La notizia che in Italia c’è un regime anticostituzionale è passata in secondo piano, non se la fila nessuno. E pensare che la fonte è certa, è il capitalismo che lo dice.


C_4_articolo_2023447_upiImageppIl 27 gennaio è uscita la notizia, su tutti i giornali, data da Bankitalia: Il 10% degli italiani possiede il 50% della ricchezza nazionale.
Ce lo dice il capitalismo stesso, la banca D’Italia, che noi viviamo in un regime anticostituzionale perchè i nostri Padri Costituenti, di tutti i partiti,  hanno inserito l’art. 53 nella Costituzione che recita: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Ora, prendo atto che il comunismo è sconfitto, il socialismo pure ma mai come oggi avremmo bisogno di comunismo o di un socialismo che non sia socialdemocratico, invaso dal capitalismo.
Se tanto mi da tanto in base alla nostra Costituzione il suddetto 10% di nostri connazionali dovrebbero versare il 50% di tutte le imposte statali, regionali, comunali esistenti nel nostro Paese.
Per i leghisti, che sono un po’ tardi, il 50% dell’ Imu, Tares, Tarsi e tutte le diavolerie che lo Stato impone per garantirci dei servizi che non è un grado di garantire.
Mentre risulta, perchè ci sono le carte che parlano, che l’87% delle imposte viene da lavoratori dipendenti e pensionati.
Mentre noi stiamo discutendo dei vari problemi individualmente e quindi lasciamo a se stessi tutti i più deboli in balia del destino baro e crudele, si continua a vivere in un Paese dominato da un regime economico anticostituzionale che non ha niente di democratico.
Ci sono parlamentari eletti che non sanno nemmeno che la nostra è una Repubblica parlamentare e si rivolge al Capo dello Stato dandogli del boia come se fosse un re o una repubblica presidenziale.

La repubblica parlamentare è un sistema politico o forma di governo, appartenente alla forme di democrazia rappresentativa, in cui la rappresentanza democratica della volontà popolare è demandata, tipicamente tramite elezioni politiche, al parlamento e ai suoi membri che in quanto tale elegge con modalità differenti sia il governo che il presidente. Tuttavia vi sono repubbliche parlamentari in cui il presidente è eletto direttamente a suffragio universale.

Il presidente ha una funzione di garanzia verso le parti politiche e di rappresentanza dell’unità nazionale, perciò usualmente non ha forti poteri di influenza politica sulle istituzioni.

Il parlamento si rapporta con il governo tramite il voto di fiducia: in questo modo esso ha perennemente il controllo sull’agire dell’esecutivo con possibilità di revocarlo e nominarne un altro.

Il giudizio sull’operato di una certa maggioranza parlamentare e del suo governo viene quindi espresso dai cittadini solo tramite il rinnovo dell’assemblea legislativa, diversamente da quanto avviene nelle repubbliche presidenziali.

Tale forma di governo è quella attualmente dominante in Europa.
Se qualcuno ha qualcosa da ridire in merito alla politica delle istituzioni si deve rivolgere alle istituzioni stesse, ai suoi colleghi di Parlamento.
In mezzo a questo polverone inutile destinato solo ad alimentare un populismo d’assalto che invece di portare democrazia porterà alla guerra civile tra poveri, senza liberarne alcuno, l’unica battaglia che gli italiani dovrebbero fare, possibilmente insieme ai parlamentari onesti, sarebbe quella di ripristinare la Democrazia e la Costituzione in questo paese dominato dalla finanza parassita che è la forza del capitalismo mondiale che opprime i popoli.
La colpa, ancora una volta, è la nostra che assistiamo indifferenti allo sfascio istituzionale e democratico nonostante sia il capitale stesso a darci la notizia che siamo in un regime.
Mussolini non ha mai ammesso di avere imposto la dittatura il Capitalismo ce lo comunica cosciente del fatto che la maggioranza di noi non se ne rende nemmeno conto.

Bankitalia: “Il 10% degli italiani
ha la metà della ricchezza del Paese”

Questa è la notizia che avrebbe dovuto dare il via alla rivoluzione, il resto sono chiacchiere.
I dati sulla ricchezza nazionale venivano studiati dal Pci e ci si organizzava per difender l’art. 53 della Costituzione ed è per questo che l’Europa e gli Usa hanno impedito che il Pci andasse al governo, era solo una questione di soldi e di potere non di Democrazia.
Oggi il sistema capitalistico finanziario e parassita è accettato da tutti, in primis la massa del popolino che si compra l’auto a rate, ed il capitalista non si occupa più di fabbriche, produzione. Non crea posti di lavoro ma investe in debiti di Stato che i cittadini sono costretti a pagare dal sistema politico complice e responsabile della mancanza di equità progressiva.
Se non risolveremo questo problema non saremo mai liberi in un Paese libero e democratico.
IL documento della Banca d’Italia è un documento ufficiale, non ce l’ha detto Mao, Stalin, Chavez, Che Guevara ecc.ecc.
Ce l’hanno detto loro e si scompiscierando dalle risate.
Una risata ci seppellirà, la loro.

Gli eletti della politica sono responsabili ed invitano ad abbassare i toni affinchè non si ripetano questi episodi, a salvaguardia della democrazia. Abbassare i toni non gli stipendi ed i privilegi, quelli devono rimanere a tutto volume.


