Quando sono diventato juventino io la Juve era l’unica squadra che si vedeva a colori. E poi c’era Sivori.


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In casa mia nessuno parlava di sport, di calcio. Non si leggevano giornali o libri, che io ricordi, c’erano solo dischi d’opera e musica classica.
Il calcio l’ho scoperto ai giardini con i miei amici e poi nel campetto del comune.
Nel mio piccolo paese del Veneto, tra di noi bambini, si parlava solo di Juve non sapevamo niente di Milan, Inter e non sapevamo nemmeno esistesse un Verona calcio.
Noi sapevamo solo di Sivori che faceva i dribbling, i tunnel e che era un po’ carogna.
Charles era un gigante buono ed educato, non incendiava la fantasia.
L’ho giocato per strada, nei cortili, nei campetti, in collegio ed al parco Lambro, ovunque si potesse.
I più grandi facevano pari o dispari e sceglievano i giocatori, a scalare. Spesso di giocava in 7 contro 8 ed il primo che passava veniva ingaggiato.
Tra le fortune che ho avuto dalla vita considero tale anche il fatto di aver giocato con, contro, mio figlio. Non avevo nemmeno 38 anni e lui ne aveva già 15 e giocavano a pallone nei vari campeggi dove siamo stati.
la Mirè mi diceva: non lo picchiare però, in realtà era lui che picchiava me. Io ho il 40 di scarpe lui aveva il 42.
Quando siamo emigrati a Milano ero ancora ragazzino e ricordo il mio stupore nel trovare tanti juventini a Milano, mi sentivo a casa.
Andavamo in latteria o in piccoli bar dove si formavano le compagnie e, quindi, le squadre di calcio.
Ad organizzare il tutto avevo imparato in collegio dove c’erano parecchie squadre e si facevano i tornei.
Con i miei amici, milanisti, interisti, juventini andavamo spesso a San Siro, qualche volta pagavamo pure. Con noi c’era pure un tifoso del Napoli, un ragazzo di Napoli che era venuto a Milano per lavorare in posta.
Ricordo la prima gionata di un campionato, Inter- Varese. Fischio d’inizio e Corso lancia Jair che vola sul fondo e fa un cross per nessuno perchè era stato troppo veloce.
Vicino a noi un tifoso interista disse: quest’anno siamo in forma, vinciamo lo scudetto.
Mi è rimasta impressa questa frase era solo l’inizio di una pazzia che sarebbe diventata collettiva con il passare degli anni e riguarda tutte le tifoserie, nessuna esclusa.
Tra l’altro ad  uno che capisce così tanto di calcio da sparare sentenze dopo 30 secondi sarebbe da affidargli la nazionale, a vita.
Insomma ho seguito il calcio in mezzo ad amici di altre squadre, abbiamo riso, abbiamo sofferto, ci siamo presi per il culo ma non ci siamo mai offesi.
Alla domenica in casa nostra c’era l’invasione quando c’era la partita, ho sempre avuto la pay tv, ed arrivavano tutti gli amici di Davide ci siedevamo per terra perchè il posto per tutti non c’era. Era un rito.
Ricordo una volta, c’era Milan Juve, ed un amico di davide arrivò leggermente in ritardo.
Quanto siamo? Chiese, 1 a 0 per la Juve.
Adesso sono arrivato io e recuperiamo. FInì 1 a 6 per la Juve ad ogni gol mi giravo verso di lui senza dire niente.
Se andate a vedere la Gazzetta c’è un commento di un milanista che dice: sull’ 1 a 0 per la Juve c’era un rigore su Albertini, la Juve ha rubato ancora.
Che vi devo dire? Qui ci vuole uno strizzacervelli per capire questa gente.
Ancora oggi non riesco ad offendere qualcuno per il calcio, non ho mai detto a mio figlio noi siamo la Juve e gli altri sono merde.
E’ diventato juventino di suo, guardava le partite con me, ma la maglietta di Platini non l’ho comprata io, l’ha comprata la Mirè.
Ero a San Siro quando Bettega fece il gol di tacco, 4 a 1 per noi se non ricordo male.
Io impazzii non per la vittoria ma per il gol di tacco, il calcio lo vedo così.
Quando tornai a casa, la Mirè aveva il pancione, la obbligai a dire W la Juve!, l’unica volta che in vita mia sono stato prepotente.
Continuerò a non offendere, ad usare l’ironia, ad essere felice per loro se la Roma vince la Champions, a non impazzire se la Juve perde ma ad aspettare che si rialzi.
La vita continua anche se si sbaglia un rigore o il tiro finisce sulla traversa.
Io, la vedo così.

