Il santone ha detto la sua. Prima il Movimento 5 stelle si struttura politicamente e lo molla e meglio è. Delira.


Dal blog del più famoso d’ Europa, uno dei più frequentati al mondo. Il santone di Genova, Beppe Grillo, ha detto la sua:
La cittadinanza a chi nasce in Italia, anche se i genitori non ne dispongono, è senza senso. O meglio, un senso lo ha. Distrarre gli italiani dai problemi reali per trasformarli in tifosi. Da una parte i buonisti della sinistra senza se e senza ma che lasciano agli italiani gli oneri dei loro deliri. Dall’altra i leghisti e i movimenti xenofobi che crescono nei consensi per paura della “liberalizzazione” delle nascite.
Fortunatamente ci sono un centinaio di commenti molti dei quali non sono per niente d’accordo con il santone.
Da tempo vado scrivendo, e confermo, che l’esaltato di Genova ha fatto leva sulla sua fama di comico per conquistare masse di giovani da portare al macello del sistema capitalistico parassita per farne bistecche.
Non bastasse il fatto che non ha mai parlato di lavoro, di lavoratori, di operai, di sfruttati alla catena di montaggio ma di azionisti traditi o truffati, si è specializzato in Parmalat e Telecom, adesso ci aggiunge anche il razzismo, la xenofobia e, per giustificare il suo delirio incontrollabile trasforma il diritto di cittadinanza in arma di distrazione di massa.
Essendo la sua specialità, la distrazione di massa, attuata con il disprezzo della politica sia di destra che di sinistra speculando opportunamente su responsabilità individuali accomunate a responsabilità collettive e mettendole sullo stesso piano per fare in modo che la politica fosse rifiutata, facesse schifo e non lo strumento più alto di ogni democrazia.
Come se il progetto della P2 di occupazione dello Stato e di soppressione della democrazia, oltre allo smantellamento della Costituzione, fosse sullo stesso piano di qualche mazzetta o di qualche piccola banda del sottobosco della politica o di qualche onorevole disposto a vendersi il voto al migliore offerente.
Dedito alle grandi battaglie mediatiche, quelle si distrazioni di massa, come la Tav o la durata delle legislature per gli eletti condite con qualcosa di sano, come l’ineleggibilità dei condannati per mascherare sotto al polverone del qualunquismo il supporto fornito in un piatto d’argento al sistema.
Vedi quello che è successo in Piemonte.
Non è nemmeno una novità il suo agire mediaticamente ed in politica, i radicali lo fanno da quando sono nati condendo il loro sostegno al sistema accodandosi alle battaglie altrui come il divorzio e l’aborto. L’importante è che arrivi il finanziamento per Radio Radicale che venga da destra o da sinistra non ha importanza basti pensare a come hanno votato sulla richiesta del carcere per Cosentino.  E’ Pannella che ha inventato la strategia del contro tutti per stare insieme a tutti, infatti i radicali sono in parlamento da decenni, qualche volta in maggioranza altre all’opposizione, garantendosi comunque sempre il finanziamento.
Per quanto riguarda  il fare una legge che imponga la rielezione di un deputato al massimo per due legislature, che piace tantissimo ai cani sciolti del sistema ed al fatto Quotidiano, faccio solo un esempio.
Se fosse ancora vivo un Berlinguer dovrebbe lasciare dopo due legislature per lasciare il posto ad un Scilipoti, a Grillo no perchè preferisce fare il santone piuttosto che metterci la faccia.
Di Scilipoti ce ne sono a decine di Berlinguer uno solo, come uno solo era Pertini.
C’è chi agli immigrati toglie il pasto all’asilo o alla scuola e c’è chi, come Grillo, gli vuole togliere la cittadinanza.
Non aggiungo altro, spero solo che il suo delirio si mostri in tutto il suo splendore ed i suoi seguaci restino lucidi e vigili come molti di loro sono e lo critichino a dovere, come merita.
Come ha trattato il capogruppo del Movimento 5 stelle emiliano è da regime, e l’ ho scritto, ma adesso non ne voglio scrivere più, scrivere del santone mi infanga il blog.
Quello che è certo che il dubbio iniziale, quando ha iniziato con le sue bordate, si è trasformato in certezza è l’altra faccia del piduista.
Un pilastro del sistema. 

Una volta io pubblicavo i miei post su Fai Notizia, un sito radicale. Ovvio che le mie critiche abbondavano ed allora hanno fatto una modifica, ma non è censura. No.


