Penso sia l’unico processo al mondo dove i testimoni a discarico dell’imputato sono tutti a libro paga, in nero o con inciuci immobiliari. E’ una cosa normale?


C’è una costante nel processo i corso contro il piduista utilizzatore finale al tribunale di Milano, è il turno dei testimoni a discarico dell’imputato e Mavalà ha citato come testimoni decine di veline, soubrette, presentatrici, orgettine, ministre e quant’altro.
Nessuno ha mai visto niente, non succedeva niente e se succedeva qualcosa tipo ragazze seminude vestite da infermiera, poliziotta, suora con le tette di fuori era nella maniera più innocente come succede a carnevale o a capodanno.
Intendiamoci il piduista, per me, può farsi anche l’harem, può aprirsi due, tre , quattro casini privati non è un problema per me e nemmeno per le sue figlie che lo considerano un esempio ed un ottimo padre.
Visto quello che succede nelle famiglie mi permetterei di consigliare ai suoi figli ed alle sue figlie di tenere le nipotine alla larga dal nonno, sia mai che se le prenda sulle ginocchia.
Ovviamente l’harem dovrebbe pagarselo lui, non metterlo in conto agli italiani sistemandole nei parlamenti italiani ed europei o in qualche consiglio regionale. Anche quelle sistemate in Rai le paghiamo noi con il canone.
Sento dire che l’utilizzatore finale piduista e pedofilo abbia in mente di fondare un nuovo partito mettendo come cavallo di Troia nientemeno che la figlia Marina, mi si è accesa una lampadina nella testa ma non dico quale, diciamo un gioco di parole e mi fermo lì.
Dicevo che in occasione del lancio del “nuovo” partito sarebbe il caso di ristampare un’edizione riveduta, aggiornata e corretta del famoso opuscolo: Una storia italiana dove oltre alle commoventi foto di famiglia venga inserito un opuscolo, grande come una guida telefonica, con l’elenco delle orgettine a servizio dell’utilizzatore finale con una specie di curriculum con prestazioni, qualità e tariffe. Così anche i centri massaggi dei cinesi potrebbero aggiornare le tariffe. Il primo non l’ho letto ma la seconda edizione non me la perderei.
Oltre alla recita delle tre scimmiette, non vedo, non sento e non parlo, le testimoni a discarico che Mavalà  ha convocato in tribunale si distinguono per una costante, l’unica che a questo punto dal mio punto di vista conta seriamente, ancora oggi sono tutte e a libro paga: 2.500 euro al mese esentasse.
Non so se è prevista anche la tredicesima e la quattordicesima, se la prostituzione è un commercio il contratto lo prevederebbe, ma non ci è stato detto.
Faccio notare che anche senza tredicesima, quattordicesima e festività pagate doppie, oltre ad eventuali straodinari, siamo sempre sui 30.000 euro all’anno netti.
Mi basterebbe come pensione ma purtroppo non faccio certi lavorini.
L’altra cosa che mi ha divertito, si fa per dire in questo paese delle banane e degli onbrelli, è la testimonianza della Gelmini: sono stata ad Arcore solo per cene inerenti alla politica, tra l’altro nel periodo , riferito al febbraio 2010, dice  testualmente: «stavo portando tra l’altro a termine la mia gravidanza – ha precisato Gelmini – quindi credo di essere andata poche volte ad Arcore».
Era in pausa pre maternità.
La Carfagna, invece, non è mai andata ad Arcore e le credo. Nei periodi nei quali giravano chiacchiere sul suo conto ad Arcore c’era ancora Veronica pare, dalle intercettazioni, che venisse chiamata in ufficio a Roma durante le pause di lavoro dell’utilizzatore finale per la lucidatura del battacchio.
Cosa svolta con arte e competenza a quanto ha riferito lo stesso utilizzatore finale.
Ma non era la malavita organizzata che terrorizzava o pagava i testimoni a discarico?
Si pensava che Mavalà con la battuta sull’utilizzatore finale avesse toccato il fondo invece no, il fondo l’ha toccato con l’elenco, infinito, dei testimoni a discarico.
Tutte confermano di ricevere 2.500 euro al mese, oltre a fidejussioni per acquisti di case,auto varie ed eventuali.
Il pianista ed Apicella hanno venduto a Berlusconi le loro case, normali, al prezzo di un attico sui tetti di Roma, anche loro non hanno mai visto l’utilizzatore finale palpare il culo alle orgettine.
Insomma come testimoni sono credibili, almeno come Mills.
Da tutta questa sceneggiata io ho capito una cosa sola, una sola certezza diciamo, che l’utilizzatore finale ha smesso, finalmente, di andre per viali alla ricerca dell’amore.
Tolta qualcuna, irriconoscente, che gli ha dato del vecchio stronzo le altre lo amano, perdono tutte la testa per lui appena compare in vestaglia.
Nei viali doveva pagare prima per sentirsi dire di essere il migliore.
Sono state istruite per bene, i contanti del Dott. Spinelli non lasciano traccia, i bonifici si. Tolta la banca Rasini, che ha bruciato tutti i documenti, le altre banche salvano negli hard disk.

Silvio fa un passo indietro, in politica. Nel processo Ruby fa più di un passo e si defila del tutto. L’unico che gli crede è Celentano: ci darà una mano anche lui nel ribaltare il sistema. Il suo.


