Da anni scrivo che la protesta sarebbe esposa pericolosamente in quanto dominata dalla pancia e non dagli ideali. Ciò non toglie che le ragioni ci siano.


Primi_corteiHo vissuto gli anni della contestazione, tutti dal 1968 al 1977, ricordo perfettamente le battaglie metropolitane e non tra dimostranti e polizia ma ricordo pure che c’era un progetto, un obiettivo, sapevamo chi erano i nemici.
Preciso che tutto ciò dal nostro punto di vista, ovviamente.
Ad ogni modo la nostra era una battaglia ideale contro la borghesia, parassita, ed il capitalismo che non era ancora globale ma sfruttava i lavoratori come e più di adesso.
Abbiamo fatto delle conquiste ed abbiamo subito sconfitte e per tutti questi decenni mi sono posto una domanda alla quale non ho ancora risposta: se gli sfruttati sono più degli sfruttatori, i poveri più dei ricchi, come mai non siamo mai diventati vera maggioranza nelle gabine elettorali?
Perchè lo sfruttato vota per gli sfruttatori per paura di perdere le briciole che gli consentono la sopravvivenza, la lotta la lascia fare agli altri, ai sindacalizzati.
I sindacati sono attaccati da sempre, messi in cattiva luce, ed è ovvio che in mezzo a migliaia di problemi ci sia sempre un cavillo per il quale il proletario si senta in diritto di criticare senza tenere in considerazione le conquiste ottenute.
Non ho mai visto nessuno, di quelli assenti dalla lotta, rinunciare ad una conquista del sindacato. Dal diritto alla maternità quando le donne hanno smesso di fasciarsi la pancia per non essere licenziate alla giusta causa per il licenziamento da rappresaglia.
Sia chiaro per tutti che il dipendente disonesto, fannullone, parassita si è sempre potuto licenziare ma non l’hanno fatto perchè faceva comodo ai padroni per attaccare i lavoratori. Con qualche parassita in fabbrica veniva più facile attaccare i lavoratori, i diritti.
Ma quelli erano gli anni dell’ideologia, noi aspiravamo al sol dell’avvenire ed eravamo anche disposti a rinunciare qualcosa dei nostri “privilegi” purchè andasse nell’interesse della massa proletaria non protetta.
Concetti superati, obsoleti, come la solidarità tra lavoratori, precari e senza diritti.
L’impressione mia, potrei sbagliarmi ma ho il diritto di opinione, è che la rivolta, la protesta, la ribellione, non diventeranno mai rivoluzione finchè sarà affidata alla pancia e  non alla ragione, all’ideale.
La ribellione affidata alla pancia è ad alto rischio di populismo utile solo a preparare la strada ad un regime. Aggiungo che siamo in una situazione nella quale non possiamo nemmeno scegliere il colore del regime prossimo futuro nel senso che quando il manifestante dice di non essere di destra e nemmeno di sinistra è automatico, da sempre come insegna la storia, che il regime sarà di destra.
Tutti hanno le loro ragioni, se li ascolti uno per uno ti viene spontaneo dargli ragione, ma se non conosci la storia del manifestante e consideri che è senza ideali capisci che di sociale, di solidarietà di classe, questa rivolata non ha niente farà solo gli interessi del sistema di potere camaleontico che, prima ricula sotto ai colpi della rivolta, poi ne prende la guida e la porta dove vuole.
Persino Brunetta cavalca l’onda come Berlusconi e Grillo.
Le rivolte andrebbero preparate a freddo, con un progetto, un obiettivo, cercando consensi tra chi vorrebbe farla. Il resto è terrorismo ideologico, come fu quello di destra o di sinistra. La rivolta dovrebbe essere in primis culturale se invece l’affidiamo alla pancia si spegnerà appena avranno, avremo, un piatto di pasta.
Dopo un ventennio di dominio culturale che ha distrutto, direi mimetizzato la destra e distrutto la sinistra, non ci va più bene niente ed a prima vista hanno pure ragione. Ragionando a caldo nessuno della classe dirigente o politica è difendibile e questo perchè abbiamo “sposato” in toto il capitalismo dimenticando, calpestando la Costituzione ed i suoi principi.
Tutto ciò prepara la strada alla destra. Il disfattismo nel quale sguazziamo dove tutti sono disonesti, io escluso, ci porta al tanto peggio tanto meglio, al diffidare del vicino, del compagno di strada ed alla speranza di risolvere i problemi individuali e non della massa.
Molti, troppi, soffiano sul fuoco e la prossima marcia su Roma sarà peggiore della precedente perchè mentre la prima era guidata dai fascisti, che ovviamente non apprezzo tutt’altro, questa è affidata alla pancia e non alla ragione seppure sbagliata, sconfitta dalla storia.
Di impresentabile, tra quelli che dovrebbero “andare a casa” non c’è solo la casta politica c’è la classe dirigente italiana, la Confindustria, la mafia, la camorra, l’ndrangheta e buona parte degli italiani che hanno sostenuto questo sistema per decenni e decenni senza rendersi conto che mentre il pregiudicato è diventato sempre più ricco noi siamo diventati più poveri.
Inutile prendersela con L’Europa, che ha i suoi limiti e deve migliorare molto, con l’euro perchè come ha detto Rampini la mafia, la camorra, l’ndrangheta ed una amministrazione corrotta l’abbiamo da un centinaio d’anni prima che arrivasse l’Europa unita.
Anche gli italiani li abbiamo da prima, quelli che hanno votato e sostenuto questa situazione, purtroppo tedeschi, inglesi, francesi o chi per esso non votano al nostro posto ed i farabutti li abbiamo votati noi.
Credevo nell’Europa unita perchè speravo che l’etica del nord Europa ci avrebbe aiutato nel combattere l’etica brancaleonistica che ci contraddistingue da centinaia di anni.
Ci credo ancora perchè se uscissimo dall’Europa saremmo in balia di mafia, camorra, ‘ndrangheta, un’amministrazione corrotta ed un popolo al quale è sempre andato tutto bene, anche il fascismo, pur di avere una scodella di farina e qualche orticello da coltivare.
Se il potere molla qualche euro alle lobbies, ai rivoltosi dominati dalla pancia, la rivolta si spegne e non diventerà mai una RIVOLUZIONE perchè la rivoluzione è di idee  non di pancia.
Sono vecchio, superato, nostalgico e chiudo con la lettera del Che alle sue figlie, il suo testamento.

«Ai miei bambini

Cari Hildita, Aleidita, Camilo, Celia ed Ernesto

Se mai leggerete questa lettera, sarà perché non sono più con voi. Non vi ricorderete quasi più di me, e i più piccoli non mi ricorderanno affatto.

Vostro padre è stato un uomo che si è comportato secondo il suo credo, ed è stato pienamente fedele alle sue convinzioni.

Crescete da bravi rivoluzionari. Studiate tanto e imparate a usare la tecnologia, che ci permette di dominare la natura. Ricordatevi che la rivoluzione è quello che conta, e che ognuno di noi, da solo, non conta niente.

Ma più di ogni cosa, imparate a sentire profondamente tutte le ingiustizie compiute contro chiunque, in qualunque posto al mondo. Questa è la qualità più importante di un rivoluzionario.

Per sempre, bambini miei. Spero comunque di rivedervi.