Ogni giorno quello che scrivo lo pubblico su Blog News, Informare per Resistere, Nuova Resistenza,
Fai Informazione, Liquida, Facebook, Pubblica un articolo, Digg , te lo dico a Chiarelettere e diversi aggregatori automatici.
Sino a pochi mesi fa pubblicavo pure su Fai Notizia, un sito radicale. Ovviamente scrivevo le stesse cose che scrivo qui, ricevevo dei commenti, e le critiche verso il loro atteggiamento politico e le sceneggiate di Pannella non mancavano mai.
Ma i radicali, sono liberi, come quelli dell’organismo umano non avrebbero mai censurato perchè loro sono quelli delle battaglie di principio in modo particolare quelle che hanno molta risonanza ma non risolvono mai niente. Sapete quando il nulla diventa importante, conquista le prime pagine, muove i commenti dei politici e degli esperti e stimola le analisi dei sociologi più famosi.
Un po’ come i digiuni di Pannella, digiuna da 50 anni e sopravvive andando a cena da Berlusconi che da da mangiare a lui ed anche a Radio Radicale.
Ieri abbiamo visto il risultato di tale politica.
Dicevo che loro non censurano, hanno solo cambiato il metodo e mi hanno tolto la possibilità di pubblicare le mie cose, il blog sopravvive lo stesso, la media delle visite è tornata quella dei bei tempi di Splinder anche se, il cambio di piattaforma in meglio, mi ha penalizzato. Tanti li ho persi per strada, altri li ho recuperati.
Come fanno per impedirti di esprimerti? Hanno studiato un nuovo sistema, questo:
Due modi di fare inchiesta con Radio Radicale. Seguono le istruzioni:
1) Proponi la tua inchiesta
Hai un progetto da esporci? Il tuo lavoro è pronto ma non sai come diffonderlo? Candida la tua inchiesta entrando in contatto con noi. La tua inchiesta verrà valutata e ogni mese pagheremo l’esclusiva dei lavori migliori, saranno pubblicati sul nostro sito con licenza Creative Commons: Attribuzione 2.5 e trasmessi su Radio Radicale nella versione audio.
Compila il modulo in questa pagina o telefona allo 0648878250/209

2) Partecipa alle inchieste in corso
In questo momento sono aperte diverse inchieste. Scegli la tua inchiesta e pubblica il tuo contributo. I lavori più validi andranno a formare l’inchiesta partecipativa che sarà pubblicata sul sito e trasmessa in radio. In questa tipologia di inchiesta saranno pagati solo i contributi scelti e utilizzati nell’inchiesta finale.
Puoi scriverci per descrive anticipatamente il tipo di contributo che vuoi proporre, con una scheda personale.
Ecco i termini economici per tipologie di contributo
– Inchiesta fotografica (minimo 15 foto) 50-100 euro
– Documento di analisi scritta o dossier 50-100 euro
– Interviste audio ad esperti o protagonisti 50-150 euro
– Videoreportage o audioreportage 200-300 euro
Ci sono inchieste aperte. Cosa aspetti?
Io non voglio soldi, non ho inchieste da proporre, volevo solo poter dire la mia sul loro sito libero e democratico.
Così, invece, mi hanno tagliato fuori. Sono un pensionato con la terza media che cazzo di inchieste  devo proporre, quella su Cosentino se deve essere arrestato o no?
A questo ci hanno pensato loro, complimenti.

A noi comunisti, degli anni 70, gli estremisti di sinistra non sono mai piaciuti ma non è singolare che molti di loro siano finiti a destra. Gli estremi si toccano ed oggi tocco Lanfranco Pace.


E’ un giornalista italiano noto, ai bene informati, per la sua appartenenza negli anni di piombo ai movimenti della sinistra extraparlamentare che tanto infastidiva il Pci ed i sui dirigenti ed iscritti, ci ha pensato la storia a rilevare l’autolesionismo di questi movimenti.
Qui lo vediamo negli anni gloriosi della rivoluzione dei movimenti negli anni 70 con un altro rivoluzionario della domenica, tale Marco Pannella, il rivoluzionario del libero mercato all’americana.
L’avrà confusa con l’amatriciana.
Pietro Calogero, sostituto procuratore di Padova, ne ordinò l’arresto il 7 aprile del 1979 e sarà per questo che il Che Guevara di Senigallia se ne andò  in Francia dal 1984 al 1997, Paese che in quei tempi era molto più democratico del nostro, ed è stato pure giornalista a Libération.
Come è successo a tanti sessantottini di successo come Ferrara , quello con i capelli lunghi e ricci che parla di Juventus, Red Ronnie ed altri con la scoperta del casmere e l’abbandono dell’eskimo si sono spostati, decisamente, all’estrema destra.
Il viaggio non è molto lungo e sofferto, gli estremi sappiamo tutti che si toccano, è bastato passare da Libération al Foglio ed a La 7,ed il gioco è fatto.
Non mi prende molto scrivere di personaggi del genere, cambiare idea è un segno di intelligenza e noi, di una certa età, sappiamo che si nasce incendiari e si finisce pompieri.
Ho detto pompieri, non pompinari del regime, comunque vi metto una intervista che ha rilasciato ad un giornale libero, Panorama.
Se riuscirete a capire l’evoluzione del suo pensiero vi faccio i complimenti anticipati, io non ci ho capito niente salvo che vuole sgonfiare, sminuire la protesta degli studenti.
Spero solo che abbia torto, il suo atteggiamento più che un segno di intelligenza  mi sa di opportunismo.