Celentano come cantante, artista, è indiscutibile mi accompagna da una vita e devo dire che ho comprato anche un suo disco, Stai lontana da me.
Quella che mi è piaciuta di più è Azzurro, infatti è di Paolo Conte. Altro ricordo indelebile per me è quando ha cantato Ho visto un re con Gaber, Albanese, Iannacci e Fo. Immensi.
I problemi vengono fuori quando fa le prediche e non come dice il Giornale perchè un milionario ci parla di povertà. Il fatto che i cantanti, artisti, milionari parlino dei poveri lo considero positivo,  aiutano i poveri che li ascoltano a rendersi conto del loro stato, esserne consapevoli è importante.
La tirata  su Scampia, Palermo e Quarto Oggiaro mi ha fatto divertire per la sua impotenza. Intere generazioni ci sono nate vissute e se ne sono andate dal mondo avendo conosciuto solo quelle realtà.
Per loro il mondo, il loro mondo è stato sempre e solo quello.
Come ho detto aiuta la consapevolezza dei vari imitatori che si scatenano sugli spalti, spero che abbiano capito che stava parlando dei loro problemi.
Detto questo quello che mi infastidisce di Adriano è che finisce sempre e comunque, dopo avere abbracciato metaforicamente i poveri, gli ultimi , i dimenticati, a parlarci di Dio come fonte di tutte le gioie.
Lo stesso discorso che da qualche millennio porta avanti la chiesa cattolica e non solo, tutte le religioni dove abbondano i miserabili si affidano ad un dio che poi sia quello cattolico mussulmano o altro poco importa aiuta a sopportate la fame e le miserie in attesa del regno dei cieli dove gli ultimi saranno i primi. Che culo.
Devo dire che il giochino, pur se ripetitivo, ha avuto un successo enorme da millenni e miliardi di persone hanno passato la loro vita terrena da miserabili affidandosi ad un dio in attesa della liberazione dalla schiavitù della miseria grazie alla morte.
Non per niente in molti paesi le cerimonie di addio alla vita sono delle autentiche feste, sono convinti che il bello comincia dopo. Festeggiano la liberazione dalla miseria e l’entrata in uno dei tanti paradisi a disposizione dove, beati loro, saranno felici in eterno. Qualcuno, masochista, spera di reincarnarsi in un’altra persona ed io gli auguro con tutto il cuore di non rinascere a Scampia, allo Zen di Palermo o a Quarto Oggiaro.
Celentano non è stupido, non ci incanterebbe con la sua arte da quasi 60 anni, è un genio e ci ha donato molte gioie, autentici capolavori, ma è sicuramente un ingenuo, un puro, che ad oltre settanta anni non si è ancora accorto che sotto al cappuccio, della P2, non c’è la nonna di Cappuccetto Rosso ma il lupo in persona.
Il quale, per i leghisti specifico: il lupo è Berlusconi il piduista. Il quale, dicevo, annuncia urbi et orbi che farà un passo indietro, come ha sempre fatto senza annunciarlo, infatti con la mafia ha mandato avanti Dell’Utri, nel processo Mondadori ha mandato avanti Previti che si è preso la condanna per lui. Negli abusi edelizi o le discariche abusive manda avanti il fratello scemo,  e quando si è mesa male si è comprato i testimoni, vedi Mills.
Sembrava che fosse sempre in prima linea a guidare le truppe, il Paese e l’azienda di famiglia ma non è vero. Lui ha sempre avuto chi ha fatto il lavoro sporco per conto suo, da Cicchitto a Gasparri, da La Russa a Calderoli e così via.
In prima persona non ha mai fatto niente, non ha assunto nemmeno lo stalliere Mangano in prima persona, gli è stato imposto ed all’ufficio di collocamento ci è andato Dell’Utri.
La stessa Villa S. Martino di Arcore non l’ha scippata alla Marchesina Casati in prima persona infatti ha mandato avanti Previti, che  era il tutore degli interessi della Marchesina, ma ha fatto quelli di Berlusconi per prendersi una ricca mazzetta. Un autentico furto.
In poche parole l’unica certezza che abbiamo è che Berlusconi per tutta la sua vita in prima persona ha fatto poco o niente. Quello che ha costruito in immobili ed in aziende l’ha fatto attraverso la corruzione e quindi sempre attento a non comparire mai in prima persona, come quando ha costruito a Brugherio, Milano 2 ecc.ecc.con la Edilnord e non si sapeva chi ci fosse dietro, lui figurava come socio d’opera.
Per i curiosi metto un link:Vita, opere e miracoli di Silvio.
L’unica cosa che ha fatto nella vita in prima persona è andare a puttane, pagare le donne, comprarsi le minorenni direttamente dalla produzione, i loro genitori ed in tutta letizia.
Ci mancava solo che si facesse fare i lavori dalla Mara a prestanome vari. Previti, Confalonieri e compagnia bella hanno fatto un sacco di cose in conto terzi, per lui. Ma il servizio della Mara non era possibile in quel caso entrava in campo in prima persona a non dalla panchina. Era il Marchese Casati che certe cose le praticava usando il conto terzi, scopava attraverso dei giovanotti che lo facevano per lui. Egli osservava, prendeva nota e dava i voti. Sino a quando non ha preso la doppietta ed ha messo fine alla sua miserabile, sotto ad un certo aspetto, vita.
Lui, in prima persona, è solo stato capace di andare a puttane, comprarsi le orgettine e l’unica cosa che è cambiata, quando ha fatto i miliardi, è che non le pagava più direttamente con il suo portafogli, come quando frequentava i viali di Milano, ma le faceva pagare dal suo ragioniere privato.
Quindi, ammesso che decida di fare un passo indietro e non si rimangi tutto come al solito, le uniche a preoccuparsi dovrebbero essere le orgettine perchè finirebbe la pacchia.
Tranquille, figliole, lo dice ma non lo farà. Protesi, punture o viagra sarà sempre lui. Un depravato non guarisce mai.
Lo so perchè mio nonno Italo a 86 anni aveva una compagna a disposizione di 42 anni.
Un giorno la chiamò e le chiese di fargli un servizio orale. La Signora in questione le disse: ma Italo… E’ solo pelle, non si indurisce niente… ( il viagra non c’era ancora).
Tu non preoccuparti, rispose mio nonno, masticalo come fosse gomma americana.
I depravati, ripeto, sono inguaribili. Ne ho le prove.
Adriano, scendi dalla pianta. Sei milanese lo sai cosa vuole dire. Scendi dal pero.