preiti99_extraAnch’io, in buona fede, ho invitato a moderare il linguaggio perchè le stesse parole possono essere letali per certe menti e divertenti per altre.
Non avevo pensato alla speculazione che ne avrebbe fatto la destra, come tutte le volte che lega e neo fascisti hanno speculato su una violenza, un omicidio o di tutti i reati contro la persona che avvengono tutti i giorni ed in ogni angolo del pianeta.
Adesso invitano ad abbassare i toni, con la serietà che richiede l’occasione invitano ad abbassare i toni, come se non fossero stati loro ad alzare i toni per vent’anni di seguito riducendo la politica ad una battaglia tra bande mettendo in campo gli ultras di una parte o dell’altra.
Invitano ad abbassare i toni ma non gli stipendi, i privilegi, i benefit e le regalie che in una situaizone economica come quella attuale risultano insopportabili.
Come sono insopportabili i doppi, tripli stipendi e pensioni di chi oggi ci invita ad abbassare i toni.
Stipendi, privilegi, pensioni, benefit, regalie, della classe dirigente politica e non vanno abbassati, come non devono abbassare le scorte ai responsabili di queste rovine a chi ha prodotto gli esodati, tagliato la scuola i servizi la sanità ed aumentato precari e disoccupati.
La festa, per loro, ed alludo ai politici ed alla borghesia parassita che con la crisi si arricchisce ancora di più, deve continuare con toni più bassi ma a tutto volume.
Per mantenere la pace sociale si può sempre ricorrere al solito metodo, lo stato di polizia.
L’importante è che l’amplificatore, della propaganda di sistema, sia a tutto volume.
Manca solo una conferenza stampa con la Santanchè, la Mussolini e Salvini
che ci inviti ad abbassare i toni. Con la bava alla bocca.
P.S. Il termine responsabili del titolo si riferisce al fatto che non si ritengono irresponsabili, come potremmo pensare noi.

Mi è arrivata la bolletta del gas, due rapine autorizzate in un colpo solo. Non puoi nemmeno denunciarli perchè hanno la licenza per le gabelle, più che liberalizzazione del mercato è la liberalizzazione del furto.


indexTralascio l’importo della materia prima che da noi costa il 36% in più del resto d’Europa e non si capisce come mai dato che la forza calorica è la stessa, forse fanno pagare la tassa di soggiorno anche al gas come se fosse antani con scappellamento a destra.
Ci sono due voci che fanno incazzare, scusate l’eufemismo ma quando ci vuole ci vuole.
Una si chiama servizio di rete: 44,70 per tre mesi, sembra che il gas arrivi a casa mia non attraverso un impianto che ha più di vent’anni ed è ammortizzato da tempo ma che venga consegnato da un addetto apposito, invisibile, presumo con delle bombole o delle bombolette spray da iniettare nel mio impianto domestico.
Tra l’altro, a proposito di servizio di rete, avevo il loro contatore che perdeva in uscita e me l’hanno sostituito.
Non mi hanno fatto pagare niente e questo è servizio di rete, mentre non mi hanno rimborsato il gas che ho pagato in più ed inutilmente per tre anni, 365 giorni all’anno, dovuto alla perdita del loro contatore. Sono due anni e mezzo che sono in ballo e c’è una commissione di esperti che sta ancora calcolando la quota extra consumo normale che l’A2A dovrebbe rimborsarmi.
Mi hanno pure affidato un loro consulente, non so come chiamarlo, che segue la mia pratica ed ogni volta che lo chiamo mi dice che non può fare niente finchè i consulenti non avranno finito i calcoli, un autentico muro di gomma che mi prende gentilmente per il culo da due anni e mezzo.
L’altra voce si chiama: totale imposte ed ammonta a 42,34 euro, come se io fossi una azienda che può scaricare l’Iva, sempre che si possa scaricare.
Riepilogando a questi banditi muniti di autorizzazione dello stato noi paghiamo una gabella pari al 37,12% dei consumi del metano tenendo sempre presente che il prodotto lo paghiamo il 36% in più che nel resto d’Europa fa un totale in bolletta del 73,12%.
Hanno liberalizzato il servizio per dare possibilità a più società di spartirsi il furto legalizzato dei servizi, ovviamenta a metà con lo stato, anche se in questo caso lo stato non siamo noi ma sono loro, i boiardi di stato che si danno stipendi da centinaia di migliaia di euro all’anno.
Ho una certa età e mi ricordo ancora quando hanno reso obbligatoria l’assicurazione sulle auto, una legge di civiltà.
Ci hanno detto che pagando tutti l’assicurazione obbligatoria avremmo pagato di meno ed il risultato è stato che le compagnie hanno fatto cartello, noi paghiamo sempre di più, e le compagnie si sono costruiti miglia di palazzi da affittare o vendere moltiplicando i guadagni. Se a questo aggiungiamo che in rimborsi delle compagnie sono veloci come un gatto di marmo se ne deduce che non sono servizi ai cittadini ma che siamo limoni da spremere, maiali da dissanguare dei quali non si butta via niente.
Ci guadagnano prima durante e dopo ed in più ci vengono a dire che sono in pedita, perenne.
Ci sono servizi essenziali che dovrebebro essere forniti dallo Stato, sanità, scuola, trasporti, comunicazione, luce, gas, acqua. Servizi di base sui quali non dovrebbe esistere speculazione, profitto, mangiatoie o gabelle legalizzate che sono una autentica licenza di rapina.
Ma questo è il bello del capitalismo al quale anche la sinistra non ha saputo rinunciare. Ci sono pure manager con lo stipendio stellare, da calciatore, che sarebbe concepibile solo se il loro lavoro servisse a fare risparmiare il consumatore, l’utente.
Mazzette, corruzione, clientele se vengono scoperte vengono condannate, anche se il Pdl si è opposto ad una legge sulla corruzione, ma questa gente qui non ha da temere nulla dallo Stato, hanno la licenza di rapinare il cittadino come la nobiltà aveva la licenza delle gabelle.
E’ un furto, ma legalizzato.
Indigniamoci pure per le mazzette di Fimeccanica per vendere elicotteri all’India, l’importante è pagare le bollette e le mazzette di Stato che più e meno ammonta al 73,12% di quello che consumiamo.
La vera liberalizzazione dei servizi sarebbe se io potessi fare il contratto per la fornitura del gas in Romania, Lettonia o Estonia e non consegnato in manette ad aziende che fingono di farsi concorrenza ed invece sono una lobby.
Ho messo la foto di un metanodotto, con quello che pago di servizio di rete da oltre 40 anni,  mi aspetto da un momento all’altro che mi arrivi a casa la mia quota azionaria.
Abbiamo fatto un referendum per l’acqua pubblica, luce e gas li lasciamo in mano alla speculazione. Faccio notare che anche chi non è andato a scuola o non prende i mezzi acqua luce e gas li deve comunque consumare e quindi sono prioritari più della scuola e dei trasporti. Ovviamente è una provocazione, come diceva Don Milani: Ogni parola che non impari oggi è un calcio nel culo che prenderai domani.
Noi siamo andati a scuola ma facciamo collezione di calci nel culo, non disdegnando nemmeno qualche calcio sulle palle.

