Napolitano: «La crisi è questione sociale. I tagli tutelino le fasce più deboli» O è una supercazzola o allude ai sopravvissuti. Dov’era quando il suo governo Monti ha tutelato il 10% di italiani che hanno il 50% della ricchezza nazionale?


213716931-17fb3ec5-688d-45b6-b80c-69e65c651a77Come premessa una piccola considerazione sul capodanno 2012/2013.
Se i botti di fine anno sono beneauguranti le cose sono due, o nel mio quartiere non hanno capito una mazza o il 2013 sarà come il 1961, l’anno con l’incremento più alto del boom economico.
Non so come mai ma la mia impressione è che è buona la prima.
Il discorso di fine anno non l’ho seguito in televisione, non li seguo dall’ultimo discorso di Pertini, ho letto on line la frase di Napolitano e mi sono meravigliato  del fatto che, se lo pensa davvero, non l’ha detto prima a Monti ed alla Fornero, avrebbe evitato una strage di esodati, precari e disoccupati.
L’welfare del 2012 l’hanno fatto i pensionati.  Oltre il 40% di noi pensionati ha fatto welfare con i figli o i nipoti, conosco intere famiglie con figli che hanno dovuto tornare a vivere con i genitori in quanto impossibilitati a pagare l’affitto o il mutuo della casa.
So di disoccupati, cassaintegrati, con figli che sono sopravvissuti al 2012 grazie ai loro genitori mentre le banche si sono salvate grazie alle regalie del governo. So che i giovani non hanno potuto spiccare il volo mentre le generazioni intermedie hanno dovuto fare ritorno al nido, i più fortunati sono quelli che l’hanno trovato ancora. Siamo tornati a dormire in sala sui divani o in letti di fortuna.
A pochi giorni di distanza da una notizia che ha fatto indignare molti, ma non tutti, mi domando se l’ Italia è un paese civile, normale perchè giusto sicuramente non è. A fronte di milioni tra esodati, disoccupati, precari e giovani senza una prospettiva la notizia della sentenza che ha stabilito in 3 milioni al mese per il mantenimento della Signora Miriam Bartolini avrebbe dovuto far scoppiare una rivoluzione.
Ma sono troppo ottimista verso i miei compatrioti. Premetto che non è una questione di invidia ma di logica, è la prova evidente che la Costituzione non è mai stata rispettata là dove dice che ognuno deve dare in base ha quello che ha.
Se questo fosse avvenuto non sarebbe potuto succedere che il 10% delle famiglie italiane accumulassero il 50% della ricchezza nelle loro mani, se questo fosse avvenuto non sarebbe stato possibile arrivare ad una sentenza che, di fatto, è una denuncia delle disuguaglianze e delle ruberie che questo Paese ha sopportato e supportato dalla liberazione in poi.
In un paese normale nessuno avrebbe potuto scendere in campo con 7000 miliardi di lire di debiti nel 1994 e ritrovarsi nel 2012 tra gli uomini più ricchi del mondo ed a dover concedere alla seconda moglie come mantenimento 100.000 euro al giorno.Per gli smemorati faccio presente che 100.000 euro sono circa 195 milioni delle vecchie lire, al giorno.
Napolitano prima ha avvallato il massacro dei pensionati, del lavoratori, dei precari, dei giovani e degli esodati e poi a fine anno ci viene a prendere per il culo con la frase di cui sopra.
Molti delle fasce più deboli si sono suicidati, altri sono emigrati, altri ancora come ho scritto sopra hanno dovuto ritornare a casa dei propri genitori portandosi dietro i figli. Molti hanno resistito al 2012 grazie alla pensione, tagliata, dei genitori o dei nonni.
Non è tollerabile che uno dei protagonisti di questo scempio, direi strage, venga a dire il 31 gennaio del 2012 i tagli tutelino le face più deboli.
Sul podio dei responsabili di questo scempio, dello stravolgimento della nostra costituzione, al terzo posto c’è Monti. Al secondo c’è la Fornero e sul podio, vincitore per distacco, c’è Napolitano.
Il suo discorso non è un riepilogo dell’anno passato ed un augurio per l’anno nuovo, non è nemmeno un auspicio di tempi migliori, è solamente una presa per il culo.
Non passa giorno senza che nasca una formazione politica nuova, non ne scrivo e non seguo. Tutti si candidano come salvatori della patria, scialuppe di salvataggio, la mia impressione è che la barca andrà a fondo lo stesso ed il mio augurio è uno solo: si salvi chi può.
Per quanto mi riguarda spero che il fondale sia basso, uno che è sopravvissuto alla Democrazia Cristiana ed ai socialisti può superare anche questa prova.
Ha da passà ‘a nuttata ed io sono ottimista perchè, come disse Papà Cervi, confido nella natura ed ho una certezza: dopo un raccolto ne viene un altro.
Mi auguro, auguro a tutti voi, che il 2013 sia l’anno della Costituzione. Che finalmente entri in vigore, venga rispettata.