Un grosso bacio e un grande abbraccio,

Papà
P.S. la foto l’ho messa in onore ai ragazzi della Sapienza. Oggi come ieri.

 

La sostanza è la stessa, con parole migliori delle mie, è quello che scrivo da tempo. Andrea Baio, siamo a più di 1000 chilometri va vicini, molto vicini.


527031_10151465529131051_764702363_nCaro Grillo, dato che dall’alto della tua arroganza da dittatore in erba che gioca con questo paese come un bambino fa coi suoi soldatini, ti permetti di trattare tutti allo stesso modo – che si tratti di giornalisti, politici, persone comuni, o tuoi stessi elettori che hanno osato mettere in discussione il tuo Verbo, ponendo domande, sollevando dubbi o provando semplicemente a chiedere quella partecipazione che avevi loro promesso durante la campagna elettorale – mi permetto di replicare al tuo appuntino da maestro onnisciente con la mia personalissima lista di punti per i quali credevo di aver fatto bene a votare Movimento 5 Stelle:

1) Per non sentirmi dire cosa pensare dall’ennesimo tuttologo prepotente che piega l’opinione della gente al suo interesse personale, e strumentalizza la sofferenza di un intero paese per terzi scopi che nulla hanno a che fare con il bene collettivo.

2) Per poter dire finalmente la mia nei processi decisionali che avrebbero dovuto caratterizzare il nuovo percorso di questo paese.

3) Per affidare il mio interesse di comune cittadino a dei cittadini comuni e disinteressati.

4) Per porre fine all’era populista e inconsistente, e dare inizio a una nuova era politica e costruttiva.

5) Per una società orizzontale, senza gerarchie e decisioni calate dall’alto.

6) Perché uno vale uno.

7) Per la meritocrazia.

8) Per avere anche un solo motivo che mi portasse a dire “forse vale la pena di restare”.

9) Perché da attivista coi miei 5 anni di fatiche alle spalle, avrei voluto trovare un valido interlocutore con il quale far squadra.

10) Per una politica finalmente aperta e trasparente.

Bene, le mie illusioni sono svanite a distanza di un mese dalle elezioni. Vi ho votato sia alle comunali che alle Regionali in Sicilia. Per le prime non abbiamo avuto successo, per le seconde non ho motivo di pentirmi della mia scelta. Il modello Sicilia funziona, è vero. Ma funziona perché un governo quanto meno esiste, e se quel governo esiste è solo perché non era necessaria la fiducia dei grillini per farlo partire. Se il governo in Sicilia non fosse partito, a quest’ora non avreste potuto dimostrare tutto ciò che avete da dimostrare. Quindi non ti riempire la bocca del “modello Sicilia” se non hai alcuna intenzione di replicarlo a livello nazionale.

Da tempo hai perso la mia stima. Ma ho continuato a mantenerla intatta nei ragazzi del Movimento 5 Stelle. Non mi importa del leader, se c’è una base compatta che agisce autonomamente e prende le decisioni giuste. Purtroppo, sei venuto meno anche all’unico merito che ti avevo sempre riconosciuto: il non interferire con l’attività di chi governa.

Adesso non solo interferisci eccome, ma non sei nemmeno stato eletto, il che rende la cosa ancora più grave. Sono stufo dei tuoi anatemi, dei tuoi sputi dal palco, della tua violenza verbale, del perpetuo clima da campagna elettorale, del tuo populismo spiccio. E’ un’escalation continua verso il delirio! Non ti riconosco nemmeno più se ti paragono al Grillo di qualche anno fa. Stai trasformando il Movimento 5 Stelle in una setta, dove chiunque non è allineato col tuo pensiero viene subito tacciato di cospirazione col nemico, di appartenenza a vecchie logiche, e se insiste viene epurato. E sarebbe questo il nuovo? Questo è il vecchio, anzi…vecchissimo! Si chiama fascismo.

Come se non bastasse, adesso devo anche subire i tuoi quotidiani insulti, insulti nel vero senso della parola, oltre che all’intelligenza. O forse dovrei specificare meglio, devo subire i VOSTRI insulti. Si perché devi sapere che le stesse critiche le ho mosse all’interno del Movimento 5 Stelle Sicilia, e in tutta risposta mi hanno detto che ho fatto male a votarli (ma guarda un po’) e che sono soltanto, udite udite, un “berlusconiano rosicone”! Io che non ho mai votato il nano malefico neanche una sola volta in tutta la mia vita, a differenza di tanti tuoi elettori e attivisti! Io che Berlusconi lo schifavo già in fasce, e molto prima che il Movimento 5 Stelle nascesse!

Ho visto proprio di tutto. Chiunque osi sollevare una voce, è un colluso cospiratore. Un clima degno di Scientology!

In tutto ciò, dov’è finita la partecipazione democratica? Dove sono finite le consultazioni popolari? Te ne guardi bene adesso eh? Il paese è ad una svolta cruciale e tu non chiedi alle gente cosa desidera in questo momento?! Lo streaming arriva solo quando vi dovete fare belli mentre dite di NO a un Bersani che striscia ai vostri piedi! Si, perché checché tu ne dica è questo che sta facendo ormai; ma tu continui a evocare un inciucio PD-PDL, nella speranza che arrivi davvero…così magari il tuo totalitario 100% alle prossime elezioni lo ottieni davvero. E cos’è questa storia che può votare solo chi è iscritto al sito del Movimento 5 Stelle? Forse ti sfugge il banale concetto che adesso rappresentate l’intera nazione! Compresi gli elettori di PD, PDL e Lista Civica! O forse credi che la nonnina di 80 anni che abita in paese si connetta al tuo blog per andare a votare? Credi che il pensiero umano debba coincidere con la tua filosofia? Pensi che gli altri non siano degni di essere rappresentati? Se la pensi così, come purtroppo temo, allora c’è solo da avere paura perché il paese con te rischia solo una deriva totalitarista.

Mi preoccupi Grillo, mi preoccupi seriamente, perché nelle tue parole vedo solo odio. Speravo nell’autonomia intellettuale dei deputati e senatori eletti, ma vedo che anche loro stanno cedendo alle tue pressioni psicologiche. Quando l’unica strategia di governo diventa la vendetta, non può venir fuori nulla di buono.

Altro che uno vale uno, più che Grillo mi sembra di sentire il MARCHESE del Grillo: “io so io, e voi non siete un cazzo!”. Mi sa che il potere ti ha dato alla testa, e quando con appena un 25% pretendi un governo, dopo aver tra l’altro dimostrato di non esserne all’altezza, mi appari allo stesso livello di un Berlusconi che pretende la presidenza della Repubblica.

Avevate la possibilità di governare! Chi è il PD lo sappiamo tutti, non c’è bisogno che ci ricordi quotidianamente la scoperta dell’acqua calda. Avevate però l’opportunità di costringere il PD a governare, e a governare bene! La soluzione era la più auspicabile. Un Bersani che governa con la pistola puntata alla tempia ve lo immaginate? Si sarebbero potute fare tante, tantissime cose! E al primo passo falso, avreste potuto fare cadere il governo…e lo avreste fatto da eroi! Senza contare che vi sareste pure tolti dall’imbarazzo di dover governare direttamente senza avere di fatto alcuna esperienza. E invece? Invece nulla. Avete scelto la mossa più stupida, o meglio…HAI scelto la mossa più stupida. Ho sperato sino all’ultimo che il gregge non ti seguisse, che si facesse valere l’art. 67 della Costituzione. Ma ho capito alla fine che la paura ha vinto. Quindi adesso evita di venirmi a dare le tue lezioncine di morale su come si cambia, perché qui l’unico che non ha voluto cambiare sei tu…e lo hai fatto nel modo più squallido, dimenticando i principi basilari di una democrazia.