Balotelli, l’elettore di Berlusconi ed il motivo per cui l’Italia non cambierà mai. Colpa degli italiani.


imagesBalotelli sclera, come al solito, e prende tre giornate di squalifica. Essere grandi calciatori non significa necessariamente connettere il cervello per certa gente.
Non entro nel merito di quello che è successo, nel senso che l’arbitro abbia le sue ragioni oppure le abbia Balotelli, le regole che si è dato il mondo del calcio sono queste e se non stanno bene basta rinunciare a 4 o 5 milioni all’anno, anche di più.
Il punto è un altro ed è la reazione del tifoso che è pari se non superiore alla logica che guida l’elettore di Berlusconi.
Ecco qualche commento preso da Giornalettismo: E su Twitter si asfalta Mario Balotelli.
Solito e squalifica di con il prima della … Spiegatemi queste strane coincidenze.
Molto casualmente danno 3 giornate a facendoli saltare proprio la partita con la . Che strano.
Non metto i nomi dei commentatori per non infierire.
Non li sfiora nemmeno che super Mario sia fuori di testa, di una presunzione infinita che lo ha convinto di poter dire e  fare tutto quello che vuole, come vuole e quando vuole.
O più semplicemente un campione un po’ troppo coglione, no. Le tre giornate le hanno date per non farlo giocare contro la Juve.
E’ la stessa filosofia dell’elettore del piduista pregiudicato. L’elettore in questione è convinto dell’innocenza del pregiudicato e non viene nemmeno sfiorato dall’idea che il suo capo abbia commesso reati, una collana di reati, ma che sia vittima della Magistratura che si sostituisce alla politica per farlo fuori.
Il problema non è Balotelli come non è Berlusconi, il problema dell’Italia è l’italiano, gli italiani.
Se questa è la logica, da sottosviluppati mentali, non possiamo aspettarci di più.
Quello che abbiamo è già tanto, troppo.

Romney è come Moratti. Non sa perdere e se perde la colpa è degli arbitri, va dagli avvocati. Ha un occhio solo, vede i torti e non i favori della sorte.


 


Per certa gente, che non sa nemmeno vincere, è ancora più difficile saper perdere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per Flavio Tosi gli slogan fascisti ed il saluto romano sono tollerabili, gli insulti personali no. Le aggressioni a manganellate vanno bene, ma non insultate, non siate maleducati.


L’intervento del sindaco di Verona in merito ai cori indegni dei “tifosi” del Verona contro un morto è, come al solito peloso ed opportunista.
Vediamo prima chi è Tosi:

Tutti i fascisti di Tosi

Oppure, da Wikipedia, prendiamo la nomina di due rappresentanti per L’Istituto Veronese per la Resistenza.
Vanta pure una condanna per “propaganda di idee razziste” ed ha un passato vicino alla destra neofascista.
Da L’Arena di Verona, giornale locale:
«Da tifoso dell’Hellas, anch’io vado in Curva coi “butei”, capisco che alla partita ci possano essere gli sfottò» ed anche insulti “da stadio”, fanno parte del clima. Ma è assolutamente inammissibile l’offesa personale». Lo sostiene oggi in una nota il sindaco di Verona Flavio Tosi, annunciando che la Giunta si costituirà parte civile contro quei tifosi veronesi protagonisti degli insulti lanciati nei confronti della memoria di Morosini, giocatore del Livorno scomparso un anno fa a Pescara.
Quindi, secondo Tosi, gli slogan fascisti sono ammessi, il saluto fascista pure, l’apologia del fascismo è un merito ed il razzismo una medalia da appendersi al petto, ma senza offese personali.
E’ l’inaugurazione dello squadrismo offensivo sulla falsariga delle aggressioni fasciste a manganellate, tanto care al sindaco, 10 contro uno o, meglio ancora, 20 contro uno.
Come usava durante il regime.
L’importante è non offendere la vittima, dargli del pirla a livello personale, prendetelo a bastonate ma senza offese personali.
Mi raccomando, immagino pensi il sindaco, cerchiamo di non fare brutte figure ed usiamo i bastoni che non lasciano impronte. Oppure usiamo delle parole che non dicono niente e che limitano il tutto ad offese personali tra tifosi, non all’apologia del fascismo.
Flavio Tosi è un equilibrista, predica bene e mazzola male. Come sempre.
Ha dato l’impressione di stigmatizzare, di intervenire, limitandosi di fatto a deviare il discorso da vero problema, i fascisti della curva del Verona, che  ogni domenica in casa o in trasferta danno il meglio di se.
Per chi non sapesse il veneto, butei, significa ragazzi. Non è dato sapere se Tosi alluda agli  avanguardisti che si fermavano ai 17 anni, o ai giovani fascisti che andavano dai 17 ai 21. Ad ogni modo nella curva del Verona ci sono anche degli over 40, un po’ passati per essere butei.

Io sono nato in provincia di Verona ma non ho niente a che vedere con questi fascisti che sono la vergogna del genere umano. Sempre quelli e non è la prima volta che infangano Verona.


