Questa volta l’ho sentito dal vivo, a nemmeno un metro di distanza: invece di soccorrerli dovrebbero togliere il tappo alla barca e lasciarli li.


indexErano seduti sulle panchine, mi sono avvicinato per salutare un amico e lui mi ha fatto una battuta al volo: domani vai a Roma?
Tutto è partito da lì. Ho il pullman alle 7 da Lecco, ho risposto prontamente. 600 euro tutto compreso 200 per il viaggio e 400 per la Mondadori per contribuire alla spesa per De Benedetti. A De Gregorio ci ha pensato lui.
Il discorso della combriccola verteva sulla tassa dei rifiuti per la seconda casa, peccato non godersela per pochi euro in più rispetto ai residenti, ma mi sono reso conto del motivo per cui il piduista insiste sull’Imu, vedono il dito e non vedono la luna.
Senza nemmeno rendersi conto che sulla seconda casa l’Imu rimane come la tassa sui rifiuti e quella dell’acqua.
Tolto il mio amico ero nel bel mezzo dell’Italia che ha dato il bastone del comando al piduista, ex democristiani che hanno votato forza Italia e la lega non potendo votare fascista perché, purtroppo per loro, un partito fascista esplicito non esiste altrimenti si sarebbero sentiti a casa.
Ad ogni modo non sono riuscito a stare zitto ed ho ribattuto al devoto cattolico che invitava a togliere il tappo dal barcone che se si fosse trovato lui in mezzo al mare non l’avrebbe pensata in questo modo.
Io sarei rimasto a casa mia è stata la sua risposta.
Peccato che lui come me ed altri presenti non fosse né un montanaro né un lombardo ma un veneto che è emigrato per sfuggire alle zone depresse degli anni 50.
Oggi il mondo è più piccolo e c’è chi tra i nostri figli è costretto ad emigrare in Germania o in Inghilterra, non cambia di una virgola il concetto.
La figlia del devoto in questione volle che raccontassi come fu che il piduista venne in possesso della villa di Arcore e ne feci un riassunto veloce ma significativo.
Alla fine disse: è vero, la storia la conoscevo già.
Mi sono chiesto, non ad alta voce anche se il miserabile l’avrebbe meritato, come l’avrebbe pensata se avessero violentato sua figlia e l’avessero costretta ad emigrare per mandarla a battere in qualche bordello del mondo.
Se avrebbe fatto togliere il tappo anche in quel caso.
Quasi tutti, alla sua battuta infelice e feroce, fecero cenno con la testa come se la soluzione proposta dal miserabile fosse l’unica percorribile.
Qualche donna che ha conservato un minimo di umanità forse avrebbe voluto ribattere ma non ne ha avuto il coraggio ma ho capito che hanno apprezzato la mia reazione.
Insomma, come sempre, per il nostro popolino la colpa è sempre degli altri, i fascisti erano gli altri ed il duce era un buono che si è fatto deviare da Hitler.
E’ per questo che noi da oltre 70 anni non andiamo da nessuna parte.
Giusto per spargere fango a 360 gradi hanno tirato in ballo tutti anche per giustificare il fatto che hanno si sbagliato a votare ma tanto sono tutti uguali.
Ho detto che Greganti si è fatto la galera mentre migliaia di altri farabutti non l’hanno nemmeno visitata per un giorno ed allora mi hanno tirato fuori Penati che godrà della prescrizione.
Penati lo conosco personalmente da oltre trent’anni, ciò non mi ha impedito di ritenere opportuno che la giustizia facesse il suo corso, anzi, ho chiesto che se ritenuto colpevole gli venga raddoppiata la pena in quanto ex comunista.
Detto ciò ho voluto precisare due cose. La prima è che secondo i giornali Penati rinuncia alla prescrizione e la seconda è che se Penati usufruisse della prescrizione abbreviata godrebbe di una legge fatta su misura per il condannato piduista nelle cui mani il manipolo delle panchine ha affidato l’Italia nell’ultimo ventennio.
Comunque considerato che ognuno di noi ha il suo sogno, il miserabile in questione sogna che venga tolto il tappo al barcone in mezzo al mare, ho anch’io il mio sogno: che nel barcone ci sia lui e che venga tolto il tappo senza nemmeno andare al mare, mi basterebbe il lago di Como.
Buona domenica.

Non abbiamo ancora smesso di ridere con Paniz e compagnia bella, quelli della nipote di Mubarak, che arriva Pamparana con la panzana del secolo. A momenti resto senza respiro.


ruby-ultimo-atto-andrea-pamparanaQuando si ride a crepapelle non si ha il tempo di respirare. L’eroico Paniz che in Parlamento ci raccontava della nipote di Mubarak, la palla colossale che tutti i servi del piduista hanno preso per vera e che ci ha fatto ridere dietro dal mondo intero, ha fatto ridere anche me, senza respiro.
Non ho fatto tempo a riprendere fiato che ci si mette pure Andrea Pamparana con lo speciale su canale 5: Vent’anni di guerra, Ruby ultimo atto.
Titolo che riprende il famoso Mussolini ultimo atto finito in P.le Loreto a pochi passi dall’ufficio di Lele Mora da dove partivano i suv con le ragazze da portare al sultano.
Il bello è che Pamparano non si vergogna nemmeno e su Twitter è stato massacrato:

