Lo striscione scritto da idioti sulla tragedia di Superga e un’indecenza ma Mazzola ha perso la testa, è andato oltre.


2113513-pessottoGli idioti, i razzisti, gli xenofobi non hanno maglietta, non hanno colore, sono in tutti gli stadi d’ Italia e nessuno ne è immune.
Invocare la chiusura dello stadio per un anno, per sempre. Testuale: Dico che quello stadio va chiuso per un anno, per sempre.
Naturalmente quelli della radio hanno cavalcato l’onda emotiva che ha travolto, giustamente, Sandro Mazzola.
Tutti, sottolineo tutti, quando si parla di calcio perdono la luce, ne fanno una questione di tifoseria e quindi alimentano
ed aumentano l’odio sportivo a seconda della squadra coinvolta, perdendo la testa quanto è coinvolta la squadra rivale più odiata.
Come nella favola di Fedro:

Il grande e saggio re degli dei, Giove, mise sulle spalle degli uomini, due grandi bisacce. Una poggiava sul petto e una invece poggiava sulla schiena. Le bisacce erano pesanti e ingombranti e l’uomo doveva portarsele addosso per tutta la vita. Ma non erano bisacce reali, erano invece metaforiche. Avevano un significato profondo e attualissimo.

La bisaccia che pendeva sul davanti, sul petto e che l’uomo poteva agilmente e continuamente vedere era colma di tutti i vizi degli altri uomini, invece quella posta sulla schiena era piena dei suoi vizi. Spesso accadeva che l’uomo volesse sbirciare il contenuto delle bisacce. Ma non riusciva a vedere il contenuto della bisaccia posta sulla schiena colma dei suoi difetti, mentre vedeva benissimo quello all’interno della bisaccia posta sul suo petto, piena dei difetti altrui.

Se qualcuno sbagliava se ne accorgeva subito e lo criticava severamente, mentre non vedeva i suoi errori.
Oggi negli stadi ci sono le telecamere, si possono individuare tutti gli imbecilli che espongono certi striscioni, con l’ HD si possono individuare anche quelli che fanno i cori deliranti ed odiosi.
Se si vuole si può. Inutile che io dia lezioni qui su come intervenire mi permetto solo di dare un consiglio.
Una volta individuati questi imbecilli oltre al daspo si dovrebbe obbligarli ai lavori forzati ed utili durante tutte le partite, anche delle altre squadre.
I morti vanno rispettati sempre. Tutti i morti, che siano 39 o 31, anche se disgraziatamente non hanno modo di offendersi e si deve cercare di non perdere la testa accecati dall’odio sportivo.
Non è una bella lezione quella che Mazzola ha dato con queste parole e mi dispiace perchè è una brava persona che perde la testa solo quando si tratta di Juve. Anche quando commenta una partita qualsiasi della Juve va in sofferenza, è più forte di lui, ma invocare la chiusura dello stadio è una violenza come lo striscione idiota.
Ho scritto: disgraziatamente non hanno modo di offendersi ed intendo dire: purtroppo sono morti, ma c’è chi oltre al dramma individuale e personale di un tentato suicidio ha dovuto subire l’offesa di uno striscione indegno, barbaro, incivile. Alludo a Gianluca Pessotto.
Auguro a questi imbecilli di non andare mai in depressione.
Subito dopo avere scritto questa frase ho pensato che, per andare in depressione, si deve essere intelligenti, avere dei sentimenti, vedere la propria sofferenza o quella degli altri  e quindi essere superiori d’animo, questi imbecilli non correranno mai il rischio della depressione, non hanno anima e cervello.
I giornalisti sportivi, e non, che hanno la responsabilità di scrivere o parlare alla massa dovrebbero riflettere e non sbracare come l’ultimo degli ultras.
Ci sono televisioni locali in Lombardia che ci inzuppano il pane in questi deliri e che sulla stupidità e la ferocia degli ultras ci fanno l’audience.
Senza nemmeno vergognarsi davanti alle loro famiglie, sembra che gli striscioni indecenti li espongano loro.

Quando è finito il Pci non ho preso più una tessera di partito. Mi sono chiamato fuori ed osservo dall’esterno, ho sempre ragione anche se non ho mai vinto. Non mi sono sporcato le mani ed ho fatto come La Malfa, la Cassandra. Sono specialista in ve l’avevo detto, senza controprova.


imagesUno degli argomenti usati dal M5S nei commenti ai miei post per convincermi che loro strategia è vincente era citarmi la Sicilia, un siciliano mi ha scritto: io vivo in Sicilia e ti posso confermare che il M5S sta facendo benissimo.
L’avevo già letto sui giornali, abbassamento delle retribuzioni, eliminazione delle province e così via…
Ogni cosa degna e giusta che veniva fatta in Sicilia era merito del M5S, Crocetta non contava e non esisteva era il M5S al potere, senza responsabilità perchè è un potere ad ore, che dava l’esempio di buon governo.
E’ come avere una moglie ad ore che non ti tradirà mai perchè, anche se lo facesse, lo farebbe dopo le ore concordate e quindi non sarebbe un tradimento ma un elemento di stabilità e di chiarezza.
In quel momento non toccava a te, era un extra ore.
Non so cosa sia successo, forse non mi interessa nemmeno, ma perchè gridare all’inciucio ogni volta che non viene condiviso un loro punto di vista quando sono loro i primi ad aver dichiarato: voteremo caso per caso se saremo d’accordo.
Se ne deduce che se sono d’accordo i grillini la cosa è degna e giusta, conveniente e salutare, se non sono d’accordo, non condiviso, non gli piace diventa subito l’ INCIUCIO.
La parola magica di Grillo, Travaglio e di tutti i giornalisti di moda.
Mi pare ci fosse una canzone , bellissima, che aveva un verso che diceva così:
non posso dire di averti persa perchè non ti ho mai avuta.
Io sono insieme ad una donna da 42 anni e la regola è una sola: stare insieme finchè la va e senza farsi venire l’ernia e rispettarsi ma non si può stare insieme solo quando tutto va bene o si condividono al 100% le stronzate che si fanno.
Solo nelle storie d’amore come quella tra Silvio e Francesca esiste la perfezione, nemmeno Romeo e Giulietta, Paolo e Francesca ci riuscirono, finì male.
Come ho scritto nel titolo dopo la sparizione del Pci non  i sono più impegnato in prima persona, ascolto, mi informo, osservo, ma mi impegno solo quando sono convito del tutto come nel caso di Pisapia a Milano.
Da allora ho, quasi, sempre ragione non ne sbaglio una. Non me ne vanto e non potrei nemmeno farlo per il semplice fatto che non conto niente, uno vale uno solo per me. Me lo dico da solo quando sono d’accordo con me stesso.
Ogni tanto, giusto per fare il fenomeno, lancio delle previsioni puntualmente azzeccate ma non è merito mio perchè mi limito a tirare le somme di quello che i partiti, i movimenti, dicono. Miscelo il tutto con la considerazione che ho degli italiani che vanno a votare ed ecco che nasce la previsione.
La maggioranza degli italiani quando c’è da fare una scelta, o di qui o di là, restano sempre nel mezzo o sospesi, mai che spingano da un parte o dall’altra in modo deciso.
Io uso solo il mixer, dire che faccio il cuoco sarebbe troppo perchè so fare bene solo i risotti, il risultato, la previsione vengono fuori da soli.
Come questo post che ho scritto prima delle elezioni quando si dava il Pd vincente il Pdl sconfitto ed il M5S marginale, insomma nessuno dava per finito il bipolarismo che piace tanto a Veltroni e Berlusconi.
E’ del 20 aprile, prima delle elezioni, non ho fatto nessun inciucio e nessuno mi ha dettato la linea è farina del mio sacco ma non va bene per impastare una pizza politica, che possa essere mangiata da tutti.