Il dibattito all’interno del Pdl è di altissmo livello, da oscurare Don Sturzo, Gramsci e Berlinguer. Parte la Prestigiacomo, risponde la Gelmini, manca solo il parere della Mara e sono a posto.


La Prestigiacomo annuncia l’addio al Pdl, ha fallito e mi ha disgustato, ha dichiarato l’ex ministro.
La prima cosa che ho pensato è che per disgustare la Stefania ce ne vuole, devono avere commesso qualcosa di gravissimo.  Dal 1994 in poi Berlusconi le ha combinate tutte e sino ad ieri Stefania ha tenuto duro, ha ingoiato tutto persino Mills, Cosentino, le diatribe del  Pdl in Sicilia, la Noemi e tutte le orgettine.
Cosa sarà accaduto per arrivare all’irreparabile? Probabilmente è fuori dai giochi, non la metteranno in lista, per fortuna che c’è sempre un Casini o un Fini che forniranno adeguata accoglienza.
Ma la buona notizia arriva dalla Gelmini, ci mancavano le sue perle di saggezza, forse anche per colpa di Floris che la invita di rado preso com’è dalla Polverini.
Maria Stella è convinta che Stefania tornerà sui suoi passi. Ci sono dei problemi da risolvere, ha aggiunto, ma siamo tutti al lavoro e confidiamo che il Pdl possa andare avanti.
La buona notizia è questa, se la Gelmini è al lavoro per salvare il Pdl credo che farà la fine della scuola, macerie.
La Stefania ha risposto prontamente all’ex collega: nessuna dietromarcia. Gelmini sa meglio di me che per riempire le sale e parlare di contenuti bisogna lavorare fuori dal Pdl. Quella nomenclatura ha fallito. E lo sa anche Berlusconi. E’ solo lotta fra bande che a tutto pensano tranne che ai problemi della gente. Mentre il Nord soffre il Sud affonda. Apriamo gli occhi”.( Da Q.Net)

Devo convenire che quando la banda era una sola alla Prestigiacomo andava bene tutto da Previti in su compresi i 35 tra indagati e condannati che siedono in parlamento con lei.
Per chiudere il cerchio in questo altissimo dibattito politico mancano  solo
le riflessioni della Mara, che ha già i suoi problemi.
La Minetti ha già detto la sua, non si dimette in attesa del vitalizio ed è comprensibile, i festini sono sospesi ed il vestito da suora l’ha mandato in tintoria in attesa di sfoggiarlo di nuovo con il crocifisso nelle tette.
Ma tutto tace. Da Arcore nessuna nuova e le orgettine sono in fermento.
I teorici  del Pdl i leader del pensiero berlusconiano sono impegnati a scrivere libri, come Brunetta, che ha scritto : il Grande imbroglio. Cronaca di un anno difficile (2011-2012)
Più che un libro sembra un diario, il grande imbroglio durava dal 1994 e l’hanno difficile è giusto, quello della caduta.
Anche la puntata di Ballarò di martedì prossimo è chiusa, pronta. Rivedrete la Stefania che rispetto alla Polverini è sempre un bel vedere.

Il Pdl di Ravenna all’assalto di Martina 24 anni, assessore polizia,sicurezza ed immigrazione. Porta le scarpe da tennis e non quelle di odinanza, tacco 12, della Minetti.


Solo per il fatto che viene attaccata per una fesseria del genere me la fa ritenere brava, capace, altrimenti troverebbero altri argomenti per attaccarla su facebook ed altrove, insieme ad Obama per aggiungere spessore.
Prima due consiglieri del Pdl dei quali non faccio il nome per evitare che si montino la testa e poi per diefnderli dalla loro stupidità, politica. Poi ci si è messa pure la lega, che l’ha attaccata dopo una sparatoria tra delinquenti, mettendo in dubbio le sue capacità di assessore in quanto troppo giovane per far fronte al suo compito istituzionale.
Certo che detto dai leghisti fa una certa impressione dopo che per qualche anno ci hanno imposto il Trota, parlo da lombardo, non solo più giovane ma immensamente più stupido, non paragonabile nemmeno lontanamente con Martina Monti. Spero non sia parente dell’altro Monti.
Per quanto riguarda il consigliere del Pdl che l’ha attaccata perchè non porta i tacchi a spillo me ne faccio una ragione. Abituato alle orgettine del suo capo partito, quello vero non il pupo,   una donna non è donna se non veste come le zoccole di Viale Zara o al massimo distinte come la Mara dopo che ha smesso di fare i calendari ed è diventata ministro.
Non so come vestano la sua fidanzata, compagna, moglie, sorella o cugina e non mi interessa. Vorrei solo fargli presente che ci sono milioni di brave e belle ragazze che vestono normale e se si trovano comode mettono pure le scarpe da tennis senza nulla togliere alla loro femminilità ed alla loro intelligenza.
Non è dall’altezza dei tacchia spillo che si riconosce un bravo assessore. Le qualità morali o politiche non migliorano se ci si veste da suora, infermiera, con i tacchi a spillo ed un crocifisso in mezzo alle tette in bella vista.
Le tette, non il crocifisso, oscurato dal reggiseno con il ferro.
Te capì pirla?
P.S. Sembra che certi pirla me li inventi io per fare i post ed invece no, è storia vera. Storia si fa per dire, miseria vera.