La guerra dei vent’anni, Pamparana su Twitter rinuncia a difendersi e rincara: “Processo Ruby è farsa”
Beppe Severgnini ha cercato di portargli un the per riprendersi: Giuro che non capisco, Andrea. Ma perché un bravo giornalista si presta a queste cose?, ma non c’è stato niente da fare Pamparana insiste nel voler passare da bravo giornalista a coglione, con tanto di medaglia.
Severgnini è basito ed insiste: non sarebbe opportuno ricordare che l’apologia dell’imputato va in onda sulla tivù dell’imputato?
Ma Pamparana non molla come fanno tutti gli idioti.
Io non conosco pamparana e quindi non posso dire se è un bravo giornalista ma da quello che ho letto sui giornali di oggi l’unica certezza che ne ho ricavato è che è un coglione, non solo si è venduto si è venduto anche male.
Sia chiaro che il mio gudizio è esclusivamente professionale, niente di personale, per quanto riguarda la persona pamparana ci penseranno i suoi parenti a prendere le distanze.
Se fosse un mio cugino, alla lontana, gli farei una telefonata: guarda che hai fatto una figura da pirla.
Fa parte del mio carattere quando incontro un pirla devo per forza farglielo notare.
La Mirè mi ha ripreso più volte, smettila di dare del pirla alle gente qualcuno potrebbe offendersi, incazzarsi.
Le ho prontamente risposto: non dovrebbe offendersi dovrebbe ringraziarmi perchè lui si credeva intelligente ed io gli ho fatto notare che è un pirla, gli ho fatto un favore, ho fatto volontariato.
Pamparana sicuramente non mi leggerà ed io non andrò su Twitter a dirgli quello che penso, preferisco che affondi nella melma delle sue certezze perchè è quello che merita.

Altro che giornalismo di inchiesta; altro che obiettività nel racconto, qui siamo di fronte ad una racconto parziale dei fatti, basato su una tesi ben precisa e cioè che il “processo Ruby è una farsa”. E pensare che nel comunicato stampa di presentazione de La guerra dei vent’anni si leggeva:

L’obiettivo è riepilogare e rendere comprensibile al grande pubblico l’intricata trama, degna di un avvincente legal thriller, iniziata la notte del 27 maggio 2010 e proseguita fino a oggi.
Fonte Tv Blog.

 

Dopo 67 anni di Repubblica ci siamo accorti che non abbiamo più il re ma ci sono rimasti vassalli e valvassori, almeno nel Pd. Ognuno pensa al suo ducato. A destra hanno ancora un re.


feudo_15Che il Pd sia da considerare di sinistra non l’ho mai pensato, almeno riferendomi al suo gruppo dirigente, altra cosa sono i suoi elettori tra i quali ci sono moltissimi ex elettori del Pci che alle primarie hanno votato Bersani convinti di spostare l’asse del partito a sinistra.
Abbiamo visto che non è così. Non solo il Pd non ha un dirigente di livello da potere essere considerato capo carismatico, un monarca di sinistra per intenderci e per rimanere nell’assurdo della provocazione, ma ha in se i difetti peggiori della Democrazia Cristiana è diviso in vassalli, ducati. Indipendenti da un re che non c’è ed al quale rendere conto ed è per questo che ognuno di loro di dedica al suo ducato, al suo interesse, ai suoi elettori che sperano di ricevere gli avanzi del banchetto.
Non si riconoscono in un progetto, in un ideale, si uniscono e si riconoscono tra di loro solo quando ci sono da difendere i loro interessi, i loro privilegi, in totale disprezzo dei loro elettori.
I loro elettori sono quelli che hanno garantito a questi parassiti della politica di stare in parlamento per decenni, sono entrati in parlamento con i capelli lunghi o il ciclo e ci sono ancora oggi che non hanno più capelli o sono in menopausa.
Quindi sentire la Finocchiaro che rivolta ai suoi elettori che contestano il mancato appoggio a Rodotà, strappando la  tessera, con disprezzo nello sguardo e nelle parole fa rivoltare anche chi non l’ha votata. Ma cosa vogliono questi qui? Disse colei che ebbero pure il coraggio di proporre per la presidenza della Repubblica.
Secondo lei i suoi elettori devono solo pagare la gabella che garantisca la poltrona a sua signoria senza lamentarsi, senza aprire bocca.
La buona notizia è che il Pd si è suicidato da solo, purtroppo ci sono delle conseguenze collegate agli interessi di questi miserabili eletti in Parlamento che coinvolgono anche noi, seriamente, avremo un altro governo della P2.
Nemmeno Gelli avrebbe sperato durasse tanto dopo che i giochi sono venuti allo scoperto da oltre un decennio.
Più volte ha “benedetto” Berlusconi il quale ha portato avanti il suo progetto con l’aiuto dell’indifferenza dei partiti o della presunta superiorità, superba, di certa sinistra.
D’Alema, dall’alto della sua presunzione, era convinto di metterlo nel sacco con la Bicamerale mentre i suoi cercavano di rassicurare il piduista sul fatto che non gli avrebbero toccato i suoi interessi.
Tolto Prodi Berlusconi se li è inculati tutti.
Scusate l’eufemismo ma è l’unica frase che rende bene l’idea.
Troppe anime all’interno del Pd era ovvio che dovesse esplodere alla prima spinta forte in favore del cambiamento, che avrebbe intaccato i loro interessi, e la delusione per i suoi elettori è che nessuno degli eletti na avuto il coraggio di fare una scelta di rottura e di sinistra lasciando andare le margherite per la loro strada.
Tutti a festeggiare lo scampato pericolo. Ignoranti e presuntuosi come sono, politicamente, non hanno capito che il capolinea è alle prossime elezioni, dovranno scendere dal treno o dalla giostra.
E’ la risposta che l’elettore del Pd darà alla Finocchiaro: ecco cosa vogliamo, farvi sparire dalla scena politica, farvi andare all’Ikea a piedi come tutti.
Il sovrano non c’è, escluso il Pdl ovviamente e forse nel, ma non lo dico. Ciò che è certo è che nel Pd sono rimasti tutti gli altri della piramide.
Chiedo scusa a tutti, ho corretto il titolo. Preso dall’euforia di scrivere ho scritto: a sinistra, invece alludo al Pd. Che non è sinistra.