Abbiate pazienza, ancora pochi giorni e poi cambierà tutto. Saremo tutti colpiti dalla paralisi di un paese che non sa dove andare e si illude per l’ennesima volta che ci sia un salvatore della Patria.

Ha ricevuto solo 6 voti, pochi per i miei post e sapete perchè?
La verità fa male, riconoscerla ancora di più.
Ho 64 anni conosco i miei polli, d’allevamento, e so che l’italiano medio è un conservatore non vuole mai scegliere tra due carte, perchè vorrebbe dire partire, cambiare, rischiare. Minimo ne vuole tre, per stare fermo.
Sto parlando dell’italiano medio, del politico medio perchè gli altri, i corrotti, i ladri, i criminali, i venduti fanno parte di un altro mondo che tutti dobbiamo combattere, possibilmente insieme.
Ma ricordate che non si può stare insieme ad ore,  secondo se mi conviene o no, oppure stare insieme solo quando si condivide perchè le uniche cose che dobbiamo condividere sono: Costituzione, Democrazia, Antifascismo. Io ci metterei anche anticapitalismo ma non si può e quindi sono consapevole che all’interno dei tre pilastri da condividere ci sono molte opinioni diverse ed è con queste che noi ci dobbiamo confrontare, non con le questioni di principio e non con i sogni.
In modo particolare quello più pericoloso, darsi da fare solo quando avremo oltre il 50%.
Buona giornata a tutti dal metro svizzero della democrazia, della partecipazione e dell’ottimismo.
Io non sono come gli americani che hanno solo certezze, tra i buoni ed i cattivi non hanno dubbi, i buoni sono loro. Io ho solo dubbi e quel che è peggio diffido di chi ha solo certezze.
Buona giornata.
P.S. C’è chi grida all’inciucio, chi si chiama fuori, chi si sente deluso dai propri eletti, chi è contento dei propri eletti come il Pdl. Chi ha vinto ma non vuole giocare nel campo prestabilito dalla Costituzione e chi crede di aver vinto ma non conta un cazzo perchè non è nemmeno d’accordo con se stesso.
L’avevo detto che sarebbe stata paralisi, siamo sulla sedia a rotelle senza nessuno che ci spinga, dobbiamo fare da soli.

Non è Ruby Rubacuori, non è nipote di Mubarak, non è Karima El Mahroug, non è prostituta. Per sapere chi è la vera Ruby si deve leggere la rubrica del cellulare di Lele Mora.


ruby_290x435Ieri Ruby ha letto un compitino di sei pagine scritto per lei dagli avvocati del puttaniere pedofilo prestato alla politica per salvarsi dalla galera.
Fa sempre piacere chi fa autocritica e si ravvede, rivendica il ruolo di mamma, rinnega il suo passato pur ammettendo i suoi errori e cerca di rifarsi una reputazione già compromessa.
Peccato che tutta la manfrina recitata, male, davanti al Palazzo di Giustizia di Milano non abbia come obiettivo rifarsi una verginità mediatica o una reputazione ma sia la solita testimonianza, a pagamento, per alleggerire la posizione dell’imputato Silvio Berlusconi.
Dopo la sfilate delle testimoni a discarico provviste di bonifico mensile con una serie di non ho visto, non ho sentito, non parlo, non poteva mancare l’ eroina coprotagonista del puttanaio messo in piedi dal piduista con l’aiuto dei suoi ruffiani.
E’ singolare che la pasionaria del palo della lap dance, o se preferite la ex ragazzina che in Sicilia chiamavano: la bocca del deserto non per le sue doti canore, lamenti di non essere ascoltata dall’accusa o dalla difesa come testimone e parte lesa, per lanciarsi in una difesa accorata, direttamente proporzionale al bonifico, in difesa dell’utilizzatore finale
.
Mentre leggeva il compitino esondante di ” sofferenza” si capiva che la farina non era del suo sacco, tutto costruito a tavolino dal geniale inventore dell’utilizzatore finale. Una comica.
“La colpa della mia sofferenza è anche di quei magistrati che, mossi da intenti che non corrispondono a valori di giustizia, mi hanno attribuito la qualifica di prostituta, nonostante abbia sempre negato di aver avuto rapporti sessuali a pagamento e soprattutto di averne avuti con Silvio Berlusconi”.
Ruby si dichiara “vittima di uno stile investigativo” e di un “metodo fatto di domande incessanti sulla mià intimità, le propensioni sessuali, le frequentazioni amorose, senza mai tenere conto del pudore e del disagio che tutto ciò provoca in una ragazza di 17 anni”.
Primo: quando la signora in questione è stata convocata il tribunale non si è presentata, non si è fatta trovare.
Secondo: i bonifici ed i contanti che ha avuto dal Rag. Spinelli erano per conto di Berlusconi, pagamenti veri e propri, e se Noemi era gli occhi lei si vantava di essere il culo che ha fatto perdere la testa al puttaniere.
Non so se le domande dei magistrati abbiano creato disagio e messo in crisi  il pudore di una ragazzina di 17 anni di una spudoratezza superiore alla sua stessa bellezza, basti pensare a come ha sfruttato l’ondata di celebrità subito dopo essere finita sui giornali di tutto il mondo.
17 anni di una ragazza sveglia e precoce. da Repubblica:
Qui in poi la fonte è Rpubblica, come da link sopra.
Fatto sta che quando non ha ancora compiuto 14 anni, Ruby scappa di casa. A Catania trova lavoro in una discoteca il cui padrone la ospita in casa. Ben presto, però, l’uomo fa avance pesanti nei confronti della ragazzina che lo prende a pugni e fugge. Da lì in poi, la ragazza passa attraverso lavoretti, brevi periodi di ospitalità in qualche famiglia, pericolose avventure con uomini che da lei vogliono sempre la stessa cosa. Di tanto in tanto viene fermata e costretta a brevi soggiorni in comunità o case famiglia dalle quali, regolarmente, fugge appena ne ha la possibilità.

Nel settembre del 2009, Ruby, che non ha ancora compiuto 14 anni, partecipa a un concorso di bellezza a Sant’Alessio (Messina). In giuria c’è Emilio Fede che la nota, si commuove alla sua storia e s’impegna ad aiutarla. Poco tempo dopo, Ruby comparirà a Milano. Diversi testimoni raccontano che si prostituiva con una certa regolarità ed era sempre piena di soldi. Una volta viene scippata in pieno centro di Milano e nella borsetta aveva più di seimila euro.