Avevo qualche dubbio, coltivato sulla mia pelle, oggi ne ho avuto conferma dai gionali. Consumi, il calo più alto dal dopoguerra. Allora non sono il solo.


I primi tagli risalgono a qualche anno fa, cinema, ristorante, acquisti di lampadine a risparmio energetico, gestione oculata del riscaldamento e le sigarette me le faccio io con un notevole risparmio.
Sui vestiti non ho problemi, con due paia di jeans vado avanti degli anni, per quanto riguarda l’alimentazione sono un cuoco, quasi, provetto e so far da mangiare con poca spesa.
Qualche vizio l’ho mantenuto come Sky, per vedermi i documentari e lo sport, per quanto riguarda i film sono quasi tutti americani e mi piacciono poco, preferisco quelli in bianco e nero.
I tagli sono dovuti anche al welfare che lo Stato ha appioppato alle famiglie, per i precari ed i disoccupati se non ci fossero le famiglie sarebbe strage, anche se purtroppo strage lo è, c’è poco da scherzare anche se i suicidi di piccoli imprenditori e di lavoratori non fanno notizia come i domiciliari di Sallusti in casa della Santanchè.
Ho letto da qualche parte che in molte famiglie si è riscoperta la cucina di recupero, non si butta via più niente ed a me è tornata im mente mia nonna che, nonostante avesse galli e galline, con un pollo e qualche patata faceva da mangiare per sei.
Il quarto di pollo, inteso come porzione, l’ho scoperto da ragazzino quando sono venuto a Milano, un pollo in quattro nella bassa veronese era una bestemmia.
Il pollo è anche un alimento che odio, appena sposati non avevamo una lira, lo stipendio era uno solo e le bocche erano tre. La Mirè mi ha fatto uscire il pollo dagli occhi perchè costava poco, sono arrivato al punto che appena vedevo un pollo mi veniva la nausea.
Per un decennio non l’ho più voluto vedere, poi ho proceduto con cautela.
Il vino, anche per via del colesterolo, l’ho ridotto ad un decimo rispetto a prima ed il colesterolo mi è pure servito come alibi psicologico per smettere di fare la spesa con gli occhi e con la gola ed usare la testa.
Fortunatamente, per via dell’età, sono tagliato fuori dagli aperitivi e dalle discoteche. Non dico che vegeto, chiacchiero molto spesso con i pensionati e con i negozianti sotto ai portici.
Ognuno racconta i suoi guai, quasi fosse un modo per diluirli, e trova forza dalla condivisione edalla memoria con il recupero del modo di vivere spartano dei nostri vecchi.
Anche se stavano bene non sprecavano niente, rispetto ai miei genitori io ho sprecato molto di più.
Quello che mi da più fastidio è rinunciare ai libri, ne ho circa 500 ed ho preso l’abitudine di rileggere i più vecchi che avevo quasi dimenticato e quindi sembrano nuovi.
Quest’anno ne ho comprato uno solo, fregato da Augias, ho comprato quello di Guzzanti padre che tra l’altro mi sta sulle palle.
Tiremm innanz disse Antonio Sciesa ed io tiro avanti sperando che il 2012 finisca alla svelta, per quanto mi riguarda è il peggior anno dal 1971 in poi.
Non vorrei aver parlato troppo presto, che il 2013 si offenda e decida di essere peggio del precedente.
Se non altro non sarà un anni bisesto.
Ma sono dicerie, non sono supestizioso, ma dato che non costa niente mi tocco. Non si sa mai.
Voi, avete rinunciato a qualcosa o è tutto come prima del 2008?
Cercavo un link da mettere nel post ma ho notato che la notizia è già stata “oscurata”, è passata più veloce della luce, ho dovuto cercare con Google ed ho trovato questa:

Crisi dei consumi, famiglie mai così male dal dopoguerra

Per una volta faccio notizia anch’io, sono un protagonista. Faccio la comparsa anch’io sui giornali, uno della massa. Anche se non sono nei titoli del film, me lo sto vivendo tutto.

Caro Enrico, anche se gli Usa hanno presidente di colore, borghese, non siamo messi bene. Noi poi siamo alla sfascio la questione morale è più attuale che mai ma in politica ci sono solo mezze calzette. Gira la voce che destra e sinistra non esistano più, e andiamo a fondo.