Confesso che non ero così ottimista, la superbia e l’arroganza della Finocchiaro mi aveva fatto supporre che si salvassero anche questa volta. Non ci sono riusciti.


indexUn giornalista ha fatto notare alla Finocchiaro che gli elettori del Pd erano in rivolta e la Finocchiaro ha commentato sprezzante: ma cosa vogliono questi qui. Ha sentito la base? Non ho sentito la base, mi pare che abbia pure aggiunto: non ne ho bisogno.
Volevano semplicemente che venisse rispettato il loro voto ed in modo particolare quelli che hanno votato Bersani alle primarie convinti che tenesse il Pd leggermente a sinistra.
Non è questione di vecchio o nuovo, Rodotà è molto più nuovo di molti di loro, e questione di superbia ed incapacità mischiate insieme, una mancanza di rispetto degli elettori che ha bruciato milioni di voti depauperando una eredità che hanno mostrato di non meritare.
Mi spiace per i miei vecchi compagni che ho visto volantinare al mercato per il Pd.
Non ho mai visto uno della margherita a volantinare ai mercati, almeno nella mia zona.
Bersani ha mostrato dei limiti inimmaginabili se fosse stato intelligente avrebbe provocato le correnti interne prima ancora delle elezioni per fare chiarezza senza aspettare le elezioni del Presidente della Repubblica e farsi impallinare dai soliti noti o dai soliti ignoti.
Devo ammettere che i più giovani, i neo eletti del Pd si sono dimostrati più corretti ed onesti invitando a votare Rodotà sin dal primo voto. Gli altri hanno lavorato come carbonari e spero che rimangano segnati indelebilmente dalla polvere nera.
Non sono un esperto di dietrologia e men che meno di bassa chimica politica, quello che io no notato e non da oggi è che la base del Pd fa sempre o quasi discorsi di sinistra mentre il suo gruppo dirigente mi sembra figlio del doroteismo più conservatore.
Da Wikipedia:

I dorotei furono una delle correnti politiche più rilevanti della Democrazia Cristiana. Per tradizione e cultura politica, l’area dorotea ha sempre rappresentato la parte conservatrice della DC, collocandosi su posizioni rigidamente anticomuniste e molto attente alle ragioni delle gerarchie ecclesiastiche e del mondo industriale.

Storicamente hanno assunto una posizione centrale all’interno della dialettica tra le anime della DC. Collocati tra una destra interna di scarsa rilevanza e un’area di sinistra molto influente, rappresentavano l’elettorato cattolico e gli interessi del ceto medio avverso al comunismo.