Lo abbiamo già avuto un comico che ha indottrinato le masse con le sue barzellette per quasi 20 anni, non credo ce ne serva un altro. Dall’altro lato della barricata c’è un paese che soffre, che non arriva a fine mese, che non ha prospettive di lavoro e di futuro, che non può farsi una famiglia, che si ammala e non riceve cure, che paga tasse senza ricevere servizi, che ha perso le speranze. La crisi non è un gioco Grillo, la crisi la gente la vive per davvero a differenza tua. E tu insulti questo paese con le tue cazzate. Tu dai del colluso all’operaio che viene licenziato, dai della cospiratrice alla casalinga che non riesce a pagare le bollette, dai del venduto al prete che prova a mandare avanti la sua missione. Tutta gente che non necessariamente la pensa come te, ma che ha una voglia di cambiamento autentica, e non costruita come la tua, da bravo attore quale sei. La rabbia di questa gente è vera, e tu ti permetti di elargire giudizi senza sapere un cazzo.

Caro Grillo permettimi, ma questa volta a fanculo ti ci mando io.
Andrea Baio, al quale mi associo e non per soccorrere un vincitore. I miei post lo testimoniano ed in sintesi scrivo: Il M5S ha perso un’occasione unica rifiutando la proposta del Pd proprio adesso che lo teneva per le palle.
P. S. Dedicato a chi ha commentato da me dicendo: io sono siciliano e tocco con mano i risultati del M5S.
Negando ogni merito a Crocetta.
La risposta l’ha data Andrea, un altro che tocca con mano.

L’Italia è paralizzata. La lega è attaccata alla spina, accanimento terapeutico. Il M5S dovrebbe fare il dottore ma si rifiuta, potrebbe staccare la spina. Berlusconi è il vincitore e se ha vinto lui ha perso l’Italia.


vauro_elezioni1La paralisi l’avevo prevista in tempi non sospetti, forse l’aveva intuita anche Bersani che pensava di vincere ma era consapevole che non sarebbe bastato e si è fregato da solo aprendo al centro prima del tempo.
Se sei obbligato dai numeri a fare alleanze è un discorso, se le cerchi prima sanno di inciucio e non doveva chiudere a Rivoluzione civile.
Detto questo la situazione è sempre in salita quando si vuole cambiare per il semplice fatto che la maggioranza del paese è conservatrice.
L’ Italia è stata fascista, poi democristiana e adesso è berlusconiana un filo continuo della stessa matassa.
La lega è attaccata alla spina il Pdl la tiene in vita e non credo che la stacchi, affonderebbe insieme.
Il M5S ha avuto un successo enorme ma anche lui è vittima della paralisi che l’elettorato italiano e la legge elettorale hanno imposto al paese, diciamo che il virus ha intaccato tutti, nessuno escluso.
Grillo ha detto che saranno schiaffoni per tutti ma non penso che bastino per fare rinvenire il paese svenuto, inerme.
Politicamente il M5S è come un medico  chiamato per un aborto che non vorrà mai fare in quanto obiettore di coscienza.
Può darsi che per qualche mese la strategia del movimento, alludo a votare le proposte ritenute valide da qualsiasi parte provengano, sia sopportabile ma a lungo termine ci allontanerà dalla realtà europea e finiremo nelle sabbie mobili per il semplice fatto che lobby, finanza e malavita non staranno ad aspettare che il movimento faccia le sue proposte, al massimo farà di tutto per impedirle.
L’unico vincitore è Berlusconi ed è questa la vera vergogna nazionale, anzi planetaria. Mi domando chi l’abbia votato e mi sono risposto con la vignetta di Vauro.
Al senato il M5S ha avuto 7.285.648 voti, li considero voti sani anche se si chiamano fuori in attesa di risultati concreti su come verranno usati.
La differenza tra il CD ed il CS è di 280.612 voti che per effetto del porcellum ribaltano il risultato a favore di chi ha “perso”, il Cd ha 3 senatori in più, nessuno ha la maggioranza.
Di solito le elezioni si vincono per una differenza di un milione di voti o poco più, nel 2008 anno del trionfo massimo del CD la differenza è stata di 3.051.717 voti al senato e credo sia stata l’unica volta che la forbice sia stata così ampia.
Se consideriamo che i telespettatori giornalieri hanno una media di 5 milioni io ne traggo la conclusione che a decidere chi dovrebbe governare è la parte più disinformata e manipolata dell’elettorato italiano.
Nella mia Lombardia la differenza di voti a favore del CD è stata di 420.052 voti. Nelle precedenti elezioni del 2008 fu di 1.315.833 sempre a favore del CD.
Diciamo che con quello che hanno combinato in regione Formigoni e la sua banda il fatto che siano riusciti a vincere ancora mi fa arrivare ad una conclusione, delle mie.
Se la Calabria ha l’ndrangheta, la Campania ha la camorra, la Sicilia ha la mafia poco ma sicuro la Lombardia le ha tutte e tre.
Sapete che non ho simpatia per il M5S ma sono democratico ed accetto il verdetto, siamo nelle loro mani e spero che utilizzino la loro forza nel modo migliore.
Lo dico senza ironia, i poteri forti della finanza e dell’economia faranno di tutto per impedirgli di respirare.
Adesso andremo a vedere chi c’è dietro l’angolo oltre al solito Berlusconi che una campagna elettorale scellerata ha rimesso in careggiata.
Bersani ha detto: Gestiremo responsabilità.
Per come la vedo io l’unico gesto responsabile che dovrebbe fare è dimettersi e fare le pulizie all’interno di un partito che è schiavo dei ricatti degli ex democristiani.
Ho una certezza, non me ne vogliano quelli del Movimento 5 Stelle, io credo che esistano ancora destra e sinistra ed io sono di sinistra.
Non esiste una politica superiore esiste una politica di destra o di sinistra, esistono degli ideali applicati alla politica che non sono strettamente collegati ad interessi economici immediati o personali.
Si può anche fregarsene della politica, ma lei ti troverà lo stesso.
Per soddisfare la curiosità, si fa per dire, di chi legge. Ho votato Ingroia alla Camera e PD al senato per non disperdere il voto. Li ho persi tutti e due.