Lanfranco Pace: “Io, reduce del 77, vi dico: la protesta degli studenti si sgonfierà”

 

Si è concluso, nell’indifferenza generale, il congresso dei radicali. Succubi tuttora del delirio di Pannella l’istrione negativo di 50 anni di politica italiana.


Il fatto che la prima parola pronunciata dal, riconfermato, segretario Mario Staderini  sia stata “liberismo” toglie ogni dubbio alla vocazione capitalistica spinta che ha, da sempre, caratterizzato i radicali.
Non è l’attacco frontale al Pd che mi preoccupa, certa gente prima se ne va dall’opposizione e meglio è.
I radicali, tolta qualche battaglia sui principi etici e contro il vaticano usati ad arte per ampliare la risonanza mediatica che altrimenti non avrebbero avuto, hanno sempre fatto politiche di destra.
Se negli Usa l’estremismo capitalistico radicale di destra  è il Tea Party noi abbiamo da 50 anni la politica radicale della Canna Party, tanto liberale con le droghe leggere che con i licenziamenti.
Mai una volta che abbiano parlato di famiglie in difficoltà, licenziati, disoccupati, proletari in genere, sempre e solo di liberismo filo americano lo stesso che ha messo in ginocchio il mondo  con la più grande crisi economica mondiale che la storia ricordi.
Dalla Cicciolina a Tortora, da Welby a Coscioni ne hanno fatto bandiera e battaglia esclusivamente per la visibilità.
Nella sostanza, nella continuità, nella pratica politica hanno saltato e cavalcato tutte le barriere al punto che nemmeno loro sanno più da che parte stanno o staranno alle prossime elezioni, ciò che è certo, immutabile, è che tutte le loro giravolte resteranno sempre e fortemente ancorate al liberismo capitalista, lo stesso di Reagan e di Bush, quello che ha mandato in rovina il mondo.
Non mi interessa l’indulgenza verso il piduista perchè non mi stupisce per niente, gli ha garantito i finanziamenti a radio radicale, sono  le cosiddette riforme liberali invocate dai radicali che sono identiche a quelle invocate e proposte dal piduista presidente del consiglio.
Pannella non è ridotto così per via delle decine di digiuni, è sempre stato così, un pro capitalista d’elite  che dei proletari e del sottoproletariato non gliene frega niente, a lui interessa il liberismo lo stesso che tutti gli economisti con un minimo di raziocinio mettono in discussione.
C’è qualcuno che crede di indignarsi con i radicali non si rendono conto che entrano a piedi uniti nelle sabbie mobili.
Come è possibile che persone  con un minimo di raziocinio politico economico stia ad ascoltare ancora Pannella?
Per recuperare un minimo di dignità e di rispetto verso gli elettori che prende in giro  da decenni non gli resta che portare a termine, una volta per tutte, la sua buffonata preferita che lo ha reso famoso lo sciopero della fame.
Ne concluda uno come si deve almeno avrà fatto qualcosa di utile per tutti quelli che ha preso per il culo  da cinquant’anni a questa parte.
C’era un sito radicale, Fai notizia dove pubblicavo regolarmente i miei post, da qualche giorno hanno cambiato il sistema per pubblicare ti devi mettere in contatto con la redazione, se il contributo viene ritenuto valido e pubblicato ti pagano pure.
Come imporre la censura e fingere di essere liberali, io non voglio soldi, voglio solo pubblicare quello che voglio e quando voglio.
Naturalmente ho mandato una email con i miei, cordiali, saluti.
Ce ne voglio di Pannella per prendermi per il culo. 

Non ci sono più picconatori all’altezza, Cossiga ci ha lasciato un vuoto, per sostituirlo ci si sono messi in due, Renzi e Sacconi.