Nei lunghi anni di attività politica e di governo della Democrazia Cristiana, la corrente dorotea ha affrontato trasformazioni, scissioni e contrasti al proprio interno. Tuttavia il doroteismo ha rappresentato un approccio, prima di tutto politico e culturale, che è stato sempre largamente presente all’interno del partito.
Io non so chi guida i dorotei del Pd, so che ci sono e si guardano bene dall’uscire allo scoperto. Me ne rendo conto ogni volta che ci sono di mezzo i diritti delle persone, questioni etiche care al Vaticano ed ogni volta che si presenta l’occasione per un, serio, cambiamento.
Regolarmenne affossano tutto e paralizzano il partito.
Non ho molta simpatia per il M5S ma se hanno una proposta buona, un’idea valida essa diventa la mia.
Tranquillizzo subito i simpatizzanti del M5S, almeno quelli che un giono si e l’altro anche mi scrivono nel blog che sono uno della sinistra superata, obsoleta.
Come me ce ne sono a milioni purtroppo non abbiamo ancora trovato qualcuno in grado di rappresentarci, anzi dico di più: che meriti di rappresentarci.
Certamente non può rappresentarci la Finocchiaro o quelli che sostengono Amato e meno ancora di tutti quelli che ritengono doveroso un accordo anche con il Pdl.
I voti del Pdl sono indecenti, come lo sono quelli del Pd che si sono venduti eticamente e moralmente agli inciuci.
Ieri un grillino, esperto in dietrologia, mi ha detto che il Pd deve mettersi d’accordo con Berlusconi per salvarsi dai casini del Monte dei Paschi di Siena e per salvare il piduista.
Ho risposto che dei casini del Monte non me ne frega niente e se qualcuno ha sbagliato deve pagare ed una cosa è certa, i grandi elettori del Pd favorevoli a votare Rodotà sono interessati alle vicende del Monte dei Paschi di Siena come me, cioè zero.
Hanno semplicemente condiviso le istanze e le speranze della base.
Votare un canditato del M5S non è un ricatto se il canditato è meritevole e Rodotà lo è. Aggiungo che chi si sente “obbligato”, “ricattato” dal M5S commette lo stesso errore dei grillini quando si rifiutano di fare un accordo con il Pd su pochi punti base che dia un segnale di cambiamento.
Tutto ciò a portato alla paralisi e la pretesa del 51% per governare da soli è inaccettabile, solo se arrivassero al 51% prendendosi le responsabilità di governo sarebbe accettabile perchè avrebbero dimostrato di aver fatto bene.
Chiedere il 51% dall’opposizione, senza sporcarsi le mani con i problemi reali, è troppo comodo ma rende sino ad un certo punto se non inizi ad incidere i bubboni è propaganda populista allo stato puro.
Bersani ha preso atto ieri sera della realtà esistente da quando è nato il Pd: uno su quattro è un traditore, sbagliando ancora una volta. Il Pd non ha mai avuto una linea, su molti temi ha lasciato libero campo alla coscienza individuale ed infatti sui grandi temi è sempre uscito diviso, la diversità in politica non paga, la società civile migliora nella diversità, si evolve, ma in politica ci vuole una sintesi che sia compatta, condivisa, rispettata da tutti.
Non è la prima volta che per eleggere un presidente si vota 20 volte o più, per eleggere il migliore, Pertini,  mi pare che ce ne sono volute 18.
Per altri il “migliore” può essere stato Leone, ma anche per eleggere Leone hanno votato 23 volte.
Adesso resta da vedere se tra le macerie del Pd è rimasto qualche sopravvissuto che abbia il coraggio di votare Rodotà, Sel si è già espressa,  se i numeri lo consentiranno perchè una cosa è chiara: chi lavora all’inciucio non voterà certamente Rodotà.
Il gesto di Bersani, alludo alle dimissioni, non ha niente di nobile è solo la conseguenza della sua incapacità politica che non ha colto in tempo i segnali che arrivavano dai suoi elettori molto prima che gli arrivassero i segnali dal M5S.
Ero contrario al’incontro con Berlusconi, figurarsi se sono favorevole all’incontro con i Montiani che ritengono necessario il coinvolgimento del Pdl, quelli che io chiamo i rappresentanti della P2, incontro che Bersani si ostina a cercare.
Larghe intese per superare delle crisi economiche ne abbiamo già avute, anche per superare l’orrore del terrorismo, ma questi hanno scambiato larghe intese di livello come quella tra Moro e Berlinguer, che ha portato ad un governo con l’astensione del Pci,  per la sagra dell’inciucio.
Se fossero stati furbi, se avessero fiutato il vento, i candelotti per abbattere il partito li avrebbero messi prima delle elezioni, durante il governo Monti, la colpa che faccio al gruppo dirigente è di averlo fatto nel momento più sbagliato e più difficile, senza un governo e senza un Presidente della Repubblica.
La risposta ed il tono della Finocchiaro è l’emblema di quello che è successo ieri.
Questi sono fuori dal mondo, vivono in un mondo blu, come le loro auto.
Non vorrei che la pochezza e l’insipienza del Pd non ci regalasse un Presidente della Repubblica nominato sull’asse Berlusconi-lega-Monti con i dorotei del Pd.
Io non credo che sia tutto da buttare nel Pd, credo però che siano tanti quelli che devono andare a casa e dimettersi non solo dal partito ma anche dalla politica.
Cambino mestiere, di danni ne hanno fatto già troppi.
P.S. Lega e Pdl hanno dimostrato contro il Pd e Prodi,  dopo vent’anni non hanno ancora capito che il Pd non ha un padrone unico, sono una cooperativa di vedute diverse ma un difetto non l’hanno: non ubbidiscono agli interessi di uno solo. Diversificano? Diciamo che diversificano, non hanno un Berlusconi che paga e va difeso comunque.