Mi spiace per i giovani che hanno scambiato un comico, sagace, per un politico. E’ un capopopolo il pallone è suo ed il campo pure. Altrimenti non gioca più.


imagesVa bene che i genovesi guardano anche al centesimo, si dice, ma risparmiare sulla democrazia ed imporre le regole di partecipazione da impedirla di fatto non è un bel segno, è da despota.
Mi spiace per tutti quei giovani che gli hanno creduto. Hanno creduto che fosse possibile dire basta ai corrotti, ai delinquenti, ai ladri, per cambiare il mondo ma ciò non è possibile e non perchè alla maggior parte della popolazione mondiale piacciano i ladri.
Ragazzi un conto è evidenziare le magagne, mettere alla berlina i servi ed i ladri, denunciare i parassiti, le spese folli della politica e dell’amministrazione pubblica un altro è governare nell’interesse di tutti.
A parte che basterebbe azzerare tutti i benefici di cui gode la chiesa cattolica ed i suoi adepti per fare una finanziaria a costo zero ogni anno. Tagliare tutti i loro privilegi a partire dai finanziamenti, diretti ed indiretti, alla scuola privata cattolica ci permetterebbe di partire con il piede giusto e dedicarci alla lotta all’evasione ed alla malavita organizzata.
A parole siamo bravi tutti ma se si vincono le elezioni, da un comune sino a quelle nazionali, e si trovano solo debiti e buchi hai un bel dire noi cambieremo tutto se non sappiamo fare, dire,  come e dove.
Vedete anche Bordiga era un fautore del tanto peggio tanto meglio, sfasciamo tutto, o tutto o niente e così via ma, fortunatamente, i vecchio compagni del Pci prima ed i resistenti poi non gli hanno dato retta sono stati pazienti ed hanno cucito con tutti gli antifascisti di ogni genere un vestito chiamato resistenza che ci ha portati alla libertà, alla democrazia.
Democrazia che di questo passo e con questo populismo dilagante rischiamo di giocarci del tutto.
Certamente non possiamo prendere ad esempio di democrazia il modo di gestire il Movimento 5 Stelle dal suo interno, qui non si tratta di divertire la gente in piazza con battute feroci, fare satira, si tratta di prendere in mano le redini del Paese, del cambiamento.
Tra l’altro è scaduto pure nel livello della satira, non prende in giro in modo sarcastico ma offende e fa battute maschiliste da osteria, più che un comico sembra un ultrà alla decima birra.
Noi, agnostici o atei, abbiamo preso per il culo il Papa ed il vaticano per decenni quando scomunicavano  i comunisti, quando si sono lanciati contro il divorzio o l’aborto perchè sapevamo che erano fuori del mondo e comunque le cose sarebbero cambiate perchè il mondo si svolve senza chiedere il permesso al Papa o al vaticano.
Oggi i figli dei divorziati fanno la prima comunione pure la cresima, forse qualcuno è diventato pure prete e nessuno ci fa neanche caso.
Quindi, secondo me, è ancora più ridicolo un papa laico e divorziato che scomunica i suoi adepti.
Non basta dire: chi non sta alle, mie, regole vada fuori dai coglioni.
Non è un linguaggio moderno, di rottura, come lo fu quando Zavattini pronunciò la parola cazzo alla radio e tutta Italia ebbe gli svenimenti. Oggi la parola cazzo la dicono tutti in televisione, anche la Santanchè che con la sua portata potrebbe e dovrebbe dire cazzi dato che ha una bocca grande come un traghetto.
Quindi il fuori dai coglioni messo sul blog o su twitter non impressiona nessuno, non è moderno ed anzi ci fa fare, pardon vi fa fare, un salto indietro 80 anni più o meno.
Solo uno in preda ad un delirio totale può dire io non sono un fascista e non sono un maschilista e chi lo pensa o lo dice è fuori.
Chi ragiona così è fascista a sua insaputa, mi auguro e persino al Fatto si sono accorti che qualcosa non quadra, che la protesta monta, che la democrazia manca.
Tra l’altro per Grillo e per tutti gli altri che si candidano al governo del Paese io ho sempre una domanda in sospeso, spero che prima o poi qualcuno mi dia una risposta, con il capitalismo finanziario parassita speculatore e sfruttatore, come la mettiamo?
Mi sembra di essere circondato da una marea di Marchesi del Grillo e tutti dicono sempre la stessa frase: io sono io e voi non siete un cazzo, non mi sembra il caso di affidarci ad una classe dirigente che ragiona così.
Il Pd, partito bistrattato e deriso da tutti, me compreso, intanto annuncia le primarie aperte a tutti per i parlamentari, non sarà il socialismo al quale aspiro io ma è qualcosa di concreto e senza scomuniche.
Le scomuniche le daranno i voti dei cittadini, non il capo supremo o il card. Richelieu della situazione.

Movimento 5 Stelle, Grillo caccia Giovanni Favia e Federica Salsi

Ragazzi io non c’ero ma mi sono informato, anche il duce aveva milioni di italiani che gli davano ragione, che lo seguivano ciecamente e tra questi c’era pure mio padre, li ha portati alla rovina perchè un uomo solo al comando che detta le regole è una rovina.
La politica non è un circolo di tennis o una assemblea di condominio che si dota di un regolamento da rispettare ad ogni costo pena l’espulsione dal circolo o dall’assemblea condominiale, la politica è dialogo, comprensione delle ragioni comuni e fatto salvo le regole di base che non possono governare i delinquenti ed i ladri ecc. ecc. è un confronto ed una somma di idee anche diverse.
Noi abbiamo già il nostro regolamento da rispettare si chiama Costituzione e se fosse stata applicata per bene non saremmo a questo punto. Nella Costituzione c’è scritto tutto quello che serve, non abbiamo bisogno del regolamento di Grillo o Casaleggio per sapere come dobbiamo comportarci.
Ricordiamoci comunque che la battaglia non sarà mai finita finchè ci saranno al mondo uomini, donne, persone e che nè la democrazia nè le persone sono, o potrebbero essere, la perfezione.
Il Gen. De Gaulle al suo elettore che gli gridò: mom general a morte i cretini!
Il Generale rispose: il suo programma è troppo ambizioso.
Nemmeno Grillo ha la ricetta perfetta e non basteranno i regolamenti al limite del fascismo a cambiare le cose.
Ci vuole una unità nazionale sulla falsariga di quella che fece nascere la Resistenza.
Il resto sono solo chiacchiere per la televisione per fare scrivere i giornali. Propaganda di regime.
Tutti i partiti, chi più chi meno, hanno apprezzato Grillo anche per opportunismo elettorale a breve termine a me, come politico, non è mai piaciuto e come comico mi piaceva di più quando i testi li scrivevano gli altri, gli autori.
Tra il 1901 ed il 1902 Lenin scrisse, Che fare? Ed era una domanda alla quale cercò di dare risposte.
E’ quello che dovremmo fare noi, non populismo ed antipolitica, trovare risposte, proposte.

Non si può dire che Emilio manchi di ottimismo, di coraggio. Presentare il suo movimento “Vogliamo vivere” a 81 anni da coraggio a tutti i pensionati. Esclusi quelli di Maria, che l’hanno snobbato.


