile.
Alcuni in buona fede, altri no, propongono soluzioni populistiche, da acchiappo le chiamo io: basta disonesti e ladri in politica, largo ai giovani ecc.ecc. Ognuno ci mette quello che può anche se spesso si somiglia, si fanno la guerra mentre dichiarano di volere le stesse cose. C’è chi la chiama un’altra sinistra e chi la chiama movimento dal basso. Uno la chiama altra sinistra per tenersi i voti di chi crede in una sinistra, l’ha votata per decenni e credeva di cambiare il mondo. Alludo a quelli, come Ingrao, che volevano la luna.
Altri puntano sull’antipolitica tout court, destra e sinistra non esistono più e bisogna andare oltre anche se nessuno è in grado di spiegarci cosa sia questo oltre. Cosa ci aspetta dietro l’angolo una volta che siamo andati oltre.
L’unico punto fermo in questo bailamme è il capitalismo finanziario parassita e sfruttatore.
La perdita dei diritti delle persone, in toto non solo dei lavoratori, e nessuno dei fautori della nuova terza via o della quarta terza via ci dice cosa propone di fare con il capitalismo.
Il 10% degli italiani possiede il 48% della ricchezza nazionale, a questo dobbiamo aggiungere la ricchezza della malavita e quella degli evasori e l’unica cosa che sappiamo, al momento, non ci risulta. E’ solo una battuta, risulta ma non si vede è trasparente.
Ci dicono gli esperti che la ricchezza italiana privata ammonta a 8.600 miliardi di euro, 3.500 dei quali in liquido, moneta, valute, a fronte di un debito pubblico pari a 2.000 miliardi di euro.
Il 60% del debito pubblico è in mano agli italiani ed alle banche e, secondo me, la gran parte è in mano proprio a chi possiede la smisurata ricchezza nazionale.
Quindi questi qui non solo hanno il 48% della ricchezza nazionale ma ogni giorno che passa l’aumentano mentre la gran massa degli italiani lotta per arrivare a fine mese ed è massacrata dal governo Monti, e non solo, per pagare gli interessi del debito pubblico agli speculatori, parassiti che come abbiamo visto per il 60% sono italiani.
Insomma chi strozza il Paese non è l’Europa o la crisi mondiale ma gli speculatori, parassiti, interni.
La malattia l’abbiamo nella pancia.
Anche questo è capitalismo, il bello del capitalismo ed i vantaggi del liberismo medaglia al merito delle democrazie occidentali.
Liberissimi di non tenere in considerazione i valori e gli ideali del comunismo, non pretendo che si chiudano gli occhi sui primi esperimenti di comunismo falliti, ma ci volete dire che intendete fare con questo tipo di capitalismo finanziario parassita, corrotto, evasore, speculatore e chi ne ha più ne metta?
Io non pretendo che il mio titolare tiri la lima come me, parlo al passato perchè adesso sono in pemsione, mi accontenterei che venisse rispettata la nostra Costituzione là dove cita: ognuno deve dare in base alle proprie possibilità.
Sappiamo che le aziende grandi e piccole sono massacrate dal fisco ma sappiamo anche che le aziende pagano le tasse dopo che hanno chiuso i bilanci. Sappiamo bene come vengono chiusi i bilanci dai commercialisti al loro servizio. Quanto hanno guadagnato, specialmente in tempi di vacche grasse, te lo raccontano loro dopo che hanno usato tutti gli strumenti e le scappatoie per abbassare la soglia degli utili tassabili.
Scandaloso è pure il fatto che gli speculatori finanziari paghino un terzo delle imposte che pagano i lavoratori.
Anche questo è capitalismo, lo stesso che ha sconfitto e demonizzato il comunismo, che ha soltanto reso i ricchi sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri.
C’è un sistema più equo,democratico e migliore di questo?
Qual’è il tipo di altra sinistra che propone Renzi? Mangiare gli avanzi dei bravi imprenditori con i quali è andato a cena?
Qual’è il tipo di società che propongono i movimenti alternativi oltre al No tav, no inceneritori, tutela dell’ambiente e così via?
Sia chiaro che io appoggio tutte queste iniziative, con i miliardi spesi per un ponte inutile si potrebbe dare respiro a milioni di famiglie, ma resta la domanda di fondo:
Una volta raggiunta la vetta del governo del Paese, dell’Europa, che lavoro faranno gli italiani, gli europei, che cosa faranno per mantenere la loro famiglia e prepararsi un futuro?
Dopo che tutto sarà cambiato, più moderno e proiettato nel futuro, avremo un capopopolo di destra o uno di sinistra, che magari risolve il problema del debito pubblico con i miliardi della ricchezza privata.
O torneremo a lavorare 18 ore al giorno, senza diritti come nei secoli scorsi, dove ci sta riportando il governo dei tecnici con il treno della flessibiltà.
Può anche darsi che io la veda più nera di quello che è, magari qualcuno può indicarmi la via, farmi vedere la luce.
Non è detto che io abbia ragione, dimostratemi che ho torto e diventerò ancora più flessibile, soprattutto quando andrò a fare la spesa.
Non ha nessuna importanza dire no a Monti, come fa Renzi, si deve dire no a chiunque porti avanti la politica di Monti anche se napolitano ha già avvisato che chiunque venga dopo di lui dovrà lavorare nel solco lasciato da Monti.
Ed è questo che è intollerabile, insopportabile, da impedire.

