Dopo che il liberismo di Reagan ha permesso alla finanza la distruzione del mondo tocca alla politica portarci in salvo. Alla sinistra.


Quasi mezzo secolo di liberismo, di mercato, di parassitismo finanziario ci hanno portato in una situazione peggiore di quella del 1929, dalla grande depressione alla depressione globale e questo grazie alle politiche di destra imperialiste nelle quali nemmeno più gli americani si riconoscono.
Quasi un secolo dominato dalle speculazioni finanziarie, da un capitalismo cieco e sordo che ha solo aumentato il divario tra i ricchi potenti e le masse sfruttate alle quali è stato messo in carico il debito della speculazione globale attraverso il debito degli Stati.
La Merkel ed il rigore da lei rappresentato hanno strangolato l’Europa che tenta una reazione con le elezioni in Francia e la sconfitta della cancelliera in Germania.
Non saranno certamente le banche a salvarci da questo disastro e nemmeno il populismo dell’antipolitica che imputa a tutta la politica le colpe che sono della destra e della finanza parassita.
Se mai la colpa più grande l’hanno gli elettori che hanno votato, in tutta Europa, la destra conservatrice ed alleata della finanza parassita, noi paghiamo ancora di più per aver mandato al potere il peggiore di tutti, Berlusconi, 20 ani di berlusconismo ci hanno ridotti allo sfascio.
Certo, molte colpe le ha anche la sinistra, ma ancora di più è colpevole chi ha creduto al populismo della lega, alla propaganda dell’antipolitica portata portata avanti dal bravo imprenditore, piduista, e dalle sue armi di sterminio di massa, la propaganda televisiva e dell’informazione dominata dall’imprenditore prestato alla politica con 7.000 miliardi di lire di debiti.
Purtroppo la maggioranza degli italiani ha ceduto alle sirene, al flauto magico e per non finire nel burrone abbiamo dovuto affidarci ai professori della finanza che sono al servizio delle banche e degli investitori parassiti, ci hanno evitato il fallimento facendolo pagare a noi e per salvare i loro interessi, è solo una questione di priorità, per salvare i loro profitti sono costretti a salvare anche noi. Sono come le zanzare che per vivere hanno bisogno del nostro sangue.
L’unico modo di uscire da questo sfascio è riportare la politica al suo vero ruolo di governo della finanza e delle banche, è la politica che deve dettare le regole e la linea e non il liberismo ed il mercato che sono quelli che hanno arricchito i pochi ed impoverito miliardi di persone in tutto il mondo.
Io non dico che Hollande o la Kraft saranno i salvatori dell’ Europa ma una che dice: io i soldi li spendo per garantire l’equità esprime già un’idea rivoluzionaria.
Questa idea può venire solo da sinistra perchè, altrove, non ha mai visto nascita e non è mai stata coltivata.
Piaccia o no è l’unica strada e spero che anche nel Pd se ne rendano conto al più presto, che vadano oltre le analisi che hanno proposto sino adesso, auspico anche che al sinistra che al momento è esclusa dal parlamento riesca a fare l’esatto contrario di quello che ha fatto dal 1989 in poi, unirsi e fare una sintesi.
Non basta chiamarsi fuori e lanciare anatemi per avere ragione, in linea di principio, perchè questo non cambierà una virgola nell’assetto capitalista e parassita dell’economia globale.
Obama voleva mettere le briglie a Wall Street e la destra americana gliel’ha impedito, la lezione della Jp Morgan  dovrebbe avere suonato, l’ennesima, sveglia se non la colgono è la loro rovina.
Vanno bene i movimenti, vanno bene gli indignados, va bene tutto ma non l’antipolitica, va bene una pulizia della politica magari anche con l’acido o il viakal , ma l’antipolitica è un suicidio.
Non solo, non basta una politica di destra all’interno del capitalismo ci vuole una politica di sinistra che vada oltre il socialismo reale e la socialdemocrazia, è qui che si gioca la vera innovazione, nel nuovo socialismo da aggiornare e rivedere anche con i movimenti, ci mancherebbe altro, ma se non suoniamo lo spartito della sinistra non porteremo alla fine l’opera.
Io la vedo così, sia chiaro che noi in Italia abbiamo anche altro problemi, clientelismo, corruzione, ruberie, privilegi e quant’altro da abbattere ma non sarà con una class action che riusciremo nell’impresa.
Ci vuole un nuovo socialismo e, per partire, basterebbe affidarsi alle parole d’ordine di  Hannelore Kraft: Io i soldi li spendo per garantire l’equità.
Ci voleva una donna per scoprire che c’è ancora in giro qualche politico che oltre al cervello ed il cuore ha anche le palle.
E’ un complimento, è l’ammissione che noi maschi siamo ammalati di protagonismo ma non abbiamo gli attributi, ai nostri leader, compresi quelli dei movimenti, piace di più fare la prima donna che la politica vera.
Mi viene una battuta maschilista ed omofoba ma è l’unica che rende l’idea di quello che ho nella testa, come quando si usa stronzata per definire una schifezza che solo definendola  stronzata si può renderne l’idea.
I nostri leader sono come checche isteriche prese solo dal loro apparire, prime donne senza essere donne.
Persino il governo dei professori della finanza studia un giro di vite per i redditi più alti, si è reso conto anche Monti che o cambia la linea o sarà una rivolta.
L’esame lo sosterremo a settembre, sarà un settembre caldo, molto caldo.

Welfare, le misure del governo
giro di vite per i redditi più alti

6 Risposte

  1. La sinistra è come nonna padania: non son riusciti a trovarla nemmeno quelli di “‘ndò l’hai visto?”. Dispersa in russia 70 anni fa come i nostri poveri alpini.

  2. […] da un capitalismo cieco e sordo che ha solo aumentato il… Continua a leggere la notizia: Dopo che il liberismo di Reagan ha permesso alla finanza la distruzione del mondo tocca alla politic… Fonte: […]

  3. Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  4. Sul “giro di vite” ai redditi più alti, aspetterei ancora un po, prima di sbilanciarmi sulle intenzioni di questo Governo. Non dimentico che, dietro allo stesso, c’è quella “destra” di cui parli nel tuo post e che siede in Parlamento pronta ad approvare, anche a colpi di fiducia, i provvedimenti che strozzano noi ma ben attenta a mettere paletti quando si tratta di toccare i “santuari” privilegiati dalla stessa. Destra che, purtroppo, è un tutt’uno con quella “sinistra” di governo oramai screditata e, agli occhi di molti elettori che si sentono di sinistra, finita

    Sull’antipolitica, si è detto di tutto sia a destra sia a sinistra. Non si è capito, secondo me, che quello che sta accadendo non è “antipolitica” ma è “anti” questi politici. C’è, seppur in fase embrionale, la voglia, invece, di riappropiarsi della politica, esercitandola in prima persona, partecipando alle decisioni. E’ lo spirito di taluni movimenti, per esempio.

    Il mondo che ha inteso costruire la destra è in agonia. E’ solo questione di tempo. Se quello che sta avvenendo in Francia, Germania e parzialmente anche in Grecia non è un fenomeno limitato, possiamo sperare in una nuova era e ad un milgiore futuro. Altrimenti, saranno guai grossi…. da botto. Comunque una soluzione perché, dopo, sarà necessario ricostruire.

    Ciao Slasch, buon pomeriggio

    • Ciao Carlo, mentre scriviamo il parlamento, le commissioni, danno un pessimo esempio di politica.
      Siamo in mano ai briganti, per lo meno sono maggioranza.

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