Martina, assessore a 24 anni: il Pdl la sfiducia perché “veste sportiva”

Noemi ha sempre detto che volava da una villa all’altra di Papi Silvio per fare il karaoke. Io ho sempre scritto che il microfono era il battacchio di papi, adesso arriva la conferma.


Se una famiglia sgangherata, semianalfabeta, senza un euro e senza una prospettiva   fa prostituire la figlia minorenne fa scandalo, ma se il tutto avviene in Letizia con tanto di accompagnamento di papà e mamma allora si diventa famose e si mettono insieme 7/8 appartamenti prima ancora dei 18 anni. La famiglia amministra, per uno che prende 1000 euro al mese far prostituire la figlia a quelle cifre è come vincere al Superenalotto.
Appena uscita la notizia di Papi e Noemi che facevano il karaoke ho scritto che la bimba pensava fosse il microfono ed invece era il battacchio di Silvio.
Apriti cielo, ho preso del depravato, dell’invidioso perchè anch’io vorrei farmi le ragazzine e non avendo ville e ragionieri a disposizione divento acido e con la bava alla bocca.
Chiariamo due punti, il primo è che io a 9 o 10 anni volevo farmi prete, ma ancora non sapevo che all’oratorio la pedofilia era di routine, avevo la vocazione  che mi è scomparsa subito quando mi sono innamorato della figlia del pasticciere del mio paese che mi regalava i ritagli della pasta frolla.
Siamo pure andati al cinema insieme, a 11 anni, per baciarci con la bocca aperta come facevano i grandi e ci siamo lavati la faccia vicendevolmente.
Poi mi sono rifatto a 14/15 anni, con gli interessi ma era tutto normale in quanto coetanei.
Fu allora che ripresi a frequentare gli oratori fedele al detto degli anziani che le figlie di Maria sono le prima a darla via. Tutto regolare se tra coetanei, se uno dei due ha 70 anni e l’altra sedici lo è un po’ meno. Se poi al postribolo ti accompagnano i genitori è ancora più  indecente e senza voler fare il moralista.
La notizia è sul fatto di oggi:

Ruby, l’agente delle Olgettine: “Berlusconi sapeva la sua età”

E aggiunge: “So e conosco ciò di cui sto parlando, l’imbroglio c’è eccome: era nota la minore età sia della ragazza marocchina sia della giovane di Casoria”
Sotto ad un certo aspetto leggere questa notizia mi ha fatto piacere, passare per un pensionato depravato e libidinoso non mi piace, diciamo che sono uno concreto e, per me, uno non si fa portare le minorenni in villa per fare il karaoke o il bunga bunga se dietro non c’è sesso, prostituzione e soldi, tanti soldi, al punto che la famiglia ne è fiera e felice.
Diciamo che vede il tutto con Letizia.
La cosa non poteva durare era ovvio che sarebbe scoppiato lo scandalo anche perchè il pedofilo era pure il Presidente del Consiglio eletto dalla maggioranza degli italiani molti dei quali lo invidiano ad alta voce perchè incapaci di cogliere i fiori quando è la loro stagione.
Eppure aveva le zie suore, avrebbe dovuto sapere come funziona nei conventi e negli oratori senza dare scandalo o presentarsi alle feste di compleanno con collane di perle.
E’ un po’ pirla e non sa controllarsi, altro che perle.
Fortunatamente, per questi segaioli da Pdl, ci sono le cinesi che con i loro massaggi sistemano la situazione a cifre modiche, accessibili anche ai pensionati che manifestavano davanti al Palazzo di Giustizia di Milano in favore del corrotto, corruttore, piduista , puttaniere e pedofilo. Non pretendono di venire in villa alle feste.
Scusatemi lo sfogo ma oggi per me è una specie di rivincita, non sono io che vedo le maialate ovunque ma è il maiale, ed i suoi complici, che le hanno fatte ovunque e sempre a pagamento. Altro che amore per Papi, era amore ad ore pagato con migliaia di euro e mi viene il dubbio che il piduista conquistatore sia solo capace di pagare le donne altrimenti sarebbe condannato al fai da te, a vita.
La stessa Veronica, l’amore della sua vita, è stata acquistata in quanto faceva parte dell’arredo di un teatro bolognese insieme alle poltrone, il sipario ecc.ecc.
Si sa che a Bologna, lo dicono i vecchi, ci siano le migliori e lui è andato alla fonte.
Per lui le donne sono come il Milan, una passione a pagamento.
Buona notte, mi sono preso una bella rivincita, non era un microfono quello dove la Noemi si impegnava strenuamente per dare il meglio di se.
Qualcuno ha parlato ed ha detto quello che qualsiasi persona normale aveva già capito da un pezzo.

48.000 euro al mese ed un ottobre che non arriva mai. La voglia, la necessità, l’urgenza, di ghigliottine per fare pulizia.