Sono un pragmatico idealista. Qualcuno potrebbe pensare opportunista. Ex militante del Pci invito tutti i miei ex compagni che votano Pd a lasciarli affondare da soli.


indexHo scritto decine di volte che tutta la direzione del Pd messa insieme non vale l’unghia del dito mignolo di Pajetta figuriamoci di Berlinguer.
Bersani, che pure ho votato alle primarie aperte per fare in modo che il Pd non andasse al centro, lo sta portando addirittura a destra.
Ieri ho scritto su Facebook:
Non è possibile discutere, accennare, cercare il nome del prossimo presidente della Repubblica con la P2.
Bersani non fare questa cazzata.
Puntualmente l’ha fatta. Nel fare cazzate è più puntuale della Lombardi e di Crimi ma loro giustificati dal fatto che sono novelli, lui e dall’arroganza lei. Ma questa non è una giustificazione.
Il Pd deve perdere qualche milione di voti ed è quello che questa dirigenza incapace e sorda ai voleri della base sta facendo con tutto l’impegno.
L’ultima cosa che doveva fare Bersani era un accordo con il Pdl,  un abbraccio mortale ancora più forte di quello che ha ricevuto quando sono arrivati gli ex democristiani.
Nell’ultimo ventennio il progetto della P2 ha tentato in tutti i modi di abbattere la Repubblica democratica nei suoi pilastri costituiti dai poteri separati a garanzia della democrazia.
Per poco non riusciva il colpo di Stato che gli è stato impedito non dall’opposizione ma dalla crisi economica della quale sono i maggiori responsabili.
Per fermare la P2 abbiamo pagato un prezzo altissimo sul piano economico con il governo Monti, il Pd ha mostrato senso dello Stato votando tutte, o quasi, le porcate di Monti.
Mentre il Pdl preparava la rivincita facendo cadere il governo Monti la direzione del Pd, inetta ed incapace, preparava il suicidio elettorale salvandosi solo grazie allo zoccolo duro degli ex comunisti che hanno creduto in Bersani.
Io credo che Bersani sia una persona onesta ma c’è un problema, è un incapace, non ce la fa.
Ho sempre preferito avere a che fare, nella vita, con i figli di puttana perchè so dove vogliono arrivare e so come difendermi, dove colpirli.
Ma di fronte all’ignoranza sono indifeso, l’ignorante incapace ti spiazza, non sai mai dove vuole arrivare perchè non lo sa nemmeno lui. Guidato dalla sua incapacità di intendere le cose le stravolge e diventa deleterio per tutti.
Già con la bicamerale e la superbia di D’Alema si sono fatti fregare dal piduista, non ho mai creduto agli inciuci perchè non ci sono stati, D’Alema si credeva più furbo del bandito piduista ed invece è stato fregato.
Pensavo che la lezione fosse servita ma devo prendere atto che Bersani ed il suo gruppo dirigente fanno parte di quelli che ti spiazzano per incapacità mista ad ignoranza, mai come nell’ultimo periodo abbiamo avuto l’occasione di mettere la P2, il piduista tessera 1816 fuori dai giochi politici e Bersani che fa?
Cerca un accordo con lui.
Non sono imbufalito perchè ha avuto ragione Grillo, sono incazzato con me stesso perchè ho sbagliato valutazione su Bersani mai avrei pensato che fosse così stupido.
Ho altre idee politicamente e sono lontano da Renzi quanto sono lontano da Bersani. Prendo atto che il Pd ha perso l’ennesima occasione e faccio notare che nell’ultimo ventennio mai ci sono stati i numeri in parlamento per fare tutto quello che non è stato fatto sino adesso, quando ha vinto ha vinto di poco rimaneno di fatto impotente, senza forze, vittima dei ricatti interni.
Questa volta i numeri c’erano, ci sono, e se è vero che Bersani ha cercato un nome condiviso con la P2 confermo che politicamente è più imbecille di me.
A questo punto non mi resta che sperare nei franchi tiratori, nella base e nei grandi elettori c’è una rivolta e Bersani non è Grillo, non ha il carisma di Grillo, non riuscirà ad imporre ai suoi la linea da mantenere nelle votazioni.
Sono un illuso ottimista ma anche se avessi ragione sarebbe una ragione a metà, monca, perchè Bersani con questa scelta ha perso la faccia. Deve dimettersi e scomparire dalla vita pubblica.
Di incapaci a governare ne abbiamo avuti a centinaia, adesso basta.
Essendo un pragmatico che vuole ribaltare le cose, fare in modo che l’Italia diventi un Paese normale non escludo che senza una proposta forte da parte della sinistra la prossima volta mi decida a votare per il M5S giusto per vedere l’effetto che fa.
Magari mi iscrivo pure in modo di portare avanti dall’interno le idee di sinistra e ripulire il M5S dai residui di qualunquismo e di fascismo che lo inquinano.
Pragmatico e presuntuoso ma senza sogni non si va da nessuna parte.
La priorità assoluta che abbiamo noi italiani è affondare Berlusconi se Bersani vuole affogare con lui faccia pure, spero che i grandi elettori del Pd siano franchi tiratori dalla mira infallibile e li mandino a fondo insieme.
Incrocio le dita e attendo fiducioso, la speranza è l’ultima a morire.
Pensate che Marini piace pure a Giovanardi, li unisce la fede cattolica autentico cancro della politica nostrana, la prova del nove che non può e non deve diventare Presidente della Repubblica.