Sacconi ha due anni meno di me con l’aggravante di essere un socialista, la categoria peggiore che la politica italiana abbia mai prodotto dal duce in poi, e conosce benissimo la strategia della tensione perchè l’abbiamo vissuta entrambi, con qualche differenza.
Sacconi era dalla parte di chi l’ha studiata, organizzata, coltivata ed istruita praticando il terrorismo di Stato e fondando un nuovo reparto speciale delle forze dell’ordine, gli infiltrati addestrati.
Io ero dalla parte di chi l’ha subita, fortunatamente solo a livello economico e politico, e sono stato al funerale di Guido Rossa  sotto una pioggia incessante. C’era anche Sandro Pertini, Sacconi non l’ho visto.
I lavoratori sanno da che parte stare, gli intellettuali ed i sinceri democratici pure e nonostante trent’anni di cultura nazionalpopolare tendente a screditare la politica, il sindacato, i lavoratori, la democrazia, la partecipazione, siamo ancora qui e ci rendiamo conto che il vizio di picconare le istituzioni, la convivenza civile viene sempre da istituzioni dello Stato che fa molti più danni dei black bloc.
La dichiarazione di Sacconi  fa venire i brividi, politicamente, a quelli della mia età e non solo, già sentiti troppe volte questi allarmi che puntualmente si avveravano perchè a suonare l’allarme erano gli stessi che organizzavano nell’ombra con l’aiuto dei servizi segreti, e di qualche banda come quella della Magliana, attentati contro la democrazia che servivano solo per imporre il regime di Polizia.
In Italia nuclei clandestini, dice il piccolo clone di Cossiga, auspicando che si diano da fare al più presto per distogliere l’attenzione dal licenziamento libero, dalla crisi e dalla disoccupazione.
Meglio essere disoccupati, dice la saggezza popolare , che prendere un colpo in fronte da chi ti dovrebbe proteggere, la Polizia, come è successo a Reggio Emilia nel luglio del 1960.
Al potere serve che succeda qualcosa di grave per giustificare il giro di vite, il ministro degli interni adatto l’abbiamo, Maroni, istruito direttamente dal mai compianto abbastanza il suo predecessore Cossiga.
Il picconatore istituzionale c’è, l’ex socialista Sacconi, ma il tipo è quello che è, non è uno stratega come Cossiga e non è sibillino come Andreotti, è un socialista dei più stupidi in quanto acerrimo anticomunista.
Il ministro del lavoro, subito dopo l’annuncio di un decreto che chiameremo licenziamento libero, invece di invitare opposizione, sindacati, lavoratori ad un confronto sul da farsi con la scusa di avvisarci da fuoco al pagliaio. Non è inciampato con la fiaccola della pace in mano, ha proprio dato fuoco alla paglia.
Questo è il potere, il governo piduista e fascista che fa la sua parte come i Segni, i Cossiga, gli Andreotti di una volta, ma rimane pur sempre un problema dall’altra parte del campo.
Gli osservatori più acuti della destra, Gasparri, La Russa , Sallusti e Ferrara si sono resi colto che l’opposizione di centro sinistra, pur sgangherata, è in forte crescita, che i movimenti di sinistra cercano di usare il cervello e cercare unità e non di dividersi per delle fesserie, come fanno da una decina d’anni,  con un autolesionismo storico politico che non ha precedenti nella storia italiana.
Ci vuole uno che picconi anche l’opposizione e chi meglio del boys scout fiorentino?
Infatti è subito sceso in campo con il suo piccone, fatto con i lego che usava all’oratorio, e si è scagliato contro i vecchi burocrati del Pd, ha presentato i 100 punti che cambieranno il mondo attraverso internet e si è dimenticato che il 100% dei disperati, disoccupati, precari, famiglie che hanno  seri problemi in seguito a questa crisi l’ultimo pensiero che hanno è di navigare su internet alla ricerca di qualche figa, qualche mi piace, o delle intuizioni geniali di Renzi.Vorrei far notare una cosa che, secondo me, è sfuggita ai più e lo dico perchè è sfuggita volutamente all’informazione scritta e parlata del nostro paese.
Qualche giorno prima, precisamente il 23 ottobre, si è tenuto un convegno a Bologna tenuto dagli innovatori del Pd, Serracchiani, Civati ed altri, che non ce l’hanno con Bersani, vogliono semplicemente portare il loro contributo:
Non ne ha parlato nessuno, nemmeno l’elefantino che è attento a tutto, nemmeno Minzolini che non si perde una notizia neanche con la febbre a 40°, per non dire delle ricette che non ci fa mai mancare o l’approfondimento sull’evoluzione del cane della prateria.
Silenzio assoluto da parte del sistema e dell’informazione.
Ma il bimbo prodigio, che la destra ci invidia, eletto sindaco di Firenze candidandosi, e con i voti, del Pd e delle parrocchie ha fatto un convegno dove si è scagliato contro il gruppo dirigente, i reduci vecchi e rincoglioniti come me, ha sciorinato i 100 punti che cambieranno il sistema, grazie a lui, ed i più attenti si sono accorti che come quel ministro tedesco che ha copiato la tesi di laurea ed ha avuto la decenza di dimettersi, lui ha copiato il suo proclama dal Movimento 5 stelle, altri rivoluzionari alla Pannella che, guarda caso, con la scusa del nuovo fanno vincere sempre il vecchio, il peggiore, la destra. Come in Piemonte ed in Molise.
E’ il nuovo che avanza, è la politica del tanto  sono tutti uguali, è un modo di impegnarsi che ha inventato Pannella decenni fa, mettere un obiettivo giusto e significativo da usare come bandiera, inattaccabile nella sula giustezza e nella logica, nel manico che regge la bandiera al vento ci metti le 200 stronzate che servono al regime per restare in carica, in nome e per conto del rinnovamento della politica fai vincere la destra fascista o nazileghista.
Bene del convegno di Renzi ne ha parlato persino il bollettino parrocchiale del mio quartiere, si sono particolarmente distinti nell’informarci della “lotta” intestina interna al Pd, il Fatto, Repubblica, Corriere, giornale, padania e tutti i tg di tutti i canali.
Renzi, il rottamatore, ha lanciato la sfida alla vecchia direzione burocratica e vetero comunista del Pd: non voglio un partito che litighi meno, voglio un partito che litighi meglio.
E il meglio della cesta, non ci sono dubbi, è lui.
Quello che ha imparato la ruota della fortuna e la politica all’oratorio, fossi in lui mi chiederei come mai susciti tanti entusiasmi a destra con i suoi interventi. E’ un sistema che usavo anch’io in consiglio di quartiere, quando facevo delle proposte che piacevano ai democristiani, i repubblicani ed a qualche socialista mi chiedevo dove avessi sbagliato.
Ma erano altri tempi, la presunzione non era ancora al comando e non faceva il sindaco di Firenze.
Mi è stato consigliato questo articolo, ve lo ripropongo subito.