L’informazione, le indagini della Guardia di Finanza ci danno conferma di quanto parecchi di noi già pensavano, la maggior parte degli arricchiti hanno raggiunto lo scopo con l’evasione, la corruzione ed il malaffare, parte integrante di tutti i sistemi sociali con i politici corrotti e senza regole , controlli.
La crisi, la mancanza di lavoro, sta massacrando milioni di persone e vengono colpiti tutti i giovani e buona parte dei 40/50 enni per i quali le vie d’uscita si riducono sempre di più.
Ovvio che non tutti i ricchi non sono delinquenti o evasori, molti di loro diventano evasori dopo che si sono arricchiti a dismisura quando iniziano ad avere un commercialista o più.
Una volta un giornalista disse a Guttuso, che dipinse i funerali di Togliatti il quadro che ho inserito nel post, prendi 100.000 ad ogni quadro che vendi e vieni qui a fare il comunista.
Guttuso rispose: non c’è un bullone della mia Mercedes che sia stato pagato sfruttando un’altra persona. IL lavoro di un altro.
Non so se ho riportato fedelmente, vado a memoria, ma la sostanza è la stessa.
Ci sono persone che per doti naturali e poi coltivate guadagnano cifre iperboliche che a prima vista destano scandalo, ne cito alcuni per dare l’idea di quello che voglio dire. Messi, Rossi, Dalla, Del Piero e tanti altri che vediamo sulle pagine dei giornali tutti i giorni.
Dalla l’ho citato perchè dopo la sua fine improvvisa sono usciti articoli inerenti a quanto ha lasciato in immobili, diritti e ricchezze varie.
Ebbene, secondo me, questa gente merita tutta la loro fortuna, uno che ha fatto quello che ha fatto Rossi, gioca come giocano Messi e Del Piero, scrive una canzone come Caruso ed altre centinaia una più bella dell’altra meritano la loro fortuna e le loro ricchezze.
Altra cosa è se, una volta arricchiti, cercano di eludere il fisco o evaderlo, magari perchè consigliati male da qualche loro parassita che gli fa da commercialista. Lì entra in campo l’etica e l’intelligenza individuale ed ognuno ha la sua, faccio notare che la legge fornisce delle scappatoie infinite per eludere il fisco ed alla fine se ne sentono autorizzati e si ritengono innocenti. Ma non è questo quello che mi interessa.
Sono gli altri che mi fanno venir voglia delle ghigliottine in piazza, i palazzinari, la nuova borghesia arricchita e parassita che ha sostituito la vecchia nobiltà, re, principi, duchi conti e contesse, tutti parassiti che imponevano gabelle e viveva sullo sfruttamento dei sacrifici altrui.
E’ per questo che ad un certo punto i francesi fecero al rivoluzione e diedero una bella ripulita tagliando un po’ di teste.
Per qualche genio meritevole di ricchezza, penso ad esempio ad un chirurgo che grazie alle sue doti salva la vita a migliaia di persone, ci sono migliaia di parassiti dotati di spudoratezza, coraggio ed anche di una certa scaltrezza commerciale che si arricchiscono attraverso la corruzione, le ruberie, le furbate, le elusioni  e non alludo certamente alla malavita organizzata, quello è un altro discorso ancora più grave ma che esula dal mio ragionamento odierno.
Parlo della malavita che prospera vive e cammina a cavallo tra la legalità e l’illegalità, che accumula ricchezze immense direttamente proporzionali alla loro mancanza di etica, moralità e di rispetto delle regole.
Alludo a Berlusconi ed ai berluschini, ai suoi emuli, che più fregano lo Stato, noi, e più sono felici e si sentono furbi, intelligenti, scaltri.
Ostentano la loro ricchezza senza nessun ritegno, anzi più è stata ottenuta con artifici e fuori dalle regole e più viene esposta, esibita, al contrario della vecchia borghesia parca e riservata.
So di fare un paragone che sarò come un pugno in un occhio ma ci provo lo stesso.
Prendiamo Gianni Agnelli, molto più ricco di Berlusconi e da generazioni. Ovviamente anche lui ha fatto la sua parte con i commercialisti, ma quanti di noi sono al corrente di quante ville aveva e con quante donne si accompagnava? L’unica cosa che esibiva, con orgoglio, era la Juventus ed anche lì pur vincendo molto agiva con un certo riserbo, non faceva planare la squadra al comunale su decine di elicotteri, al massimo planava con il suo a Villar Perosa in agosto.
Berlusconi la sua ricchezza che puzza di mafia a chilometri di distanza, di corruzione, clientele, raggiri e ruberie, come l’acquisizione  di Villa San Martino di Arcore in combutta con Previti che è in pratica uno scippo, la esibisce spudoratamente e senza ritegno.
Non manca di farci sapere, orgogliosamente, di quanto spende per mantenere le sue concubine, il suo casino privato con tanto di ragioniere che fa da mamascia e di puttanieri come Fede, Mora, La Vitola e Tarantini che si danno da fare per il cambio delle quindicine, come nei casini di Stato.
A questo degrado esibito e del quale ne va fiero, vanno aggiunte le brave famiglie che in letizia gli portano a domicilio le loro bambine atte a soddisfare la bramosia del sultano arrapato, naturalmente lautamente ricompensate, non è da tutte avere 8, 9 appartamenti a meno di 18 anni con un padre che ha uno stipendio di mille euro al mese. E’ un miracolo direi.
Una minorenne che intercettata confida ad una amica: mi da 48.000 euro al mese è uno scandalo non di costume o di morale bacchettona e cattolica, ma di etica indegna come quella della nobiltà francese della quale parlavo prima.
Qualcuno viene a dire che sono soldi suoi, che non è il caso di fare il moralista, se uno vuole andare a puttane o portarsele a casa deve essere libero di farlo come le donne sono libere di prostituirsi.
Quelle belle, come ci ha detto Terry De Nicolò, quelle brutte devono starsene a casa.
Poi arriva la stoccata finale dei fans del mafiopiduista corruttore ed evasore, tu parli così perchè sei solo invidioso, lui va con belle gnocche e tu devi tenerti tua moglie.
No, non ci siamo, intanto perchè non sapete com’è mia moglie, ma questa è una vanteria privata e personale, ma per il fatto che il piduista utilizzatore finale pedofilo, che voi mi avete imposto come presidente del consiglio per quasi un ventennio è sceso in campo, non come piace dire a lui per salvare l’Italia dai comunisti, ma per salvarsi dalla galera, dalla bancarotta e con 7.000 miliardi di lire di debiti. Aveva un piede nella fossa.
Tanto per essere chiari si è arricchito, a dismisura, grazie alla politica, alla corruzione, al malaffare del quale hanno beneficiato anche chi lo ha aiutato nell’impresa di pagarsi i debiti e governare il Paese mandandolo in rovina, alludo in modo particolare alla lega.
A me non interessa che lui vada a puttane, che qualche famiglia gli porti la figlia minorenne a casa  per guadagnarsi una Mini cabriolet o una busta da 2000, 5000, 10.000, euro o una rendita mensile di 48.000, per la più meritevole che non ricatta, raccatta.
A me interessa che a pagargli l’harem siamo noi, dopo avergli pagato i debiti delle sue società garantendogli il monopolio ed il conflitto di interessi.
E’ di questa feccia sociale e politica che ci dobbiamo liberare, è urgente che anche per noi arrivi un ottobre di rivoluzione, che si mettano le ghigliottine nelle pubbliche piazze di ogni paese e città e che si faccia pulizia, e giustizia, di questi parassiti malavitosi.
Quando il paese tornerà normale, quando ogni cittadino pagherà la sua puttana con i soldi suoi, potremmo dire di essere, finalmente, un paese civile, equo.
Naturalmente tra gli acari e le incrostazioni del water Italia che dovremmo ripulire con le ghigliottine ci sono anche i parassiti della finanza, gli speculatori, i politici che gli hanno protetti e che si sono fatti corrompere e tutti quelli che ingrassano sulle nostre disgrazie che loro ci hanno imposto e procurato.
Ecco perchè da anni aspetto, auspico, questo ottobre che non arriva mai.