Maria Maddalena, Bocca di Rosa, Violetta. Altro stile, altra classe. La vera battona, il vero zerbino è Maria Carmela. Nome d’arte Barbara.


imagesLeggo su Repubblica che la “conduttrice” ha fatto da zerbino al piduista per oltre un’ora, una slinguata senza fine che gli ha tolto tutto il cerone, e non era poco.
Massacrata nel web si difende
dicendo che le è di famiglia peggiorando la situazione incapace del tutto di frequentare l’etica, avere una forma che non sia a zerbino.
Dice Maria Carmela in merito al web che la fa apezzi come zerbino : “Scherza? Di qualsiasi partito sia l’ospite gli lascio esprimere il suo pensiero, l’ho fatto con Berlusconi come con gli altri. Vado sul personale, parlo anche della vita privata. L’ho pure invitato a chiedere scusa alle donne…”.
Le donne, queste sconosciute per Maria Carmela esperta solamente in femmine da esibire come materia essendo per la maggior parte prive della parte cerebrale ed il metro di giudizio è la misura delle tette la maggior parte delle volte rifatte.
Sul piano etico e morale è una autentica mamascia da casino di stato, anche se in questo caso è privato. La mamascia era alla cassa e promuoveva, consigliava, spingeva le ragazze a dare il meglio di se per il decoro ed il successo della casa chiusa.
Di solito erano ex praticanti che il passare del tempo aveva messo fuori moda e si dedicavano all’istruzione delle fanciulle mettendo a disposizione la loro esperienza.
Se la cronaca delle orgettine aveva messo in risalto la miseria delle fanciulle innamorate a ore e con intensità pari ai bonifici o alle buste in contanti la miseria etica e morale di questa femmina le supera tutte e senza nessuna vergogna.
Capace di passare in un nanosecondo dalla piaggeria sfrenata al dolore più intenso, memorabile la sceneggiata straziante messa in atto davanti a Sallusti mentre annunciava  che sarebbe andato in galera per difendere la sua libertà di pensiero dalla magistratura comunista, era talmente presa nel recitare la scena di dolore straziante, mentre tutto lo studio di pecore gridava no, che si è dimenticata di dire che non si trattava di liberà di pensiero ma di diffamazione a mezzo stampa.
Se la Minetti e le orgettine nate dopo il  Drive In e dopo le veline, sono in parte da giustificare in quanto cresciute immerse come piantine nel guano culturale che tutto ammette pur di apparire in televisione, possibilmente mezze nude e senza niente da dire, la Maria Carmela no, non è giustificabile. Lei è volutamente consapevole della strada che ha scelto e dell’esempio che vuole proporre alle giovani fanciulle affamate di apparire e di scorciatoie per le quali il fine giustifica tutti i mezzi.
Ammesso che si possa fare una classifica della più zoccola lei, la Maria Carmela, è da pallone d’oro da oltre un decennio.
In materia se Bocca di Rosa sul piano etico rappresenta la poesia Maria Carmela rappresenta il letamaio.
Ovviamente il tutto è puramente un giudizio etico, politico dell’informazione.
La signora in questione può vendersi come meglio crede.

Barbara D’Urso e l’intervista a Berlusconi: “Io sono di famiglia”

La conduttrice, che ha ospitato l’ex premier per oltre un’ora, si difende dalle critiche: “Non sono complice, ma la gente mi chiede dell’Imu”. E aggiunge: “Il fuori onda non era rivolto a me”

Il primo pensiero, quando ho letto le frasi di Brunetta, è stato: Non so come faccia a pestarle più grandi di lui. Subito dopo mi sono dato dello stupido, la misura è quella.