I prezzi del gas in Europa: lo spread italiano.

Renzi, gli scagnozzi di Bersani, la politica fallimentare della sinistra e la via d’uscita indicata da Renzi. In fondo a destra.


Sulla politica fallimentare della sinistra sono anche d’accordo, ha fatto più cose concrete di sinistra Prodi che D’Alema, non sono d’accordo con la via d’uscita indicata da Renzi. Troppa ressa, ci sono già Casini, Fini e Montezemolo, non è voltando a destra che si correggono gli errori della sinistra.
Quello che mi ha indignato, siamo tutti indignati ultimamente, anche se non sono iscritto al Pd, sono le offese del presuntuoso di Firenze, il Giotto della finanza che va a fare l’imbianchino a casa di Berlusconi.
Fatte le debite proporzioni, per non offenderne la memoria, è come se avesse detto: gli scagnozzi di Berlinguer.
Ci sono più di 80.000 volontari, non il milione e mezzo che contava il Pci, che si danno da fare per la campagna elettorale di Bersani ed il problema, in questo caso, non è condividere la politica di Bersani o no ma rispettare chi ci mette del suo per qualcosa in cui crede.
Scagnozzi lo può dire ai boys scout degli oratori fiorentini che l’hanno eletto sindaco, nessuno ha mai dato dello scagnozzo ai suoi chierichetti. Per questa settimana Renzi si merita il mio, personale, pirlino d’oro. Finto.
I volontari del Pd sono, nella stragrande maggioranza, gli ex compagni del Pci. Li ho incontrati più volte ed in diverse sezioni perchè li conosco, sono andato a trovarli per il semplice fatto che eravamo iscritti allo stesso partito. Renzi li deve rispettare
Di margheritini ne ho visti pochi sia prima dell’intervento alla cataratta che dopo.
A me sembra che il problema del Pd sia proprio questo, aver incorporato una parte sana degli ex democristiani che, bene o male, ne condizionano le scelte specialmente sull’etica, le staminali, il divorzio breve.
O questi accettano la linea della maggioranza oppure devono cambiare aria è inutile stare vent’anni nel guado sperando di attraversare il fiume senza concludere niente.
Intendiamoci è un problema loro, mi avvio sull’ultimo viale della mia vita e resto sempre e comunque della mia idea: il problema è il capitalismo se poi ci aggiungiamo le interferenze del vaticano è la paralisi completa.
La Binetti è andata via, Rutelli pure e nessuno si è tagliato le vene. Ora, secondo me, dovrebebro andarsene gli altri e buttare giù due righe su cosa si intende fare con il capitalismo e con le ingerenze vaticane.
Altro che Papa Giovanni, sono oltre 2000 anni che i papi dettano la linea. Intendo quelli oltre il Tevere non quello di Arcore.
Renzi, nella sua prosopopea, ha offeso migliaia di persone ed è per questo che andrò a votare alle primarie del Pd.
Contrariamente a quello che blatera il chierichetto pur non essendo iscritto al Pd non ho avuto nessun problema ad iscrivermi per votare alle primarie, credo che i suoi amici boys scout si siano organizzati alla grande come quando l’hanno eletto sindaco. Quindi non dica cazzate, in modo particolare sugli iscritti al partito che lo tengono ancora in piedi. Per quanto, francamente, non lo so.
Oggi la politica è fatta sulla parlantina, sull’apparire e sullo sparare il più possibile contro i partiti. Siamo nella fase della demolizione sistematica della rappresentanza, che ci ha messo del suo, ma non ci sono programmi sul futuro una volta che la demolizione è arrivata a compimento, cosa auspicata dal sistema di potere per continuare a dominare.
Quando il bandito è sceso in campo lo ha fatto proprio contro i mestieranti della politica e per salvarci dai comunisti.
I comunisti si sono estinti da soli, almeno in Parlamento, ed il bravo imprenditore prestato  alla politica ha pensato solo agli affari suoi surclassando, alla grande, tutti i politicanti di mestiere.
Tutti, e sottolineo tutti, hanno dimenticato che il cavaliere piduista è sceso in campo con 7.000 miliardi di lire di debito, insieme a Confalonieri ed a qualche altro avevano già un piede nell’atrio di S. Vittore.
In pieno regime comunista, con una magistratura di sinistra e con una Corte Costituzionale di bolsevichi estremisti con il cappellino alla Che Guevara ha ripianato i debiti, è diventato uno degli uomini più ricchi al mondo, si è preso le televisioni di stato e più che fare il presidente del consiglio ha governato come un sultano.
Ha portato in parlamento inquisiti, condannati, pregiudicati ed avvocati che invece di occuparsi del paese si sono occupati, a tempo pieno, delle sue aziende e dei suoi processi.
Vogliamo dare la colpa di questo all’opposizione? Chi ha votato, o non votato, l’opposizione?
Oppure vogliamo scaricare il tutto sulla presunzione di D’Alema che è riuscito a farsi fregare dal piduista?
Vedete io ho una convinzione sulla vita, per me è meglio avere a che fare con un figlio di puttana che con un ignorante. Il figlio di puttana so dove vuole arrivare e so come difendermi e contrattaccare, l’ignorante ti spiazza, nemmeno lui sa dove sta andando e non ti puoi fidare per niente. Quando credi che abbia capito ti spiazza, ti rendi conto che non ha capito niente e va a manifestare davanti al Palazzo di Giustizia in difesa di un bandito.
Certo che se il figlio di puttana lo affronti con la presunzione di D’Alema può capitare che ti freghi, per bene.
Se vinciamo noi, dice Renzi, avremo un’altra Italia.
Non mi dice quale e, se è quella che lui frequenta, non mi va per niente bene. E’ un’Italia che dal 25 aprile del 1945 in poi abbiamo avuto sino ad oggi. Sempre la stessa, con alti e bassi la solfa è sempre stata la stessa.
Fate come volete, demolite pure la politica e la rappresentanza, tenete presente che i poteri forti sono pronti a cambiarsi la camicia in qualsiasi momento, l’hanno fatto anche abbandonando precipitosamente la camicia nera.
Mi viene in mente una cosa in apparenza marginale, caduto il fascismo i prefetti,fascisti, erano ancora al loro posto.
Se tu eleggi una amministrazione comunale progressista e di sinistra, come è successo a Milano, non devi mai dimenticare che l’organigramma dei funzionari, dei dipendenti, di chi lavora alla macchina comunale come dipendente rimane lo stesso e se non ha le tue idee lavorerà mettendoci le sue e creando problemi dove può.
Un po’ quello che è successo dopo la liberazione con i questori, i prefetti, le forze dell’ordine.
Pochissimi rappresentanti delle forze dell’ordine hanno fatto la Resistenza, partecipavano solo al sabato fascista,
questo spiega molte cose sulla metologia di intervento quando ci sono delle manifestazioni.
Renzi, prima di parlare di scagnozzi di Bersani, si sciacqui la bocca, faccia la comunione e soprattutto non rompa i maroni. Come dice Briatore.
Dicono che ci vogliono i giovani, ci vuole il cambiamento, sono d’accordo ma si deve cambiare usando il cervello e non sull’onda della moda, usando la testa e non la propaganda per rendersi moderni e simpatici.
Ho una mia filosofia, può essere condivosa come no, ed è questa:
Se il bambino è vispo, intelligente, sarà un fanciullo intelligente, un ragazzo intelligente, un giovane intelligente al quale l’esperienza darà un valore aggiunto e si avvierà ad una maturità consapevole e diventerà un vecchio saggio.
Se il bambino è pirla non avrà nessun valore aggiunto, con l’esperienza perchè non sarà in grado di farla fruttare. Sarà un ragazzo pirla, un giovanotto pirla, un uomo pirla e, soprattutto, un vecchio pirla che non ha niente a che vedere con un vecchio saggio.
Renzi, tu giri adesso con le tette al vento io ci giravo già quarant’anni fa. Chi vuole intendere intenda.
A me non interessa vincere a qualsiasi costo, mi interessa cambiare le cose, il mondo. Ammesso che con te si vinca, non ci credo ma faccio una ipotesi, e quello che prospetti per il dopo che mi fa pensare che è meglio perdere. L’abbiamo già il dopo che prospetti tu, l’abbiamo da decenni, da troppo tempo.
Non è da come si maneggia un telefonino che si capisce la grandezza del progetto politico, non è con una parlantina sciolta che si evita di dire cazzate. Fa immagine, ma non fa sostanza.
Prima della parola: adesso, io avrei un invito ma non lo dico. Mi accontenterei del quando te ne vai.
Non si devono cercare i voti a destra con idee di destra, si deve avvicinare la massa alle idee di cambiamento, di uguaglianza, di diritti, di doveri, in una parola di socialismo.
Se non riesco a pagare l’affitto devo cercare di migliorare la mia situazione non mi posso accontentare di guardare Dinasty immaginando di avere una villa con piscina.
Gli albanesi, a forza di vedere telefilm italiani dove tutti hanno la Ferrari, hanno invaso l’Italia convinti che fosse un paradiso terrestre, si sono trovati sotto i ponti e di Ferrari nemmeno la foto.
Renzi e l’attacco della Leopolda Attenti agli «scagnozzi di Bersani»