Firenze: Ritratto di Matteo Renzi, candidato PD a sindaco. Interessanti i suoi rapporti con dei noti immobiliaristi e altro ancora. Altro che l’Obama fiorentino! (A cura della sinistra unita e plurale (SUP)di Firenze).

 

Renzi i suoi nonni politici ed i miei genitori, che erano fascisti. Come emergere quando intorno c’è il nulla e diventare presuntuosi.


 Certamente all’oratorio frequentato da Renzi, che l’ha fatto diventare un fenomeno e negli oratori fiorentini che l’hanno eletto a sindaco si dicevano tante preghiere ma non c’è stata una scuola di partito che gli raccontasse la storia d’ Italia, del fascismo, dei lavoratori e non dell’impero romano o del potere dei Papi.
Basterebbe anche una ripassatina dalla prima guerra mondiale in poi per capire da dove veniamo e dove, purtroppo, stiamo andando.
La sua cultura politica è un misto fra  radicale, nell’eloquio sempre pronto,  con una spruzzatina di Grillo e la sua cultura sub capitalista, l’ho sentito parlare spesso di investitori truffati, di capitalismo ignorante nel captare le risorse che tecnologia e futuro ci mettono a disposizione ma mai di lavoratori o pensionati.
Se a tutta questa “cultura” modello anni ottanta ci aggiungiamo parecchio incenso ecco che il cervello va insieme o, se avvolti dal fumo dell’incenso, prima che qualcuno pensi alle canne, ci si crede Dio o comunque un parente prossimo.
L’altra medaglia del megalomane di Arcore e tante puttane in meno, per il resto sembra la stessa musica.
Intanto i nostri nonni politici, esclusi i miei genitori come specificato nel titolo, ci hanno liberati dal fascismo e, tanto per essere chiari dal centro sino all’estrema sinistra, ci hanno liberato cercando l’alleanza più ampia possibile tra  gli antifascisti comprendendo dai cattolici illuminati al più comunista che c’era.
Dal partito D’Azione, ai Democristiani, i socialisti non ancora inquinati da Craxi, i comunisti e tutti gli altri di libero pensiero hanno fatto la Resistenza, la lotta di liberazione e ci hanno regalato la democrazia e la libertà di pensiero, parola ed opere.
La libertà di parola è una conquista fondamentale e bellissima e non deve avere nessun filtro che stabilisca la cultura ed il livello di intelligenza per usufruirne ed è per questo che si sente un sacco di gente che spara stronzate direttamente proporzionali alla megalomania individuale.
Il pensiero di Renzi, sui nonni politici che ci hanno lasciato il debito, è condiviso dalla P2, dal movimento 5 stelle che attacca un giorno si e l’altro anche i diritti che i pensionati di oggi si sono conquistati con lacrime, sangue, fame e sacrifici e da Renzi che sembra caduto dalla luna direttamente nel biliardino dell’oratorio, trovando subito un compagno per fare una partita, Sacconi.
Per tutti quelli che aprono la bocca per cambiare l’aria, in particolare per il Movimento 5 stelle, ecco il grafico del debito pubblico dal 1960 ad oggi. Meditate figlioli, prima di sparare cazzate.