Dal febbraio del 2010 (ma probabilmente anche prima), quando ha 17 anni e tre mesi, Ruby comincia a frequentare le feste di Arcore con i bunga-bunga finali e si ferma spesso a dormire da Berlusconi. In diversi momenti fornirà diverse verità: dirà ai giudici di aver fatto sesso col premier e, poi, lo negherà.
Fine della fonte Repubblica.
E’ intorno a quel periodo che gli anziani di Messina le affibbiano il soprannome: la bocca del deserto, parafrasando il soprannome che i nazisti diedero a Rommel: la volpe del deserto, al tempo delle prime vittorie.
Su una cosa mi sento di darle ragione: non dovevano attribuirle la qualifica di prostituta, linguaggio da avvocati Ruby avrebbe usato altri termini, da parte dei magistrati e dei giornalisti.
Sia i magistrati che i giornalisti sono al corrente del fatto che nella rubrica del cellulare di Lele Mora di fianco al nome: Ruby c’era scritto: troia e non era il cognome.
A fianco del nome di altre ragazze, non è dato sapere se poi hanno testimoniato, c’era scritto: puttana.
Come vedete Ruby ha ragione, agli atti non risulta che sia una prostituta, nemmeno una escort.
Il più pulito di noi, sotto l’aspetto dell’etica sessuale, ha la rogna e non voglio dare lezioni  etiche o di moralità a nessuno dico solo che la ragazza è strumentalizzata e consigliata male. Non voglio pensare che sia talmente presuntuosa da ritenersi in grado di prendere  per il culo la magistratura e tutti noi anche se lo “strumento” femminile da un senso di onnipotenza sin dai tempi antichi.
Si sa che tira più un pelo di gnocca che un carro di buoi.
C’è tutta una letteratura di frasi fatte nel merito della questione, la più divertente delle quali è utilizzatore finale, ma non prendiamoci per il culo. A tutto c’è un limite e ieri è stato superato alla grande.
Detto questo tanti auguri alla sua bambina, con quello che ha guadagnato la mamma non avrà problemi economici. Di questi tempi non è poco.
In un paese normale tutto questo farebbe parte della cronaca, rosa-nera, materiale per i giornali che si trovano dai barbieri, da noi è diventato un problema politico perchè il coprotagonista della vicenda era anche il nostro primo ministro. Il capo del governo che non si è limitato ad andare a puttane, ci ha mandato pure il Paese.
Vorrei tranquilizzare Ruby in merito a quello che potrà pensare sua figlia di lei, quando sarà più grandicella.
Il tempo cancella tutto. Al mio paese quando ero bambino tutti i notabili si facevano la Germana, 19 anni e bellissima, la bocca di rosa del mio paese. Tutte le mogli le davano della puttana, Germana-puttana, lei si è stancata e si è trasferita a Venezia.
Anni dopo è tornata, si comprò campagne, cascinali e case. Per tutti è diventata: la Signora Germana.
Le memoria collettiva è labile ed il moralismo bigotto della provincia ancora di più.
Il valore, etico, morale, delle persone lo danno i capitali e le banche.

La Parodi che fa da badante/difensore di Sgarbi. Come se ne avesse bisogno. Il tutto per mettere in secondo piano le domande scomode su Berlusconi, come utilizzatore finale.


Sgarbi sa tutto sull’arte, sa parecchio anche sulle notti di Arcore ma non fategli domande nel merito perchè, come al solito, perde la testa oltre alla  memoria. Il solito modo per svicolare dalle questioni scottanti.
La Parodi lo difende invitando il “provocatore” Sloan a sedersi ritenendo la sua domanda sulle notti di Arcore provocatoria.
Sgarbi ha scomodato Moravia, Chaplin, Pasolini, Albertazzi, che da anziani si sono accompagnati a giovanissime/i, come tutti sappiamo.
Sgarbi ha ripetuto, urlando, almeno 40 volte al malcapitato: vai a letto con qualcuno? Ripetuto in modo ossessivo, come il suo stile.
La Parodi, educatamente e gentilmente spudorata, ha avuto il coraggio di riprendere John Peter Sloan invitandolo a sedersi e marchiando la sua domanda come provocatoria.
Il buon Sgarbi ha dato della capra a Sloan e la Parodi, serafica, ha detto: te la sei un po’ cercata la capra.
E’ evidente che il critico d’arte più amato dagli italiani, e dalle italiane, deve avere un lasciapassare televisivo che gli permettere di offendere chiunque senza essere contraddetto, anzi trova pure la badante/avvocato che lo difende.
Intanto vorrei far notare che nessuno dei personaggi sopra citati, frequentatori di carne fresca per dirla alla Sgarbi che quando gli conviene mette tutti sullo stesso piano, non hanno mandato in Parlamento o fatto eleggere da qualche parte le loro compagne. Non risulta che avessero papponi in servizio permanente per procurare loro delle ragazze e men che meno che le pagassero con un vitalizio prima che andassero in tribunale a testimoniare per loro.
L’unico vivo, dei personaggi citati da Sgarbi, è Albertazzi non credo proprio che il paragone gli sia piaciuto, sempre che ne sia a conoscenza.
Sgarbi non ha capito, finge di non capire, che un conto è accompagnarsi a donne più giovani altro è andare a puttane, comprarle.
Non è la stessa cosa anche se nell’arte, da sempre, puttane, cortigiane e concubine hanno avuto un ruolo primario alla pari se non superiore a quello delle madonne.
D’altronde fra le protagoniste del vangelo oltre alla Vergine Maria c’è pure la Maria Maddalena.
Tutto il casino perchè Sloan ha fatto ironia sulla probabile condanna di Berlusconi nel processo in questione.
Tra i due “litiganti” chi ne è uscita peggio è la Parodi, che ha perso l’occasione di stare zitta o di mettere un freno al logorroico urlatore quando è a corto di argomenti.
Sarebbe interessante che la Parodi, invece di censurare le domande, ci raccontasse quello che in tanti anni di frequentazione Mediaset è venuta certamente a sapere.
Si sa che Radio Scarpa ne sa più dei tribunali.
Che faccia parte anche lei delle Amazzoni di Berlusconi? In incognito, ovviamente, la faccia ce la mette la Biancofiore.

Scontro acceso tra Vittorio Sgarbi e John Peter Sloan


Silvio fa un passo indietro, in politica. Nel processo Ruby fa più di un passo e si defila del tutto. L’unico che gli crede è Celentano: ci darà una mano anche lui nel ribaltare il sistema. Il suo.