L’agente Betulla non ne fa una giusta, nemmeno sotto lo pseudonimo Dreyfus. Renato Farina degno compare di Sallusti di Feltri.


Esperto in diffamazione, radiato dall’ordine dei giornalisti ha trovato spazio nel letame in cui sguazzano Sallusti, Feltri, Belpietro e compagnia.
Stipendiato dai servizi segreti, degni della P2, nel 2006 scrisse un articolo diffamatorio contro Prodi su commissione di Pio Pompa per favorire il piduista a capo del Pdl.
Se nel mondo c’è un agente segreto pirla questi non può che essere l’agente Betulla, le porcate le fa in serie.
Molto probabilmente avrà messo in piedi pure il finto attentato a Belpietro, altro sveltone, nel momento in cui la propaganda di regime faceva passare per martiri i giornalisti di destra asserviti a Berlusconi ed alla P2.
Basti pensare alla ricostruzione della fuga dell’attentatore capace di saltare un muro alto 5 metri senza asta e del quale non si è saputo più nulla.
Oggi ha confessato in parlamento che l’autore dell’articolo incriminato, che ha fatto di Sallusti un martire della libertà di stampa, è lui: Renato Farina più noto come agente Betulla.
In linea di principio andrebbe anche bene se non fosse per il fatto che Sallusti e tutta la sua banda di servi sono recidivi,  se non fosse per il fatto che ancora oggi, Sallusti, accettando il martirio mediatico dal quale avrà solo vantaggi si guarda bene dall’ammettere di avere diffamato il Giudice Cocilovo non solo non  correggendo, come hanno fatto tutti , le falsità dell’agente Betulla ma mentendo spudoratamente accusando il giudice di volere altri soldi.
Riprendo dalla Stampa:
Fino a qualche giorno fa, tra i legali del direttore Alessandro Sallusti e l’avvocato del giudice Cocilovo, sembrava si potesse arrivare a una soluzione extragiudiziale. Poi tutto è saltato. Perché? Sallusti dice perché «quel signore pretendeva da me altri soldi». La versione del giudice Cocilovo è diversa: «Abbiamo fatto una proposta transattiva: avrei ritirato la querela dietro il pagamento di 20.000 euro da devolvere a Save the Children. Invece il giorno dopo mi trovo un editoriale di Sallusti in cui sembra che io voglia quei soldi per me, si chiama a raccolta l’intera categoria nel nome della libertà di stampa, s’incassa la solidarietà del Capo dello Stato e si cerca la sponda del ministro della Giustizia. Una campagna stampa allucinante. E allora le domando: qual è la casta?».