Mio padre era un commerciante di auto usate e la prima che ho guidato era un’ Appia 3 serie. Marchionne chiude la Lancia, la mia auto preferita.


Era un’Appia terza serie, le porte posteriori si aprivano sul davanti non le hanno inventate oggi, poi ho gudato la Flavia berlina e coupè, la Fulvia berlina e coupè, ma la  mia prima Lancia è stata la Thema 8 valvole le altre le ho guidate perchè le vendeva mio padre. Non erano mie.
Pur avendo lavorato in concessionarie Fiat per più di un trentennio, provandone una decina di modelli, ho sempre considerato la Lancia una vettura superiore, meglio rifinita e più silenziosa.
Quando sono andato in pensione mi sono comprato la Musa e penso di tenerla sino all’ultimo respiro, spero sia il suo e non il mio.
Mi spiace che il grande manager, che fa miracoli negli Usa e stragi in Italia, abbia deciso di chiudere la Lancia.
Certo non sarà il mio post a far cambiare la “strategia” aziendale ma devo dire che mi mancherà.
Dal grande manager ai progettisti ed agli ingegneri la mia impressione è che non abbiano fantasia, modelli, novità.
Di sicuro tra i manager attuali non c’è più un Ghidella l’inventore della Uno che conquistò il mondo.
Spero non sia una strategia per far fuori qualche migliaio di lavoratori, perchè questa è la mia impressione.
La foto è dell’Appia.

I sostenitori di Renzi, prima di sostenere Renzi, sostengono il libero mercato, l’eterno dio pagano sull’altare del quale l’intera umanità si dovrebbe sacrificare.


Intellettuali, giornalisti, politologi, onnipresenti, moralisti dell’ultimo ventennio e quant’altro ancora, quelli che indicano Renzi come il nuovo in realtà promuovono l’antico, la superiorità del capitale sulla persona.
Il resto sono chiacchiere, rottamazione, rinnovamento, la ricerca di capri espiatori con la data di nascita alla quale si vuole imporre una scadenza, tutto fumo senza programmi e prospettive.
Non che il Pd sia un baluardo della sinistra, della socialdemocrazia, da quando si sono unite le due anime popolari cattoliche ed ex comuniste la lotta intestina sui valori di fondo dei diritti e del modello sociale è sempre viva, più che mai. All’interno del Pd ci sono quelli che hanno sposato, questa volta in eterno e senza separazione o divorzio, il capitalismo e si accontentano di piccole modifiche, strappare qualche lembo di dignità e non di garanzie per i lavoratori, i proletari e di chiunque viva del proprio lavoro. E quelli che aspirano ad una diversa divisione della ricchezza prodotta dal mondo, quelli sono la minoranza.
Hanno accettato supinamente il mercato imposto dal capitalismo sfruttatore e parassita e adesso, qualcuno, vuole andare oltre sposando il liberismo alla Reagan quello che ha portato alal crisi economica più grande che il mondo abbia vissuto.
Se non nella distruzione materiale, i capitali, gli immobili, la proprietà è sacra ed inviolabile, questa crisi ha superato di gran lunga le vittime delle due guerre mondiali, sul piano morale  hanno fatto più stragi delle bombe su Hiroschima e Nagasaki ed il fanciullo in questione tra una battuta , la parlantina toscana efficace
adesso si affida alle vie legali in segno dell’unità del partito.
Come se la minornaza interna alle sezioni del Pci fosse andata dall’avvocato per diventare maggioranza.
Dopo aver servito messa, laicamente, a Marchionne incensandolo più di una madonna adesso finge di fargli la guerra come se il problema fosse Marchionne e non il capitalismo.
Infatti si è subito preoccupato di farci sapere che chi vuole fare politica deve comunque confrontarsi con la finanza. Confrontarsi, Renzi, lo hanno fatto anche i segretari del Pci, non accordarsi o cercare aiuti e finanzamenti. Spintarelle.
Diceva Marx che quando la borghesia è alle strette arretra, si riorganizza e poi cerca di infiltrare i suoi alla testa dei movimenti che la combattono per deviarli, smorzarne l’impeto e riportarli nell’alveo del fiume capitalista.
Più o meno il concetto è questo. Andate a rivedere le manifestazioni degli anni settanta, operaie e studentesche, guardate attentamente le fotografie e vedrete che infiltrati nei movimenti ci sono facce conosciute dell’informazione di regime, autentici servi di Berlusconi pronti a vendersi la prossimo vincitore.
Due nomi per tutti, Giuliano Ferrara, che è arrivato a lavorare per la Cia, e Paolo Liguori che quando era a Lotta Continua chiamavano” Straccio”. Evidentemente l’avevano sgamato, è lo straccio che usano per lucidare le scarpe del piduista.
Dice Mario Capanna: «Questi discorsi mi fanno sorridere. Perché discutiamo di gente che a quei tempi mi scavalcava a sinistra. Mi chiamavano reggicoda del Pci perché facevamo discorsi rivolti alla massa, non chiacchiere come loro. Non a caso, dal Movimento studentesco non è uscito nemmeno un terrorista. La stessa cosa non si può dire di altri gruppi. C’ era un tale che sosteneva: non è difficile fare qualcosa di buono nella vita; è difficile farlo per tutta la vita. Io, che non ho mai fatto stagionare il mio vino a Botteghe oscure, fin da allora dicevo: diffidiamo degli estremisti perché un giorno ce li troveremo a destra. Ecco, appunto»

Capanna ha  ragione, i rivoluzionari estremisti più spinti, oggi, sono finiti a destra, al servizio del capitale.
Oggi il sistema di potere non ci propone un cavallo di Troia da infilare nella massa, ma un cavallino a dondolo spacciato per il rinnovamento del centrosinistra, Matteo Renzi il cavallo di Troia fatto con i lego.
Scrive Nuova Società:

Nel momento in cui è chiaramente percepito dagli uomini intellettualmente onesti che la crisi che stiamo vivendo è soprattutto causata da un diverso modo di intendere la distribuzione della ricchezza (la lotta delle classi dominanti nei confronti delle classi subalterne) esplode all’interno del Partito Democratico – sotto mentite spoglie della modernità, del rinnovamento – l’antica patologia del Gattopardo.