C’era più gente sul palco che in platea. Evidentemente Emilio si è dimenticato di telefonare alla De Filippi, l’organizzatrice ufficiale delle gite al Palazzo di Giustizia di Milano, dove i suoi pensionati di Uomini e donne anziani arrivavano in massa e con l’ambulanza al seguito, come nelle maratone, per manifestare contro la magistratura.
Fede ha una proposta di ferro, da sottoscrivere. Peccato che per farla abbia atteso un ventennio passato a leccare il deretano a Berlusconi, a spargere incenso sull’ unto dal signore dal suo Tg4  e si sia deciso, per proporla, di avere davanti file di poltrone vuote.
O forse è tutto calcolato, tanto è una bufala.
Io la proposta la ritengo interessante ed è per questo che la ripropongo per quelli che, distratti dalle primarie del Pd, se la sono persa.
Il movimento di Emilio, dice lui, è dato al 3%, fonte Mediaset Milano 2.
Dall’Unità:
Emilio spera che «Vogliamo vivere» possa entrare in Parlamento anche per far valere una sua proposta: chi guadagna 100mila euro e oltre potrebbe versarne 2.500 a cinque famiglie che rasentano la soglia della povertà. Fede stesso lo farà per primo: «devo decidere se attraverso la Caritas o Exodus di Don Mazzi». Il giornalista ha apertamente criticato il sacerdote per non essere presente: «Don Mazzi ha sbagliato – ha detto -. Exodus è cresciuto anche con me, anche negli anni in cui non se lo filava nessuno».
Il resto lo lascio perdere.

 

Dei dieci consigli, non richiesti, che Travaglio ha scritto per Grillo uno mi ha colpito in modo particolare. E’ una riflessione che ho fatto anch’io insieme al fatto di non aver mai sentito pronunciare la parola lavoro.


Va bene la Rete, ma si ricordi di chi non ce l’ha, e soprattutto attenzione al programma. Sbaglia chi dice il M5S non ha un programma. Ma il giudizio è che si tratta di «uno scarno elenco di buone intenzioni, senza spiegazioni sul “come” e sul “con quali soldi”». Oltre a mancare, e questa sembra la colpa più grave vista dalla formazione iperlegalitaria di Travaglio, «voci decisive come la lotta alla criminalità economica, prima causa della crescita zero dell’Italia; lotta alla criminalità organizzata, seconda causa; riforma della giustizia per farla funzionare a costo zero, anzi guadagnandoci». Non c’è da preoccuparsi però. Il “consigliere” assicura che «Tanti magistrati e giuristi potrebbero dare consigli interessanti per rimpolpare il programma».
Da Pubblico.

Ora non passa giorno senza che gli esponenti del movimento non attacchino i miei post accusandomi di veterocomunismo superato, destra e sinistra non esistono più ed i vecchi compagni “stalinisti” come me devono mandare il cervello in pensione.
Piccolo particolare, il Movimento 5 Stelle è più stalinista di Stalin, per fortuna solo in modo virtuale anche se le offese ai militanti, specialmente se sono donne, sono dirette, esplicite, violente e maschiliste.
Nel Pci c’era molta più democrazia insieme al centralismo democratico che non finirò mai di rimpiangere.
Si discuteva moltissimo e le decisioni erano prese a maggioranza, tutti dovevano seguire la linea maggioritaria.
Ciò non impediva alla minoranza, della quale ho sempre fatto parte, di portare avanti la battaglia dialettica nella speranza di diventare maggioranza.
Torniamo ai consigli ai naviganti che Travaglio ha scritto per Grillo.
Sfoggio di buone intenzioni possiamo farlo tutti il problema, guarda caso, è ancora e sempre quello che si chiese Lenin: Che fare?
E’ la risposta che è ardua, difficile, richiede fantasia ed organizzazione ed è una domanda di sinistra perchè la destra non se la pone nemmeno avendo da sempre ben chiaro l’obiettivo: massacrare i lavoratori, sfruttarli, togliere loro ogni diritto e, possibilmente, pure la democrazia.
Dice il saggio:«uno scarno elenco di buone intenzioni, senza spiegazioni sul “come” e sul “con quali soldi”».
Per portare a compimento le buone intenzioni ci affideremo ad una class action contro la Fiat, la Parmalat, la Ferrero, la Telecom e via proseguendo con le multinazionali o mettiamo in discussione il capitalismo?
Il punto è questo, che facciamo con il capitalismo finanziario parassita e speculatore?
Ovviamente si attendono risposte concrete non battute feroci o spiritose, offese gratuite che piaccino tanto alla massa. Il massimo sarebbe poter dire ad uno stronzo perchè lo consideriamo stronzo, sperando di aprire uno spiraglio nella sua mente.
Vanno bene i giovani e puri da mandare candidati in Parlamento, anche perchè tolto qualcuno che va in televisione ed esposto al pubblico ludibrio con battute maschiliste, sono più gestibili.
Siamo sicuri che basti la buona fede, qualche giovane onesto convinto di non essere nè di destra nè di sinistra per governare un Paese?
Oppure pensa di governare il Paese dall’esterno con il duo Grillo-Casaleggio manovrando le pedine all’interno delle istituzioni?
Dice il Movimento: Saremo il cane da guardia del potere, vigilanza continua sulle maggioranze, in realtà minoranze, che si assumo l’incarico di governare come in Sicilia?
Pensate che senza una maggioranza, qualsiasi, che si prenda la responsabilità di governare si possa andare da qualche parte?
E’ come fare la guardia alle galline con il pollaio vuoto, la paralisi. Uno sforzo, onesto, ma inutile e nello scrivere questo ci metto tutta la mia buona fede.
Tutti vogliamo le stesse cose, politici onesti, giustizia che faccia giustizia, diritti che vengano rispettati, lotta all’evasione, alla speculazione, ed al parassitismo di qualsiasi genere o colore.
Resta il solito punto che va oltre le buone intenzioni: che fare? Aggiungerei anche: come fare?
E poi la domanda che è la madre di tutte: con il capitalismo come la mettiamo?
E’ notizia di oggi che il governo Monti ha addolcito la pillola dell’Imu : Imu, blitz del governo alla Camera
imposta più leggera per la Chiesa.
Cambiano i fattori ma il risultato non cambia, tecnico o politico il governo massacra sempre i soliti, la massa.
Non ci sono solo brutte notizie sui giornali di oggi ce ne sono almeno due di positive.
La prima è che l’Inter ha perso ma non ha perso il vizio di piangere.
La seconda riguarda i rapporti di Tavolazzi, favia e Salsi con Grillo: Grillo sconfitto dai «ribelli»
Ora rischia il bis sul caso Salsi.
Più volte ho espresso critiche a Grillo per il fatto che non abbia mai parlato di lavoro, lavoratori, diritti ed i suoi seguaci mi hanno invitato a leggere il suo blog: si parla tutti i giorni di lavoro, tu non lo leggi e quindi non lo sai e critichi a vanvera.
E’ vero, nel blog di Grillo si parla tutti i giorni di lavoro, nei commenti dei disoccupati o dei cassaintegrati.
Io vorrei che fosse Grillo a parlarne, farci sapere cosa ne pensa magari anche dell’ Art. 18, quello voluto e conquistato dai comunisti.
Io resto in attesa, sia mai che decida di votare il Movimento 5 Stelle, della risposta del Movimento al che fare.

Una cosa è certa, se per la Salsi il punto G è la televisione per i grillini il punto G è Grillo. La maggioranza gli da ragione sull’atteggiamento tenuto con la Salsi. Un orgasmo di massa.