Celentano come cantante, artista, è indiscutibile mi accompagna da una vita e devo dire che ho comprato anche un suo disco, Stai lontana da me.
Quella che mi è piaciuta di più è Azzurro, infatti è di Paolo Conte. Altro ricordo indelebile per me è quando ha cantato Ho visto un re con Gaber, Albanese, Iannacci e Fo. Immensi.
I problemi vengono fuori quando fa le prediche e non come dice il Giornale perchè un milionario ci parla di povertà. Il fatto che i cantanti, artisti, milionari parlino dei poveri lo considero positivo,  aiutano i poveri che li ascoltano a rendersi conto del loro stato, esserne consapevoli è importante.
La tirata  su Scampia, Palermo e Quarto Oggiaro mi ha fatto divertire per la sua impotenza. Intere generazioni ci sono nate vissute e se ne sono andate dal mondo avendo conosciuto solo quelle realtà.
Per loro il mondo, il loro mondo è stato sempre e solo quello.
Come ho detto aiuta la consapevolezza dei vari imitatori che si scatenano sugli spalti, spero che abbiano capito che stava parlando dei loro problemi.
Detto questo quello che mi infastidisce di Adriano è che finisce sempre e comunque, dopo avere abbracciato metaforicamente i poveri, gli ultimi , i dimenticati, a parlarci di Dio come fonte di tutte le gioie.
Lo stesso discorso che da qualche millennio porta avanti la chiesa cattolica e non solo, tutte le religioni dove abbondano i miserabili si affidano ad un dio che poi sia quello cattolico mussulmano o altro poco importa aiuta a sopportate la fame e le miserie in attesa del regno dei cieli dove gli ultimi saranno i primi. Che culo.
Devo dire che il giochino, pur se ripetitivo, ha avuto un successo enorme da millenni e miliardi di persone hanno passato la loro vita terrena da miserabili affidandosi ad un dio in attesa della liberazione dalla schiavitù della miseria grazie alla morte.
Non per niente in molti paesi le cerimonie di addio alla vita sono delle autentiche feste, sono convinti che il bello comincia dopo. Festeggiano la liberazione dalla miseria e l’entrata in uno dei tanti paradisi a disposizione dove, beati loro, saranno felici in eterno. Qualcuno, masochista, spera di reincarnarsi in un’altra persona ed io gli auguro con tutto il cuore di non rinascere a Scampia, allo Zen di Palermo o a Quarto Oggiaro.
Celentano non è stupido, non ci incanterebbe con la sua arte da quasi 60 anni, è un genio e ci ha donato molte gioie, autentici capolavori, ma è sicuramente un ingenuo, un puro, che ad oltre settanta anni non si è ancora accorto che sotto al cappuccio, della P2, non c’è la nonna di Cappuccetto Rosso ma il lupo in persona.
Il quale, per i leghisti specifico: il lupo è Berlusconi il piduista. Il quale, dicevo, annuncia urbi et orbi che farà un passo indietro, come ha sempre fatto senza annunciarlo, infatti con la mafia ha mandato avanti Dell’Utri, nel processo Mondadori ha mandato avanti Previti che si è preso la condanna per lui. Negli abusi edelizi o le discariche abusive manda avanti il fratello scemo,  e quando si è mesa male si è comprato i testimoni, vedi Mills.
Sembrava che fosse sempre in prima linea a guidare le truppe, il Paese e l’azienda di famiglia ma non è vero. Lui ha sempre avuto chi ha fatto il lavoro sporco per conto suo, da Cicchitto a Gasparri, da La Russa a Calderoli e così via.
In prima persona non ha mai fatto niente, non ha assunto nemmeno lo stalliere Mangano in prima persona, gli è stato imposto ed all’ufficio di collocamento ci è andato Dell’Utri.
La stessa Villa S. Martino di Arcore non l’ha scippata alla Marchesina Casati in prima persona infatti ha mandato avanti Previti, che  era il tutore degli interessi della Marchesina, ma ha fatto quelli di Berlusconi per prendersi una ricca mazzetta. Un autentico furto.
In poche parole l’unica certezza che abbiamo è che Berlusconi per tutta la sua vita in prima persona ha fatto poco o niente. Quello che ha costruito in immobili ed in aziende l’ha fatto attraverso la corruzione e quindi sempre attento a non comparire mai in prima persona, come quando ha costruito a Brugherio, Milano 2 ecc.ecc.con la Edilnord e non si sapeva chi ci fosse dietro, lui figurava come socio d’opera.
Per i curiosi metto un link:Vita, opere e miracoli di Silvio.
L’unica cosa che ha fatto nella vita in prima persona è andare a puttane, pagare le donne, comprarsi le minorenni direttamente dalla produzione, i loro genitori ed in tutta letizia.
Ci mancava solo che si facesse fare i lavori dalla Mara a prestanome vari. Previti, Confalonieri e compagnia bella hanno fatto un sacco di cose in conto terzi, per lui. Ma il servizio della Mara non era possibile in quel caso entrava in campo in prima persona a non dalla panchina. Era il Marchese Casati che certe cose le praticava usando il conto terzi, scopava attraverso dei giovanotti che lo facevano per lui. Egli osservava, prendeva nota e dava i voti. Sino a quando non ha preso la doppietta ed ha messo fine alla sua miserabile, sotto ad un certo aspetto, vita.
Lui, in prima persona, è solo stato capace di andare a puttane, comprarsi le orgettine e l’unica cosa che è cambiata, quando ha fatto i miliardi, è che non le pagava più direttamente con il suo portafogli, come quando frequentava i viali di Milano, ma le faceva pagare dal suo ragioniere privato.
Quindi, ammesso che decida di fare un passo indietro e non si rimangi tutto come al solito, le uniche a preoccuparsi dovrebbero essere le orgettine perchè finirebbe la pacchia.
Tranquille, figliole, lo dice ma non lo farà. Protesi, punture o viagra sarà sempre lui. Un depravato non guarisce mai.
Lo so perchè mio nonno Italo a 86 anni aveva una compagna a disposizione di 42 anni.
Un giorno la chiamò e le chiese di fargli un servizio orale. La Signora in questione le disse: ma Italo… E’ solo pelle, non si indurisce niente… ( il viagra non c’era ancora).
Tu non preoccuparti, rispose mio nonno, masticalo come fosse gomma americana.
I depravati, ripeto, sono inguaribili. Ne ho le prove.
Adriano, scendi dalla pianta. Sei milanese lo sai cosa vuole dire. Scendi dal pero.

Lasciatelo in pace, chi ne parla o ne scrive a vanvera non sa cos’è la depressione. Tenersi tutto dentro per non far star male la famiglia, gli amici.