L’aspetto più triste, sconsolante di ciò che sta accadendo è rappresentato dal coagularsi attorno ad un personaggio (presunto giovane) dallo scioglilingua facile, di uomini dal diverso spessore culturale ma eternamente ossessionati dal libero mercato, il vecchio, antico dio pagano sull’altare del quale l’intera umanità si dovrebbe inchinare.
Signori, ecco il nuovo che avanza anzi l’antico, l’eterno capitalismo che si rinnova ad ogni occasione.
Non mi meraviglia che abbia un seguito, anche Ferrara aveva ed ha un seguito, mi meraviglia che gli ex comunisti della mia età confluiti nel Pd credano che Renzi sia il rinnovamento.
Certo nemmeno Moretti, oggi, chiederebbe a D’Alema o a Bersani di dire qualcosa di sinistra ma, spacciare Renzi per il nuovo è troppo. E’ oltre.

Susanna non è vero che Monti non sa più cosa fare, dice e fa quello che ha sempre fatto e detto. Economicamente è un fascista, è contro la concertazione, la Costituzione e vuole i servi della gleba.


Tutta la sua storia di economista capitalista e parassita ha portato acqua ad un fiume solo, quello dello sfruttamento capitalista. Nessuna concertazione, nessuna equità, nessuna eguaglianza e nessun diritto al lavoro, praticamente un anticostituzionalista della prima ora.
Forse non è nemmeno fascista è un cattolico che segue il vangelo non crede e non vuole la concertazione ma sogna il padrone che non c’è, quello della parabola di Gesù che vi riporto:

All’inizio della parabola vediamo il padrone della vigna che va in cerca di lavoratori; si porta in piazza, vede alcuni disoccupati e li manda a lavorare nella sua vigna, concordando con loro la paga: un denaro al giorno. Non cerchiamo di vedere se a quei tempi la paga di un denaro al giorno fosse giusta o ingiusta: qui la cifra ha solo un valore simbolico. Sta di fatto che gli operai accettano la paga e con piena tranquillità si mettono al lavoro.

Il padrone si reca poi di nuovo in piazza, a metà mattinata, a mezzogiorno, nel pomeriggio e persino verso sera, quando oramai resta solo più un’ora per lavorare. Trova ancora degli sfaccendati e li manda tutti nella vigna, assicurando di dare a tutti una giusta paga.
E qui si verifica il grande «scandalo»: il padrone della vigna – al termine della giornata – provvede a pagare gli operai, ma comincia non dai primi (quelli che hanno lavorato tutta la giornata), bensì dagli ultimi arrivati: e a ciascuno di essi dà la stessa paga che aveva pattuito al mattino, con i primi lavoratori.

Già il fatto che il padrone cominci dagli ultimi, appare strano. Che poi dia la medesima paga a tutti (non tenendo conto delle ore lavorative di ciascuno), appare anche ingiusto. Era logico che gli operai della prima ora pensassero – e sperassero – di ricevere una paga maggiore. Invece no! La prima reazione, non solo dei lavoratori della parabola, ma anche nostra, è evidente: quel padrone è stato ingiusto! Eppure Gesù, nel narrare questa parabola, ha voluto insegnarci un aspetto molto importante dell’atteggiamento del padrone della vigna.

Vi metto il link per chi volesse approfondire l’analisi della parabola fatta da Don Rodolfo Reviglio.
GLI OPERAI NELLA VIGNA