Mi fa troppo schifo quello che è successo per commentare, stigmatizzare, tanto non serve a nulla. Sono delle bestie, se vogliamo farne un problema di razza è la razza peggiore, i nazifascisti.
Da Repubblica:
Cori e insulti contro Piermario Morosini durante Livorno-Verona di serie B. Il calciatore del Livorno morì per un problema cardiaco nell’aprile scorso in campo a Pescara. Gli ultrà del Verona alla fine del primo tempo della partita col Livorno hanno scandito cori di insulti, uniti a gesti inneggianti al fascismo e al nazismo, alla memoria del calciatore scomparso sei mesi fa con immenso dolore di tutto il calcio e non solo. Fortunatamente la Digos ha filmato e ripreso il gruppo di ultrà che si è reso protagonista di tutto ciò. La vergogna settimanale del calcio.

PS Vorrei che non si generalizzasse e si incolpasse per questo tutta Verona, secondo stereotipi che non mi piacciono. Il problema sono quegli ultras e quella parte di curva.

Spagna immensa, Italia grande, Rai penosa. Il momento più emozionate quando Paola Ferrari ha spostato i capelli mostrando la nuda spalla.


Perdonatemi se non ricordo i nomi dei tipi che commentano il calcio alla Rai, non li guardo mai e non ricordo nemmeno quelli di Sky che seguo tutto l’anno. E’ un mio problema, dimentico i nomi delle persone in 5 minuti e quando voglio scrivere un post sul calcio devo andarmeli a cercare, i nomi, su Google e scriverli da qualche parte.
Detto questo il momento più emozionante, ieri sera, è stato in studio grazie a Paola Ferrari, che parla muovendo le braccia come da un pulpito, riceve 100 primi piani al minuto sugli splendidi occhi e sulle splendide labbra, non so se dovute alla mamma o al chirurgo ma sono splendide ed è stato quando ha spostato i capelli da una parte lasciando nuda la spalla.
Brividi da calcio di rigore.
In studio c’era pure Mazzola, un giornalista Rai ed un opinionista brizzolato con i capelli lunghi, Ivan Zazzaroni, che non sa quello che dice  ma ogni volta che lo inquadrano scuote la testa e si mette a posto i capelli.
Credo che in studio abbiano piazzato un grande specchio per dargli modo di ammirarsi per controllare lo spostamento del ciuffo, ovviamente non inquadrato dalla telecamera.
Comunque, nel piccolo derby della vanità, la più vanitosa e senza ombra di dubbio Zazzeroni.
Dell’Italia sono contento, ha fatto due partite splendide con Inghilterra e Germania e poi ha finito la benzina, ma mi è piaciuta.
Dato che in Italia siamo tutti ct vorrei dire la mia, avrei fatto giocare Nocerino, Diamanti e Giovinco a rotazione. Non si può affidarsi al gioco sino al centrocampo ed allo stellone in attacco, per come la penso io meno  fenomeni e più gioco, come fa la Juve.
Non arrabbiatevi, è solo il mio punto di vista, tra l’altro è il gioco che ha la Spagna solo che nella Spagna non lo fanno Matri e compagnia ma Iniesta, Fabregas e via elencando.
Ieri sera ho avuto la conferma che i telecronisti Rai, oltre a non capire una mazza del calcio italiano, non conoscono nemmeno il calcio spagnolo, in Rai hanno migliaia di monitor ma sono tutti sincronizzati sulla prova del cuoco, quindi sparano cazzate a raffica ogni volta che esprimono un parere tecnico.
Ieri sera il telecronista, parlando di Del Bosque, ha detto che il suo capolavoro è consistito nell’amalgamare i giocatori del Real Madrid con quelli del Barcellona.
Intanto Del Bosque ha preso quasi tutto il Barcellona e vi ha inserito qualche giocatore del Real ed aggiungendo qualche “intruso” meritevole. La spina dorsale della Spagna e del gioco spagnolo è Piquè, Pujol è infortunato, Busquetz, Fabregas e i due extraterrestri Xavi e Iniesta.
In panchina c’era anche Pedro ed in tribuna, reduce da un grave infortunio, David Villa.
La nazionale spagnola è diretta emanazione della squadra più bella degli ultimi 50 anni, il Barcellona di Guardiola.
Per quanto riguarda l’ Italia sono soddisfatto sia per come ha giocato che per la soddisfazione che mi ha dato battendo Inghilterra e Germania dopo avere rischiato, come sempre, di uscire anzitempo.
La Spagna ci è superiore.
Un ultimo consiglio al telecronista Rai, solo due osservazioni, dovute al fatto che avendo i monitor bloccati sulla prova del cuoco non ha potuto documentarsi sul nostro campionato di calcio, oltre a quello spagnolo.
Quando l’Italia parte da dietro tenendo la palla non è schiacciata, nella maggioranza dei casi, dall’avversario ma è un tipo di gioco che attuano i nostri giocatori nella loro squadra di club. Meravigliarsi dell’intesa tra Barzagli, Bonucci , Chiellini e Buffon significa non essere al corrente che giocano nella stessa squadra da qualche anno. Qualcuno lo avvisi.
Non ho niente contro De Rossi, anzi se la mia squadra lo comprasse sarei contento, ma come nel 2006 l’Italia che ha vinto il mondiale non era Totti contro il resto del mondo la nazionale del 2012 non è De Rossi contro il resto del pianeta.
Ho capito che il cavallo della  Rai è piazzato in Viale Mazzini a Roma ma qualcuno avvisi il telecronista che non è obbligato a parlare, sempre con ammirazione estasiata, dei giocatori della Roma. Non è nel contratto.
Ieri sera ad un certo punto a chiesto a Dossena: Come hai visto De Rossi?
Insomma ci hanno massacrato, sportivamente, ma lui doveva salvare in qualche modo De Rossi dal naufragio. Ovviamente nelle finali si vivono sempre delle emozioni ma quella più intensa l’ho vissuta quando la Paola ha spostato la chioma tutta da una parte lasciandoci vedere la spalla nuda.
Sembra non parlino a milioni di persone ma davanti allo specchio, ammirandosi, tra l’altro devono essere almeno due per evitare sceneggiate, uno per la Ferrari ed uno per Zazzaroni.
Da oggi si ritorna ai vari problemi che abbiamo, e sono tanti. Il fatto che siamo arrivati secondi è il male minore, anzi è una soddisfazione. 