Si lanciano messaggi con il sorriso ma il buco nero è sempre più nero, chi conosce la depressione sa di cosa parlo e sa di quante commedie si recitano giorno per giorno per non fare star male chi ci vuole bene.
La depressione non è potente come la lirica dove ogni dramma è falso anche se in ambedue si usa un po’ di trucco e la mimica.
C’è un libro di Montanelli dove racconta di esserci convissuto per decenni, probabilmente ad un livello accettabile, quello dove ti basta avere le pastiglie a portata di mano e non prenderle, ti basta sapere che ci sono e nel caso le puoi prendere.
Di questi tempi poi la depressione è molto diffusa e tutti ne conosciamo le ragioni, basta una lettera che ti avvisi della cassa integrazione o del licenziamento e ci caschi dentro in pieno.
La rivoluzione la possono fare quelli che credono, ancora, in una società migliore, in un sogno e tra questi non ci sono i depressi perchè non credono più a nulla.
Ci sono invece i disperati che non hanno nulla da perdere perchè il rischio non spaventa più e sono disposti a tutto per giocarsi democrazia e futuro.
Di solito i depressi sono i più intelligenti, quelli che vedono più lontano degli altri e colgono pure le sofferenze e le sfumature di massa, un imbecille non si rende nemmeno conto che vive nel baratro economico , psicologico, etico e morale ci cade e basta.
L’unica salvezza per il depresso è nella causa della sua depressione, nel cervello e nell’intelligenza che gli ha fatto vedere quello che gli altri non vedono, se si rende conto di questo è, quasi, salvo.
La depressione non è di classe  ma colpisce tutte le persone sensibili alle debolezze umane, un bandito, un politico, un delinquente, raramente conoscono o attraversano la depressione.
E’ una malattia per eletti, sotto ad un certo aspetto.
Schwazer non l’ha fatto per un milione in più, l’ha fatto perchè si è sentito disperato e solo mentre tutti credevano fosse invincibile nella testa e dirò di più. Quando in una famiglia va in crisi psicologica il pilastro portante spesso nessuno gli crede proprio per il fatto che è sempre stato un riferimento per tutti, il faro, e tutti quelli che lo circondano a tutto pensano fuorchè al fatto che, in quel momento, sia lui che ha bisogno di aiuto.
Il depresso è come uno che sta per affogare e rischia di far annegare il suo salvatore, tirando a fondo anche lui.
E’ questa la ragione per la quale il depresso si chiude, non si apre con le persone che ama, per paura di coinvolgerle nel pozzo nero della depressione.
Alex non ha mentito a Carolina, ha solo tentato di proteggerla e di non farla sentire impotente togliendole la serenità.
Va bene la squalifica, va bene tutto comprese le regole dello sport ma, adesso, lasciatelo vivere. Lasciate che ritrovi se stesso e la sua pace, ci può essere una splendida giornata di sole per tutti ma ricordate che, un depresso, non se ne rende nemmeno conto.
Ognuno di noi è il centro del mondo e se nella nostra testa piove piove in tutto il pianeta.
Il resto sono chiacchiere. Non ha commesso una rapina, non ha evaso rubando a tutti noi, non ha recitato un dramma con un po’ di trucco e di mimica.
L’ha vissuto nella sua testa.
In bocca al lupo Alex, certamente non sei il solo ad attraversare il deserto, siamo a milioni ma ci manca il coraggio di dirlo. Già il piangere davanti a tutti è una liberazione, lasciali sfogare con le loro dietrologie ed indagini, ricordati che non hai fatto del male a nessuno ma solo a te stesso.
Come uomo questo ti assolve, come atleta no, ma non è per un calcio di rigore sbagliato che si massacra un campione.
la Federazione dovrebbe ringraziarti per il solo fatto che hai dato modo, a loro, di rifarsi una verginità e di fare la morale ed una cosa è certa, chi ti critica non andrà mai in depressione. Non ne hanno la capacità.
Chi vuole intendere intenda, gli altri non ci arriveranno mai.
Solo chi ci è passato, o ci convive, sa cosa significa essere considerati i più forti mentre in quel momento si è i più deboli e la forza, il fisico, non c’entrano niente.
Ho conosciuto un ragazzo che si è sparato in bocca, la sua famiglia e tutti quelli che non lo conoscevano, credevano non gli mancasse niente.
Qualcuno non l’ha capito nemmeno dopo, cercava giustificazioni dove non c’erano, forse per sentirsi innocente.
Non basta coprire di soldi i figli, lo dico al vento perchè il destinatario non mi leggerà mai.
Meglio così, se non lo ha capito allora non lo capirà certo leggendomi.
Quando un depresso dice: voglio una vita normale, non allude a prendere il tram o a mettersi in coda come tutti in tangenziale. Auspica di non svegliarsi di notte con il baco nella testa e di doverci convivere per tutto il giorno.
E’ sfiancante, più di scaricare un camion di sacchi di cemento.

Non sono razzista, diciamo che condivido con gli interessi il loro disprezzo. 11 piccoli italiani hanno festeggiato con la pizza ma loro sono andati a casa.


L’atteggiamento della stampa tedesca verso noi italiani, nonostante i precedenti, e la monotona serie di battute sulla pizza, spaghetti e mandolino mi hanno annoiato. Tra l’altro dimostrano poca memoria ed ancor meno intelligenza  e giustificano il fatto che noi li chiamiamo crucchi, a Milano c’è un detto: l’è pusè facil meteghel in tel cul che nel cu.
( il cu è la testa).
Quando i giornalisti tedeschi fanno ironia sui camerieri italiani sulla pizza e gli spaghetti, il mandolino lo lascio perdere perchè non so suonare, dimenticano sempre di ricordare le loro ragazze che scendono a Rimini. Dimenticano pure i loro maschietti che riempiono i tavolini dei bar di vuoti, in vetro e lattine, di birra per non parlare delle fiaschette di vino da 5 litri che si bevevano, ogni sera, nel campeggio a Castiglione della Pescaia.
Hanno definito, con disprezzo, Cassano e Balotelli cani sciolti ma i cani sciolti li hanno rispediti a cuccia mentre loro scorrazzano ancora in Polonia ed Ucraina.
Balotelli è il Jesse Owens del 2012 ha umiliato i tedeschi come fece il mitico Jesse e non con i due splendidi gol, da enciclopedia del calcio, per quanto mi riguarda il gol più bello Mario l’ha fatto quando è andato ad abbracciare la mamma adottiva e bianca.
Questa Signora aveva già tre figli e si è presa in carico di un bambino piccolissimo e con problemi di salute, un esempio per tutti noi.
Se semini tanto amore non puoi che raccoglierne altrettanto e l’abbraccio che Mario ha riservato a mamma Silvia mi ha emozionato, merita tutto l’amore possibile e Mario sarà pure un fenomeno come calciatore, un cavallo pazzo come ragazzo, ma ha un cuore, un rispetto, ed una riconoscenza impagabile che molti di noi figli legittimi non abbiamo verso i nostri genitori.
Con quel gesto Mario ha dato una lezione a tutti noi, una lezione che possiamo imparare mentre non impareremo mai a lanciare un siluro dentro la porta come ha fatto lui con il secondo gol.
Oggi, come ammiratore, gli perdono un po’ di più tutte le mattane che combina con la sua esuberanza e riesco a comprendere meglio, non a giustificarle perchè è quasi un uomo, le sue intemperanze.
Come tutti i cavalli di Razza Mario lo devi conquistare, deve avere fiducia in te per rispettarti ed ascoltarti.
Detto questo la cosa più divertente che mi regala la persona Mario Balotelli è il suo essere profondamente bresciano e quando lo sento parlare in bresciano, lui così nero di pelle, mi diverte un mondo perchè penso immediatamente ai leghisti, peccato non abiti ad Adro con un sindaco idiota come Lancini Mario mi divertirebbe ancora di più.
Intendiamoci non è il solo, fortunatamente sono a migliaia i giovani di colore che parlano romano, veneto, milanese, genovese, pugliese e calabrese e questo mi riempie di gioia perchè li sento veramente fratelli.
Tutti insieme sotto al tricolore con buona pace di Maroni, Salvini, Borgezio e tutta la combriccola di pirla che si ritrova a Pontida in nome della padania.
Noi, figli legittimi o illegittimi, comunque nati e cresciuti in famiglie che ci hanno dato nome e cognome spesso non abbiamo lo stesso rispetto e lo stesso amore che Mario ha, concretamente, per mamma Silvia.
Lo ringrazio per i due gol, anche se ne voglio ancora, e per la lezione di vita e di educazione che ci ha dato abbracciando la mamma.
Bravo Mario, per sentito dire so che sei bravo anche in un altro campo molto caro a noi italiani, vedrai che dopo avere fatto piangere le ragazze tedesche molte di loro verranno a trovarti sperando che tu le faccia ridere, gioire.
Ma non esagerare, almeno sino a domenica chè dobbiamo giocare con la Spagna.
Aspetta lunedì e poi via cunt el martell ca oca.
Da ragazzi, per definire chi era bravo nelle prestazioni con le ragazze, usavamo questa frase: l’è un martell ca oca.
Forse non l’ho scritto correttamente ma il martell ca oca in bergamasco significa martello pneumatico.
Sono certo che le tedesche apprezzano.
Un abbraccio particolare a tutti i nostri immigrati in Germania che, ancora una volta, hanno goduto molto, ma molto, più di noi-