In sintesi si potrebbe dire che gli ultimi arrivati al lavoro, quelli che hanno lavorato di meno, sono i preferiti da Gesù in quanto ultimi.
Se Gesù fosse vissuto di questi tempi c’è il forte rischio che i suoi preferiti fossero gli statali, i parastatali e tutti gli imboscati del sottobosco clientelare. Tutti i parassiti che ci sono anche nelle aziende private, io ne ho conosciuto parecchi.
Monti deve essere un economista cresciuto ed istruito dalla scuola cattolica e capitalista e quindi è contro la concertazione democratica, gli piace il padrone buono che si presenta bene, come lui, ma che te lo mette in quel posto ugualmente.
La concertazione è democratica e di sinistra, prevede una certa eguaglianza etica ed è per questo suo rifiuto mentale che mi sembra un po’ fascista e non rispettoso dell’art. 1 della Costituzione.
La Fornero è uguale, se non peggio, un ministro che dice che il lavoro non è un diritto non dovrebbe fare il ministro in un Paese con la nostra Costituzione.
Colgo l’occasione per dire  che il lavativo, il paraculo, nell’ambiente di lavoro è strutturalmente necessario al padrone, al manager, al dirigente di qualsiasi azienda privata o pubblica.
Io conosco bene il privato, del pubblico so quello che ho sentito dire e penso che chi fa il suo dovere nell’azienda pubblica di qualsiasi tipo sia il più mortificato di tutti. E’ circondato da parassiti ed è considerato un nemico, un maniaco.
Nel privato, in modo particolare nelle piccole aziende, il paraculo è usato dal padrone per non riconoscere i diritti di chi si fa il mazzo, produce, rende.
Mi è capitato di un mio titolare, gran persona se paragonato ai figli, che in una trattativa nella quale gli chiedevo un aumento di stipendio mi rispondesse così: io te le darei 100.000 lire in più al mese, le meriti, ma darle a te significherebbe darle anche agli altri che non le meritano equindi non se ne fa niente.
Praticamente ha usato il paraculo per farsi da paravento.
Essendo giovane ma più paraculo dei paraculi ho cambiato strategia, ho fatto la trattativa per settore ed in questo caso si trattava del magazzino ricambi di una concessionaria auto.
Eravamo in due e fatturavamo in continua crescita, un anno abbiamo addirittura raddoppiato il fatturato, ed io mi sono presentato per discutere gli aumenti di stipendio.
Mi ha dato la stessa risposta della volta prima, io li darei a te ma darli a te significa darli anche a X, il mio collega e non posso.
Io mi ero presentato chiedendo 150, questa volta per prepararmi alla botta successiva, nel senso che di solito ci si incontra a metà.
La sua risposta mi accese una lampadina nella testa e gli risposi: allora facciamo così, 75 a testa e lei non aumenta la spesa.
Missione compiuta, obiettivo raggiunto.
L’anno dopo il mio collega, sentendosi mortificato dal fatto che i suoi aumenti di stipendio li doveva sempre a me mi disse: quest’anno vado io a parlare. Va bene, risposi.
Dopo circa un’ora tornò in magazzino mortificato, non aveva spuntato una lira ma ebbe la modestia di dirmi: è meglio che vai tu, mi ha detto un po’ di parole e mi ha messo nel sacco, non ho saputo rispondere.
Quindi la concertazione ci vuole, è vitale, e Monti lo sa per questo è contro ed anche per un’altra ragione che vi vado ad esporre.
I manager, adesso i padroni sono veramente pochi, sono dei grandi paraculi, hanno studiato e sono preparati per fottere il sottoposto in scuole speciali come la Bocconi.
Per trattare la controparte, i rappresentanti dei lavoratori, devono essere più paraculi di loro ed è per questo che spesso la base, i lavoratori non capiscono le strategie, i colpi di spada o di fioretto e pensano che il sindacato si venda, anche se in qualche caso è accaduto, loro considera solo il risultato finale in busta paga.
Molti lavoratori erano nel Pci per ideali di uguaglianza, diritti e libertà. Tantissimi erano nel Partito perchè era forte, nella Cgil perchè era forte e garantiva aumenti di stipendio e diritti.
Opportunisti della prima e dell’ultima ora quando è cambiato il vento hanno mollato tutto e sono andati altrove, alcuni persino nella lega.
Ma era solo un discorso di bottega, interesse, gli ideali non c’entrano e non li hanno lordati.
Chi li aveva li ha ancora, oggi più che mai.
Ho divagato, scusate, ma alla Susanna devo dire una cosa: Monti sa benissimo cosa deve fare da decenni, ha studiato ed ha insegnato la strategia e le procedure per eliminare i diritti dei lavoratori e darli in pasto al mercato.
E’il sindacato che deve studiare bene la strategia per coinvolgere i lavoratori, unirli nella lotta e rendere chiaro, visibile l’obiettivo finale che va ben oltre la conservazione del posto di lavoro.
Qui è in pericolo la Democrazia, si calpesta la Costituzione.
I ricchi sanno piangere così bene che spesso i poveri mollano loro qualcosa.
Pomigliano è l’arma più potente che ha in mano Marchionne e chi vuole intendere intenda.
E’ figlia dell’Alfa Sud, in centinaia si mettevano in malattia e facevano il doppio lavoro.