Non sono razzista, diciamo che condivido con gli interessi il loro disprezzo. 11 piccoli italiani hanno festeggiato con la pizza ma loro sono andati a casa.


L’atteggiamento della stampa tedesca verso noi italiani, nonostante i precedenti, e la monotona serie di battute sulla pizza, spaghetti e mandolino mi hanno annoiato. Tra l’altro dimostrano poca memoria ed ancor meno intelligenza  e giustificano il fatto che noi li chiamiamo crucchi, a Milano c’è un detto: l’è pusè facil meteghel in tel cul che nel cu.
( il cu è la testa).
Quando i giornalisti tedeschi fanno ironia sui camerieri italiani sulla pizza e gli spaghetti, il mandolino lo lascio perdere perchè non so suonare, dimenticano sempre di ricordare le loro ragazze che scendono a Rimini. Dimenticano pure i loro maschietti che riempiono i tavolini dei bar di vuoti, in vetro e lattine, di birra per non parlare delle fiaschette di vino da 5 litri che si bevevano, ogni sera, nel campeggio a Castiglione della Pescaia.
Hanno definito, con disprezzo, Cassano e Balotelli cani sciolti ma i cani sciolti li hanno rispediti a cuccia mentre loro scorrazzano ancora in Polonia ed Ucraina.
Balotelli è il Jesse Owens del 2012 ha umiliato i tedeschi come fece il mitico Jesse e non con i due splendidi gol, da enciclopedia del calcio, per quanto mi riguarda il gol più bello Mario l’ha fatto quando è andato ad abbracciare la mamma adottiva e bianca.
Questa Signora aveva già tre figli e si è presa in carico di un bambino piccolissimo e con problemi di salute, un esempio per tutti noi.
Se semini tanto amore non puoi che raccoglierne altrettanto e l’abbraccio che Mario ha riservato a mamma Silvia mi ha emozionato, merita tutto l’amore possibile e Mario sarà pure un fenomeno come calciatore, un cavallo pazzo come ragazzo, ma ha un cuore, un rispetto, ed una riconoscenza impagabile che molti di noi figli legittimi non abbiamo verso i nostri genitori.
Con quel gesto Mario ha dato una lezione a tutti noi, una lezione che possiamo imparare mentre non impareremo mai a lanciare un siluro dentro la porta come ha fatto lui con il secondo gol.
Oggi, come ammiratore, gli perdono un po’ di più tutte le mattane che combina con la sua esuberanza e riesco a comprendere meglio, non a giustificarle perchè è quasi un uomo, le sue intemperanze.
Come tutti i cavalli di Razza Mario lo devi conquistare, deve avere fiducia in te per rispettarti ed ascoltarti.
Detto questo la cosa più divertente che mi regala la persona Mario Balotelli è il suo essere profondamente bresciano e quando lo sento parlare in bresciano, lui così nero di pelle, mi diverte un mondo perchè penso immediatamente ai leghisti, peccato non abiti ad Adro con un sindaco idiota come Lancini Mario mi divertirebbe ancora di più.
Intendiamoci non è il solo, fortunatamente sono a migliaia i giovani di colore che parlano romano, veneto, milanese, genovese, pugliese e calabrese e questo mi riempie di gioia perchè li sento veramente fratelli.
Tutti insieme sotto al tricolore con buona pace di Maroni, Salvini, Borgezio e tutta la combriccola di pirla che si ritrova a Pontida in nome della padania.
Noi, figli legittimi o illegittimi, comunque nati e cresciuti in famiglie che ci hanno dato nome e cognome spesso non abbiamo lo stesso rispetto e lo stesso amore che Mario ha, concretamente, per mamma Silvia.
Lo ringrazio per i due gol, anche se ne voglio ancora, e per la lezione di vita e di educazione che ci ha dato abbracciando la mamma.
Bravo Mario, per sentito dire so che sei bravo anche in un altro campo molto caro a noi italiani, vedrai che dopo avere fatto piangere le ragazze tedesche molte di loro verranno a trovarti sperando che tu le faccia ridere, gioire.
Ma non esagerare, almeno sino a domenica chè dobbiamo giocare con la Spagna.
Aspetta lunedì e poi via cunt el martell ca oca.
Da ragazzi, per definire chi era bravo nelle prestazioni con le ragazze, usavamo questa frase: l’è un martell ca oca.
Forse non l’ho scritto correttamente ma il martell ca oca in bergamasco significa martello pneumatico.
Sono certo che le tedesche apprezzano.
Un abbraccio particolare a tutti i nostri immigrati in Germania che, ancora una volta, hanno goduto molto, ma molto, più di noi-