Se un giornalista deve essere libero di esprimere il proprio pensiero altrettando non si può dire di un filibustiere che usa la penna ed i giornali del suo padrone per infangare il prossimo e la Magistratura.
Altrettanta libertà la rivendico per i blogger, anche se non hanno il pelo per farsela con la Santanchè.
Sempre dalla Stampa, così Sallusti o qualcun altro che mi chiede le rettifiche saprà con chi prendersela:

Il fragore mediatico di questi giorni ha travolto anche lui, il giudice Cocilovo, che ritrova nella sequenza dei fatti il senso di una sentenza. «Libero pubblicò una notizia sbagliata – racconta – Lo fecero anche altri, all’epoca. Un infortunio giornalistico, lo capisco: la fretta di scrivere una notizia, le fonti non sempre affidabili, può capitare. Ma poi quello stesso giorno c’erano stati un comunicato ufficiale, lanci Ansa. Tutti gli altri hanno riparato a quell’errore, hanno informato correttamente i loro lettori. “Libero” non l’ha mai fatto, nemmeno quando l’ho richiesto. Hanno detto che quando uscivano i lanci Ansa erano in auto e non li avevano visti, e negli anni successivi?». 

 

Ci sono due parole che ricorrono spesso durante la telefonata: «intenzionale» e «deliberata». Il giudice si riferisce alla diffamazione subita. Perché un conto è sbagliare, un altro è insistere nell’errore anche dopo. 

Qualcuno ha detto che andare contro un giudice è impossibile per vie legali. La casta si chiude, fa quadrato. Cocilovo nega: «Casta? Ci sono voluti 6 anni per arrivare a una sentenza per una diffamazione. E non si trattava di un maxiprocesso per mafia. Piuttosto sono altre le caste, quelle che parlano di libertà di stampa, di tutela della categoria dei giornalisti: cosa c’entra, mi chiedo. Qui si tratta di libertà di diffamare deliberatamente».

Napolitano, l’ Fnsi, i sinceri democratici, la sinistra e tutto il giornalismo italiano invece di preoccuparsi della libertà di stampa di certa gentaglia al servizio della P2 dovrebbero preoccuparsi della libera e sincera informazione alla quale abbiamo diritto noi cittadini, tutti.
L’agente Betulla si è scusato, i suoi protettori che pubblicavano i suoi articoli nonostante fosse radiato dall’albo dei giornalisti l’hanno scaricato ma sallusti non ha ancora chiesto scusa.
Si dice che non sia colpevole in quanto al fatto che come direttore di Libero gli è sfuggito l’articolo, il controllo.
Ammettiamo pure che a Sallusti, distratto dalla gola profonda della Santanchè, gli sia sfuggito l’articolo incriminato, ci sta che ad un capo sfugga qualcosa. Ma anche questa versione non regge.
Io penso invece che era d’accordo, ha condiviso l’infamia e lo dismostra il fatto che il giorno dopo la trattativa con il Giudice, quella dei 20.000 euro da destinare a Save the Children, ha scritto un editoriale nel quale accusava il Giudice di volere quei soldi per se.
Doppia diffamazione, intenzionale e deliberata.
E noi cittadini dobbiamo pure subire l’onta della solidarietà di tutta la stampa e del Presidente della Repubblica?
Ma come cazzo siamo ridotti?
Questi non sono giornalisti, sono le ventole della macchina del fango al servizio della P2, dei servizi segreti e contro la Democrazia e la Costituzione.
Ceto che tutto viene svolto all’italiana ed alla fine si dimostrano per quelli che sono, una manica di pirla.
Ma non fateceli passare per martiri, questi sono evacuazioni destinate alla fogna.
Chissà se i leghisti capiranno che le evacuazioni sono quelli che a Varese chiamano stronzi?

Il Premier sta riflettendo sul suo futuro. Beato lui, io non ce l’ho per via dell’anagrafe e milioni di giovani non l’avranno per il suo liberismo capitalista da parassita bancario.


Più che attaccare lavoratori, disoccupati, precari, pensionati  ed Art. 18 non sa fare. La rabbia mi fa sbagliare.
L’anagrafe mi toglie, giustamente, il futuro lui mi ha tolto una vecchiaia serena. Certamente non come la sua.
Sa fare benissimo quello che il sistema capitalistico in combutta con il sistema finanziario parassita gli hanno detto di fare, l’hanno messo lì apposta.
Berlusconi ci massacrava in proprio, Monti lo fa in conto terzi e con l’appoggio di tutta la politica italiana.
Si, lo so, che il momento è grave ed il Pd si è sacrificato per il Paese ma quello che non ha capito Bersani è che il Paese sacrificato sull’altare dello spread è sempre il solito: giovani, disoccupati, pensionati. Tra l’altro sono stati così astuti da mettere uno contro l’altro le nuove e le vecchie generazioni, nipoti contro i nonni e figli contro i genitori.
Non mi ha toccato solo la pensione, ridotto il suo valore con balzelli indiretti e diretti, sarebbe il meno, è che ha rubato il futuro a mio figlio.
Non ne faccio un caso personale per il quale indignarmi, ne faccio un caso nazionale ed è ora di finirla di prendere per il culo gli italiani esclusi il 10% di quelli che possiedono il 48% della ricchezza nazionale e non pagano mai, si arricchiscono speculando sulle nostre miserie.
Chi mi conosce personalmente sa che una vita lotto contro il capitalismo e le banche, i parassiti che speculano che i giornali chiamano gli investitori, dediti solamente al loro profitto privato e senza nemmeno produrre niente, solo speculando sui nostri debiti.
Chi non mi conosce personalmente ma ha letto i miei blog, prima su Splinder e poi qui, sa come la penso, per cosa ho combattuto e per cosa combatto. Ben prima che la crisi delle banche travolgesse tutto e quasi tutti, il 10% lo dobbiamo lasciare fuori, quelli di cui sopra, compreso mio figlio.
Io non darò mai interviste all’Washington Post, non sono un professore di economia alla Bocconi, ma mi deve rispettare lo stesso, non può prendere per il culo milioni di persone.
Auspico una nuova rivoluzione come quella francese, loro hanno fatto fuori e ghigliottinato la nobiltà parassita noi dobbiamo far fuori tutti i parassiti della finanza, gli speculatori globali degli Stati e tutti i paraculi che, a turno, ci governano.
Non c’è una via d’uscita ed insistere con l’Art. 18 dimostra solo una cosa è un incapace. Un borgese più carogna di tutta la borghesia, fascista e non, che l’ha preceduto.
Riesce andare persino oltre la P2 dimostrando che la finanza mondiale, le banche mondiali, sono ancora più forti della P2. Se ne sono serviti ma non sono asserviti alla P2.
la smetta almeno di prendere per il culo quei milioni di giovani e non giovani che un futuro non l’avranno mai perchè quelli come lui, al servizio delle banche e della finanza ne ha fatto tabula rasa.
E’ l’Attila del parassitismo globale, dei grandi parassiti di Walls Street, della grande finanza che è capace di fare solo due cose, profitti e miliardi di poveri sparsi in tutto il mondo.
Altro che crisi economica globale, questo è sterminio di massa che va ben oltre quello che ha fatto Hitler o Stalin.
Ne uccide più il soldo che la spada o il mitra.
Hai rotto i coglioni, quando ci vuole ci vuole. Fa pure la vittima degli italiani irriconoscenti, che non vogliono sacrificarsi per le Borsa, le banche.
Non è la destra il problema e non è la sinistra, è il Capitalismo e non mi pare che Grillo o qualche altro spenda qualche parola, mobiliti le masse contro questo autentico cancro del mondo.
Chiaro il concetto?