Il Premier sta riflettendo sul suo futuro. Beato lui, io non ce l’ho per via dell’anagrafe e milioni di giovani non l’avranno per il suo liberismo capitalista da parassita bancario.


Più che attaccare lavoratori, disoccupati, precari, pensionati  ed Art. 18 non sa fare. La rabbia mi fa sbagliare.
L’anagrafe mi toglie, giustamente, il futuro lui mi ha tolto una vecchiaia serena. Certamente non come la sua.
Sa fare benissimo quello che il sistema capitalistico in combutta con il sistema finanziario parassita gli hanno detto di fare, l’hanno messo lì apposta.
Berlusconi ci massacrava in proprio, Monti lo fa in conto terzi e con l’appoggio di tutta la politica italiana.
Si, lo so, che il momento è grave ed il Pd si è sacrificato per il Paese ma quello che non ha capito Bersani è che il Paese sacrificato sull’altare dello spread è sempre il solito: giovani, disoccupati, pensionati. Tra l’altro sono stati così astuti da mettere uno contro l’altro le nuove e le vecchie generazioni, nipoti contro i nonni e figli contro i genitori.
Non mi ha toccato solo la pensione, ridotto il suo valore con balzelli indiretti e diretti, sarebbe il meno, è che ha rubato il futuro a mio figlio.
Non ne faccio un caso personale per il quale indignarmi, ne faccio un caso nazionale ed è ora di finirla di prendere per il culo gli italiani esclusi il 10% di quelli che possiedono il 48% della ricchezza nazionale e non pagano mai, si arricchiscono speculando sulle nostre miserie.
Chi mi conosce personalmente sa che una vita lotto contro il capitalismo e le banche, i parassiti che speculano che i giornali chiamano gli investitori, dediti solamente al loro profitto privato e senza nemmeno produrre niente, solo speculando sui nostri debiti.
Chi non mi conosce personalmente ma ha letto i miei blog, prima su Splinder e poi qui, sa come la penso, per cosa ho combattuto e per cosa combatto. Ben prima che la crisi delle banche travolgesse tutto e quasi tutti, il 10% lo dobbiamo lasciare fuori, quelli di cui sopra, compreso mio figlio.
Io non darò mai interviste all’Washington Post, non sono un professore di economia alla Bocconi, ma mi deve rispettare lo stesso, non può prendere per il culo milioni di persone.
Auspico una nuova rivoluzione come quella francese, loro hanno fatto fuori e ghigliottinato la nobiltà parassita noi dobbiamo far fuori tutti i parassiti della finanza, gli speculatori globali degli Stati e tutti i paraculi che, a turno, ci governano.
Non c’è una via d’uscita ed insistere con l’Art. 18 dimostra solo una cosa è un incapace. Un borgese più carogna di tutta la borghesia, fascista e non, che l’ha preceduto.
Riesce andare persino oltre la P2 dimostrando che la finanza mondiale, le banche mondiali, sono ancora più forti della P2. Se ne sono serviti ma non sono asserviti alla P2.
la smetta almeno di prendere per il culo quei milioni di giovani e non giovani che un futuro non l’avranno mai perchè quelli come lui, al servizio delle banche e della finanza ne ha fatto tabula rasa.
E’ l’Attila del parassitismo globale, dei grandi parassiti di Walls Street, della grande finanza che è capace di fare solo due cose, profitti e miliardi di poveri sparsi in tutto il mondo.
Altro che crisi economica globale, questo è sterminio di massa che va ben oltre quello che ha fatto Hitler o Stalin.
Ne uccide più il soldo che la spada o il mitra.
Hai rotto i coglioni, quando ci vuole ci vuole. Fa pure la vittima degli italiani irriconoscenti, che non vogliono sacrificarsi per le Borsa, le banche.
Non è la destra il problema e non è la sinistra, è il Capitalismo e non mi pare che Grillo o qualche altro spenda qualche parola, mobiliti le masse contro questo autentico cancro del mondo.
Chiaro il concetto?