Da Repubblica sul consiglio comunale che si è tenuto a Bologna:
Si stava discutendo infatti di un ordine del giorno in solidarietà al consigliere, bersagliato da Beppe Grillo per la sua apparizione a Ballarò, martedì scorso. Quando ha preso la parola, Bugani ha scandito: “Io credo che per me parlino la mia storia, la mia vita e il mio impegno in questi temi anche all’interno del Consiglio comunale – dice – ma ci sono momenti davvero dolorosissimi nella vita, in cui si deve osservare il mondo da un diverso punto di vista, pagandone anche magari le conseguenze. Questo per è uno di quei momenti”. E si è alzato dal suo posto per andare a sedersi da un’altra parte, lasciando praticamente la Salsi da sola.
Se volevano darmi lezione di democrazia e partecipazione ci sono riusciti.
E’ da una vita che sono contro e lo sarò anche con loro.
Se il tipo in questione si fosse seduto vicino a me lo avrei invitato a sloggiare.
Questi non sono un movimento, sono una setta. Integralisti convinti di avere la verità in tasca.

Salsi: “Io, lapidata pubblicamente
Il M5S non diventi come Scientology”


I deputati regionali del M5S si ridurranno l’idennità a 2500 euro al mese. Sempre meglio che farsi carico dei problemi della Sicilia, 2500 euro al mese per la pagina della critica. Io critico dalla rete e lo faccio a gratis. Non sbaglio mai ed ho sempre ragione, faccio pure le battute come Grillo.


Non ho avuto gli orgasmi che hanno avuto al Fatto Quotidiano quando ho saputo dei risultati delle elezioni regionali in Sicila.  Io avrei voluto di più, volevo la luna, volevo che il Movimento 5 Stelle vincesse con il 53% dei voti e, già che c’ero, avrei voluto che i siciliani fossero andati a votare in massa, al 90% almeno, avrebbero dimostrato di volere il nuovo.
Per fare critiche a 360° non c’era nemmeno bisogno di creare un movimento bastava, come dice il santone, la rete.
In rete ci sono milioni di blogger che criticano tutti i giorni, io compreso e tutti hanno ragione.
Noi le sappiamo tutte, ne abbiamo per tutti e non ci facciamo sfuggire niente, o quasi.
Il problema è che se vinci e non ti butti nella mischia la merda la fai spalare agli altri, con diritto di critica ovviamente e sempre dalla parte della ragione.
Tra l’altro le zitelle acide che rifiutano le alleanze si mettono pure al riparo dalla mafia. Al massimo daranno il voto a qualche delibera che limiti lo strapotere delle cosche, del clientelismo, se non avranno qualcosa da dire pure su quelle giusto per non votarle nemmeno dall’esterno.
Sto semplicemente dicendo che buttarsi nella mischia, diventare il primo partito dell’isola per poi non essere chirurghi in sala operatoria per estirpare il bubbone è una presa per il culo.
Aggiungo inoltre che con 2500 euro netti al mese a Palermo si vive alla grande, addirittura a Milano si vivrebbe alla grande, senza prender per il culo gli elettori e tutti gli italiani.
Ho letto da qualche parte un fans del M5S, uno solo non fa testo ma fa capire il ragionamento, che il M5S fa bene a non entrare in maggioranza perchè avrebbe trovato solo debiti e casini, meglio fare il guardiano delle galline e criticare tutto e tutti ma senza responsabilità.
Le responsabilità se le prenderà Crocetta così potremo sputare addosso al Pd qualunque cosa faccia o proponga, infatti hanno già comiciato a togliergli la pelle di dosso.
Un po’ quello che succede al governo Monti, che non mi piace per niente ma ricordo perfettamente chi ci governava prima. Questo non significa che io intenda assolvere Monti, io intendo colpevolizzare gli italiani che hanno sempre da dire ma quando sono loro a dover prendere una decisione lasciano sempre le cose come stanno.
A noi basta criticare a Ballarò, Servizio Pubblico, L’infedele, Che tempo che fa. Siamo barvissimi ad indicare dove c’è il letame, il marcio, la corruzione, lo scandalo e la vergogna, ma se si tratta di spalare la merda, raccogliere il letame, i rifiuti differenziati ci mettiamo da parte e mandiamo avanti gli altri.
Noi siamo la spina nel fianco del sistema, quelli che criticano, che giudicano. Alcuni di noi possono dire, addirittura, ve l’avevo detto.
Da Repubblica:
Il dialogo tra il Movimento 5 Stelle e il nuovo presidente della Regione Rosario Crocetta? E’ aperto, ma niente “inciuci”, perché i grillini non intendono “spartirsi potrone di sotto governo, perchè non ci interessano”, dice Giancarlo Cancelleri, il candidato alla presidenza risultato terzo nella corsa a Palazzo d’Orleans. “Faremo semplicemente – avvisa Cancelleri – un’alleanza sulle proposte. Se saranno buone non avremo problemi a votarle. Crocetta parla di un’alleanza volta per volta, noi siamo convinti che si può portare avanti un governo del genere. Devono avere loro la grande capacità di sedurci con le proposte, altrimenti non li votiamo”.

Traduco, nel mio italiano, il pensiero di Cancelleri.
Noi stiamo alla finestra, se succede qualcosa che infastidisce il sistema non sarà colpa nostra, chi di dovere saprà con chi prendersela. Se Crocetta butterà fuori la mafia dal governo della Sicilia, battuta,  sarà merito nostro se non ci riuscirà sarà colpa sua. Facciamo però il gran gesto che, come dice Cancellieri, sedurrà tutta Italia: Alleanze solo sulle proposte, stipendi a 2500 euro e stop a benefit e privilegi.
Come ho già scritto il 90% degli italiani vorrebbe vivere con 2500 euro netti al mese, gli andrebbe bene qualsiasi governo, anche il piduista.
Palermo, poi, non è Roma e non è nemmeno Milano la vita costa meno.
Mi viene da aggiungere, meno male che c’è il Pd, altrimenti non sapremmo con chi prendercela e non avremmo il parafulmine.
La perfezione non esiste, la realtà è molto più dura della filosofia, il marcio è intollerabile, il letame si misura in tonnellate e loro intendono sporcarsi le mani, provarci, tentare. Illusi o sognatori.
Meglio prendere 2500 euro netti al mese e sciacquarsi la bocca, fare la predica e dettare le regole, l’importante è che il letame lo portino via gli altri.
Scusate, per come la vedo io, è una grandissima presa per il culo.
Andate a Parma a chiedere a Pizzarotti come è stato l’impatto con la realtà, i debiti che ha trovato, le problematiche. Un conto è parlare un altro amministrare. Scrivo questo non per criticare Pizzarotti, che ci mette del suo, ma per confermare quello che vado dicendo da anni, le chiacchiere sono una cosa i fatti un’altra.
Un conto è fare la lotta alla mafia, alla camorra, dal web un altro è farla a Scampia, a Palermo.
Non a tutti danno la scorta e si può farsela sotto.
Vorrei precisare una cosa. Tutti quelli che si impegnano in prima persona nel Movimento 5 Stelle sono da ammirare. Ci credono e si danno da fare meritandosi  rispetto e considerazione, sono il santone ed il suo guru che hanno avuto la trovata geniale: destabilizzare il sistema senza sporcarsi le mani. Sembra che tutto cambi e non cambia niente, conquistare la nave e spegnere il ponte di comando lasciando che sia il mare del sistema a decidere dove debba andare.
Sembra una rivoluzione, come se i francesi avessero usato la ghigliottina senza la lama.
Faccio notare che: zitelle acide è una battuta maschilista. Le zitelle saranno anche acide ma si danno da fare, si prendono le loro responsabilità anche nella scelta di rimanere sole.
Non vincono le elezioni per poi mettersi a fare l’esame finestra delle lenzuola, luride, lavate dagli altri.
Libertà è partecipazione. Ok, ma in che senso?
P.S. Dal Fatto on line un articolo interessante: Da Casaleggio a Gori, gli spin doctors manipolano le menti?