Merkel contro i mercati, sono contro il popolo. Distruggono il lavoro. Tutti abboccano compreso il Manifesto che titola: Compagna Merkel.Solo io so perchè ha parlato così e ve lo dico.


Naturalmente il titolo del Manifesto è ironico, come questo post, ma la politica europea nel sentire la compagna Merkel ha avuto un brivido, specialmente i parassiti della finanza.
Lascio agli studiosi di economia, ai laureati, l’analisi sul cambiamento di rotta della Merkel anche se forse è più argomento da psicologia.
Nel mio piccolo credo di avere già intuito la causa che ha scatenato la trasformazione della Merkel da crisalide in farfalla, in senso economico politico, ed è molto più semplice delle analisi di mercato o di linea politica.
Credo che la frase della Merkel sia conseguenza di qualche pinta di birra, sappiamo tutti che quando si è leggermente ubriachi si sparano immediatamente delle cazzate che diventano grandi cazzate in rapporto alle pinte ingoiate.
Mi stupisce che nessuno della carta stampata o dei Tg privati e pubblici abbia colto la sfumatura, tanto evidente.
Nei servizi televisivi si vede la Merkel con un grosso boccale di birra che beve con altre due persone, quasi una anticipazione dell’ Oktoberfest, e se il risultato è quello di farla rinsavire mi propongo per offrirle una bevuta, a piacere, ogni fine settimana.
Tempo due mesi e la compagna Merkel guiderà la rivoluzione europea. Altro che Hollande, Renzi, Vendola o Bersani.
Il Capitale di Marx non è più rivoluzionario, è obsoleto, la vera rivoluzione la dovremo alle pinte di birra.
P.S. Cazzate, ovviamente, è riferito a quando la destra una parole di sinistra per infinocchiare il popolo.
Bugie opportuniste, non è una presa d’atto della realtà. La finanza è parassita.

Per la seconda volta, in dieci giorni, l’acquedotto dell’ameno paesino della Valsassina è andato a secco. Hanno provveduto i pompieri con le autobotti.