Giovani, rincitrulliti dalla propaganda di regime, non ditemi più che la vostra rovina è dovuta ai privilegi delle generazioni precedenti. Informatevi e smettetela di dire fesserie.


Qui vi metto un esempio del modo di ragionare dei giovani di oggi, non tutti per fortuna.
Dialogo in un sito, sotto la risposta scelta da chi ha fatto la domanda.

Secondo voi le generazioni nate negli anni 60/70 hanno rubato il futuro a noi giovani ?

Per me SI, hanno vissuto per decenni sopra le loro possibilità, la colpa io l’attribuisco alla società in generale, che ha continuato a spendere e pretendere più di quello che poteva permettersi e oggi noi giovani siamo senza speranze, senza futuro, i sacrifici oggi li dovrebbero far loro per permettere a noi giovani di vivere almeno una vita che si avvicini a quella vissuta da loro.

Miglior risposta – Scelta dal Richiedente

Perfettamente d’accordo con te, ma sbagli di qualche decennio: le generazioni che realmente hanno vissuto in maniera sconsideratamente consumistica ed abusando di tutto ciò che gli veniva dato sono quelle precedenti: quelle che hanno prolificato durante il boom economico, ovvero quelle nate tra gli anni 40 alla fine dei 50.
Quelli che citi tu sono le persone che adesso hanno dai 30 ai 45 anni circa, e ti garantisco che nella media sono quasi tutti messi male come le ultime generazioni.
Lo spreco, lo scempio è stato fatto dagli attuali 60/70enni!