L’ho messi in verticale per facilitargli la lettura degli anni nei quali il debito pubblico ha iniziato la scalata sino al campanile di Giotto ed oltre, dal 18/10/1980 il governo era formato da: Dc, Psi, Psdi, Pri, se il compagno Renzi non conosce le sigle se le faccia spiegare da qualche vecchio, becero, comunista mi risulta che a Firenze ce ne sono  ancora alcuni.
A seguire i governi dall’ agosto del 1982 in poi da: Dc, Psi, Psdi, Pri, Pli. Nel 1987 ci fu un governo Dc, Indipendenti, quindi un ritorno alla formazione del 1982.
Le nuove leve formarono il primo governo diverso il 10/05/1994, quando arrivarono i migliori e la formazione base era: Fi, Ln. An, Ccd, Udc. Allenatore il piduista.
Poi ci fu il governo Dini, Indipendenti.
Il 17/05/1996 arrivarono i comunisti con il 1° governo Prodi formato da: Pds, Ppi, Lista Dini, Ud. Verdi.
Qundi il governo D’Alema, Ulivo, Pdci, Udeur, poi ancora D’Alema, con Ds, Ppi, Democratici, Udeur, Pdci, Verdi, Rinnovamento.
Siamo al 58° governo con Amato formazione: Ds, Ppi, Democratici, Udeur,Sdi, Pdci, Verdi, Rinnovamento, Indip.
Nel 2001 ritorna il migliore, il piduista, formazione: Fi, An, lega nord, Biancofiore, Indipendenti.
Il 60° ha la stessa formazione.
Poi ritocca  a Prodi: Margherita, Ds, Udeur, Idv, Verdi, Prc, Rosa .
Dal 2008 ritocca al caudillo: Pdl, lega, Mov. sud. Ancora in carica.
Dal maggio 1996 al giugno 2001 il centrosinistra.
Dal giugno 2001 al maggio 2006 il centrodestra.
Dal maggio 2006 al maggio 2008 il centrosinistra.
dal maggio 2008 ad oggi, la P2, i responsabili, il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni e dal 25 giugno 2009 il miglior sindaco che Firenze abbia mai avuto, Matteo Renzi, il chierichetto che ha fatto carriera.
Ora non so chi siano i nonni politici di Renzi certamente non sono i miei, a livello politico, non so nemmeno chi siano i nonni del movimento 5 stelle, so invece quali sono i nonni della P2, dei neofascisti e dei nazileghisti.
Voglio solo far notare che il periodo delle conquiste delle lotte operaie, dello Statuto dei lavoratori, dell’ art. 18, coincidono con il periodo del boom italiano e che gli aumenti di salario e di qualità della vita che i lavoratori si sono conquistati sul campo, con i sacrifici e le lotte, non hanno prodotto debito, anzi ricchezza.
Quindi, per essere chiari, le teste di cazzo del movimento 5 stelle e quelli come Renzi che imputano alle pensioni dei padri e dei nonni, che poi sono quelle che li tengono in vita, il debito ed il fatto che loro non avranno una pensione adeguata facciano il mea culpa ed invece di guardare il dito guardino la luna.
Fanno il gioco della propaganda di un fascista come Sacconi, del capitale parassitario e della P2. Degli evasori e delle banche mondiali e, se si stanno perdendo tutti i diritti che noi gli abbiamo messo nel piatto piangano sè stessi, si diano da fare, li difendano in tutti i modo e, soprattutto, non rompano i coglioni.
Si facciano il culo, i sacrifici, gli scioperi e le lotte che abbiamo fatto noi.
Per la cronaca, gli anni 80 quelli del debito in ascesa, erano gli anni della Milano da bere, e da mangiare. Gli anni di Craxi.
Per quanto riguarda le pensioni baby sono state una invenzione del clientelismo democristiano e socialista, erano la loro scorta di voti per le elezioni politiche, escluse quelle dei poliziotti e carabinieri che hanno un lavoro che è come lo sport, dura pochi anni per via dell’efficienza fisica. A 50 anni è dura inseguire un ladro di 20 nel parco.
Quindi, per ricapitolare, Renzi prima di parlare dica pure le preghiere. Subito dopo, però, si colleghi con il cervello, ripassi la storia e poi stia zitto.
Che ci fa una gran bella figura.
Noi non abbiamo paura ha detto ieri, i cambiamenti li fanno i pionieri non i reduci ma il problema non è questo, non sono i reduci, Renzi deve avere paura dei pionieri come lui, quelli che hanno fatto gol all’oratorio credendo di essere a S. Siro.
A Renzi piacciono i sindacati che non lottano, quelli che fanno i fioretti e recitano le giaculatorie. 