Si sa che la natura presenta sempre il conto ed ogni volta gli umani mostrano sorpresa, vengono colti alla sprovvista. Tipico di chi fa danni e non se ne rende, o non vuole, conto.
Otto, dieci ore, senz’acqua non sono una tragedia più che altro è una comica ed ognuno risponde al problema in base alla sua cultura con un unico denominatore comune: siamo tutti innocenti, la colpa è sempre degli altri.
I residenti si lamentano, nemmeno troppo, con chi a monte pompa troppa acqua dall’acquedotto per far fronte alla massa di villeggianti che invadono il Giumello ogni fine settimana ed i tre rifugi/ristoranti devono far fronte alle centinaia di turisti che oltre alla polenta taragna, salumi, formaggi, caprioli in salmì, pizzoccheri e così via dovranno pur bere.
Io sono nel paesino sottostante, precisamente Narro, ed osservo curioso le reazioni di residenti e villeggianti.
I residenti sono i più concreti, prendono i loro motocarri Ape li caricano di bottiglie di plastica, botticelle varie, piccole damigiane e quant’altro e vanno sotto la chiesa di S. Martino dove c’è una fonte indipendente dall’acquedotto con un’acqua eccellente e fanno scorta.
Questa fonte la conosco da più di trenta anni, passandoci davanti per arrivare al paese ho sempre visto persone riempire taniche e bottiglie da portarsi a casa, non ha le bollicine ma è acqua eccellente.
Lo sanno bene le multinazionali che si occupano di acqua quelle che chiedono l’utilizzo delle fonti alle regioni pagando cifre irrisorie per imbottigliarle, si parla di un centesimo al litro, per poi vendercele a noi nei supermercati a 35,40, 45 centesimi alla bottiglia a seconda della fama del marchio.
Diciamo che Narro ha la sua fonte di acqua minerale eccellente a gratis, forse ne ha più di una ma io conosco solo questa, per via di mio fratello che la beve da oltre vent’anni.
E’ questo che mi ha fatto riflettere.
Ieri ho preso 8 bottiglie vuote di platica ed in pochi minuti le ho riempite, la fonte non ha molta pressione ma ha una bella mandata continua, giorno e notte per 365 giorni all’anno compresi quelli bisestili.
Che senso ha, mi sono chiesto, rimanere con l’acquedotto a secco quando si spreca tutta questa ricchezza?
Basterebbe mettere una cisterna a valle, di là della strada a meno di otto metri, recuperare tutto quello che la natura ci regala e quando la cisterna è piena riversarla con delle pompe nell’acquedotto del paese.
Non so quanto verrebbe a costare quest’opera di alta ingegneria idraulica ma, certamente, costerebbe molto meno dei fuochi artificiali che ogni frazione, ad ogni fine settimana, ci propina per la gioia dei villeggianti terrorizzando cani, gatti, caprioli e tutta la fauna dei boschi.
Il sindaco del paese ha fatto mettere nella bacheca della piazzetta l’avviso che  l’acqua non è potabile, consiglia di farla bollire 10 minuti prima dell’utilizzo alimentare.
Un modo, usuale, per togliersi da ogni responsabilità, se non fosse per il passaparola molti anziani sarebbero del tutto ignari del problema, si è coperto le spalle ed ha affidato la soluzione ai pompieri. Alle autobotti.
In questi giorni sui telegiornali siamo invasi, come tutti gli anni, di informazioni sul livello del Po mai stato così basso, gli statistici dicono che forse superiamo i record degli anni passati in fatto di siccità.
Subito ne hanno approffittato i produttori di frutta, verdura, ortaggi, mais, frumento ecc.ecc. per alzare i prezzi ed alzare la voce sul danno, in miliardi, per l’agricoltura. Danno che ovviamente provvederemo a pagare noi quando andremo a fare la spesa.
Fortunatamente la faccenda dura poco, tra qualche settimana è Settembre ed allora daranno il via alle informazioni sulle esondazioni, frane, disastri dovuti al dissesto idrogeologico.
La loro forza, la forza del potere e di chi specula su queste situazioni è tutta nella nostra poca, nulla direi, memoria ed ogni anno ci prendono in giro allo stesso modo.
Anni fa scorrendo l’autostrada lungo l’Emilia si vedevano gli idranti innaffiatori che bagnavano il granoturco, gli alberi da frutto, i campi di frumento. Adesso devono avere chiuso i rubinetti, per risparmiare sull’acqua, dichiarare lo stato di calamità naturale giusto per chiedere contributi e far pagare ai consumatori frutta, insalata ed ortaggi come se fossero perle. Il guadagno è garantito comunque.
Tornando a noi ed al balcone della Valsassina, Narro. Vorrei invitare il sindaco ed i consiglieri comunali a prendere in considerazione la mia proposta, migliorabile, di mettere una cisterna a valle della fonte e rifornire l’acquedotto, eviteremmo questi disagi. Se mancano i soldi, grazie al governo ladro, recuperiamoli eliminando i fuochi artificiali, noi e gli animali della valle, ne saremmo eternamente grati.
Buone vacanze, con l’acqua minerale in bottiglia, l’unica fonte inesauribile. Abbiamo sentito di acquedotti in secca ma mai di fonti in secca delle multinazionali dell’acqua.
Sono più organizzate di noi. La foto del post è autentica, è la “famosa” fonte.

 

Il campeggio c’è ancora, il nome è lo stesso, ma è irriconoscibile. Sembra che abbia fatto la plastica ed è diventato un altro. Orrendo. Come stravolgere la natura e la logica.