E’ primavera, deve essere la stagione degli amori delle iene, ieri la Santanchè è stata più sguaiata del solito. Deve essere in calore.


Dicono che durante la stagione degli amori le iene emettano un verso che somiglia molto ad una risata, da qui il detto ridere come una iena nel senso di risata sguaiata e fuori controllo.
Risata si o risata no, per la iena, l’importante è che non manchino carogne con le quali alimentarsi se sono marce è ancora meglio, se ci sono dei vermi
è il massimo per la femmina di iena locale particolarmente apprezzata alla radio ed in tv.
Che sia la stagione degli amori è fuori discussione, le foto è un documento, e l’astinenza dall’apparire ha fatto il resto, devono aver passato la notte in bianco per mettere insieme una porcata del genere atttingendo dal fondo dei loro escrementi mentali, hanno superato se stessi.
La tipa in questione ama spacciarsi paladina in difesa delle donne, mentre lui preferisce spacciarsi per giornalista che svolazza nelle discariche, fortunatamente le donne non hanno niente a che vedere con questa femmina della quale non si è individuata ancora la specie.
Deve essere uno sbaglio della natura, ogni tanto si distrae la natura, e raramente una femmina è riuscita a provocare tanto ribrezzo come la signora Santanchè. L’ex marito, del quale ha conservato il cognome, le dovrebbe chiedere i danni per le miserabili figure alle quali  sottopone il suo cognome.

Non mi posso esprimere sul giudizio estetico del suo compagno, per ovvi motivi, mi limito alla persona che ritengo ripugnante del servo di Berlusconi che si accompagna a tale animale condividendone gli istinti.
Per lei non ho più parole, posso solo dire che non potrebbe far parte delle mie conoscenze e non per il silicone alle labbra ma per il percolato che ha nella testa al posto della massa cerebrale, mi assalirebbe una voglia di pestarla come l’aglio ogni volta che si avvicinerebbe.
Ad ogni modo darebbe una fatica inutile e non emetterebbe nessun aroma, men che meno profumo.
Potrei dire che Nilde Iotti divenne Presidente della Camera 15 anni dopo la morte di Togliatti, ma non ne vale la pena, potrei dire che i due conduttori, Cruciani e Parenzo, conoscono la storia ancora meno di lei, potrei scrivere un bigino sulla Iotti ma non ne vale la pena.
Mi limito ad una sola considerazione, sulla femmina in questione. Spesso gli uomini, in fatto di donne o di femmine che non sono la stessa cosa, confondono un cioccolatino con una merda è una nostra debolezza da maschi in calore. Ebbene vorrei dire alla femmina Daniela Garnero che nonostante, il trucco,  il suo travestimento ed il silicone
non l’ho confusa, l’ho riconosciuta sin dalla prima volta che l’ho vista offrirsi a chiunque pur di apparire in politica, lei è una merda.
So che certe parole non andrebbero usate, ma non è il caso di fare i raffinati o di scandalizzarsi, spesso sono le sole che riescono a rendere un’idea, a fatica ma ci riescono.
Mio nipote mi ha chiesto che significa troia gli ho risposto, nel senso della città o della Daniela Santanchè Garnero?

“Una lapide per Claretta Petacci”, a Como insorgono i partigiani. Bisognerà pur iniziare,ma non dalla Petacci, quando sarà il momento ne faranno una per la Carfagna, Minetti, Ruby, Terry,D’Addario. Una cumulativa per le orgettine ed una per Bocca di Rosa, l’unica che la meriterebbe.