C’è chi la da via per andare in televisione e c’è Pannella, che lo da via per andare alla radio.


 Da oltre 50 anni prende i giro i suoi elettori, il suo partito ha si e no il 3% dei voti ma non sbaglia mai una mangiatoia.
Non si può nemmeno dire che invecchiando peggiora è sempre stato un opportunista capace solo di fare casino.
L’ultima volta che ho scritto di lui l’ho invitato, dopo decenni di sceneggiate, a portare a termine il prossimo sciopero della fame, almeno potrà dire che nella sua vita è riuscito a concludere qualcosa, non l’ha buttata via del tutto.
E’ stato a cena con il bandito e adesso la direzione del partito è in riunione per decidere quando saltare il fosso, ha avuto garanzie sui fondi di radio radicale ed ancora una volta, saltando il fosso, ha portato a casa il malloppo.
Non sono per niente deluso e per niente incazzato, lo conosco da troppo tempo e la mia stima, per lui, è sempre stata la stessa. Zero.
Ho letto questo su Quotidiano. net:

I Radicali col governo? Sul web fioccano insulti

“Con premier magnato e trattato grana. Lui ci ascolta”

La cena a Palazzo Grazioli, auto-svelata a Radio Radicale, e l’immediata convocazione della direzione del partito, tuttora in corso, alimentano voci di allargamento della maggioranza. Militanti in rivolta: “Siete come Scilipoti”
Da tempo l’avevo previsto, molto prima delle sceneggiate alla camera.
Le zoccole le riconosco al volo, quando mi capita di vederne qualcuna in televisione la segnalo immediatamente a mia moglie, che mi da del depravato, mi dice: per te sono tutte troie quelle che fanno televisione.
La risposta è sempre la stessa, non tutte quelle che fanno le troie per andare in televisione e te ne accorgi perchè non sanno fare niente, il meglio di sè l’hanno dato, in camera, prima di apparire davanti ad una telecamera.
Pannella è uguale, è solo questione di prezzo o di obiettivo, c’è chi la da via per andare in televisione e chi lo da via per andare alla radio.
Pannella, se potesse farebbe uno e l’altra, ma ha una entrata sola.
Dal retro.
Applausi, un’altra delle famose battaglie civili e per i diritti dei radicali è andata a buon fine.
Oltre ai diritti televisivi ci sono anche quelli di radio radicale.
Adesso vado subito a postarlo nel sito dei radicali, Fai notizia.
La notizia me l’ha fornita Pannella è roba loro e voglio dargliela indietro. 

 

Un post sui radicali, che ho scritto ieri, ha portato un commento, ed una replica, che fotografa la situazione della sinistra italiana. Attuale.


 barbatustirolese, on 29 settembre 2011 at 21:58 said: Modifica commento

Scusa, ma ti aspettavi un comportamento diverso da Pannella e compagnia?
Semmai è più criticabile il Pd che li ha messi nella propria lista. Speravano che cosa? Vero è che alle ultime elezioni in quelle liste c’era di tutto. Un bel minestrone!!! Non basta cambiare ripetutamente nome. Occorre avere le idee chiare con chi stare e per fare cosa. Certo che in quelle liste, e non solo, c’era tutto tranne che la sinistra! Il Pd, senza la vera sinistra, quella che tutela gli interessi di chi lavora, non ha futuro. Bersani lo sa, lo sanno anche Veltroni e D’Alema ma rincorrono il potere a tutti i costi e con chiunque. E sbatteranno il naso facendolo sbattere anche al Paese.
Non abbiamo capito ancora che cosa, sedicente opposizione, propone in alternativa a quello che decide la banda dei berluscones. O tu mi sai indicare qualcosa che mi è sfuggito? Guarda che sono stato molto attento, anche sulla questione morale in Lombardia. Rimpiangendo l’ultimo dei grandi Comunisti, Enrico Bedrlinguer!