Non hai fatto in tempo a cambiare il mondo e non farò in tempo nemmeno io, anzi l’ho visto peggiorare giorno per giorno, lo spettacolo della politica è sempre più indecente.
Si sono persi milioni di posti di lavoro e quelli rimasti sono solo precari, a termine, a contratto, insomma appesi con una corda al collo.
Negli ultimi decenni il bandito che ci ha governato per più tempo di tutti ci ha raccontato che nascevano migliaia di imprese ogni anno, andava da Vespa a sparare cazzate ed il tipo ci ha scritto pure dei libri, uno all’anno.
Mai visto un simile spreco di carta per delle cose inutili, baggianate, utili solo a spappolare il cervello dei teledipendenti.
Le imprese di cui sopra altro non erano che Partite Iva individuali, in pratica “imprenditori” con meno diritti dei lavoratori e senza nessuna tutela, lo so bene io che ho avuto mio figlio in quelle condizioni.
Non solo vengono sfruttati ben oltre le otto ore giornaliere, mi torna in mente la vecchia canzone delle mondine: se otto ore vi sembran poche provate voi a lavorar, ma vengono licenziati senza che nessun sindacato apra bocca, senza nessuna manifestazione di protesta perchè sono tutti cani sciolti cresciuti, e vittime, dell’individualismo, della mancanza di solidarietà sociale.
Di queste imprese e di quelle un pochino più grandi quest’anno ne hanno chiuse circa 3000, tra queste figura anche quella di mio figlio anche se non ne faccio un caso individuale perchè è un problema di massa.
Caro Enrico il problema è sempre il solito,  il capitalismo che abbiamo combattuto per decenni, ad essere onesti io mi sono limitato a seguirti, ascoltarti, crederti e non me ne sono mai pentito perchè sei riuscito a fare del figlio  di un fascista un comunista che come motto, direi come Dna, ha una frase di Giorgio Gaber: Qualcuno era comunista perchè credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Ecco perchè del problema di mio figlio, che ha dovuto emigrare, non ne faccio un problema personale ma collettivo, di massa.
A proposito di massa, i tempi in cui venivamo ad ascoltarti quasi in milioni sono finiti da un pezzo, nemmeno i concerto delle rokstar arrivano a certe cifre,  persino negli stadi del calcio c’è un calo di partecipazione. Il che è tutto un dire.
La foto del post è stata scattata da me negli anni a cavallo tra i 70/80 al parco Sempione di Milano, era la festa nazionale dell’Unità una delle ultime prima che la spostassero alla montagnetta di S. Siro, il Monte Stella, i giornali scrissero di un milione e mezzo di persone.
A proposito del Monte Stella vorrei ricordare una cosa che troppi milanesi, doc o acquisiti, non sanno.
Si chiama così perchè il parco ideato dall’architetto Bottoni per sistemare le macerie della guerra ed iniziare la ricostruzione divenne una montagna e lui le volle dare il nome di sua moglie, Stella appunto.
Detto questo, caro Enrico, i problemi sono di tutti, la maggioranza diciamo, quello che manca è l’unità e la partecipazione, ognuno cerca di salvarsi da solo, sembriamo tutti degli emigranti pressati in un enorme barcone ognuno impegnato a salvare se stesso o al massimo la sua famiglia, i suoi figli.
Nessuna visione collettiva del problema, anzi. Trovo che il problema della crisi, della mancanza di ideali, di solidarietà, abbia dato la spinta a qualcuno per farne dei soldi, diventare famoso in televisione, parlarne tutte le settimane senza concludere mai niente.
Su Rai 1 e su Canale 5 si parla ininterrottamente dell’ultimo omicidio di ragazzine, la fornitura è continua, un delirio. Ogni due giorni ammazzano una donna ed in televisione ci sono decine di esperti che ci spiegano come e perchè, ho l’impressione che ci marcino sopra per fare audience senza fare educazione, infatti non cambia niente.
Lo sterminio da parte di fidanzati, compagni, mariti, ecc.ecc. continua e tutto ciò, dicono, per amore.
L’amore oggi si misura dalle coltellate che dai, meno di quattordici non è amore, devi darne di più anche se la frequenti da qualche mese, un anno diciamo.
Mi è persino venuto in mente che se dovessi dimostrare il mio amore alla Mirè, dopo oltre 40 anni di convivenza, dovrei darle almeno una sessantina di coltellate, roba da rimanere senza forse, mi sa che è meglio soprassedere.
La politica, l’economia, la crisi, viene trattata allo stesso modo nei talk show, chiacchiere per fare audience ed impedire di il coagularsi di un movimento di opposizione al capitalismo.
tante chiacchiere e nessuno che ponga l’unica domanda che conta: che fare?
Non lo so nemmeno io ma ho una certezza, prima cosa dobbiamo cercare, trovare i punti che ci uniscono e non coltivare quelli che ci dividono.