Lo Spin doctor viene definito dal dizionario della Oxford University Press come una “persona incaricata di presentare le scelte di un partito politico sotto una luce favorevole”. Nel corso del novecento, il termine è andato assumendo un significato deteriore. Poiché è venuta a indicare l’autore di raggiri o il manipolatore di parole o notizie. Con esso si indicano in politica sempre più spesso i portavoce e i consiglieri degli uomini politici e, a volte, gli stessi uomini politici”. Etimologia: spin “girare vorticosamente” doctor “specialista”, ossia colui che sa comunicare rapidamente ed efficacemente le notizie attraverso i canali di diffusione.
Persuasori occulti, manipolatori di professione, studiano la psicologia collettiva per tenerla sotto controllo e sfruttarla, condizionando i comportamenti delle masse. Nell’era della comunicazione globale, essi dispongono di un corpus di conoscenze molto vasto in ambito sociopsicologico e di tecnologie sofisticate e penetranti. Gli interventi di questi esperti sugli individui, i gruppi, le comunità e le masse sono scientifici e sistematici. Per convincere e conquistare non hanno bisogno di ricorrere ai metodi autoritari di un tempo, alle minacce o alla violenza, le loro armi sono la seduzione, la persuasione e la suggestione.

Esultare per una paralisi. Lo scontro epocale che ha ridotto la politica nella sedia a rotelle. C’è chi la chiama rivoluzione e gongola ma non si può governare e la maggioranza degli elettori è rimasta a casa.


Dopo l’abbuffata di titoli, ognuno figlio delle proprie preferenze, si dovrà pur fare delle considerazioni sul risultato elettorale della Sicilia.
Crocetta ha vinto ed il M5S è il primo partito ma nessuno ha i numeri per governare.
La cosa più sensata l’ho sentita dire da Crocetta: Niente inciuci, chiederò il voto sui singoli provvedimenti. Se mi boicottano si ritorna alle urne. La paralisi, appunto.
Cancellieri, il leader del primo partito: Siamo zitelle acide, niente alleanze. Pare non abbiano ancora capito che per governare un comune, una provincia, una regione o uno Stato ci deve essere una maggioranza assoluta o di coalizione altrimenti i vincitori risultano inutili come la maggioranza che non è andata a votare.
Per vedere all’0pera il M5S dovranno andare a votare all’infinito sino a quando non avranno il 51% e da quello che ho capito al primo partito della Sicilia manca ancora il 33% per arrivare all’obiettivo.
Una cosa è certa, per avere sempre ragione basta chiamarsi sempre fuori e criticare a 360°, tornerà utile al movimento procurerà molta visibilità, valanghe di titoli ma non servirà per decidere cosa fare delle migliaia di dipendenti della Regione Sicilia che ritirano lo stipendio grazie ad assunzioni clientelari.
Quando le cose si fanno complicate ci vuole il coraggio di chiedersi il, che fare?
Mi pare che la risposta più sensata, concreta, sia quella di Crocetta: chiederò il voto sui singoli provvedimenti, se mi boicottano si tornerà a votare. Ad oltranza, aggiungo io.
Intanto i vincitori morali delle elezioni siciliane rifiutano lo scudetto sul petto e quindi di prendersi le responsabilità che i loro elettori gli hanno affidato, partecipare alla champion la competizione più difficile: governare la Sicilia.
Si siederanno, come sempre, sulla sponda del fiume o del lago artificiale per osservare gli altri che remano per cercare di portare in salvo la barca siciliana.
Conteranno i colpi delle pale, l’armonizzazione dei canottieri ed osserveranno alla moviola qualsiasi errore certi che stando a guardare, loro, non ne commetteranno alcuno.
Saranno sempre i migliori ed i diversi come a Milano, intanto il lavoro sporco di portare avanti il Comune di Milano se lo cucca Pisapia, insieme alle critiche.
La considerazione più giusta sul risultato delle elezioni siciliane, prima della mia, è stata quella di Giannini di Repubblica: Sicilia, specchio di un paese ingovernabile.
Bersani esulta: Risultato storico. Qualcuno lo avvisi che la politica, con questo risultato, è sul letto di rianimazione, più di là che di quà.
Questa è la sostanza, il resto sono chiacchiere.
Una rivoluzione può chiamarsi rivoluzione se porta qualcosa di nuovo, che sia una rivoluzione borghese come quella francese o di ottobre come quella bolscevica abbatte i muri e mette in movimento le masse, non entro minimamente nel merito se sia l’uscita giusta o quella sbagliata, ognuno ha le sue opinioni, ma non può chiamarsi rivoluzione un movimento che porta alla paralisi.
Virtualmente si possono fare tante cose, piacevoli o spiacevoli, ma non si può governare. Al massimo si può avere l’impressione di cambiare le cose lasciandole come sono.
Tra il 52,6% di siciliani che non sono andati a votare ci sono, certamente, quelli che già da domani metteranno i bastoni tra le ruote di chiunque provi a cambiare le cose.
Si potranno tagliare le consulenze esterne, clientelari, ma qualcuno terminata la sbornia della presunta vittoria elettorale, mi vuole dire cosa si potrà fare con i 17.995 dipendenti ufficiali della  Regione Sicilia?
Il movimento 5 stelle, Bersani, Crocetta, cosa cercheranno di fare per dare una risposta a questa situazione?
Crocetta ha provato a dare una risposta Niente inciuci, chiederò il voto sui singoli provvedimenti. Se mi boicottano si ritorna alle urne.
Il movimento 5 stelle, che doveva rivoluzionare tutto, ha dato la sua: Siamo zitelle acide, niente alleanze.
La sinistra alternativa? Non pervenuta e sono vent’anni che non arriva al traguardo.
E’ la deriva del populismo di destra e di sinistra, che prepara il terreno ai regimi. Come sempre.
Il 52,4% che non è andato a votare potrà dormire sonni tranquilli, non cambierà niente.

Sicilia, Lombardo ha più dipendenti di David Cameron

Il testo è del 1857, riveduto e corretto da Domenico Modugno nel 1976. Che cosa è cambiato nel 2012?
Malarazza, tu ti lamenti ma che ti lamenti…

Possibile che tutta l’informazione colga con meraviglia ciò che ha detto Favia sulla mancanza di democrazia del M5S? Lo scrivo da mesi ed i suoi fans mi attaccano,o forse è uno solo, l’addetto al controllo del web.


Tempo fa ho scritto un post dove riprendevo la notizia che la Casaleggio oltre al blog di Grillo gestisce quello di altri e ne ho fatto i nomi.
Il post è questo:

Il mio blog non è gestito da Casaleggio Associati, è tutta farina del mio sacco, genuina e macinata a mano.

Nel giro di poco tempo mi è arrivata una email, questa:
Casaleggio Associati, in 7 maggio 2012 alle 15:56 ha detto: Modifica commento

A N. G. con richiesta di pubblicazione.