slasch16, on 30 settembre 2011 at 08:25 said: Modifica commento

Non rincorrono il potere, cercano di coinvolgere tutta la possibile opposizione per abbattere questo governo fascista e leghista.
Una strada già percorsa da Gramsci e da tutta l’opposizione al fascismo che ha permesso la nascita della Resistenza e da qui la Liberazione.
Non cadere nel tranello della propaganda di regime.
Io ero nel Pci e per decenni per governare comuni e provincie abbiamo dovuto allearci con i socialisti.
In questo frangente, per abbattere il piduista, c’è bisogno di tutti, per far tornare la democrazia.
Chi erano, sono e saranno i radicali l’ho esposto per bene nel post, se poi arrivano al gioco sporco e di sponda al piduista è giusto buttarli fuori dal gruppo del parlamento.
Non perdiamo la testa e non facciamoci abbindolare dalla propaganda che dice: tutti hanno in testa solo la poltrona.
Questo lasciamolo dire ai leghisti che sono la vergogna del genere umano e della politica. Tutti i giorni ne danno conferma.
Da orfano del Pci ti dico una cosa, il peggior nemico della sinistra che si richiama al comunismo è se stessa, è indegno che ci siano miriadi di partitini che si rifanno al comunismo o ai lavoratori che si dividono su tutto e su tutti. Non hanno capito niente e non hanno mai letto Gramsci. Ognuno ha il suo pezzetto di verità ed invece di usarla per unirsi la usano per dividersi.
P.S. Questi non hanno capito un cazzo, il giornale che Gramsci ha fondato l’ha chiamato L’Unità. Non è quello che, per i cattolici, è il vangelo e non è quello che per i comunisti è il Capitale di Carlo Marx. L’Unità, oltre che di ideali, è un invito a rafforzare ciò che unisce e non quello che ci divide.
Unità anche tra diversi. 

Il partito radicale partecipa alla vita politica dal 1955 nel 1989 ha preso il nome di Partito radicale. Un opportunismo radicalizzato.


Orientamento liberale, liberista, libertario e antiproibizionista con una marcata visione della laicità dello Stato.
Per decenni, a sinistra, abbiamo visto, personalmente di certo, i radicali come filo capitalisti all’americana per via di quel liberista inserito nel loro “orientamento”.
Hanno parlato dei diritti di tutti e di tutto il globo, di mercato libero ed hanno combattuto per migliaia di iniziative molto coinvolgenti ma sempre un metro più il là della luna.
Non hanno mai parlato di lavoratori, di lavoro, di diritti dei lavoratori.
Pacifismo, libera sessualità, aborto, divorzio, partitocrazia è infinito il campo in cui i radicali si sono mossi ed hanno seminato.
Senza mai parlare di lavoratori.
Delle migliaia di battaglie, molte condivisibili, ne ricordo solo due che sono andate a buon fine, il divorzio e l’aborto.
Il divorzio lo dobbiamo al progetto di Loris Fortuna e Baslini al quale ci siamo accodati un po’ tutti anche se i radicali ne hanno fatto la loro bandiera.
Cani sciolti, di un’anarchia inconcludente, non è la prima volta che appoggiano un regime o l’altro, uno governo o l’altro, in nome di principi in molti casi fuori luogo e fuori tempo.
Come la votazione di ieri nella quale si sono astenuti con la scusa dell’amnistia e delle carceri affollate oltre ogni limite di poveri cristi per reati creati ad arte dai fascisti al governo, come la clandestinità per chi è nato da genitori stranieri in Italia e la dose minima per lo spinello.
I veri drogati, spacciatori e commercianti all’ingrosso sono fuori e fanno consegne a domicilio nei palazzi del potere.
Ma l’anarchia inconcludente non è incomprensibile a chi è un osservatore attento, i paladini che sono contro il finanziamento ai partiti, che pur con tutte le critiche del caso hanno permesso anche alle forze più deboli economicamente di fare politica allargando la democrazia e la partecipazione, hanno altri fiumi nei quali abbeverarsi, da anni. Decenni.
Quindi anche la sceneggiata di ieri, che ho seguito in diretta, ha acceso la lampadina della mia malizia, da decenni so che quando i radicali fanno casino hanno le loro buone ragioni ed allora mi sono chiesto: cosa c’è in ballo questa volta per mettere in atto il centesimo voltafaccia?
Questa mattina presto l’ho scoperto subito: Entro fine mese scade la convenzione tra la Presidenza del consiglio e Radio Radicale.
Ecco spiegato tanto fervore, giusto, per l’amnistia.
Peccato che sia fuori luogo, tempo e logica. E’ solo interesse di parte, se la protesta è applicata in questo modo.
Io pubblico su Fai notizia, forum di Radio Radicale ed ovviamente posterò anche questo. 

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