Quei due gol per mamma Silvia
La vera donna della vita di SuperMario

 

So che a mezza Italia da fastidio questa precisazione, ancora una volta la nazionale giusta ha l’ossatura della Juve. Bruno Gentile deve fare il telecronista del salto triplo, lasci perdere il calcio.


In campo ce ne sono 6 ed uno in panchina, questo solo per la precisione e senza polemica. 3/4 di gioco è quello della Juve ma Bruno Gentile, telecronista Rai, non deve avere visto l’ultimo campionato italiano.
Si sa che la Juve riparte sempre da dietro e manovrando il pallone, il faro è Pirlo  non ringrazierò mai abbastanza il Milan di avercelo regalato, ma un telecronista che sa di calcio e non di freccette, di bocce o di salto triplo queste cose le dovrebbe sapere.
Il clou è stato quando si è meravigliato dell’intesa tra Bonucci, Barzagli e Chiellini forse non sa dove giocano e Dossena avrebbe dovuto ricordarglielo.
Che avremmo buttato fuori la Germania l’ho scritto oggi pomeriggio su Facebook con questo titolo:
Italia-Germania, nel 1970 li abbiamo mandati a casa, nel 1982 pure. Nel 2006 il servizio l’abbiamo fornito a domicilio, questa sera li mandiamo a casa. Come, quasi, sempre.
Il quasi l’ho messo per scaramanzia.
Comunque una cosa è certa, l’Italia gioca bene e tutti sappiamo il perchè, ma lo sport in mano alla Rai è un delitto in modo particolare la Formula 1 ed il calcio.
Detto questo  dico subito quello che penso, siamo gli unici che possono battere la Spagna.
Ai telecronisti della Rai manderò i dvd con le partite della Juve di Conte, così potranno farsi una cultura.
Buona serata a tutti e godiamoci le comiche post partita della Rai.
A Pirlo il pallone d’oro lo daremo noi, non i giornalisti.
Sto godendo al pensiero dei nostri connazionali in Germania quando stanotte, domani e nei giorni a seguire serviranno pizza e spaghetti ai connazionali della culona che vuole ammazzare l’Europa.
Volteranno tra un tavolo e l’altro leggiadri come farfalle.
Fortunatamente centinaia di ettolitri di birra aiuteranno gli amici tedeschi a dimenticate l’ennesima batosta della loro nazionale.
Complimenti alle tifose tedesche, specialmente quelle che vengono a Rimini.
Si facciano una pizza o un piatto di spaghetti alle vongole e si consolino venendo in vacanza da noi.
Basta che lascino a casa la Merkel. 

Il problema non è come spende i suoi soldi Buffon, il problema è come spendono i miei per il Papa. Ci è costato più lui in tre giorni che tutta la legislatura del Trota e della Minetti.