Ora, è notorio che la mamma degli stupidi è sempre incinta ma qui, nonostante la pillola, i preservativi, le conquiste delle femministe sulla maternità consapevole c’è una epidemia di cretini da fare spavento.
Premetto che la colpa non è loro, è nostra, come genitori o nonni non abbiamo saputo trasmettere l’informazione e la storia dei fatti. Delle nostre conquiste.
Insomma gli imbecilli li abbiamo allevati noi, alcuni si fanno mantenere dai nonni o dai genitori sputandogli pure addosso.
Intanto il 90% dei giovani non sa nemmeno di che anno è lo Statuto dei Lavoratori, l’Art. 18 e non sanno nemmeno quanto sono costate ai loro genitori ed ai loro nonni le conquiste degli anni 60/70 che loro, oggi, si fanno scippare dal sistema.
Possono cercare nel web, invece di scrivere cazzate come quelle che ho pubblicato sopra, ci sono ampi documenti storici e fotografici che documentano il periodo delle lotte, delle conquiste.
Alle giovanette di oggi, la maggioranza perchè c’è anche una minoranza consapevole e documentata, fortunatamente.
Dicevo alle giovanette di oggi sempre pronte ad avanzare i loro diritti di libertà ed emancipazione, ovviamente sul piano sessuale e non sul diritto al lavoro, voglio raccontare loro quello che le loro nonne e le loro mamme non hanno raccontato per non rovinargli la vita con la cruda realtà dei fatti  e lasciarle eternamente nel mondo delle favole, del virtuale con tanto di cellulare collegato con internet per mandare sms e scrivere stronzate 24 ore su 24.
Le loro mamme, le loro nonne, le loro bisnonne, quando avevano la fortuna di avere un lavoro e rimanevano incinta per non perdere il posto si fasciavano la pancia per non essere licenziate immediatamente.
Così facendo rimandavano, tra una vomitata ed una nausea, di qualche mese il licenziamento e lo posso dire perchè c’è passata, insieme ad altre milioni di donne, pure mia moglie.
Ai giovanotti da aperitivo, da discoteca, che un giorno si e l’altro anche scoprono l’ambiente e l’ecologia dico solo che negli anni 50 il problema principale non erano i fumi degli altiforni, che respiravano, ma avere almeno un paio di scarpe anti infortunistica con la punta di ferro per non bruciarsi le dita con gli schizzi di acciaio rovente.
Il resto andatevelo a cercare nel web, chiedeto alle Camere del Lavoro che hanno archivi documetati sulle lotte operaie, il diritto alla sanità ed alla maternità.
Quindi, non rompete più i coglioni con sparate alla cazzo sui privilegi di chi con sudore, lacrime, sangue, lotte e scioperi che sono costati sacrifici anche alle famiglie si è conquistato una pensione, dei diritti, che adesso voi vi fate scippare.
Questo sarebbe il meno, se non si è forti e compatti si viene sconfitti dal capitalismo e dal regime economico e noi lo sappiamo bene perchè abbiamo lottato per anni riempiendo tutte le piazze, quello che è peggio è che vi siete fatti lavare il cervello. Soltanto un poveretto, un idiota, può scrivere una cosa del genere:
i sacrifici oggi li dovrebbero fare loro (riferito alle generazioni precedenti) per permettere a noi giovani di vivere almeno una vita che si avvicini a quella vissuta da loro.
Dimostra di avere una ignoranza abissale, non solo del passato ma anche del presente.
Come ho già detto le nostre conquiste hanno avuto un prezzo salatissimo, l’ho scritto sopra , e come se non bastasse oggi ci troviamo a fare welfare famigliare a figli e nipoti vittime della crisi, quando sarebbe il momento di goderci la vecchiaia ed i frutti dei nostri sacrifici.
Fortunatamente non siamo, noi anziani, non sono, i giovani, tutti così. Ma per la maggioranza gli anziani sono senza memoria e quindi non possono trasmettere niente. I giovani non hanno conoscenza, non sanno, il pc ed internet lo usano per chattare e per vedere i filmini porno, giustamente in un certo senso ma, se volessero, prima di scrivere cazzate sui privilegi delle generazioni precedenti dovrebbero documetarsi su come li hanno conquistati, ammesso che siano privilegi, e quanto sono costati.
A me sembrano polli d’allevamento alimentati con il mangime dell’ignoranza, allevati ed annebbiati dal sistema sino al punto che gli danno pure ragione.
Con questo ho detto quello che avevo da dire, se volete rimanere nell’ignoranza fate voi, aggiungo solo una cosa che ho letto, tanti anni fa, nella prefazione del Capitale di Carlo Marx:
Il sapere, anche senza speranza, è da anteporre all’ignoranza che si nutre di illusioni e falsità.
Io ho scelto il sapere, voi la seconda. Il sapere è conoscere le cose, i fatti, la storia. Anche se non si parla o si scrive in italiano perfetto. Conoscere la sostanza della vita.
Buona giornata, auguri per il vostro futuro.
Qui non stamo parlando di pensionati baby, alimentati dal regime clientelare e capitalista per conquistarsi voti e governare per 50 anni. Stiamo parlando di persone che si sono fatte 43 anni di lavoro, molti di fabbrica o in edilizia e sono arrivati alla pensione meritatamente e non per donazioni di qualche ente di carità.
Chiaro?