imagesNon so quante case abbia ma se ha dovuto chiedere un prestito in banca per pagare l’Imu ne ha certamente molte, tutti sappiamo che le banche ti danno l’ombrello quando c’è il sole e te lo tolgono quando piove.
Da qualche anno piove sulla maggioranza degli italiani e le banche hanno i portaombrelli pieni, prestano solo ai pensionati perchè hanno un reddito, per adesso, garantito e gli fanno pagare l’assicurazione, se schiattano sono coperti.
Quindi se gli hanno dato il prestito è perchè ha garanzie almeno 100 volte superiori a quanto richiesto. Potràcomprarsi le scarpe con il rialzo.
Quando ero giovane io per definire un pochino ottuso  si diceva, sei ragioniere? Se aveva la Prinz non ponevamo nemmeno la domanda.
Oggi, a giudicare dalle azioni e dalle parole, i ragionieri sono stati surclassati dai professori di economia o di finanza basti pensare a Tremonti, Brunetta, Monti e compagnia.
Parola di Brunetta:
Purtroppo lo sviluppo economico italiano si è basato sull’evasione fiscale. Che ci debba essere disciplina fiscale per far pagare tutti e per pagare meno ci vuole. Tutto questo però non si fa con il fisco spettacolo. Io sto pagando la seconda rata dell’Imu e i soldi non li ho, ho dovuto chiederli in banca. E come me, immagino, molti altri italiani. La pagheremo cara, Monti ha sbagliato.
Per fare una critica, giusta, a Monti l’ha fatta fuori dal vaso forse perchè, come ho detto sopra, è più grande di lui.
Nel 2011 ha dichiarato un reddito di oltre 262000 euro non credo li abbia spesi tutti per galleggiare a pelo d’acqua in quel di Venezia da quello che mi risulta, da che mondo è mondo, si è dempre detto che lo stronzo galleggia.
Quindi la ragione deve essere un’altra, avrà investito sino all’ultimo centesimo in case e adesso non ha i soldi per l’Imu.
Se voleva essere solidale con i pensionati rapinati da Monti con l’unica casa di proprietà ha toppato ancora una volta e se qualcuno lo incontrasse e lo prendesse a calci nel culo oltre a fare una cosa giusta e doverosa non farebbe neanche fatica, basterebbe alzare una gamba di pochi centimetri.
Forse le parole di Brunetta confermano quello che si dice intorno ai nani, premetto che salvo il caso in questione io non ci credo anche perchè supero di poco il metro e 65.
Per non sporcarmi con quello che si dice intorno ai nani userò le parole del poeta, De Andrè:
Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore toppo,
troppo vicino al buco del culo.
Nel caso specifico credo che troppo vicino al buco del culo Brunetta abbia anche il cervello.
Penso anche che Brunetta non sia nemmeno dotato della virtù meno apparente, ha piccolo anche il pisello oltre al cervello.
Lo si capisce da come sparla che non ha rispetto per la gente.
Giorgio Conte, del Fli, ha commentato così il suo collega: «Le parole di Renato Brunetta che sostiene di non riuscire a pagare l’Imu – dice all’agenzia Asca il vicecapogruppo di Fli alla Camera – sono uno schiaffo a tutte quelle famiglie che hanno reali difficoltà economiche e che davvero non riescono ad arrivare alla fine del mese».
Io lo mando semplicemente a cagare, così scompare.
Per i leghisti, non stiamo parlando della brunetta dei Ricchi e Poveri, stiamo parlando dell’ex ministro del loro governo.

Sallusti è astuto, ma recidivo. Oggi diffama Montanelli sicuro che non potrà querelarlo. Come persona è peggio di quello che pensavo, forse non ha nemmeno dato tutto. Può peggiorare.


Da Giornalettismo:

Oggi Alessandro Sallusti supera un piccolo record. Riesce infatti, nell’inviare a nome di lettori e giornalisti del Giornale un biglietto con scritto soltanto “grazie” a Silvio Berlusconi, per quanto fatto in questi anni, e già che c’è riesce anche a insultare Indro Montanelli:

So che Indro Montanelli avrebbe fatto bene a non mollare Berlusconi, a seguirlo e aiutarlo con la pazienza di un padre invece che mettersi nelle mani sciagurate dei suoi nemici con un odio e una rabbia che appartiene più al rancore senile di una prima donna al tramonto della vita che alla meravigliosa storia dell’uomo. Quel tradimento della bandiera liberale non fermò il lievitare del progetto berlusconiano e portò pure male alla sinistra come capita sempre ai furbi che usano bandiere altrui.

Purtoppo la penna pungente di Montanelli non può rispondere in prima persona, penso che Cetto Laqualunque sia più che sufficiente per descrivere l’individuo con un bel: non ti sputo se no ti profumo.
Certo Montanelli ha commesso degli errori, era agli antipodi del mio pensiero politico e ideale ma certamente ha una “storia meravigliosa di uomo”, se non altro non si è piegato ai voleri del piduista come ha fatto Sallusti. La perfezione non esiste ed ognuno di noi ha le sue pecche, grandi compresi ma una cosa è certa, di Sallusti nessuno potrà mai dire che ha avuto una meravigliosa storia come uomo.
Tutto si può dire di Sallusti ma non che sia un uomo, che faccia parte del genere umano.
Non esistono aggettivi per descriverlo e non ne vale nemmeno la pena.
Sguazza bene nel letame in cui è immerso e sono certo che non mancherà di schizzare anche Biagi.
E’ nella sua natura.

Ieri sera ho visto su Blob una devastata Barbara D’Urso con Sallusti mandare in onda un falso come gli applausi scroscianti. Non una vittima, due parassiti.