Mi hanno tagliato la pensione, troppo ricco per gli standard delle banche, non me la sono presa se, dico se, serve al paese ma, vedere buttare via dai 13 ai 16 milioni per la visita del Papa mi girano 13, anche 16 volte i coglioni.
Avremmo potuto costruire case per gli amici emiliano colpiti dal terremoto, ricostruire i loro capannoni, aggiungo che se la sfilata per la festa della Repubblica riguarda il nostro Stato e la nostra storia, quello che spendiamo per un capo di Stato straniero è un assurdo se non una rapina.
Certamente qualcuno di Comunione e Liberazione ci avrà guadagnato, anche solo con l’acqua ed i panini.
Tutti i giornali parlano di oltre un milione di pellegrini da tutto il mondo per il ridicolo Family Day che la chiesa cattolica si ostina a fare con puttanieri, divorziati e frequentatori di club privè, nessuno parla di quanti milanesi hanno abbandonato la città, quelli che possono ovviamente ed io personalmente ne conosco 8.
Dicevo che l’informazione addetta alla distrazione di massa ci spacca la quallera ed fomenta il moralismo spicciolo di chi ha votato per vent’anni il piduista sulla vicenda Buffon basata sui si dice.
Viviamo, come vuole la maggioranza degli italiani, in un sistema capitalistico dove ci sono pochi stramilionari e moltissimi poveri, combatto da anni contro questo sistema e mi prendo regolarmente del vetero comunista sorpassato.
Ebbene il vetero comunista sorpassato scrive quanto segue: Buffon con i suoi soldi può fare quello che gli pare, basta che paghi le tasse. Se spende milioni di euro per un orologio con diamanti per vedere che ore sono sono fatti suoi, se compra terreni o punta sulla corsa delle oche, perchè ognuno ha i suoi vizi, o fa affari con un amico che ha la più grande ricevitoria di Parma sono affari suoi. E’ il sistema che la maggioranza degli italiani regolarmente sostiene dalla liberazione in poi.
C’è chi si fa lo yacht con la cameretta azzurra per cullare il sonno di Nathan Falco, frodando il fisco e quindi tutti noi e c’è chi se li spende in coca o a puttane, è il bello del capitalismo ed negli Usa fanno la gara, e le classifiche, su chi guadagna di più tra le star del cinema, questo è il mondo che piace alla maggioranza certamente non a me.
Buffon non mi ha mai chiesto niente, non ha mai prelevato niente dalla mia pensione e se una parte di quello che spendo per Sky va nelle sue tasche mi ha contraccambiato con enormi soddisfazioni sul campo sportivo e come tifoso, è un dare avere.
Chi invece ha prelevato dalla mie tasche atee è la Regione, lo Stato e non metto dentro il Comune di Milano per il semplice fatto che Pisapia s’è trovato il pacchetto, tutto incluso, già belle che pronto.
Già noi lombardi ci troviamo a mantenere il Trota, che almeno ci fa ridere, ed una delle tante zoccole che l’ex Presidente del Consiglio ha messo in carico alla collettività nei comuni, nelle regioni, nel Parlamento italiano e persino in quello europeo, ha piazzato concubine ovunque e le manteniamo tutte noi.
Non sono un estimatore della Nicole, nè sul piano fisico dato che non rientra nei miei gusti,con le labbra siliconate si perde in sensibilità, nè sul piano morale ma almeno qualche funzione ce l’ha, oltre a lucidare il dente di Priapo, aiuta i primi esperimenti di autoerotismo di migliaia  di ragazzini tenendoli lontani dalle canne.
Non puoi masturbarti ed intanto farti una canna.
Ognuno ha la sua chiesa ed io avevo la mia, il Pci, ma i soldi li portavo io alla mia chiesa, lavoravo gratis per la mia chiesa, servivo a tavola nelle feste dell’Unità, facevo le pulizie, friggevo le patatine.
Pagavamo l’occupazione del suolo pubblico, luce, gas ed i diritti della Siae per la musica che offrivamo ai compagni ed anche ai non compagni, sempre presenti quando si tratta di mangiare,bene, spendendo poco o di ballare a gratis.
I cattolici, i devoti, si paghino i loro  raduni in difesa dei valori della famiglia cattolica con la partecipazione di pedofili, puttanieri, divorziati, devoti con l’amante a ore o la badante al battacchio, che hanno solo lo scopo di aumentare il giro di affari del vaticano con il noleggio degli aerei, treni, pullman e conventi trasformati in alberghi esentasse, si autofinanzino come facevamo noi.

Family 2012, Papa a Milano
«Collettività aiuti chi ha bisogno»