Non si offendano le altre che non ho citato nel titolo per dimenticanza o per il semplice fatto che tutte non ci stanno. Ho cercato di recuperare con quella sulle orgettine, una bella targa in loro memoria in Via Olgettina ci starebbe bene, naturalmente il più tardi possibile. Proporrei, per le più meritevoli, quelle che a suo tempo hanno avuto il riconoscimento per loro abilità e professionalità la Mini Cabrio, era l’ambizione di tutte, un posto in eterno al mausoleo di Arcore. Sempre il più tardi possibile.
Ho pronta anche la scritta da mettere sulla lapide nel mausoleo.
Qui giace la pompinara più brava di tutte che ha dedicato tutta se stessa al battacchio del sultano facendogli godere  momenti di assoluto piacere, indimenticabili ed insuperabili tanto da meritare la nomina a ministro della Repubblica.
Villa Certosa, Palazzo Grazioli , Villa San Martino , l’ufficio di Palazzo Chigi in memoria perenne posero.
Magari anche una statua a grandezza naturale e nuda, tanto il marmo non soffre il freddo.Sono ovviamente contrario alla lapide per la Petacci ma, se non ci fosse di mezzo il fascismo, credo che la meriterebbe più lei, umanamente, che il troiaio da cui è circondato l’ex presidente del consiglio, il piduista,evasore, corruttore e falso che ha portato in rovina l’Italia.
La Petacci, se non altro, ha il merito di essere stata vicino al duce sino all’ultimo pagandone il prezzo con la vita.
Non è un discorso pietoso il mio, per il fascismo pietà l’è morta  dal 25 aprile del 45, ma un discorso etico e l’etica non è di destra e non è di sinistra.
Le cortigiane, puttanelle, che hanno sollazzato il piduista sono miserabili anche dal punto di vista umano se andasse in rovina lo lascerebbero morire da solo in quanto i loro sentimenti emergono solo se vedono il cammello.
Il loro amore non è un fuoco di quercia, frassino o faggio è un fuoco di paglia che dura lo spazio temporale che ci impiega il bonifico, già il contante in busta esaurisce immediatamente l’ardore amoroso. magari anche con qualche lamentela ed insulti verso il maiale che non è stato abbastanza generoso.
Come vedete, almeno per me, dal mio punto di vista, al peggio non c’è mai fine nemmeno per la professione più antica del mondo che ha fatto da motore all’evoluzione della specie.
L’unica che meriterebbe una lapide sarebbe Bocca di Rosa e forse sarebbe il caso di pensarci se non è già stato fatto.
Detto questo massima solidarietà all’Anpi ed ai partigiani che si oppongono a questo delirio che offende la memoria dei martiri per la libertà.  

La Consulta ha detto no ai referendum sulla legge elettorale. Adesso tocca ai partiti, quelli democratici faranno le primarie, Berlusconi continuerà a nominare i suoi avvocati.


Le democrazia fornisce sempre la scappatoia è ovvio che con questa legge non si può votare ed allora il pallino passa in mano ai partiti.
Io sono a sinistra e  mi rivolgo ai sinceri democratici , ai segretari dei partiti che si considerano seri e propongo una soluzione provvisoria, che toglierebbe di mezzo anche gli inciuci trasversali.
I partiti democratici lancino nelle loro sezioni delle primarie che determinino le formazione delle liste in base alle preferenze e non in ordine alfabetico. Nessun inserimento alla Bossi, che ha blindato e fatto eleggere il Trota, la lista deve essere il risultato delle primarie fatte dagli iscritti, altrimenti c’è il pericolo di infiltrazioni.
Non è il massimo ma è pur sempre un principio democratico, in attesa che i partiti trovino la quadratura del cerchio.
Per superare il bipolarismo basterà che ogni partito si presenti libero da coalizioni eterogenee e comunque limitate ai partiti con idee comuni o molto vicine, sarà il risultato delle elezioni a costruire le eventuali alleanze parlamentari per formare, dopo, il governo.
Ci possono essere anche 4 partiti diversi nell’eventuale maggioranza che si andrà a formare e tutto dipenderà dalle trattative e dai programmi vicini, comuni o condivisibili.
Che Berlusconi metta in lista i suoi avvocati, le sue prostitute d’assalto o il suo asino da corsa come segretario non me ne può fregare di meno, io voglio scegliere quelli che voterò io, quelli dai quali intendo farmi rappresentare.
Loro saranno liberi di scegliere quali rappresentanti proporre, escludendo per legge gli indagati, imputati e condannati.
Almeno questo i parlamentari ce lo devono, fare una legge che impedisca a questi soggetti di essere candidati.
Ce l’avrà Berlusconi qualche avvocato non indagato, imputato o condannato da mettere in lista.
O no?
Qualche signorina che non sia stata indagata per consumi di droghe o adescamento di clienti su internet o per strada.
L’importante sarà rispettare il risultato delle primarie degli iscritti ai partiti ed ogni partito sarà responsabile delle sue liste.
Non c’è bisogno di una legge che lo vieti o imponga, alludo all’inserimento nei posti alti delle liste elettorali dei soliti noti, basta che il partito si impegni a rispettare il risultato degli elettori.
Per fare un esempio, se D’Alema nelle primarie non sarà ai primi posti dovrà accomodarsi negli ultimi e stare zitto perchè questa è la democrazia.
Macchinoso, certo, ma non impossibile. L’unico al quale deve essere garantito il posto è il Segretario politico, ad esempio Bersani, Vendola e così via.
Può essere anche un’idea, in attesa che l’Italia diventi un paese serio e civile.
P.s. Mi hanno detto che sono un ottimista, un illuso, ed ho risposto che uno che ha subito 5 governi Andreotti è per forza ottimista.
Un altro mi ha scritto: a che serve andare a votare?
Gli ho risposto così, è la risposta che do sempre:
Tu fai lo spiritoso ma, oggi, sono in giornata buona e ti rispondo seriamente. Io vado a votare il meno peggio, per me ovviamente, e lo faccio perchè ci sono milioni di persone che sono morte per darmi la possibilità di farlo. Loro non hanno fatto in tempo a votare, sono diventati martiri prima. Non mi conoscevano nemmeno, non sapevano se sarei stato un pirla o intelligente, eppure si sono sacrificati anche per me. Vado a votare perchè lo devo a loro, per rispetto, per non dimenticarli. Spero di essere stato chiaro. 