Devastata dalla ferale notizia che il giornalista meno professionista di tutti è stato condannato e deve andare in carcere la santa Barbara di canale 5 ha sparato le sue bordate.
Dipingendo il millantatore in questione come un eroe gli ha domandato se avrebbe chiesto la grazia a Napolitano ed il figuro ha risposto: Napolitano è a capo di questa magistratura (infame) che mi condanna per una opinione, andrò in carcere, non voglio nessuna grazia.
E’ così che si disinforma nelle televisioni del piduista, basta avere una trasformista come Barbara D’Urso che passa dalla maschera di dolore atroce alle sguaiate risate per il tronista di turno ed il gioco è fatto.
Se poi si insiste con la menzogna e senza nessun contradditorio ecco che il gioco è pesante, qualche milione di italiani è rincoglionito del tutto.
Sallusti non è stato condannato per una opinione, per quanto lo disprezzi mi sarei incazzato anch’io, è stato condannato per diffamazione: DIFFAMAZIONE.
Con quella sceneggiata hanno diffamato ancora una volta la vittima, il Presidente della Repubblica, la Magistratura ed i teledipendenti di canale 5.
Un conto è fare il teatrino del dolore con i vari derelitti reduci dalla casa o da Via Olgettina un altro recitare spudoratamente conivolgendo la libertà di pensiero, di opinione.
Dei due non so quale mi faccia più schifo e dei loro telespettatori non ho nessuna pietà, nemmeno della loro ignoranza.
Mentre Sallusti recitava il ruolo del martire per la libertà di opinione ed una straziata Barbara D’Urso tratteneva a stento le lacrime, ma l’occhio era umido, si sentiva la claque che gridava: No! E gli applausi scroscianti a comando.
Si sono commossi per una cosa che non esiste è il più alto livello etico e politico che la televisione di Berlusconi riesce a toccare, la menzogna.
Il reality dell’indecenza, l’indecenza reale.
Come quelle che il piduista ha sciorinato ieri davanti al Tribunale di Milano.
Spero che la baldracca in questione non abbia coinvolto i martiri della Resistenza per fare un paragone con il paladino della libertà di opinione in conto terzi.
Uno schifo senza fine.
La Barbara si è commossa per una supercazzola, ma ne era cosciente. Faceva parte del copione.

Con la Polverini sono stati tutti bene, gli amici. Persino il Bambin Gesù dalla capanna è passato all’attico. Sanità laziale allo stremo ma 5 milioni per l’ospedale dei preti li ha trovati. Che sia il suo serbatoio elettorale?


Non credo ai miracoli ma penso che la vita a volte possa cambiare come è successo al Bambin Gesù di Roma che dopo 2012 anni ha potuto lasciare la capanna e trasferirsi in un attico, grazie alla Polverini. Se non altro questo Natale non lo passerà al freddo.
Dal Quotidiano on line della scuola di formazione al giornalismo, Lumsa:
50 milioni le risorse destinate alla sanità, gestita da martedì dal Commissario Enrico Bondi. Cinque milioni tra queste sono state destinate all’Ospedale Bambin Gesù. Ed è di nuovo tempesta.
Ci sarà anche tempesta a Roma ma al di là del Tevere splende sempre il sole, non tramonta mai. Dai Casini ai fascisti, crisi o non crisi, non fanno mai mancare il sostegno.
E la sanità pubblica viene smantellata.
Mi rivolgo in modo particolare ai romani, se i 5 milioni nostri che la Polverini ha elargito alla suore vi sembrano pochi potete fare delle donazioni, inserite qui i vostri dati. Attenzione! Però: L’Ospedale Bambino Gesù  non autorizza raccolte fondi porta a porta, in strada o presso esercizi commerciali. Vi invitiamo a diffidare di chiunque chieda donazioni liberali, direttamente e immediatamente in contanti.
Polverini esclusa lo aggiungo io, si sono dimenticati.
Perdonatemi un inciso inerente ai link. Ieri un cretino ha commentato su un mio post: Certo che se come fonte c’é il blog di “Slash16″….
Il tapino non si è nemmeno accorto che avevo messo ben due link delle fonti e pensate cha ha due lauree una in socilogia ed una in giornalismo. Conosce 4 lingue: italiano, inglese, francese e spagnolo, deve essere andato insieme, con le lingue, e non ha capito più un cazzo.
Non è uno scherzo, lo trovate qui.
Detto questo vorrei far notare, in particolare ai laziali non nel senso di tifosi, che la Polverini è la stessa che ha detto: li mando a casa io. Ed è ancora lì , invece di gestire l’ordinaria amministrazione, ha fatto ben 52 delibere con lo stanziamento di 174 milioni di euro.
Forse li ha mandati a casa per fare tutto da sola e non essere disturbata.
Dive ancora Lumsa: Anche ieri, alle 18, circa 200 persone si sono riunite a piazza Santi Apostoli per protestare contro la governatrice dimissionaria. L’invito è divenuto una richiesta: “si voti subito”
E’ un segnale positivo ma 200 sono poche, sarà meglio che nel fine settimana i romani ed i laziali si diano una mossa facciano una grande manifestazione e denuncino alla magistratura gli atti, indecenti,  della Polverini.
E’ uno dei tanti articoli che denunciano l’indecenza della Polverini.
La fonte insomma, per il cretino laureato che non l’ha capito.

Regione Lazio. I partiti chiedono una data per le elezioni. La Polverini firma delibere e stanzia fondi

Ovvio che Gesù non c’entra niente, ve lo dice uno che è nato il 24 dicembre in piena atmosfera natalizia, sono i suoi fans il problema.
Non mi vengano a dire che in vaticano non ne sapevano niente, di Scajola ne basta uno. Ed avanza.
Che suore e preti siano il serbatoio elettorale della Polverini? Li accomuna la divisa nera, sia dei preti che dei camerati.