Alcune notizie riportate nell’articolo contenuto in questa pagina da lei pubblicato non rispondono al vero.
Tra le più eclatanti, il fatto che Casaleggio Associati non ha alcuna partnership con Jp Morgan e il fatto che Casaleggio Associati non gestisce il blog dell’IDV e quello di Di Pietro.

La preghiamo di rettificare appena possibile in base alle leggi vigenti.

Casaleggio Associati
Faccio notare che contestano e chiedono rettifica la notizia su Jp Morgan, il blog del”Idv e quello di Di Pietro.
Notizie che sono nel web da parecchio con tanto di fonti, le ho solamente riprese.
Non avendo avvocati ho fatto immediatamente la rettifica, anche questo post in un certo senso è una rettifica, se vogliamo, ma il punto non è questo.
Se la Casaleggio Associati, o chi per essa, controlla l’web così attentamente da arrivare ad un blogger come me, sconosciuto ai più, figuratevi a  che tipo di controllo saranno sottoposti i consiglieri del M5S eletti nel movimento.
Quale alto grado di democrazia e di dialettica esista all’interno del movimento che gode di ampia simpatia tra i giovani.
Favia ha detto una cosa ovvia che contesto a Grillo da anni. Su molte cose ha ragione, Grillo, sul metodo di esporle ed il modo di intervenire, non sono d’accordo. Io non voglio un santone o un piccolo duce, voglio essere libero anche di sbagliare.
E’ noto che i giovani, specialmente se incazzati, cercano un riferimento, un punto di partenza, un leader che dia voce alle loro proposte e proteste ma, in questo caso, non hanno trovato un riferimento hanno trovato un guru, un santone e, se la mettiamo in politica, un novello dittatore che impone il pensiero unico.
Nessuna deroga, il guru è il metro svizzero dell’obiettività, della democrazia ed il pozzo della sapienza economico politica.
Non contesto a Grillo certi contenuti, tutt’altro. Contesto il modo di esporli ed il fatto di mettere tutti sulla stessa cesta, contesto la mancanza di dibattito, confronto e la gestione dittatoriale del Movimento.
Mettersi al di sopra degli altri per criticare non è una prerogativa esclusiva di Grillo, lo fanno in molti e tra questi c’è pure Travaglio e, nel mio piccolo, anch’io sono bravo nel vedere i difetti degli altri umani e politici.
Una storia vecchia come il mondo che Fedro, migliaia di anni fa, ha riassunto così:
Giove ci ha imposto due bisacche: pose dietro la schiena la bisaccia piena dei propri difetti. Sospese davanti al petto la pesante bisaccia dei vizi degli altri.
A causa di ciò non possimao vedere i nostri difetti, ma siamo censori (critici severi) non appena gli altri sbagliano.
Ci siamo dentro tutti ed ognuno di noi commette degli errori, non si può sputtanare per la vita chiunque commetta un errore. Questo vale per le persone normali e vale anche in politica dove, tantisssimi, fanno quello che possono senza essere in malafede.
Molti sbagliano per presunzione, come Renzi, altri consapevoli di sbagliare ma per il loro interesse, i peggiori.
Alla fine di tutto questo, dopo la critica feroce resta fermo il punto: che fare? Se l’era chiesto anche Lenin.
Non mi interessa il che fare in due legislature, l’espellere il politico corrotto o corruttore, l’invito ad una class action contro tanzi e la Parmalat o la Telecom, l’espulsione dal Movimento o da un partito dell’iscritto o del consigliere che non rispetta gli ordini di scuderia.
Dopo che Travaglio o Grillo ci hanno divertito con il sarcasmo e l’ironia su tutto e tutti, evidenziando solo ed esclusivamente gli errori, attaccandosi addirittura a difetti fisici che niente hanno a che vedere con la grandezza della persona e dettando i loro vangeli dai giornali e dal web resta comunque il problema di fondo.
Che fare? Non che fare con Bersani, offenderlo o prenderlo per il culo, che fare con Casini, Di Pietro, La Russa, Gasparri e tutti i parassiti di Camera e Senato.
Il problema è uno solo, sempre quello: che fare con il capitalismo?
Prima di noi, durante la nostra vita e dopo di noi, ci saranno sempre uomini imperfetti, corrotti, venduti, corruttori, ladri e parassiti ed è inutile attaccare l’uomo, l’individuo, la persona.
Troppo facile, ci sarà sempre un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate, come facciamo tutti.
C’è chi lo fa avendo una visibilità enorme e divertendo e c’è chi lo fa nel suo piccolo, con ironia, certe volte con leggerezza altre con amarezza, altre ancora con ferocia. Lo faccio anch’io.
Impossibile cambiare l’uomo, nemmeno Cristo c’è riuscito, ed allora si deve intervenire nel sistema sociale e politico, torniamo al punto di partenza: che fare con il sistema capitalistico globale?
Vogliamo farcelo dire dalla Casaleggio Associati, da Grillo, da Bersani, da Berlusconi o vogliamo rifletterci noi?
E se la smettessimo di ligare tra grillini, democratici, disoccupati, esodati, precari e ci domandassimo che fare?
Ed è possibile, mi chiedo, che ogni volta che scrivo, parlo di ideali, ideologia, storia operaia, uguaglianza, solidarietà, ci sia sempre qualcuno che mi critica senza entrare nel merito dandomi del comunista vecchio e sorpassato ricordandomi che le ideologie sono fallite il secolo scorso?
Senza ideali, senza ideologia, senza partire dagli errori precedenti, senza portarci dietro la parte migliore della nostra storia dove si pensa di andare?
La strada maestra ce la facciamo indicare da Grillo, da Bersani, dalla Casaleggio Associati o la dobbiamo cercare insieme?
Per quanto tempo ancora la nostra discussione economica, politica, sociale verrà attratta ed inibita da qualche parafulmine sul quale scaricare la nostra rabbia e la nostra impotenza?
L’ultimo che ha scaricato, messo a terra, tutta la rabbia del mondo è D’Alema, uno dei parafulmini più in uso, più soggetti a scariche, perchè ha detto una cosa giusta: la colpa è nostra, degli elettori, della maggioranza degli elettori che hanno votato, eletto, questi banditi. La maggioranza degli italiani ha voluto mandare al governo la P2 e poi se la prendono con la sinistra, dopo averla demolita, frantumata e resa impotente.
Più facile dire che si sia venduta, lo dice anche Grillo.
Si sa che i santoni hanno sempre la verità in tasca o nella barca.
So che rompo le palle, sono monotono ma chiedo a tutti: dopo che avremo spulciato politico per politico, consigliere per consigliere, elettore per elettore. Dopo che avremo distribuito le nostre pagelle di destra, di sinistra, con i migliori della classe e disprezzando i peggiori torno alla domanda di partenza:
Che fare con il sistema capitalistico globale? Che fare con le banche ed i parassiti della finanza?
Qualcuno nel mondo ha già deciso cosa fare, il Venezuela ad esempio, non necessariamente la rivolta deve partire in simultanea da tuttto il mondo.
Cominciamo da casa nostra, senza fare la radiografia o l’autopsia per sapere chi è veramente di sinistra o socialdemocratico, limitamoci a chi ci sta.

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