Quei due gol per mamma Silvia
La vera donna della vita di SuperMario

 

Il problema non è come spende i suoi soldi Buffon, il problema è come spendono i miei per il Papa. Ci è costato più lui in tre giorni che tutta la legislatura del Trota e della Minetti.


Mi hanno tagliato la pensione, troppo ricco per gli standard delle banche, non me la sono presa se, dico se, serve al paese ma, vedere buttare via dai 13 ai 16 milioni per la visita del Papa mi girano 13, anche 16 volte i coglioni.
Avremmo potuto costruire case per gli amici emiliano colpiti dal terremoto, ricostruire i loro capannoni, aggiungo che se la sfilata per la festa della Repubblica riguarda il nostro Stato e la nostra storia, quello che spendiamo per un capo di Stato straniero è un assurdo se non una rapina.
Certamente qualcuno di Comunione e Liberazione ci avrà guadagnato, anche solo con l’acqua ed i panini.
Tutti i giornali parlano di oltre un milione di pellegrini da tutto il mondo per il ridicolo Family Day che la chiesa cattolica si ostina a fare con puttanieri, divorziati e frequentatori di club privè, nessuno parla di quanti milanesi hanno abbandonato la città, quelli che possono ovviamente ed io personalmente ne conosco 8.
Dicevo che l’informazione addetta alla distrazione di massa ci spacca la quallera ed fomenta il moralismo spicciolo di chi ha votato per vent’anni il piduista sulla vicenda Buffon basata sui si dice.
Viviamo, come vuole la maggioranza degli italiani, in un sistema capitalistico dove ci sono pochi stramilionari e moltissimi poveri, combatto da anni contro questo sistema e mi prendo regolarmente del vetero comunista sorpassato.
Ebbene il vetero comunista sorpassato scrive quanto segue: Buffon con i suoi soldi può fare quello che gli pare, basta che paghi le tasse. Se spende milioni di euro per un orologio con diamanti per vedere che ore sono sono fatti suoi, se compra terreni o punta sulla corsa delle oche, perchè ognuno ha i suoi vizi, o fa affari con un amico che ha la più grande ricevitoria di Parma sono affari suoi. E’ il sistema che la maggioranza degli italiani regolarmente sostiene dalla liberazione in poi.
C’è chi si fa lo yacht con la cameretta azzurra per cullare il sonno di Nathan Falco, frodando il fisco e quindi tutti noi e c’è chi se li spende in coca o a puttane, è il bello del capitalismo ed negli Usa fanno la gara, e le classifiche, su chi guadagna di più tra le star del cinema, questo è il mondo che piace alla maggioranza certamente non a me.
Buffon non mi ha mai chiesto niente, non ha mai prelevato niente dalla mia pensione e se una parte di quello che spendo per Sky va nelle sue tasche mi ha contraccambiato con enormi soddisfazioni sul campo sportivo e come tifoso, è un dare avere.
Chi invece ha prelevato dalla mie tasche atee è la Regione, lo Stato e non metto dentro il Comune di Milano per il semplice fatto che Pisapia s’è trovato il pacchetto, tutto incluso, già belle che pronto.
Già noi lombardi ci troviamo a mantenere il Trota, che almeno ci fa ridere, ed una delle tante zoccole che l’ex Presidente del Consiglio ha messo in carico alla collettività nei comuni, nelle regioni, nel Parlamento italiano e persino in quello europeo, ha piazzato concubine ovunque e le manteniamo tutte noi.
Non sono un estimatore della Nicole, nè sul piano fisico dato che non rientra nei miei gusti,con le labbra siliconate si perde in sensibilità, nè sul piano morale ma almeno qualche funzione ce l’ha, oltre a lucidare il dente di Priapo, aiuta i primi esperimenti di autoerotismo di migliaia  di ragazzini tenendoli lontani dalle canne.
Non puoi masturbarti ed intanto farti una canna.
Ognuno ha la sua chiesa ed io avevo la mia, il Pci, ma i soldi li portavo io alla mia chiesa, lavoravo gratis per la mia chiesa, servivo a tavola nelle feste dell’Unità, facevo le pulizie, friggevo le patatine.
Pagavamo l’occupazione del suolo pubblico, luce, gas ed i diritti della Siae per la musica che offrivamo ai compagni ed anche ai non compagni, sempre presenti quando si tratta di mangiare,bene, spendendo poco o di ballare a gratis.
I cattolici, i devoti, si paghino i loro  raduni in difesa dei valori della famiglia cattolica con la partecipazione di pedofili, puttanieri, divorziati, devoti con l’amante a ore o la badante al battacchio, che hanno solo lo scopo di aumentare il giro di affari del vaticano con il noleggio degli aerei, treni, pullman e conventi trasformati in alberghi esentasse, si autofinanzino come facevamo noi.

Family 2012, Papa a Milano
«Collettività aiuti chi ha bisogno»