Altra cosa, secondo me è anomala, è il fatto che la maggioranza dei giovani ritiene che destra e sinistra non esistano più. Anche se qualche giorno fa abbiamo assistito all’apologia del fascismo in occasione del funerale di Rauti. Fortunatamente, lasciamelo dire, non partecipato come il Tuo.
Forse, con il Tuo funerale, abbiamo fatto anche il nostro, politicamente intendo, gli unici che hanno partecipato e pianto al proprio funerale sono quelli della mia generazione. Ci danno tutti per morti,superati.
In parte è dovuto allo spettacolo indecente che offrono i pagliacci ed i delinquenti che sono in parlamento,  che l’informazione di regime e loro stessi identificano in destra e sinistra ed in parte al fatto che ritengono che le ideologie non esistano più.
Tutto ciò porta a considerare che il capitalismo ha vinto su tutti i fronti, c’è persino in Cina, e che ci si limiti ad accontentarci di cambiamenti minimi giocandoci la democrazia e la dignità per un pezzo di pane.
Sappiamo anche che alcune esperienze di socialismo reale sono miseramente fallite, Tu stesso che avevi una visione più ampia e proiettata nel futuro ci avevi avvisato ed hai provato a cercare quella che chiamavamo la terza via, ma nel sud America ci stanno provando e direi alla grande.
Una cosa che non è cambiata rispetto a quando eri con noi è che la Cisl e la Uil vanno ancora a braccetto con i padroni, hanno creduto a Marchionne e adesso non hanno nemmeno il coraggio di dire che si sono sbagliati, pensa che hanno ancora degli iscritti.
Quando mai gli Inti Illimanni hanno scritto El pueblo unido jamàs serà vencido, lo sapevamo bene noi che riempivamo le piazze, ma lo sa bene anche il sistema finanziario capitalistico parassita che ha giocato tutte le sue carte sulla divisione del popolino.
Abbiamo tre o quattro partiti comunisti, altri che si richiamano al socialismo, altri ancora alla socialdemocrazia, c’è persino qualche democratico schierato nel centrosinistra, dicono, tutti insieme non riescono nemmeno a far riconoscere i diritti delle coppie di fatto o dei alvoratori. Il populismo impera e tutti sappiamo che il populismo porta a regimi, da sempre è l’anticamera dei regimi.
Secondo me è anche un problema di partecipazione. La più bella manifestazione degli ultimi decenni l’hanno organizzata le donne, aveva per slogan: Se non ora, quando!
Sono andate in piazza a milioni, subito dopo abbiamo comiciato a dividerci sui punti, le virgole, gli accenti.
E tolto qualche giapponese uscito dalla foresta nessuno lotta più.
Ma non tutto è perduto, caro Enrico, come diceva De Andrè è dal letame che nascono i fior ed infatti un bel fiore sta nascendo si chiama Movimento 5 Stelle.
Ha delle buone idee, mischiate con un po’ di regime, populismo, leader carismatici, partecipazione , invasione della rete, organizzazione ed in modo particolare di antipolitica.
Non contro la politica malsana, i politici corrotti o venduti, proprio l’antipolitica.
Vogliono fare politica con l’antipolitica. E’ qui che io vado in confusione, partecipano ma solo come guardoni in attesa di avere il 51% e di godere partecipando, finalmente,  alle responsabilità della gestione.
Chi non sta alle regole, democratiche, è perchè ha il punto G in televisione.
Questa, caro Enrico, non te la spiego avrei tanto voluto che ci fossi Tu a spiegarci cosa sta succedendo, invece c’è solo Bersani.
Ad essere sinceri c’è un certo Renzi che vuole spiegarci cosa sta succedendo, da quello che ho capito io ci vuole fare diventare tutti Tafazzi.
Un abbraccio virtuale caro Enrico, da uno che ha avuto il piacere, l’onore, di conoscerti di persona ed anche di criticarti, da giovane rivoluzionario.
Non ho mai dimenticato la tua pazienza e la tua cortesia, la tua educazione, davanti a qualche centinaio di persone mi hai risparmiato una umiliazione, sei stato così gentile da dimostrarmi nei fatti, senza offendere la mia prosopopea, quanto fossi pirla. Grazie ancora.
Pensa che i nuovi leader per criticare una ragazza del loro movimento la offendono via web con insulti maschilisti riferiti al punto G.
Enrico, il punto G non è riferito a Grillo, è riferito al punto in cui le donne hanno l’orgasmo, l’hanno scoperto gli scienziati e quelli più maschilisti di me ci fanno delle battute per offendere le persone, le donne.
E’ proprio vero, la classe non è acqua. Cetto Laqualunque è il migliore, siamo passati da Togliatti a Cetto e questa è l’impronta dei tempi.
Per essere vivi si deve avere un passato, ricordare , speranze ed emozionarsi ancora.  Senza emozioni non si vive, si vegeta.
Con, immutato affetto.

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