Oltre ad essere inutile, creare solo disagio, prende anche per il culo. Spero che non se ne renda conto di quello che dice preso dalle beghe all’interno del clero, delle gerarchie vaticane ed anche all’età, altrimenti devo ammettere che è un grande paraculo.
Se se ne stava a casa e benediva per televisione, cancellando tutti i peccati e sono tanti, speso per speso potevamo devolvere i 13 o 16 milioni agli amici emiliani colpiti dal terremoto.
Tanti hanno da dire per la festa della Repubblica ebbene questa riguarda tutti noi, il nostro Stato, la nostra Patria, si può fare come si può non fare ma riguarda l’Italia, gli italiani. I 13 o 16 milioni che Formigoni ci ha fatto spendere riguardano un altro Stato, un altro mondo, siamo nelle stesse condizioni di quando paghiamo le zoccole per Berlusconi, come se la Minetti facesse la pulizia del dente del giudizio a me, nessuna di loro è venuta a casa mia per fare il karaoke con il mio microfono. Ma pago, tutti noi paghiamo i vizi del piduista.
Non sarebbe il caso, visto che c’è anche una crisi spaventosa, che ognuno si paghi di tasca propria i suoi vizi?
Prendiamo esempio da Buffon, non permettiamo che l’informazione asservita e servizievole sparga il fumo, inquini le traccie, ci distolga dall’obiettivo reale, la lotta ai parassiti di qualsiasi tipo.
Ci saranno anche migliaia di pellegrini, spero che qualche ricercatore ci dica anche quanti milanesi se ne sono andati da Milano o ne avrebbero fatto tranquillamente a meno.
Le campane suonano a festa ma molti miei concittadini sono incazzati per lo spreco inutile di risorse pubbliche e per il disagio che tutta la manfrina ha creato.
Torniamo ai tempi in cui il Papa non si muoveva dal vaticano, se devono fare busines si facciano mandare un vaglio o un bonifico, con internet si può fare da ogni angolo del mondo. Senza intralciare il traffico.
Benedetto XVI si è presentato con Bertone, non sarà il palco di Roma nel 2007 ma, sotto ad un certo aspetto, gli somiglia molto.
Questa non la spiego, i leghisti si sforzino di arrivarci da soli.
Pipapia è stato geniale, visto che si parla di famiglia ha invitato il Papa ad occuparsi di tutti i tipi di famiglia.
Chiudo con una osservazione personale, sui valori della famiglia senza aggettivi, l’ultima volta che sono entrato in chiesa è stato l’ 11 luglio del 1971, per pressioni familiari che ho subito per errori di gioventù, quando mi sono sposato con Mirè.
Nonostante sia sprovvisto di valori, secondo i bigotti un comunista ateo non è un essere degno di considerarsi umano, tra un mese saranno 41 anni di convivenza.
Sarà anche monotono, ma c’è di peggio, molto peggio, pensate che molti la considerano una fortuna, altri avrebbero voluto arrivarci ma non ci sono riusciti, altri mi considerano un pirla, resta il fatto che non mi ha obbligato nessuno, abbiamo scelto giorno per giorno e nessuno ci ha mai obbligati a restare insieme. E’ una scelta quotidiana.

Il moralismo, peloso, dell’informazione italiana sul caso calcio scommesse e di Buffon. L’Unità, invece di dare la notizia dell’assassinio dell’art. 18, mette in prima pagina i vizi di un milionario.