Per quanto riguarda noi, intesi come gruppo di amici, è stato scoperto nei primi anni 80 da mio fratello ed un suo amico, scesi in Maremma alla ricerca di un campeggio per l’estate.
Arrivarono nella pineta di Castiglione della Pescaia e scoprirono il paradiso terrestre immerso nella pineta, si trattava del Campeggio Le Marze allora gestito dalla Regione Toscana.
Era un campeggio per lavoratori gestito dal sindacato a rotazione, tre anni la Csl, tre la Uil e tre la Cgil, senza litigare ed in perfetta armonia.
Per darvi l’idea della convenienza economica, oltre  alla meraviglia dei luoghi, spesi in un mese di vacanza la metà di quello che avevo speso l’anno prima a Grado.
Mio fratello me ne parlò subito e ovviamente gli diedi retta, la prima volta che lo vidi dopo qualche chilometro in mezzo alla pineta era l’alba e ricordo che dissi alla Mirè: io da qui non me ne vado più.
Un insieme di colori e di profumi indescrivibile, spazi immensi e piazzole libere, regolamenti logici e rispettati ed in modo particolare il fatto che non si poteva entrare in campeggio con l’auto se non per l’arrivo e la partenza. Con cautela, meno che a passo d’uomo.
Il parcheggio era all’esterno, sulla parte destra dell’entrata.
Da quell’anno fu la nostra meta fissa per quasi un ventennio. A luglio mettevamo giù la roulotte e le donne con i bambini restavano sino ad agosto, noi facevamo i fine settimana. Allora non c’era il limite di velocità e ricordo ancora i venerdì sera quando i miei amici mi aspettavano fuori dalla ditta pronti alla partenza con una sola macchina, in 5 ore facevamo da V.le Gramsci a Sesto San Giovanni alle Marze, prima di mezzanotte eravamo già là. Ritorno alla domenica pomeriggio.
In tanti anni di vacanza abbiamo avuto un giorno  e mezzo di pioggia,  chi ha fatto le vacanze i Friuli si renderà conto della differenza.
Eravamo nel posto giusto per escursioni verso Siena, Firenze, S. Gimignano, Volterra, Roselle, Grosseto, Moteriggioni ecc.ecc. La più bella regione italiana.
Con le ferie di agosto le famiglie si ricomponevano al completo ed iniziavano le vere vacanze, indimenticabili.
Nella foto che ho messo avete un’idea degli spazi che avevamo a disposizione, chi fa campeggio sa che che a volte non si possono aprire le finestre delle roulotte per non toccare quelle delle vicine.
La faccenda andò avanti per più di un decennio e noi commettemmo l’errore di raccontarlo a tutti, avevamo scoperto il paradiso terrestre ed invece di stare zitti e difenderlo lo pubblicizzammo troppo rendendolo appetibile a chi su queste cose ci marcia.
Scaduto il contratto di gestione con i sindacati la regione Toscana fece un nuovo bando e si fecero avanti i tedeschi, vincendolo.
Fu così che il campeggio non fu più lo stesso, l’inizio della rovina. Ovviamente non sul piano dell’organizzazione o della pulizia, sul piano della logica e del rispetto della pineta. Arrivarono i villini con le ruote, i bungalow e la mentalità teutonica che, quando ci si mette, da il meglio della stupidità teutonica.
Abituati ai campeggi del Garda, tutti con la ghiaia o l’erba, eliminarono l’obbligo del parcheggio esterno e permisero alle auto di viaggiare all’interno del campeggio, una decisione di una imbecillità assoluta.
Per quanto piano vada un’auto se si muove nella sabbia, finissima, fa un polverone. Tutti mangiavamo all’esterno, i pini mediterranei ci facevano da ombrellone naturale e ci trovammo a mangiare la pasta asciutta alla sabbia tra imprecazioni e lamentele.
Abbiamo provato a farli ragionare sena fortuna, se noi chiamiamo crucchi i tedeschi ci deve ben essere una ragione. Provate a fare cambiare idea alla Merkel.
Noi, da tempo abbiamo smesso di andarci, sarebbe come rivedere la fidanzata di 40 anni fa, non è più la stessa. Nemmeno noi siamo più li stessi, sarebbe una delusione per noi e per lei, una rimpatriata penosa.
L’ho sempre nel cuore il Campeggio Le Marze di Castiglione della Pescaia, le ultime notizie che ho parlano di scempio alla spiaggia, alla pineta, scempio controllato ma pur sempre scempio è.
Ci credete se vi dico che noi ci svegliavamo con i caprioli ed i cinghiali oltre che a tutti i tipi di uccelli?
Ci mettevamo nella parte esterna apposta, al contatto con la pineta più selvaggia, se la vogliamo chiamare così.
Bastasse questo, già insopportabile, mi risulta che una piazzola costi come due locali in Via Della Spiga, si fa per rendere l’idea.
E’ la strategia dei tedeschi per eliminare gli indigeni, per vivere le vacanze nel loro modo sbagliato, riferimento ai suv che viaggiano in mezzo alle piazzole. La parte vecchia di Castiglione con il faro, la torre e le case medioevali se la sono comprata. Le zone del Chianti pure, cascine, vigneti, tutto è finito in mano loro come avevano fatto da decenni sul Garda.
La Grecia se la stanno comprando da anni, isola per isola, ma prima hanno invaso noi senza neppure che ce ne accorgessimo.
Possibile che siamo così stupidi?
Forse il permesso di parcheggiare l’auto a fianco delle tende o delle roulotte è dovuto al fatto che trasportare le casse di birra, o le damigiane di vino che comprano alla cooperativa, è praticamente impossibile dal parcheggio alla piazzola dato che il campeggio è abbastanza grande. Se non si ha forza dell’incredibile Hulk.
O, forse, è dovuto alla loro abitudine presa sul Garda dove il fondo del terreno è  ghiaioso o in erba, senza la polvere del fondo sabbioso della Maremma.
Loro sono quadrati, quando prendono una strada la percorrono sino in fondo anche se è sbagliata.
E’ sulla testardaggine che hanno costruito la loro fortuna.
E’ su internet, ma non fatevi infinocchiare, sembra la Milano2 della vacanza a scapito di una pineta secolare.
Ci sono pure i villini con l’aria condizionata, per quasi vent’anni non ne abbiamo avvertito l’esigenza.
Adesso si chiama così: Le Marze Boschetto Holiday ® 

Dicono che staccare la presa, per un po’, fa bene. Non compro nemmeno il giornale, ma hanno inventato delle batterie che sono inesauribili. Nella nostra testa.


Da qualche tempo sono in montagna, pace, panorami, passeggiate, fresco senza afa. Dopo 4 anni finalmente ho lasciato Milano senza nostalgie e rimpianti in modo particolare per il caldo afoso che non ti fa dormire la notte.
Ho lasciato pure i pensieri, qui le notizie arrivano filtrate se vuoi, un Tg ogni 3 giorni basta ed avanza tanto lo so come gira la faccenda, il capitalismo continua la sua guerra globale contro i precari, i disoccupati e tutta quella marea di persone che ha perso il lavoro o è in cassa integrazione.
I partiti litigano ed il Pdl si candida, attraverso Angiolino, come salvatore della Patria alle prossime elezioni.
Il demolitore principale, insieme alla lega, che si candida per la ricostruzione. Per dargli la licenza di ricostruire ci vorrebbe un condono spaziale, questi farabutti hanno ridotto al lastrico l’Italia ed hanno pure la spudoratezza di ripresentarsi, hanno meno dignità di Lele Mora che almeno ha annunciato il ritiro.
Sto meglio, si spende meno, insalata, pomodori e verdura fresca arrivano gratis, le passeggiate riducono il fumo ed ho pure perso un po’ di pancia.
Ho staccato la spina è innegabile ma, dopo qualche tempo, le notizie da Taranto, Milano, ed in modo particolare quelle che ti toccano direttamente, arrivano. Eccome se arrivano.
Un conto è commentare le notizie in generale, esprimere solidarietà ed incazzarsi pure, altro è quando il problema suona alla tua porta e la voglia di farci ironia o di stemperare con la satira si affievolisce.
E’ allora che ti monta la rabbia contro questi banditi del capitalismo globale e ti organizzi per durare un minuto di più, ti ricarichi per bene per riprendere la lotta sperando che tutti si rendano conto che il problema è il capitalismo finanziario parassita e la politica che lo sostiene, di qualsiasi parte del mondo sia.
Se la smettessimo di litigare e puntassimo al cuore del problema, tutti uniti, questi banditi globali non avrebbero respiro.
Sappiamo a decenni che el pueblo unido jamàs serà vencido, sarà per questo che la contraerea propagandistica capitalista ci fa litigare su tutto. Guai se ci uniamo, sarebbe la loro fine.
Riusciremo a rendercene conto? Il nostro destino è nelle nostre mani, non nelle nostre chiacchiere.
Una cosa è certa, oltre a staccare la spina bisognerebbe togliere le batterie al cervello.
Sono a lunga durata.