Oltre ad essere inutile, creare solo disagio, prende anche per il culo. Spero che non se ne renda conto di quello che dice preso dalle beghe all’interno del clero, delle gerarchie vaticane ed anche all’età, altrimenti devo ammettere che è un grande paraculo.
Se se ne stava a casa e benediva per televisione, cancellando tutti i peccati e sono tanti, speso per speso potevamo devolvere i 13 o 16 milioni agli amici emiliani colpiti dal terremoto.
Tanti hanno da dire per la festa della Repubblica ebbene questa riguarda tutti noi, il nostro Stato, la nostra Patria, si può fare come si può non fare ma riguarda l’Italia, gli italiani. I 13 o 16 milioni che Formigoni ci ha fatto spendere riguardano un altro Stato, un altro mondo, siamo nelle stesse condizioni di quando paghiamo le zoccole per Berlusconi, come se la Minetti facesse la pulizia del dente del giudizio a me, nessuna di loro è venuta a casa mia per fare il karaoke con il mio microfono. Ma pago, tutti noi paghiamo i vizi del piduista.
Non sarebbe il caso, visto che c’è anche una crisi spaventosa, che ognuno si paghi di tasca propria i suoi vizi?
Prendiamo esempio da Buffon, non permettiamo che l’informazione asservita e servizievole sparga il fumo, inquini le traccie, ci distolga dall’obiettivo reale, la lotta ai parassiti di qualsiasi tipo.
Ci saranno anche migliaia di pellegrini, spero che qualche ricercatore ci dica anche quanti milanesi se ne sono andati da Milano o ne avrebbero fatto tranquillamente a meno.
Le campane suonano a festa ma molti miei concittadini sono incazzati per lo spreco inutile di risorse pubbliche e per il disagio che tutta la manfrina ha creato.
Torniamo ai tempi in cui il Papa non si muoveva dal vaticano, se devono fare busines si facciano mandare un vaglio o un bonifico, con internet si può fare da ogni angolo del mondo. Senza intralciare il traffico.
Benedetto XVI si è presentato con Bertone, non sarà il palco di Roma nel 2007 ma, sotto ad un certo aspetto, gli somiglia molto.
Questa non la spiego, i leghisti si sforzino di arrivarci da soli.
Pipapia è stato geniale, visto che si parla di famiglia ha invitato il Papa ad occuparsi di tutti i tipi di famiglia.
Chiudo con una osservazione personale, sui valori della famiglia senza aggettivi, l’ultima volta che sono entrato in chiesa è stato l’ 11 luglio del 1971, per pressioni familiari che ho subito per errori di gioventù, quando mi sono sposato con Mirè.
Nonostante sia sprovvisto di valori, secondo i bigotti un comunista ateo non è un essere degno di considerarsi umano, tra un mese saranno 41 anni di convivenza.
Sarà anche monotono, ma c’è di peggio, molto peggio, pensate che molti la considerano una fortuna, altri avrebbero voluto arrivarci ma non ci sono riusciti, altri mi considerano un pirla, resta il fatto che non mi ha obbligato nessuno, abbiamo scelto giorno per giorno e nessuno ci ha mai obbligati a restare insieme. E’ una scelta quotidiana.

Il moralismo, peloso, dell’informazione italiana sul caso calcio scommesse e di Buffon. L’Unità, invece di dare la notizia dell’assassinio dell’art. 18, mette in prima pagina i vizi di un milionario.


I calciatori fanno pubblicità al gioco d’azzardo, vedi Miccoli e molti altri, i giornali fanno lo stesso, la malavita si organizza per conto proprio ed i bar sono pieni di macchinette mangia soldi.
Il gratta e vinci spopola ed i pensionati si giocano la pensione al Bingo ma l’informazione va a puttane e poi fa la morale.
Si potrebbero fare migliaia di osservazioni sull’etica dell’informazione, le macchine del fango e del moralismo in politica, personaggi famosi squallidi e lo sport.
Nel ciclismo si esalta per un mese il giro d’Italia e poi la classifica viene cambiata un mese dopo per doping.
E’ tutto un controsenso e la stampa ci sguazza per vendere qualche copia in più con il moralismo a tanto al chilo.
Già nel 2006 era venuta fuori la storia che Buffon ha il vizio del gioco, come milioni di italiani che giocano al lotto, superenalotto, vincitutto, gratta e vinci, macchinette ruba soldi e Bingo.
Se un pensionato compra un gratta e vinci un milionario si gioca milioni, cosa facciamo sputtaniamo tutti i pensionati e le casalinghe che giocano al Bingo o comprano il gratta e vinci?
In uno dei bar vicino a casa mia, oltre ai vari giochi di Stato dove lo Stato incassa cifre da capogiro, tutti i giorni c’è una pensionata alla quale non daresti un euro che passa la giornata attaccata alla slot machine da due euro al colpo, qualche volta vince ed il più delle volte perde, come tutti. Altrimenti lo Stato, la malavita ed i gestori di slot machine non farebbero milioni.
Ognuno si rovina con quello che vuole, ognuno si salva la testa o dalla depressione, dall’ansia, come crede opportuno purchè sia nella legalità. Io fumo e lo stato lucra sul mio vizio.
C’è un altro aspetto che mi sorprende in questa vicenda, al di là del moralismo dei giornali che di fianco al titolone ad effetto su Buffon, o qualunque altro, hanno la pubblicità del lotto, casinò, gioca on line o il Superenalotto ed è il fatto che Buffon gli assegni li ha intestati con nome e cognome e, quindi, se avesse fatto qualcosa di illegale sarebbe prima ancora che malato di gioco un cretino patentato con tanto di avvocato.
E’ come se uno andasse in una banca a fare una rapina e rilasciasse una ricevuta con nome, cognome, indirizzo di residenza e N° di telefono per essere contattato.
Ci sono cose ben più gravi delle quali occuparsi, specialmente per l’Unità, come l’assassinio dell’art. 18, il terremoto in Emilia, le ruberie dei politici, i viaggi di piacere di politici e boiardi di Stato con i soldi pubblici e non dimentichiamo che l’ex presidente del consiglio ci ha messo in carico persino le sue puttane, i parlamento o nei consigli regionali, ci sono migliaia di posti di lavoro persi di cui preoccuparsi non dei vizi di un milionario o dei milionari che spendono 80.000 euro per un fine settimana. C’è chi se li spende a puttane e chi se li gioca al casinò o nelle varie lotterie dove lo Stato fa da pappone.
Ma
Buffon fa notizia, va bene per fare la morale pelosa e distogliere l’attenzione insinuando quello che non c’è, cosa pretendono che compri il gratta e vinci o vada al Bingo se ha il vizio del gioco?
Facciamo ridere, siamo un popolo patetico e moralista ma solo quando si tratta di fare la morale agli altri.
Tutt’altra cosa, eticamente e moralmente, è chi si vende la partita per qualche decina di milioni.
Perchè non mettono alla gogna milioni di casalinghe, pensionati, operai, disoccupati, che comprano e sperano nel gratta e vinci o giocano al Bingo spendendo, proporzionalmente, molto di più di quanto può spende un Buffon qualsiasi.
Perchè milioni di poveracci non fanno notizia mentre il portiere della nazionale fa vendere qualche decina di copie in più.
Se è vero che hanno le prove che Buffon ha puntato sulle partite, cosa vietata dalla federazione calcio, perchè non l’hanno immediatamente espulso dalla nazionale?
C’è qualcosa di torbido in questa vicenda e non riguarda certamente Buffon a meno che non sia l’autore della rapina in banca che ho citato sopra.
Lungi da me l’idea di considerare Buffon il Che Guevara del cacio, il punto è un altro.

 «Le parole di Gigi hanno disturbato qualcuno»


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E‘ un moralismo che il capitalismo non si può permettere, che i giornali pieni di pubblicità sul gioco d’azzardo non si possono permettere, internet non se lo può permettere se ad ogni sito che apri compare la pubblicità: gioca on line con noi. Non se lo può permettere un Paese che ospita un Papa con le scarpe di Prada, non se lo può permettere la televisione che paga centinaia di milioni la Clerici per delle ricette e poi la manda a Sanremo, solo i poveracci possono e devono indignarsi, che esista una società così marcia e con differenze di stipendi tra un manager ed i suoi sottoposti di 400, 500 volte. Non basta invitare a drogarsi e poi dire: devi essere maggiorenne.
Qui, siamo tutti minorenni, tutti in balia della propaganda di regime per fare profitto con qualsiasi cosa, con ogni mezzo.
E’ inquietante anche il fatto che la Magistratura, si dice, abbia in mano le prove da mesi, indaghi su Buffon da mesi ed esca allo scoperto proprio quando Buffon ha criticato, apertamente e giustamente, il modo di agire di certi magistrati. Come mai telecamere e giornalisti erano fuori da Coverciano già all’alba senza che nessuno sapesse niente di quello che stava avvenendo, chi li ha avvisati?
Si è mai vista una retata di mafiosi con telecamere al seguito? Telecamere di Tv e giornali intendo.
Qualcosa non quadra e chi si è venduto le partite sta rendendo l’acqua il più torbida possibile, aiutati da certa magistratura,  così l’indignazione di massa viene spostata dai problemi reali.
Di quelli se ne renderà conto dopo, quando sarà tardi come sempre.
L’Unità on line ha come notizia in evidenza la vicenda Buffon, nessun titolo sull’indecente giustificazione che ha dato la capogruppo al Senato del Pd , la Finocchiaro, per l’assassinio dell’art. 18.
E’ di questo che dovrebbe preoccuparsi l’Unità, non di come si brucia i suoi soldi il calciatore famoso, tra l’altro sono gli spiccioli delle assurde cifre che guadagna.

«E poi diciamocela tutta – sottolinea il legale – se avesse fatto delle scommesse clandestine avrebbe pagato con assegni circolari? Chi mai lo avrebbe fatto. Buffon ha capacità economiche non indifferenti e ha fatto investimenti mobiliari e immobiliari a Parma affidandosi a un amico che tra l’altro è il titolare della più grande tabaccheria della città. Quell’informativa è lì da un anno, e la Guardia di finanza avrebbe avuto tutto il tempo di segnalare irregolarità»
A chi giova?


E poi dicono che i giovani non hanno più valori, ma non è vero. I giornali pescano solo nel torbido ma ci sono giovani che fanno volontariato, come Pier Moscagiuro.


I giornali si alimentano con il percolato morale della società italiana, studiano solo i letamai e ci sguazzano come maiali, prendete il caso dello scandalo della famiglia Bossi e di Rosy Mauro che non è l’utilizzo in proprio dei fondi della lega o il fatto che ci siano fondi in nero, questo succede in tutti i partiti, chi più chi meno.
Se vogliamo fare i pignoli il vero scandalo consiste nel fatto che il Trota, la Rosy ed il suo compagno abbiano trovato qualche istituto universitario privato disposto a vendergli una laurea, questa è la vera indecenza in tutta la vicenda.
Io vorrei vedere in faccia la commissione  che ha il coraggio di laureare il Trota ed inviterei i loro familiari, della commissione, a farli visitare al più presto possibile.
Come dice una canzone del mitico Fabrizio De Andrè dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior.
Ed i giornali che sguazzano nel letame, per vendere più copie, non hanno la sensibilità del grande cantautore, poeta oserei dire e se non fosse per me che ho scopiazzato al sua sensibilità nessuno si sarebbe accorto dello splendido fiore che è nato dal letame della lega e che nessuno ha messo in risalto.
Solo io l’ho notato questo splendido fiore, che mi ha fatto emozionare e che rivaluta del tutto la gioventù debosciata ed apolitica che la stampa di regime ci propina tutti i giorni per screditare una gioventù senza valori dedita solo alla coca ed al telefonino.
Ma si sa che le buone notizie non fanno notizia e, se non fosse per me, per la mia sensibilità, passerebbero inosservate.
Si sa che con l’avanzamento dell’età si diventa più sensibili, attenti ai particolari, una carezza acquista il suo, immenso, valore che nessun i-pad al mondo potrà mai eguagliare.
Ed è questo contrasto tra il virtuale dell’informazione, di regime, e la realtà della strada, intesa come vita reale, che ho notato l’animo splendido di questo giovanotto irriso e sbeffeggiato persino da un imbecille come Maroni, senza cuore, che dopo essersi reso colpevole di centinaia di morti immigrati e clandestini facendoli affogare in  mare si permette di sbeffeggiare un’anima candida come questo giovanotto che andrebbe citato ad esempio ai nostri giovani.
Dicono, ci fanno intendere, che il cinismo dei giovani impera, che l’odio verso la politica delle nuove generazioni è inarrestabile, ci parlano solo di indignati o del movimento di Grillo che demolisce la politica buona e cattiva, di Travaglio che si occupa solo dei bubboni e della cancrena politica e mai delle cose belle che la casta ci offre.
Ma esistono ancora giovani sani, con valori, con un diploma o una laurea ed il fatto che sia stata acquistata non toglie niente allo sforzo che questi giovani fanno per sentirsi accettati da questa società crudele che se non sono laureati entro i 28 anni sono considerati sfigati. Per forza si fanno comprare una laurea, io lo so cosa significa avere solo la terza media ed i sacrifici che ho fatto per diventare un Quadro, ma erano altri tempi.
Pier Moscargiuro, che per modestia si è dato un nome d’arte dimostrando una fantasia fuori del comune, infatti il nome d’arte è Per Mosca, tutto un programma se analizziamo il tutto in una maniera non superficiale.
So che non siete sensibili come me, non avete, poveri voi, la mia tenerezza ed il mio acume ed allora vi aiuto, dove volano le mosche? Sulla merda ed è qui che il giovanotto ci ha dato una lezione di solidarietà e di volontariato.
Che dire di un giovanotto di 36 anni che si dedica anima e corpo ad una signora sulla cinquantina per renderle felice la vita?
Che va solo ammirato, un esempio di volontariato  che io per primo dovrei imparare se solo avessi la metà delle capacità di questo figliolo. Tutti noi ci fermiamo al lato estetico, guardiamo la farfallina di Belen, il culo della modella, ignoriamo che la bellezza della persona è una cosa interiore che va ben oltre l’estetica, l’immagine, il trucco o photoschop che fa sparire la cellulite e snellire la figura.
Per Mosca ha fatto molto di più, è andato oltre l’orrido della natura, la cinquantenne decadente non baciata dalla fortuna della bellezza, una immagine che se la vedi tra il chiaro e lo scuro ti fa prendere un colpo, insomma diciamola tutta e senza che nessuno si offenda,  c’è chi nasce bello o bella e c’è chi nasce scarafone e lei lo nacque, come disse Totò.
Ve lo dico senza ironia per il semplice fatto che faccio parte degli scarafoni, anche se non so bene a quale livello, quindi in me non c’è nessuna invidia, solo un leggero ribrezzo per la signora Rosy Mauro, ribrezzo che al quale il bravo giovanotto è andato oltre dandosi al volontariato per scoprirne la bellezza interiore, culturale, dell’anima, della Rosy mauro dando una lezione a tutti noi ed a me per primo di una sensibilità superiore che non si ferma in superficie ma scruta il profondo dell’animo umano.
Ed è lì che ha dimostrato la sua grandezza, scavando nel fondo della bellezza interiore, culturale, dell’animo di Rosy Mauro.
E si è perso nel vuoto dell’assoluto.
P. S. Se qualche leghista non capisce, non ha capito il senso del post se lo faccia spiegare dai famigliari o dall’oggetto che attira, irresistibilmente, le mosche.
La Rosy Mauro è come la Corazzata Potemkim, la definizione migliore l’ha data il mitico Fantozzi: una cagata pazzesca!
Ed è questo che ha attirato Pier Mosca, meriterebbe la stima di tutti noi. 

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