Ha fatto più danni la par condicio televisiva dell’ultimo decennio che cent’anni di fascismo. Prendete la Polverini, ad esempio.


Ad un certo punto i servi del padrone della comunicazione televisiva italiana hanno sollevato il problema della par condicio nelle trasmissioni televisive e l’opposizione ha abboccato come l’uccellino abbocca alla trappola nascosta nella neve.
Alludo alla neve perchè prima o poi la menzogna si scioglie e la verità viene a galla.
Per ogni politico di opposizione ci doveva essere un rappresentante del governo e le ragioni di questa tattica erano evidenti sin dall’inizio, analizziamone qualcuna.
Intanto se nello studio è presente un inquisito, un condannato, un idiota come Cota, il fatto che nell’altro piatto della bilancia ci sia un oppositore onesto, un politico semplicemente normale, un commentatore attento ed imparziale rende presentabile l’impresentabile, normalità una anomalia.
Inoltre la presenza di esponenti della maggioranza di destra e la tattica inventata da Schifani anni ed anni fa, poi messa in pratica da tutti gli altri, e cioè quella di interrompere  il ragionamento dell’avversario politico, fare smorfie, parlarci sopra per non far sentire ai telespettatori gli argomenti esposti dall’opposizione è andata sempre più aumentando e le trasmissioni sottoposte alla par condicio sono diventate dei pollai o i mercati di bestiame dove chi grida di più la vacca l’è sua.
A Ballarò se ne sono visti di teatrini deliranti sino alla nausea, i migliori interpreti dell’arroganza del regime sono stati Gasparri, che all’interrompere ed al sovrapporsi ai discorsi degli altri, ha aggiunto l’arma segreta, lo sputo. Il grande De Andrè diceva in una sua canzone: mastica e sputa, Gasparri da appassionato di musica  che non capisce una mazza l’ha cambiata in sproloquia e sputa.
La Russa, che per interrompere ed infastidire gli interlocutori non allineati si affidava alla bava alla bocca, temo che qualche ospite dell’opposizione si sia azzittito pur di non vederlo sbavare, gli argomenti li avrebbe avuti ma si tratteneva per non vomitare in diretta.
Come dimenticare la Linda Lovelace de noantri, la mitica Santanchè. Se avessi messo la foto in centro, e basta,
avrebbe potuto sembrare la locandina del fil mito degli anni settanta, Gola profonda.

Fin qui è tutto normale, abbiamo visto anche la Gelmini con il suggeritore alle spalle, nominata ministro dopo che il consiglio comunale del suo paese l’aveva espulsa per evidente incapacità, quella che serviva per fare il burattino manovrato da Tremonti.
I danni peggiori, tutto sommato, della par condicio televisiva non sono questi, par condicio o no ti accorgi subito che il leghista ospite è il più pirla di tutti anche se lui teme di non essere riconosciuto e si mette il fazzolettino verde in tasca in modo che i suoi elettori lo individuino immediatamente. El noster l’è quel cunt el fazulet verde.
Il danno peggiore, ripeto, è quello di aver fatto diventare personaggi famosi i tipi, le tipe, come Renata  Polverini, ex segretaria del sindacato fascista Ugl del quale nemmeno Borghezio, nonostante il suo passato da squadrista fascista, era al corrente che esistesse.
La Polverini si presentava compita, seria, qualche volta ha fatto pure dei discorsi seri con un auto controllo invidiabile, pensate che ha partecipato a decine di puntate di Ballarò senza mai fare il saluto fascista.
E’ diventata così famosa da diventare governatore della regione Lazio e la prima cosa che ha fatto, appena eletta, è stato il saluto fascista ai camerati che l’hanno eletta.
L’ultima, porcata, che ha fatto nella notte tra mercoledì e giovedì scorso esattamente alle 2,30 del mattino è stato far approvare la finanziaria regionale con 40 voti a favore e 21 contrari che prevede, nonostante la crisi che colpisce anche i laziali, che prevede un vitalizio che si trasformerà in pensione che sarà esteso anche agli assessori della Giunta Polverini non eletti.
Come aveva promesso Berlusconi, vi ricompenseremo.
Ho la nausea, per chi ne volesse sapere di più, vada qui:

Natale alla regione Lazio. La Polverini regala il vitalizio ai suoi assessori e aumenta il bollo auto

I guasti della par condicio sono questi, se tu metti un cioccolatino in una poltro ed in quella di fronte uno stronzino da casa, il telespettatore abbioccato dalla cena e rincoglionito da trent’anni di berlusconismo televisivo non nota la differenza.
Per questo sono sempre stato contrario al fatto che esponenti dell’opposizione, Bertinotti in testa, partecipassero a Porta a Porta. Nessuno mi ha ascoltato, nemmeno Renzi l’astuto, con il risultato che la loro presenza ha fatto da alibi, da paravento, ha reso quasi normali i banditi di governo che il buon Vespa ospita sempre con ossequioso servilismo.