I calciatori fanno pubblicità al gioco d’azzardo, vedi Miccoli e molti altri, i giornali fanno lo stesso, la malavita si organizza per conto proprio ed i bar sono pieni di macchinette mangia soldi.
Il gratta e vinci spopola ed i pensionati si giocano la pensione al Bingo ma l’informazione va a puttane e poi fa la morale.
Si potrebbero fare migliaia di osservazioni sull’etica dell’informazione, le macchine del fango e del moralismo in politica, personaggi famosi squallidi e lo sport.
Nel ciclismo si esalta per un mese il giro d’Italia e poi la classifica viene cambiata un mese dopo per doping.
E’ tutto un controsenso e la stampa ci sguazza per vendere qualche copia in più con il moralismo a tanto al chilo.
Già nel 2006 era venuta fuori la storia che Buffon ha il vizio del gioco, come milioni di italiani che giocano al lotto, superenalotto, vincitutto, gratta e vinci, macchinette ruba soldi e Bingo.
Se un pensionato compra un gratta e vinci un milionario si gioca milioni, cosa facciamo sputtaniamo tutti i pensionati e le casalinghe che giocano al Bingo o comprano il gratta e vinci?
In uno dei bar vicino a casa mia, oltre ai vari giochi di Stato dove lo Stato incassa cifre da capogiro, tutti i giorni c’è una pensionata alla quale non daresti un euro che passa la giornata attaccata alla slot machine da due euro al colpo, qualche volta vince ed il più delle volte perde, come tutti. Altrimenti lo Stato, la malavita ed i gestori di slot machine non farebbero milioni.
Ognuno si rovina con quello che vuole, ognuno si salva la testa o dalla depressione, dall’ansia, come crede opportuno purchè sia nella legalità. Io fumo e lo stato lucra sul mio vizio.
C’è un altro aspetto che mi sorprende in questa vicenda, al di là del moralismo dei giornali che di fianco al titolone ad effetto su Buffon, o qualunque altro, hanno la pubblicità del lotto, casinò, gioca on line o il Superenalotto ed è il fatto che Buffon gli assegni li ha intestati con nome e cognome e, quindi, se avesse fatto qualcosa di illegale sarebbe prima ancora che malato di gioco un cretino patentato con tanto di avvocato.
E’ come se uno andasse in una banca a fare una rapina e rilasciasse una ricevuta con nome, cognome, indirizzo di residenza e N° di telefono per essere contattato.
Ci sono cose ben più gravi delle quali occuparsi, specialmente per l’Unità, come l’assassinio dell’art. 18, il terremoto in Emilia, le ruberie dei politici, i viaggi di piacere di politici e boiardi di Stato con i soldi pubblici e non dimentichiamo che l’ex presidente del consiglio ci ha messo in carico persino le sue puttane, i parlamento o nei consigli regionali, ci sono migliaia di posti di lavoro persi di cui preoccuparsi non dei vizi di un milionario o dei milionari che spendono 80.000 euro per un fine settimana. C’è chi se li spende a puttane e chi se li gioca al casinò o nelle varie lotterie dove lo Stato fa da pappone.
Ma
Buffon fa notizia, va bene per fare la morale pelosa e distogliere l’attenzione insinuando quello che non c’è, cosa pretendono che compri il gratta e vinci o vada al Bingo se ha il vizio del gioco?
Facciamo ridere, siamo un popolo patetico e moralista ma solo quando si tratta di fare la morale agli altri.
Tutt’altra cosa, eticamente e moralmente, è chi si vende la partita per qualche decina di milioni.
Perchè non mettono alla gogna milioni di casalinghe, pensionati, operai, disoccupati, che comprano e sperano nel gratta e vinci o giocano al Bingo spendendo, proporzionalmente, molto di più di quanto può spende un Buffon qualsiasi.
Perchè milioni di poveracci non fanno notizia mentre il portiere della nazionale fa vendere qualche decina di copie in più.
Se è vero che hanno le prove che Buffon ha puntato sulle partite, cosa vietata dalla federazione calcio, perchè non l’hanno immediatamente espulso dalla nazionale?
C’è qualcosa di torbido in questa vicenda e non riguarda certamente Buffon a meno che non sia l’autore della rapina in banca che ho citato sopra.
Lungi da me l’idea di considerare Buffon il Che Guevara del cacio, il punto è un altro.

 «Le parole di Gigi hanno disturbato qualcuno»


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E‘ un moralismo che il capitalismo non si può permettere, che i giornali pieni di pubblicità sul gioco d’azzardo non si possono permettere, internet non se lo può permettere se ad ogni sito che apri compare la pubblicità: gioca on line con noi. Non se lo può permettere un Paese che ospita un Papa con le scarpe di Prada, non se lo può permettere la televisione che paga centinaia di milioni la Clerici per delle ricette e poi la manda a Sanremo, solo i poveracci possono e devono indignarsi, che esista una società così marcia e con differenze di stipendi tra un manager ed i suoi sottoposti di 400, 500 volte. Non basta invitare a drogarsi e poi dire: devi essere maggiorenne.
Qui, siamo tutti minorenni, tutti in balia della propaganda di regime per fare profitto con qualsiasi cosa, con ogni mezzo.
E’ inquietante anche il fatto che la Magistratura, si dice, abbia in mano le prove da mesi, indaghi su Buffon da mesi ed esca allo scoperto proprio quando Buffon ha criticato, apertamente e giustamente, il modo di agire di certi magistrati. Come mai telecamere e giornalisti erano fuori da Coverciano già all’alba senza che nessuno sapesse niente di quello che stava avvenendo, chi li ha avvisati?
Si è mai vista una retata di mafiosi con telecamere al seguito? Telecamere di Tv e giornali intendo.
Qualcosa non quadra e chi si è venduto le partite sta rendendo l’acqua il più torbida possibile, aiutati da certa magistratura,  così l’indignazione di massa viene spostata dai problemi reali.
Di quelli se ne renderà conto dopo, quando sarà tardi come sempre.
L’Unità on line ha come notizia in evidenza la vicenda Buffon, nessun titolo sull’indecente giustificazione che ha dato la capogruppo al Senato del Pd , la Finocchiaro, per l’assassinio dell’art. 18.
E’ di questo che dovrebbe preoccuparsi l’Unità, non di come si brucia i suoi soldi il calciatore famoso, tra l’altro sono gli spiccioli delle assurde cifre che guadagna.

«E poi diciamocela tutta – sottolinea il legale – se avesse fatto delle scommesse clandestine avrebbe pagato con assegni circolari? Chi mai lo avrebbe fatto. Buffon ha capacità economiche non indifferenti e ha fatto investimenti mobiliari e immobiliari a Parma affidandosi a un amico che tra l’altro è il titolare della più grande tabaccheria della città. Quell’informativa è lì da un anno, e la Guardia di finanza avrebbe avuto tutto il tempo di segnalare irregolarità»
A chi giova?


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