Non mi fa arrabbiare, non mi offende, mi fa pena. Per se stessa, per chi ha vicino, per chi la crede una donna ed invece è un mostro senza cervello.


indexSi sa che con l’età ci si emoziona più facilmente, una storia, un animale, un film, bastano per farti inumidire gli occhi e diventi meno carogna.
Ho sempre avuto una altissima considerazione delle donne per il semplice fatto che danno la vita, vivono delle emozioni inimmaginabili per noi, inarrivabili direi, ed è per questo che quando vedo una donna che si dichiara fascista mi fa più impressione del comandante Amon di Schindler’s List.
Credevo che queste persone fossero il limite estremo della miseria umana, oltre persino il diffamatore di persone, l’impresentabile Sallusti che quasi tutti i colleghi hanno difeso dopo che ha diffamato qualcuno per l’ennesima  volta. Che non sia stato lui ma un suo subalterno cambia poco per un recidivo anzi, probabilmente il suo subalterno ha diffamato per compiacerlo, un modo come dire: direttore siamo uguali. Spero di emularla del tutto e di fare schifo quanto lei.
Inaomma pensavo che il fondo della miseria umana, fosse stato toccato in questo ventennio dove si è visto di tutto, troppo, anche per chi non si meraviglia di niente.
Nemmeno per un crocifisso in mezzo alle tette di una qualsiasi zoccoletta vestita da suora e non perchè io sia un credente, anzi, sono feroce con il clero e con tutti i mimetizzati dalla tonaca che discreditano le brave persone, i bravi sacerdoti e soprattutto rispetto chi  crede in qualcosa e la sua fede, basta semplicemente che rispetti me e la mia posizione.
Ma le risate di questa donna davanti ad una tragedia come quella dell’Aquila va oltre la mia indignazione, il mio orrore, la mia condanna.
E’ una poveretta priva di ogni briciola di cervello alla quale nessun Dio vorrebbe dargli un’anima, si rifiuterebbe anche nella sua infinita bontà.
GRATTERI: Ti mettesti a piangere…sicuramente!

IURATO:Mi misi a piangere.

GRATTERI: Ovviamente, non avevo dubbi (ride).

IURATO: Ed allora subito…subito…lì i giornali: “le lacrime del Prefetto”.

GRATTERI: Non avevo dubbi (eh, eh ride).

IURATO: Ehhhhhhh (scoppia a ridere) i giornali : “le lacrime del Prefetto”.
C’è poco da ridere non è una commedia ma una tragedia, la tragedia di una povera donna che crede di essere una persona, un prefetto, un’autorità ed invece è meno di un’ameba.
Quella almeno ha una cellula.
Non emetto nessuna condanna, ci penserà la vita a presentarle il conto anche per le 306 vittime del terremoto.
Sempre se se ne renderà conto, sarebbe la sua fortuna perchè dimostrerebbe di avere aggiunto una cellula al suo cervello.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: